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    Predefinito Rif: CRONACHE DELL'INSPIEGABILE

    INTERVISTA COL VAMPIRO



    Chi non ha mai sentito parlare di Vampiri? Esseri oscuri e tenebrosi (secondo il gusto di alcune ragazze anche molto fascinosi) che si aggirano nelle tenebre in cerca di sangue di cui si nutrono.
    Un vampiro può trasformarsi in qualsiasi animale notturno e può essere ucciso solo con l'impiego di aglio, acqua santa, crocifissi, luce solare, martello e paletto di frassino. Non abbiate paura però: se non lo invitate a casa vostra non riuscirà mai ad entravi da solo, perché gli è impedito per natura.
    Ma i vampiri esistono solo nelle leggende? Sembra di no. Alcune persone sostengono, infatti, di essere Real Vampires: veri e propri "vampiri moderni", insomma. Abbiamo posto ad uno di loro alcune domande:

    1. Cos'è un RV?

    La sigla RV sta per Real Vampire. Il termine è stato coniato negli USA, dove sono nati i primi siti dedicati a questo genere di persone. Una dicitura equivalente è anche HLV: Human Living Vampire.
    Il termine "vampiro" impiegato nelle sigle è dato dal fatto che, come l'omonimo essere leggendario, gli RV avvertono il bisogno di ingerire sangue; questo non deve però far supporre che un RV sia o si creda un essere immortale o sia dotato di poteri paranormali. I Real Vampires sono esseri umani come gli altri, ma con una disfunzione che rende necessario, per il loro benessere, ingerire sangue.

    2. Quando una persona scopre di essere un RV?

    I tempi e le modalità con cui un Real Vampire può scoprire di essere tale sono i più svariati. E' inoltre possibile che una persona non scopra mai l'esistenza degli RV, credendo che nessuno oltre a lei provi certi bisogni. In prima persona ho scoperto l'esistenza dei Real Vampires solo molti anni dopo aver scoperto il mio bisogno di sangue.
    La mia esperienza personale mi ha portato a scoprire l'esistenza di altri HLV navigando nel web; leggendo la descrizione dei disturbi provati dagli altri ho riconosciuto molte caratteristiche comuni ed ho così iniziato ad approfondire l'argomento e cercare informazioni a riguardo.

    3. Come reperite il sangue di cui dite di avere bisogno?

    Il sangue umano può essere ottenuto tramite i donatori: il donatore è una persona che decide volontariamente di donare sangue ad un HLV.
    Io ricevo sangue da un donatore; avendo parlato di questo con altri RV, so che anche alcuni di loro ne ottengono allo stesso modo.
    Esiste anche la pratica dell'auto-vampirismo, che consiste nel bere il proprio sangue, ma tutti gli RV con cui ho avuto modo di discuterne ricorrono a questo solo in situazioni in cui il "bisogno" è molto forte e non si riesce a soddisfarlo in altro modo. Quasi tutti infatti sono concordi nell'affermare che l'auto-vampirismo non e' che un placebo: non calma il bisogno che per un breve periodo e per di più lo fa a livello prettamente psicologico.

    4. Per procurarvelo fate ricorso a vie illecite?

    Non ho mai fatto ricorso a vie illecite per ottenere sangue, e non ho mai avuto modo di conoscere qualcuno che lo abbia fatto.

    5. Siete immortali?

    No, assolutamente.

    6. Conoscete il dolore?

    Certo. Come detto prima, siamo esseri umani, e come tali conosciamo tutto quello che una comune persona conosce, nel bene e nel male.

    7. Come i vampiri nelle leggende, anche voi non potete uscire alla luce del sole?

    Molti RV lamentano fastidio per il sole, ed hanno pelle e occhi molto sensibili; personalmente posso affermare che il sole mi provoca prurito ed arrossamento alla pelle, mi fa lacrimare gli occhi e, se l'esposizione è prolungata, mi causa mal di testa. Non è comunque vero che un HLV non può stare al sole: è più soggetto ad irritazioni di altri, ma molti di noi, tra cui anch'io, conducono vite diurne, studiano e lavorano.
    Va comunque detto che molti di noi riscontrano una maggiore attività fisica e mentale durante le ore notturne, ad esempio l'aumento della fame o una maggior facilità nello studio e nelle attività intellettuali.

    8. Gli utenti non esitano ad esprimere la propria perplessità o il proprio disappunto quando visitano il vostro sito internet. C'è chi vi considera pericolosi. Voi come rispondete?

    Non siamo pericolosi, non facciamo del male a nessuno. Non siamo una setta, non rubiamo nulla e non cerchiamo di circuire i nostri visitatori: cerchiamo solo di diffondere informazioni riguardo il problema che ci accomuna, per far sapere che esistiamo anche noi.


    9. Avete paura del giudizio della gente?

    Non so gli atri RV, io non ne ho mai avuta. Purtroppo però, molte delle persone che conosco non sanno di questa mia particolare necessità: evito di parlarne per non perdere l'amicizia di chi non lo accetterebbe e per non creare difficoltà a chi mi e' vicino e mi vuole bene.

    10. Com'è la vostra vita quotidiana? Dormite di giorno o di notte?

    Potessi scegliere liberamente, dormirei durante la mattinata; poiché durante il giorno però frequento l'università, mi sveglio alle 7 del mattino. La sera mi addormento in un orario compreso fra l'una e le tre. Dunque dormo durante la notte.


    11. E il rapporto con le persone più strette (famigliari, parenti, amici, colleghi etc…)?

    Come ho detto, quasi nessuno di loro sa del mio bisogno di sangue. Abbiamo rapporti normali, mi basta evitare di parlare di questo argomento.

