Dopo 70 anni la Russia ammette ufficialmente la strage di Katyn

[Red Shadow]

Dalla lettera a Zhuganov di Viktor Ilyukhin

Caro Gennady Andreevič

Vi metterò a conoscenza come leader del Partito Comunista e del Gruppo comunista della Duma che il 25 Maggio 2010 ho ricevuto una telefonata da uno sconosciuto, che ha chiesto di incontrarsi con me.
Mi ha detto che poteva fornire informazioni in relazione all'inchiesta della morte di ufficiali polacchi a Katyn. Questo incontro si è tenuto lo stesso giorno.

Non mi ha autorizzato a rivelare il suo nome per il momento, per la sua sicurezza , e ha detto di avere avuto un ruolo diretto sulla fabbricazione e falsificazione di documenti d'archivio, tra cui la fucilazione di prigionieri polacchi.

Dalle sue affermazioni ne deriva che nei primi anni 90 operava un gruppo di esperti di alto livello nellla falsificazione di documenti d'archivio relativi ad eventi importanti del periodo sovietico. Il gruppo ha lavorato all'interno del Servizio di sicurezza del presidente russo Boris Eltsin. Il gruppo era ospitato nei locali delle ex case dei lavoratori del Comitato Centrale del PCUS nel villaggio Nagorni. I membri del gruppo di lavoro sono stati ben pagati e hanno anche ricevuto pacchi alimentari.

Egli, in particolare, ha riferito di aver preso nota deòa lettera di L. Beria al Politburo del PCUS (b) del marzo 1940, con la proposta di fucilare oltre 20 mila prigionieri di guerra polacchi. Egli ha anche mostrato il meccanismo di falsificazione delle firme L. Beria, Stalin (foglio copia allegata). . Non escludo che il governo polacco aveva dato anche documenti falsi per il cosiddetto "caso Katyn" .

sueguono altri particolari

[Red Shadow]

Peccato che i documenti citati dal premier Putin e dal capo delllo stato russo Medveiev provenivano dall'archivio storico del KGB e gli storici provenienti dai piu vari paesi che hanno potuto controllarli hanno già accertato che risalgono agli anni 40

I documenti principali non provenivano affatto dagli archivi del KGB ma dalla cassaforte del presidente dell'Unione Sovietica poi passata al presidente russo Yeltsin. Il resto sono in gran parte elenchi di ufficiali polacchi in prigionia, che però non dicono nulla sulla sorte di questi ufficiali.

[C@scista]

Dalla lettera a Zhuganov di Viktor Ilyukhin

Caro Gennady Andreevič

Vi metterò a conoscenza come leader del Partito Comunista e del Gruppo comunista della Duma che il 25 Maggio 2010 ho ricevuto una telefonata da uno sconosciuto, che ha chiesto di incontrarsi con me.
Mi ha detto che poteva fornire informazioni in relazione all'inchiesta della morte di ufficiali polacchi a Katyn. Questo incontro si è tenuto lo stesso giorno.

Non mi ha autorizzato a rivelare il suo nome per il momento, per la sua sicurezza , e ha detto di avere avuto un ruolo diretto sulla fabbricazione e falsificazione di documenti d'archivio, tra cui la fucilazione di prigionieri polacchi.

Dalle sue affermazioni ne deriva che nei primi anni 90 operava un gruppo di esperti di alto livello nellla falsificazione di documenti d'archivio relativi ad eventi importanti del periodo sovietico. Il gruppo ha lavorato all'interno del Servizio di sicurezza del presidente russo Boris Eltsin. Il gruppo era ospitato nei locali delle ex case dei lavoratori del Comitato Centrale del PCUS nel villaggio Nagorni. I membri del gruppo di lavoro sono stati ben pagati e hanno anche ricevuto pacchi alimentari.