    12. Vi preoccupate del lavoro e della carriera per una sicurezza economica?

    Si, come tutti. Abbiamo bisogno anche noi di un lavoro per pagare le bollette!

    13. Qual è la vostra vita sociale, affettiva e sessuale?

    Per quanto riguarda la vita sociale, ho diversi amici e amiche con cui mi trovo molto bene e passo piacevoli serate; generalmente mi è facile stabilire nuove amicizie, sono una persona allegra, a cui piace scherzare e divertirsi.
    Per quanto riguarda invece la seconda parte della domanda, ho una relazione che dura felicemente da quattro anni e soddisfa più che abbondantemente le mie necessità affettive e sessuali.

    14. Come passate il tempo libero?

    Nel tempo libero mi piace andare al cinema, suonare e ascoltare musica. Mi diverto anche con il computer, utilizzando programmi per la grafica digitale e adoro i week-end fuori città.

    15. L' "essere vampiro" è una questione genetica?

    Purtroppo non sono mai stati fatti studi, che io sappia, sulla condizione dei Real Vampires. Non posso dire se sia questione di genetica o meno, anche se mi piacerebbe molto poter avere una risposta.

    16. Esiste una gerarchia tra RV?

    No, nessuna.

    17. Quanti "gruppi" di RV ci sono nel mondo?

    Non saprei. So che negli USA ne esistono diversi, come anche in Inghilterra. Ma non ho mai steso un elenco di tutti i siti RV presenti nel web.

    18. Siete credenti o atei?

    La religione e' una scelta personale, dunque posso solo rispondere per quanto riguarda me. Non posso sapere se Dio esista o meno: non ho la possibilità, in quanto essere umano, di dimostrare l'una o l'altra cosa... semplicemente non escludo nessuna delle due.

    Il mondo oscuro e tenebroso del vampirismo continua ad affascinare l'uomo con la sua sacralità, con il suo mistero e con i suoi leggendari personaggi.
    La maggior parte delle persone, al giorno d'oggi, conosce l'argomento grazie al cinema in primo luogo, ma anche alla letteratura che, nel 1897, ci regalava "Dracula", celebre romanzo di Bram Stoker, passato alla storia per aver dato nome al "Re delle Tenebre".
    Da un'immagine così oscura qual è quella del vampiro è nata addirittura una moda, ma anche, e soprattutto, un modo di pensare e di comportarsi: essere "dark" vuol dire, infatti, vivere in modo abbastanza asociale, vestendosi con abiti scuri e truccandosi, nel caso delle donne, con colori inusuali come il nero. In alcuni casi il "ragazzo dark" ha gravi problemi di inserimento nella società e spesso cade in profonde crisi esistenziali. Personalmente penso che vivere alla luce del sole affrontando con serenità i problemi della vita (e magari chiedere aiuto a qualcuno) sia sempre la cosa migliore da fare.

    Loris Liuzzi











    Paranormale, fantasmi, occulto, misteri, parapsicologia, ufo, ectoplasmi, spiriti maligni, storie, folclore, Fort: tutto sui fenomeni paranormali

  2. #32
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    Predefinito Rif: CRONACHE DELL'INSPIEGABILE

    Elongazione


    L’elongazione è un fenomeno riscontrato fin dalla remota antichità in esseri umani dotati di facoltà medianiche. Esso consiste nella capacità soprannaturale di restringere o estendere i propri arti o il proprio corpo nella sua interezza. Nell’opera Dei Misteri, il filosofo neoplatonico Giamblico (IV secolo) riferisce che il corpo degli ossessi può in certi casi allungarsi fino a raggiungere un’altezza superiore al normale. Durante il medioevo, santi e asceti ebbero la stessa facoltà, così come streghe e maghi. Nel secolo scorso il medium D.D. Home fu capace di allungare le braccia di 25 centimetri. Casi di elongazione sono riferiti anche a proposito delle sorelle sensitive Florence e Katie Cook; quest’ultima, secondo una testimonianza, avrebbe esteso un braccio per una lunghezza tre volte superiore a quella normale. Più naturale è l’allungamento delle ossa che può avvenire attraverso un rilassamento muscolare in grado di aumentare gli spazi tra le articolazioni.







    Paranormale, fantasmi, occulto, misteri, parapsicologia, ufo, ectoplasmi, spiriti maligni, storie, folclore, Fort: tutto sui fenomeni paranormali

  3. #33
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    Predefinito Rif: CRONACHE DELL'INSPIEGABILE