Egli, in particolare, ha riferito di aver preso nota deòa lettera di L. Beria al Politburo del PCUS (b) del marzo 1940, con la proposta di fucilare oltre 20 mila prigionieri di guerra polacchi. Egli ha anche mostrato il meccanismo di falsificazione delle firme L. Beria, Stalin (foglio copia allegata). . Non escludo che il governo polacco aveva dato anche documenti falsi per il cosiddetto "caso Katyn" .

sueguono altri particolari

Se ne puo' tranquillamente dedurre qualsiasi ipotesi compresa quella che il Presidente della Duma sia contrario all'ammissione fatta da Putin e Medvedev della responsabilità russa su Katyn e cerchi di smentire tutto con false controprove

[C@scista]

I documenti principali non provenivano affatto dagli archivi del KGB ma dalla cassaforte del presidente dell'Unione Sovietica poi passata al presidente russo Yeltsin. .

Un motivo in piu per ritenere piuttosto difficile se non praticamente impossibile che i presunti falsari fossero riusciti ad accedere a quei documenti conservati nella cassaforte del Presidente dell'Unione sovietica no?

[Red Shadow]

Un motivo in piu per ritenere che era piuttosto difficile se non praticamente impossibile che i presunti falsari fossero riusciti ad accedere a quei documenti conservati nella cassaforte del Presidente dell'Unione sovietica no?

Forse non hai capito bene. Il gruppo di falsari fu ingaggiato da Yeltsin. Era in gioco la messa fuorilegge del PCUS.

Continua la lettera:

Ha detto che il suo gruppo è stato costruito la falsa nota di Shelepin a Krusciov del 3 marzo 1959, egli ha partecipazione direttamente alla stesura del testo del Col. Klimov.
A Nagorni si ricevavevano gli ordini sui documenti che dovevano produrre, e le istruzioni per inserirli negli archivi esistenti, costruire un testo con le firme degli agenti.
Secondo le sue informazioni sul contenuto semantico delle bozze di testo il gruppo di lavoro includeva l'ex capo del Rosarkhiv Pichoia Mikhail Poltoranin., vicino al primo presidente russo e il primo vice-capo della sicurezza presidenziale H. Rogozin.
Il Gruppo ha lavorato nel villaggio Nagorni fino al 1996, poi fu trasferita nella località Zarechye.


Comunque qui si fanno i nomi dei responsabili, se è tutto falso qualcuno interverrà.

[C@scista]

Forse non hai capito bene. Il gruppo di falsari fu ingaggiato da Yeltsin.

Continua la lettera:

Ha detto che il suo gruppo è stato costruito la falsa nota di Shelepin a Krusciov del 3 marzo 1959, egli ha partecipazione direttamente alla stesura del testo del Col. Klimov.
A Nagorni si ricevavevano gli ordini sui documenti che dovevano produrre, e le istruzioni per inserirli negli archivi esistenti, costruire un testo con le firme degli agenti.
Secondo le sue informazioni sul contenuto semantico delle bozze di testo il gruppo di lavoro includeva l'ex capo del Rosarkhiv Pichoia, vicino al primo presidente russo Mikhail Poltoranin. e il primo vice-capo della sicurezza presidenziale H. Rogozin.
Il Gruppo ha lavorato nel villaggio Nagorni fino al 1996, poi fu trasferita nella località Zarechye.


Comunque qui si fanno i nomi dei responsabili, se è tutto falso qualcuno interverrà.

Beh questa del Presidente della Duma mi sembra una classica montatura in stile post sovietico per smentire l'ammissione fatta recentemente da Putin e Medvedev di un fatto già accertato da decenni dagli storici degli altri paesi (ben prima dell'arrivo di Eltsin) : comunque vedremo presto

[Red Shadow]

qui c'è un video in cui Viktor Ilyukhin fa nomi e cognomi e mostra come si taroccavano i documenti
Ïðàâäà î Êàòûíè | Ïðàâäà î ðàññòðåëå ïîëÿêîâ â Êàòûíè
Comunque la denuncia è di 5 giorni fa. Vedremo.

[Red Shadow]

Sui documenti recentemente pubblicati:

Azione legale del nipote di Stalin contro Rosarkhiv

MOSCA. 3 giugno 2010
Sito web "La verità su Katyn".