    Faenza improvvisa ecatombe di uccelli. Interi stormi cadono al suolo stecchiti



    venerdì, 7 gennaio 2011, 13:12




    Gli esperti dicono che non c’è da preoccuparsi. Ci sarà sicuramente una causa naturale o ambientale (nei paraggi ci sono fabbriche chimiche), le autopsie lo stabiliranno. Ma certo ha fatto impressione vedere centinaia di uccelli precipitare improvvisamente al suolo stecchiti. E’ accaduto in questi giorni in Romagna, nei pressi di Faenza, dove la statale faentina si è trasformata in un tappeto di tortore morte. Ne sono state raccolte più di quattrocento. Episodi analoghi ed altrettanto misteriosi si sonogià verificati recentemente, con un’inquietante sequenza, negli Stati Uniti ed in Svezia. Ora l’ondata di morti misteriose di pennuti è arrivata anche in Italia.
    Il giorno di Capodanno si è registrata la simultanea morte di oltre 5mila merli a Babee nell’Arkansas (Usa), dove c’è stata un’ecatombe parallela anche nell’omonimo fiume dove nelle stesse ore sono stati raccolti più di duemila pesci tamburo inanimati. Il fenomeno si è ripetuto in questi giorni a 500 chilometri da Babee, lungo l’autostrada per Baton Rouge nella Luisiana. Anche qui improvvisamente sono precipitate sulla strada e sugli automobilisti centinaia di uccelli morti stecchiti. Poi nel Kentucky, a pochi giorni di distanza, un’altra moria simile dal cielo. Infine, il 5 Gennaio scorso, l’ondata di improvvise morti collettive di uccelli ha raggiunto l’Europa, per prima la Svezia, dove il Wwf ha segnalato la caduta di una cinquantina di corvi nei pressi della cittadina di Falkoeping. Ed ora Faenza dove il fenomeno ha assunto dimensioni ancora più vistose (si sono contate oltre 400 animali al suolo) ed ha riguardato le tortore bianche, una specie di uccelli particolarmente diffusa nella zona.
    Fino ad ora gli esperti, quelli americani e quelli europei, hanno minimizzato l’accaduto, e tendono a non collegare i vari episodi fra di loro. Ogni strage di uccelli potrebbe avere avuto cause differenti. Per i volatili morti lungo l’autostrada della Lousiana si è parlato ad esempio di improvvisi sbalzi di corrente dei cavi dell’alta tensione sui cui gli stessi uccelli avevano l’abitudine di posarsi.
    Alcune delle tortore morte in questi giorni a Faenza si trovano già nei laboratori dell’Istituto Zooprofilattico “Bruno Ubertini” di Lugo (Ravenna). Il dottor Frassinelli che opera presso il centro spiega che sono in corso esami virologici standard, per indagare soprattutto la presenza di malattie riconosciute, virali, epidemiche, o altro. Dopodichè, se questa ricerca non darà risultati, si passerà a prendere in esame altre ipotesi tossicologiche ed eventuali fonti di inquinamento, “Capisco la risonanza mediatica di certi avvenimenti, ma non c’è da allarmarsi”, assicura lo stesso dottor Frassinelli.
    Sarà così, ma la serialità di tanti episodi simili così ravvicinati nel tempo (anche se non proprio nello spazio, viste le distanza fra Usa, Svezia e Faenza) ricorda davvero l’inquietante copione di un film di Hitchock. O peggio certe profezie apocalittiche. Ma noi uomini moderni a certe cose non crediamo più… in fondo anche l’apocalisse dovrà ben avere una sua causa scientifica. No?!





    Cosa succede in cielo? Dopo gli Usa, anche a Faenza improvvisa ecatombe di uccelli. Interi stormi cadono al suolo stecchiti | Telesanterno
    "Sarebbe anche simpatico, se non fosse nazista!" (Malandrina) :gluglu:


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  4. #34
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    Predefinito Rif: CRONACHE DELL'INSPIEGABILE

    La pioggia di uccelli ora è in Svezia

    Un centinaio i corvi morti caduti, forse spaventati da fuochi artificiali



    ROMA - Piovono ancora uccelli, stavolta in Svezia: poco prima di mezzanotte di ieri, i residenti di una piccola località a sud del Paese hanno trovato sull strada circa 100 piccoli corvi morti. Lo riporta oggi il sito d'informazione svedese The Local.

    Dopo i primi rilievi, il veterinario della contea ha spiegato che gli animali, che dormono in stormi sugli alberi, potrebbero essere stati spaventati e disorientati da alcuni fuochi d'artificio esplosi nella notte, e potrebbero essere caduti in strada dove poi le auto li avrebbero uccisi.

    La contea, che nel frattempo ha chiuso la strada e continua le ispezioni, procederà con un'autopsia, per capire la ragione esatta della 'strage', ed escludere malattie e quindi possibili contaminazioni.

    Il capo dell'istituto ornitologico svedese ha spiegato che anche gli uccelli 'caduti' in massa nei cieli degli Usa i giorni scorsi hanno l'abitudine di dormire in grossi stormi. E in questo periodo dell'anno sono più deboli per via del freddo.






    La pioggia di uccelli ora
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    Predefinito Rif: CRONACHE DELL'INSPIEGABILE

    Nemmeno il cielo è più sicuro. Gli animali volanti devono stare attenti quando solcano i cieli dell’Arkansas (USA) perchè rischiano di morire. Infatti molti uccelli morti nei giorni scorsi sono fisicamente “piovuti” dal cielo lanciando un’allerta generale. Anche gli esperti di animali selvatici stanno cercando di capire cosa ha potuto causare la morte di più di 1.000 merli, caduti sopra la città di Beebe (Arkansas, appunto). Vediamo insieme le ipotesi più accreditate.




    http://www.ecoo.it/articolo/animali-...rkansas/10527/
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  6. #36
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    Predefinito Rif: CRONACHE DELL'INSPIEGABILE

    Charles Fort, l'archivista dell'impossibile


    Questo articolo e' tratto dal sito internet di RiLL -
    Riflessi di Luce Lunare, un gruppo romano che
    opera nell'ambito del mondo ludico e letterario (con
    l'omonimo Trofeo per il miglior racconto fantastico)
    RiLL | Riflessi di Luce Lunare

    Nonostante tanti "esperti" partecipino a talk-show e scrivano tomi immensi su tutti gli inspiegabili eventi di attualità di cui si sente talvolta parlare, nessuno cita mai il Pioniere dell'incredibile, l'Eremita del Bronx, Charles Hoy Fort.