Il 1 Giugno 2010 a Tver, corte distrettuale di Mosca, è stata depositata una querela dal nipote di Stalin E.I. Dzugasvili all'Archivio Agenzia federale della Russia sulla tutela dell'onore e della dignità di Stalin. La dichiarazione si basa sulla di pubblicazione il 28 aprile 2010 presso il sito Internet Rosarkhiv Ïîðòàë Àðõèâû Ðîññèè. Ôåäåðàëüíîå àðõèâíîå àãåíòñòâî (Ðîñàðõèâ) di falsi documenti sul "problema di Katyn" dal "pacchetto № 1. Il querelante chiede alla Corte di dichiarare che i dati contenuti nei documenti non sono veri e tendono ad offuscare l'onore e la dignità di Stalin. Inoltre, esige il ritiro dei falsi documenti dal sito delRosarchiv e il pagamento a titolo di risarcimento di 10 milioni di rubli. Il testo della dichiarazione :




--------------------------------------------------------------------------------
Tribunale distrettuale di Tver
Querelante: Dzugasvili Evgeni
I rappresentanti del ricorrente: Jura Leonid Nikolaevich
Yury Mukhin Ignatievich
Strygin Emilievich Sergei

Contro: Agenzia federale degli archivi della Russia (Rosarchiv)



DICHIARAZIONE DI denuncia

Il 28 Aprile 2010 l'archivio dell'Agenzia federale della Russia (Rosarchiv) sul sito Internet Ïîðòàë Àðõèâû Ðîññèè. Ôåäåðàëüíîå àðõèâíîå àãåíòñòâî (Ðîñàðõèâ) Rosarkhiv, senza preavviso dei visitatori ha oubblicato sul sito documenti con dati falsi, ovvero cinque falsi d'archivio "Il problema dei documenti Katyn "dal" pacchetto № 1.
Questi documenti falsi sono stati pubblicati Rosarkhiv con le seguenti denominazioni:
...

Non ci sono dubbi sulla falsificazionie di questi documenti che non può essere negata da nessun storico in Russia, dal momento che i documenti su "la questione di Katyn" dal "pacchetto № 1" contengono oltre 50 segni di falsificazione. I segni di falsificazione dei documenti di "Katyn" dal pacchetto № 1 ", sono pubblicati in numerose pubblicazioni storiche ben conosciute non solo per gli specialisti del caso Katyn, ma una vasta gamma di pubblico russo.
In particolare, le carte sul "il problema di Katyn" dal "pacchetto № 1" il 14 Ott 1992 sono state presentate dal Presidente della Repubblica come prova presso la Corte Costituzionale della Russia per la colpevolezza presunta del PCUS (b)-PCUS sulla esecuzione senza processo di ufficiali polacchi prigionieri internati in Unione Sovietica nel settembre-ottobre 1939. La Corte costituzionale, dopo aver esaminato gli indizzi di falsificazione ha rifiutato di riconoscere la colpevolezza del PCUS nel reato e indirettamente la falsità dei documenti sul "problema di Katyn" dal "pacchetto № 1.
Il 13 ottobre 2009 la corte distrettuale Basmanny di Mosca, considerata l'evidenza di documenti fraudolenti sul "problema di Katyn" dal "pacchetto № 1", rifiutò di riconoscere che Stalin e il Politburo del PCUS (b) avessero deciso l'esecuzione dei polacchi, e anche indirettamente riconoscevano come falsi i documenti sul "problema di Katyn" dal "pacchetto № 1".

[Red Shadow]

Il "pacchetto N°1" è quello "trovato" da Yeltsin nella cassaforte della presidenza della Repubblica di cui però Gorbaciov disse di non saperne nulla. Naturalmente il ritrovamento avvenne dopo la morte di Kaganovich ultimo superstite tra i "firmatari".
La nota di Schelepin a Krusciov del 1959 (che si presume falsificata) è parimenti importante giacchè autorizzerebbe a sostenere la colpevolezza del Polibureau. Un amico di Schelepin (morì nel 1994) ha rilasciato una testimonianza giurata in cui sostiene che il vecchio capo del KGB avesse sotenuto prima di morire la falsità della sua "nota".
Per cui la cosa è piuttosto ingarbugliata.