    Questi, tra l'800 e il '900, è stato il primo indagatore del mistero: ha classificato, schedato, riordinato per gruppi tutti i fenomeni inspiegabili realmente comprovati e citati nelle migliaia di riviste da lui controllate in vita (tra le tante ricordiamo: l'American Almanach del 1833, il London Times -annate 1880-93-, l'Annual Record of Science, il Philosophical Magazine, Les Annales de la Societè Etimologique de France, la Monthly Weather Review, l'Observatory e il Meteorogical Journal).

    Con questo articolo voglio rendere omaggio alla sua memoria e al suo mastodontico lavoro, che ha introdotto una nuova e incredibile visione del mondo.

    Vorrei però ricordarlo anche come un uomo dalle molteplici attitudini, assolutamente unico, come dimostra il suo hobby di giocare da solo a scacchi su una scacchiera (da lui inventata) di 1600 caselle.

    Thank you, Charles!



    La Vita e le Opere

    Charles Hoy Fort nasce ad Albany il 6 agosto 1874, maggiore di tre figli, da una famiglia di immigrati olandesi.

    Nel 1892 lascia la casa paterna, a causa del dispotismo del padre, per lavorare come reporter a New York. Dalla fine del 1892 al 1896 viaggerà molto, arrivando fino a Capetown (Sudafrica) dove contrarrà la malaria.

    Sempre nel 1892 si sposa, a New York, con la giovane governante di famiglia Anna Filan.

    Dal 1893 vive poveramente nel Bronx con lei, vendendo saltuariamente i suoi racconti a vari giornali e riviste e comportandosi come un eremita (nota era la sua pirofobia, causata anche dalla paura che bruciasse l'incommensurabile mole di riviste e giornali che teneva in casa).

    Nel 1900 finisce la sua autobiografia, Many Parts.

    Nel 1905, a 31 anni, comincia a lavorare per una casa editrice, riuscendo a vendere bene i suoi scritti a Theodore Dreiser (scrittore e giornalista, uno dei maggiori romanzieri statunitensi d'inizio secolo, NdP), che poi diventò suo intimo amico.

    Dal 1906 frequenta assiduamente la libreria pubblica di New York (un luogo bellissimo!!!, NdP).

    Sempre in questi anni, inizierà ad avere frequenti crisi depressive e scriverà la raccolta di racconti The Outcast Manufacturers.

    Nel 1915 scrive un pamphlet sconcertante, X and Y, dove parla di due strane civiltà -chiamate genericamente X e Y- che controllano la nostra. Intanto, Dreiser lo convince a cominciare il suo primo libro: The book of the Damned.

    Nel 1916 la fortuna comincia a girare anche per Fort, che si concentra solo sulle sue ricerche.

    Nel 1919 pubblica The book of the Damned, che produrrà negli ambienti intellettuali newyorkesi una vera rivoluzione: in esso si dichiara per la prima volta che sulla nostra terra arrivano dei visitatori da altri mondi, e che la concezione del nostro mondo è errata e semplicistica.

    Nel 1920, vittima di una forte crisi depressiva, brucia (purtroppo) più di 40.000 delle sue annotazioni.

    Nel 1921 si trasferisce con la moglie a Londra, dove lavora alla sua nuova opera, New Lands. Qui frequenta giornalmente la British Library e visita molti musei, in cerca di materiale.

    Nel 1923 esce New Lands (alcune fonti parlano del 1921), un attacco in toni satirici alla pomposità degli astronomi.

    Nel 1929 torna nel Bronx.

    Nel 1931 finisce Lo!, libro che introduce l'idea del teletrasporto, e Wild Talents, pubblicato postumo. Comicia a perdere progressivamente la vista.

    Charles Hoy Fort muore il 3 maggio 1931, per una malattia sconosciuta.



    Studi e Teorie

    Nell'arco della vita, Charles Fort catalogò migliaia e migliaia di eventi strani, tutti accertati e citati nelle più disparate riviste (da quelle di astronomia a quelle di zoologia).

    Eccone alcuni esempi:

    "...2 Novembre 1819: pioggia rossa su Blankemberg... 14 Novembre 1902: pioggia di fango in Tasmania... 30 Giugno 1892: pioggia di rane a Birmingham... 24 Gennaio 1891: fiocchi di neve grandi come sottocoppe a Nashville... 5 Luglio 1853: un iceberg volante si abbatte a pezzi su Rouen... 30 Novembre 1880: esseri alati nel cielo di Palermo a ottimila metri di altezza... 22 Novembre 1821: urli echeggiano sul cielo di Napoli...".

    E ancora: caravelle di viaggiatori celesti, ruote luminose nel mare, aeroliti, piogge di carne e di zolfo, bare di piccoli esseri venuti da altrove fra le rocce di Edimburgo, sfere di fuoco, impronte di un animale favoloso nel Devonshire, impronte di ventose su montagne, macchine nel cielo, strani movimenti di comete, cataclismi inspiegabili, iscrizioni su meteoriti, neve nera, lune blu, temporali di sangue, precipitazioni di materia vivente, città volanti...

    Il tutto catalogato in più di 25000 annotazioni, che trattano queste e altre voci ancora.

    Nei suoi scritti troviamo un grande scetticismo nei confronti della scienza; prendiamo ad esempio una citazione da Wild Talents: "...C'e una grande differenza tra le dichiarazioni autorevoli e le mie espressioni. E' la differenza che passa tra gli studi sull'atomo e gli eventi di tutti i giorni... Dissimile è la mia mente, nella quale tutte le cose sono fenomeno di studio, e quindi sono dati... Siccome elettroni e protoni sono cose piccole allora sono degne di studio, mentre pensionati e vagabondi sulle panchine del parco non possono essere studiati solennemente...".

    E ancora: "...Nella topografia dell'intelligenza, si potrebbe definire la conoscenza come l'ignoranza circondata dal riso... Temo proprio che si debba dare alla nostra civiltà mondi nuovi in cui le rane bianche avranno diritto di vivere...".

    Quando vennero pubblicati, i suoi lavori non furono gratificati da maestosi elogi: alcuni dichiararono che era il "ramo d'oro" dei matti (con riferimento all'omonima opera dell'antropologo James Frazer, ricchissima raccolta di dati sulle pratiche e i riti magico/ religiosi delle società antiche, NdP), altri dissero che erano mostruosità letterarie, solo pochi si espressero a favore.

    La visione fortiana del mondo è sconcertante : "...E se la terra non fosse reale in quanto tale? Se essa non fosse che qualcosa d'intermedio nel cosmo? La terra non è affatto indipendente, e la vita su essa forse non è affatto indipendente da altre vite, da altre esistenze negli spazi...".

    Fort considera il nostro mondo come una specie di isola, circondata da arcipelaghi sconosciuti: "...Piogge e nevi nere, fiocchi di neve nera come ghiaietto. Scorie da fonderia cadono dal cielo nel mare della Scozia. Le si trovano in così grande quantità che potrebbero rappresentare la resa globale di tutte le fonderie del mondo. Penso ad un'isola vicino a una rotta commerciale transoceanica. Essa potrebbe ricevere molte volte l'anno relitti provenienti da navi di passaggio.

    Perchè non relitti o scorie di navi interstellari?

    Ho l'impressione che sopra le nostre teste esista una regione statica, in cui le forze di gravità e metereologiche terrestri sono relativamente inerti, e che essa riceva dall'esterno prodotti analoghi ai nostri...".

    Secondo Fort, l'impossibilità di spiegare molti fenomeni dipende dalla nostra prospettiva delle cose, canonizzata e convenzionale, quindi non pronta a percepire il reale significato di questi avvenimenti: "...Appare una nuova stella: fino a che punto differisce da certe gocce di origine ignota che sono state notate su una pianta di cotone dell'Oklahoma?..."; e ancora: "...Se non ci sono significative differenze non è possibile definire una cosa come significativamente diversa da un'altra. Che cos'è una casa? Un fienile è una casa, a condizione che ci si viva. Ma se la residenza costituisce l'essenza di una casa, piuttosto che lo stile architettonico, allora un nido di uccelli è una casa. Non serve il criterio che di fatto la occupi l'uomo, dato che i cani hanno la loro casa, nè il materiale di cui è fatta, dato che gli esquimesi hanno case di neve. E due cose così significativamente diverse come la Casa Bianca e il guscio di un granchio solitario si rilevano contigue... Tutte le apparenze sono ingannevoli poichè fanno parte di uno stesso spettro. Il piede di un tavolo non ha nulla di positivo, non è che la proiezione di qualche cosa. E nessuno di noi è una persona poichè fisicamente siamo contigui a ciò che ci circonda, dato che psichicamente non ci giunge altro che la nostra espressione dei nostri rapporti con ciò che ci circonda.

    La mia posizione è la seguente: tutte le cose sembrano avere un'identità individuale ma non sono che isole, proiezione di un continente sottomarino, e non hanno contorni reali... Tutto ciò che ci circonda è una qualche parte di qualcosa che a sua volta è parte di un'altra: in questo mondo non c'e niente di bello, solo le apparenze sono intermedie tra bellezza e bruttezza. Solo l'universalità è completa, solo il completo è bello..."

    Riguardo alle relazioni tra noi e i visitatori dello spazio, Fort spiega così perche loro non comunicano con noi: "...Se potessimo, educheremmo, civilizzeremmo maiali, oche, mucche? Saremmo così intelligenti da stabilire relazioni diplomatiche con una gallina che faccia le uova per trarre soddisfazione dal senso della sua compiutezza? Io credo che siamo dei beni immmobili, accessori, bestiame..."

    Per Fort la terra non è nient'altro che una no man's land, che altri coloni hanno esplorato e colonizzato, e poi si sono disputata fra loro. Forse per Fort siamo una proprietà di qualcuno di questi colonizzatori, e magari c'è qualcuno tra noi che conosce la verità (una specie di "capo- mandria") e che -all'oscuro di tutti- ci dirige secondo delle istruzioni verso misteriose funzioni.

    La versione fortiana del non siamo soli non è certo ottimista, diciamolo chiaramente, ma secondo me forse è più vicina alla realtà di quanto vogliono far credere tanti "esperti" di rapporti con extraterrestri, per cui tutto è "fratellanza" e serve alla nostra "evoluzione spirituale". Magari la definizione dell'universo come grande "pollaio" cosmico sarà poco solenne e soprattutto poco allegra, ma la verità e la conoscenza non devono piacere, devono servire ad aprire la mente.

    Leggendo le opere di Fort ci si pone molte domande sul destino dell'umanità, ma riflettendoci a fondo si potrebbe forse concludere che le sue idee non sono molto lontane dalla verità...

    Oggi come oggi, tra i profeti delle assurdità e gli scettici ad ogni costo, preferisco sicuramente l'archivista dell' impossibile, Charles Hoy Fort.

    In fondo, come diceva Edgar Allan Poe nella sua poesia A Dream Within a Dream...: "Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo / non è che un sogno dentro ad un altro sogno..."



    In Italia, per quanto ne so, non sono mai state pubblicate opere di Fort, che sono praticamente sconosciute (alla Biblioteca Nazionale di Roma non c'e niente sui suoi lavori, sarà anch'esso un fenomeno fortiano?). Nonostante questo, so che esiste una Società Fortiana Italiana, ma per mancanza di fonti ho preferito non parlarne.