[Red Shadow]

Stalin has lost in court in a much publicized libel case. Stalin’s grandson, Yevgeny Dzhugashvili, charged the paper Novaya Gazeta with libel. Last April, author Anatoly Yablokov accused Stalin of being a “bloodthirsty cannibal” that signed “death lists” and committed “crimes against his own people.” The paper’s editor, a self-described “anti-Stalinist,” was not surprised with the outcome.

The much-hyped trial has social repercussions because Stalin is controversial in Russia. Last year, Mikhail Gorbachev, who has often been voted one of the country’s most unpopular Russians in polls, denounced efforts to portray Stalin in a positive light. By contrast, over and over, polls demonstrate that Stalin is still very popular amongst the ex-Soviet peoples. For example, in a TV poll last year, Stalin was voted “third best Russian” even though he was an ethnic Georgian. Stalin supporters gathered with signs outside the courtroom. Dzhugashvili’s attorney stated:

“Stalin was a great leader who saved the country and led it to democracy. His constitution was the best ever written. Yes, many innocent people suffered and were killed, but Stalin was not responsible for this. Others were. It’s time to put the record straight.” (1) (2) (3)

A tale of two body counts

Central to Dzhugashvili’s case was that the massacre of 22,000 Polish officers in the Katyn forests in World War II was not carried out by the Soviet Union. Contrary to the newspaper claims, Dzhugashvili’s attorney asserts that the documents that allegedly ordered the deaths of Polish prisoners of war are fakes. And, there is much evidence, including eyewitness accounts to suggest that the Nazis, not the Soviets were responsible. (4) (5) However, in 1990, after decades of denying responsibility and claiming that the massacre was carried out by Nazis, the revisionist Gorbachev administration acknowledged that the Soviets had executed the officers. However, many continue to maintain that the event was staged by the Nazi forces who “discovered” the bodies after further invading Poland. Many maintain that the massacre was staged as propaganda against the Soviet Union, socialism, and Stalin. They claim that the admission by Gorbachev was just a political maneuver by revisionists to discredit socialism. Since the death of Stalin there has been a continual re-writing of the historical narrative. Stalin has been demonized as a bloodthirsty tyrant by both the revisionists that succeeded him in the Soviet leadership and by Western propaganda. It is entirely possible that revisionists and others have forged archival materials in attempts to taint his legacy. After all, in order for the revisionists to legitimize their own claim to power, they have to discredit Stalin.

The alleged Katyn massacre is harped on as a way to discredit Stalin and socialism. Yet, deaths of Red Army prisoners of war aren’t given a second thought. For example, when Poland declared its independence from Russia in 1918, the Polish army under Pilsudski, with French support, invaded Russia in the hopes of crushing the new, revolutionary, Bolshevik regime. As a result of the war, imperialist Poland annexed parts of Belorussia (now Belarus) and Ukraine. What happened to Soviet prisoners of war in this earlier conflict? 165,550 went into captivity, and 75,699 were returned after the war in 1921. Between 1919 and 1921, Russian sources estimate that 60,000 Red Army soldiers died in Polish captivity. According to Polish sources, about 20,000 died. All sides agree that tens of thousands of Soviet prisoners died in Polish hands. There is a loud outcry over the alleged Katyn massacre yet silence over these undisputed Red Army deaths because the anti-communists are more concerned with smearing Stalin than for justice for the dead. (6)

monkeysmashesheaven.wordpress.com/.../
in questo articolo si parla anche delle varie versioni del massacro dei prigionieri dell'Armata Rossa da parte dei polacchi nella guerra russo-polacca del del 1919-21. Almeno 60 mila secondo storici russi (alcuni sostengono 90 mila) , 20-25 mila secondo fonti polacche.