    P.S: Se qualche spericolato editore fosse interessato a pubblicare i lavori di Fort, mi scriva alla redazione di RiLL: sarei ben felice di curare la collana.



    Bibliografia

    Le opere di Charles Fort, edito in inglese dalla Parabook;

    Il Mattino dei maghi, di Pauwels e Bergier, Mondadori.

    Inoltre mi sono avvalso di molto materiale presente su internet (grazie Edo!).













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  7. #37
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    Predefinito Rif: CRONACHE DELL'INSPIEGABILE

    Potere terrestre e contatti alieni, di Loris Liuzzi


    Ufo, segreti, cover up, testimoni, casi, area 51, MIB sono solo alcuni dei fattori che caratterizzano l'ufologia e me la fanno amare per quello che è. Ogni persona ha le sue passioni in quanto l'uomo è curioso e intelligente per natura, e proprio questo modo di essere gli ha permesso di tagliare traguardi che oggi lo fanno sognare e capire quello che lo circonda. Curiosità, dunque. Quale argomento o materia, che dir si voglia, più suggestiva e affascinante del mistero? Ma cos'è "misterioso"? Una cosa misteriosa è inspiegabile, un qualcosa di sconosciuto, che incute timore.

    In materia ufologica il mistero è routine quotidiana: forse il fattore più presente nei casi seguiti da ufologi e appassionati. Gli anni '60, '70 e 80 sono, almeno in Italia, quelli del "boom" inteso come grande divulgazione e interesse del fenomeno ufo: nasce quindi una sorta di fiction che interessa gli Stati Uniti d'America, perché la potenza di questa nazione fa in qualche modo paura, è vista dalle persone in modo sospettoso, è oggetto di fantasie e supposizioni, in altre parole gli USA sono "misteriosi" nel loro operato. Conseguentemente l'Area 51, presentata come una "semplice" base di sperimentazione militare, diventava un luogo di studi riguardanti tecnologie aliene o contatti con vite extraterrestri, e le organizzazioni federali americane erano viste come affossatrici della verità sull'esistenza degli ufo, la Casa Bianca, invece, come punto di riferimento per i segretissimi piani di cover up.

    Ora, fatto questo quadro molto sintetico di quello che si diceva e si dice in ufologia (e non solo), vorrei esporre delle domande alle quali effettivamente, per quanto mi sforzi, non riesco a rispondere. Mi chiedo chi possa essere il depositario della verità su questa Terra: la verità che tutti gli ufologi cercano, rincorsa dalle semplici persone che non godono di tali conoscenze . Se veramente gli alieni hanno contattato (per errore o volutamente) la Terra e i suoi abitanti, avranno riconosciuto il sistema gerarchico terrestre? In altre parole, chi contatterebbero o hanno già contattato, per comunicare? Verrebbe naturale rispondere che i contatti avverrebbero con gli Stati Uniti, attualmente i più potenti. E allora, sarebbe stato contattato Kennedy o Clinton? Bush o Reagan? E il segreto chi lo custodirebbe, tutti quanti, alcuni, o soltanto uno? Immaginate il rappresentante di una potenza non terrestre che prenda contatto con il governo degli Stati Uniti: quanti livelli di potere sarebbero coinvolti? Riflettiamo inoltre sui recenti episodi di guerra: davanti alla conoscenza di vite extraterrestri, i vertici del potere degli Stati Uniti d¹America si dedicherebbero a un conflitto così ³primitivo² e senza senso? Non si occuperebbero, invece, di un argomento che ha da sempre affascinato e sconvolto l'uomo? Non penserebbero giorno e notte ad uno scopo senz'altro più nobile ed elevato quale il rapporto con vite aliene? E' possibile supporre che gli alieni, davanti ad uno scenario bellico apocalittico, si schiererebbero dalla parte di uno dei contendenti, magari per evitare una catastrofe definitiva? O conserverebbero la loro apparente neutralità? E, in caso di intervento, su quali valutazioni baserebbero le proprie scelte? E per finire, supponendo la loro superiorità, si schiererebbero dalla parte giusta?










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  8. #38
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    Predefinito Rif: CRONACHE DELL'INSPIEGABILE

    Abduction, di Roberto Malini


    Numerose sedicenti vittime di rapimenti da parte degli alieni affermano di aver riportato traumi e cambiamenti fisici in seguito all’esperienza. Alcuni hanno contratto particolari patologie ed allergie, non sempre psicosomatiche. Qui di seguito sono riprodotte alcune considerazioni espresse dalla dottoressa Rima Laibow, psicologa e fondatrice dell’associazione TREAT, a proposito dei "postumi" da rapimento da parte di UFO.

    - La maggior parte dei rapiti soffrono, a partire dal giorno del loro rilascio, di forme d’ansia e vuoti di memoria.

    - Alcune pazienti sono rimaste incinte in maniera anomala, ma il feto che portavano in grembo è letteralmente scomparso alla dodicesima settimana di gravidanza. In alcune altre è stata rilevata l’asportazione di una parte delle ovaie.

    - Vi sono casi di rapiti che affermano di aver subito interventi di chirurgia nel corso dei quali sarebbe stato impiantato loro un oggetto nel cervello.

    - Nell’utero di una paziente, il ginecologo ha rilevato strani e numerosi piccoli buchi.

    - Alcune donne che hanno dichiarato di essere state vittime di rapimenti, presentavano cicatrici lunghe circa un centimetro, sotto le quali vi era uno spazio vuoto, come se fosse stato asportato del tessuto.

    - Alcune pazienti sono guarite da malattie di cui soffrivano. Le cicatrici loro prodotte dagli alieni sono scomparse completamente con il trascorrere del tempo.

    - Vi sono casi di rapiti che, successivamente alla loro liberazione, presentavano sul corpo stimmate o altri segni simili a simboli sacri.






    Paranormale, fantasmi, occulto, misteri, parapsicologia, ufo, ectoplasmi, spiriti maligni, storie, folclore, Fort: tutto sui fenomeni paranormali
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    Predefinito Rif: CRONACHE DELL'INSPIEGABILE

    I villaggi dei dannati
    Di ‘villaggi dei dannati’ sono piene le cronache dell’antichità. Da Sodoma all’Atene del processo a Socrate, per citare i casi universalmente conosciuti. Comunità di uomini pacifici che si trasformano in esseri brutali e violenti, spinti dal fanatismo o da ragioni inspiegabili. Fobia deriva dal greco phòbos, che significa paura. Ed è la paura, in effetti, che spesso induce i cuori più semplici ad azioni inconsulte. La psicoanalisi insegna che l’oggetto fobico suscita angoscia poiché rappresenta simbolicamente un impulso o desiderio che il soggetto non si sente capace di affrontare. L’Inquisizione, con le sue folli purghe, scatenò vili delazioni e l’aberrante fenomeno della caccia alle streghe, agli ebrei, ai diversi. Gente comune aderisce ancora -non solo in America- a movimenti neonazisti o ad organizzazioni che predicano l’odio razziale, come il Ku Klux Klan.

    Una leggenda tutta italiana riguarda il villaggio valtellinese di Caspano, dove tornano ancora oggi i discendenti delle guardie papali e dei crudeli carnefici che operarono al servizio dell’Inquisitore. Si dice che in alcuni periodi dell’anno gli abitanti del paesino montano vengano posseduti dagli spiriti malvagi dei cacciatori di streghe. In quei giorni l’incauto turista che percorresse quei luoghi rischierebbe di essere scambiato per un "figlio del demonio" e di trovarsi in balìa di una folla urlante, desiderosa di celebrare un processo sommario.








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    Predefinito Rif: CRONACHE DELL'INSPIEGABILE

    TRIANGOLO DELLE BERMUDA


    Nell'oceano Atlantico Occidentale, vi è un'area che è comunemente e tristemente nota come IL TRIANGOLO DELLE BERMUDE. In tale area sono misteriosamente spariti o repentinamente colpiti da strani eventi, più di 100 aeroplani ed altrettante navi, 1000 vite umane... senza che un solo cadavere o rottame fosse recuperato. I pochi superstiti o gli involontari testimoni (chi era in contatto radio con gli aerei o le navi), raccontano di strani bagliori, improvvisi malfunzionamenti degli strumenti di bordo o poco chiari aspetti del mare.

    Principali sparizioni di "aeromobili"

    Una prima sparizione, che in qualche modo aprì il mistero, risale al 5 dicembre del 1945. Protagonisti 5 aeroplani che scomparvero inspiegabilmente quasi simultaneamente. Erano conosciuti col nome di squadriglia 19, l'equipaggio (cinque ufficiali e nove soldati addestrati), non era al completo: un soldato aveva chiesto ed ottenuto, per una inquietante premonizione, di essere rimosso da quella missione. Tutti gli aerei avevano sufficiente carburante (per circa 1600 km) e le operazioni preliminari di volo erano andate a buon fine.

    Alle 3.15 p.m., un inquietante discorso radio era in corso tra il comandante della squadriglia 19 e la torre di controllo: <<... torre... non sappiamo più dove sia l'ovest... non funziona più niente... nemmeno il mare è come dovrebbe essere...>>, poco dopo partirono i soccorsi. Alle 4.00 p.m. circa, sparì anche l'aeroplano di soccorso con 13 persone a bordo. Alle 7.00 p.m. fu captato dal centro soccorso radio, un debolissimo messaggio <<... FT... FT...>>, che conteneva le lettere identificative degli aerei della squadriglia 19. Ma l'orario in cui il messaggio fu captato era 2 ore dopo quello in cui gli aerei sarebbero stati presumibilmente senza carburante. Le ricerche partirono dall'indomani. Fu un'operazione di ricerca senza precedenti, parecchi velivoli, natanti e mezzi sottomarini furono utilizzati, ma non si riuscì a trovare un solo indizio che spiegasse la tragedia. Parecchie voci si susseguirono, relative a scoppi o scie luminose avvistate il giorno della scomparsa, ma presto furono smentite.

    Nel gennaio del 1948, sparì lo Star Tiger. Trasportava un equipaggio di sei persone e venticinque passeggeri. L'aereo doveva atterrare nelle Bermude alle 10.30 della sera, poco prima di tale ora i messaggi arrivati alla torre di controllo erano di piena routine (tempo ottimo, ottime condizioni del cielo, perfetto orario); ma l'aereo non arrivò mai a destinazione, né si percepirono altri messaggi.

    Il 17 gennaio del 1949, sparì lo Star Ariel, gemello dello Star Tiger. Il suo tragitto doveva essere Londra - Santiago del Cile, con scalo tecnico nelle Bermude, da dove ripartì alle 7.45 del mattino. Dopo i primi messaggi di routine, dallo Star Ariel non arrivò più nulla.

    Nel marzo del 1950 un Globemaster degli U.S.A. sparì sul vertice settentrionale del triangolo, mentre era in volo verso l'Irlanda.

    Il 2 febbraio del 1952 sparì un aereo-cargo Brithis York mentre si dirigeva in Giamaica. Da esso, presumibilmente, giunsero dei flebili segnali di S.O.S.

    Il 30 ottobre del 1954 un Super Costellation della Marina degli Stati Uniti, sparì con quarantadue persone di equipaggio; anche in questo caso poco dopo la sparizione si udì un flebile segnale di S.O.S.

    Il 5 aprile del 1956 un B-25 scomparve con tre persone a bordo nei pressi di un canion sottomarino profondo 1600 metri.

    Un aereo cisterna KB-50 delle Forze Aeree degli Stati Uniti, scomparve nel gennaio del 1962, anche in questo caso un flebile messaggio di aiuto alludeva ad una difficoltà non bene specificata.

    Il 5 giugno 1965 sparì, nella zona delle Bahama orientali, in circostanze mai chiarite il Flying Boxcar C-119, con dieci persone a bordo.

    L'11 gennaio del 1967 sparì il Chase YC-122 con quattro persone a bordo, nei pressi di una lingua della Corrente del Golfo tra Palm Beach e Grand Bahama.

    Il 22 settembre del 1963, sparì un C-132 Cargomaster, mentre era in volo verso le Azzorre.

    Principali sparizioni di "Navi"

    Le principali sparizioni di navi entro l'area del Triangolo, sono avvenute nell'area chiamata Mar dei sargassi: un mare immenso e immobile che prende il nome da uno strano tipo di alga, il sargasso. Al di sotto di questo tratto di mare vi sono le pianure abissali di Hatteras e numerosi monti sottomarini che presentano una strana cima piatta, come se un tempo fossero state isole. Tale mare è anche famoso per le tremende bonacce che lo caratterizzano, e che gli hanno fatto guadagnare la fama di mare delle navi perdute.

    Una delle prime sparizioni è quella della USS Insurgent nel 1800, con 340 uomini a bordo.

    La USS Pickering scomparsa nel 1800 con 90 persone a bordo.

    La Rosalie nel 1840, aprì la via ai misteri con la "M" maiuscola, infatti non fu la nave a sparire... ma l'equipaggio e i passeggeri!!! Tutto era a posto, le vele spiegate, le scorte intere, ma nessun essere vivente, eccezion fatta per un canarino.

    Nel 1855 venne avvistato un tre alberi, il James B.Chester, mentre navigava senza meta con le vele spiegate. Gli uomini che salirono per ispezionare la nave, notarono un insolito disordine nella cabina di comando dalla quale mancavano le carte nautiche e le bussole, il resto era tutto a posto: il carico intatto!

    Nel 1872 fu ritrovata la Mary Celeste, gli uomini che salirono a bordo trovarono le vele spiegate, il carico intatto e sufficienti scorte di viveri e acqua. Ma dell'equipaggio nessuna traccia, nemmeno il capitano con la moglie e la figlioletta. La cabina principale era chiusa con delle assi come se qualcuno avesse voluto opporre una strenua resistenza a misteriosi assalitori. Per dare spiegazioni a tale mistero numerose sono state le ipotesi, ma nessuna apparve convincente e tale evento, è a tutt'oggi considerato insoluto.

    Nel 1881 mentre la goletta Ellen Austin navigava tranquillamente, si imbatté in una goletta abbandonata. Abbordandola il comandante della Ellen Austin, ne constatò il perfetto stato e mettendo una ciurma sulla goletta abbandonata ordinò che fosse condotta in porto. Quasi improvvisamente scoppiò una burrasca che interruppe i contatti fra le due golette per due giorni, quando la seconda goletta venne ritrovata non vi era traccia della ciurma lasciata su quella nave. Il comandante della Ellen Austin vincendo le riluttanze dei suoi uomini riuscì a piazzare una seconda ciurma su quella goletta, e la navigazione fu ripresa. Subitò scoppio un'altra burrasca e ne la ciurma ne la goletta furono più ritrovate.

    Nell'ottobre del 1902 fu ritrovato il brigantino tedesco Freya inclinato e disalberato, nella cabina del capitano il diario di bordo era fermo al 4 ottobre, giorno dopo la partenza. Dell'equipaggio non vi fu più alcuna traccia.

    La scomparsa della USS Cyclops avvenuta il 4 marzo del 1918 è a tutt'oggi considerato uno dei misteri più impenetrabili della marina americana. Furono molte le teorie avanzate per spiegare quest'evento ma nessuna sembrava poter essere provata appieno. In base ad una di queste teorie venne prodotto anche un film L'avventura del Poseidon, nel quale si imputava la sparizione ad un improvviso capovolgimento della nave.

    Il 6 aprile 1932 un due alberi John and Mary fu trovato perfettamente galleggiante ma totalmente deserto a 80 km da Bermuda, aveva le vele ammainate, ed inspiegabilmente, lo scafo dipinto di fresco.

    Uno yacht Gloria Colite proveniente da St. Vincent fu trovato nel 1940, completamente deserto ma totalmente in ordine, a 320 km da Mobile.

    Nel giugno del 1950 una nave da carico di 106 mt la SS Sandra scomparve totalmente senza lasciar tracce.

    Il caso della São Paulo è uno dei più impressionanti. Questa nave era destinata ad essere demolita e aveva un equipaggio di soli otto uomini. Navigava rimorchiata da due rimorchiatori oceanici nei pressi delle Azzorre ed improvvisamente sparì nella notte tra il 3 e il 4 ottobre 1951. Nella notte del 3 uno dei rimorchiatori aveva sganciato le gomene per la furiosa burrasca; il mattino seguente i cavi del secondo rimorchiatore erano spezzati e della nave non vi era né vi fu mai più traccia.

    Anche imbarcazioni più piccole sono state vittime di sparizioni nell'area del Triangolo; tra queste possiamo ricordare il Connemara IV, Maple Banck e The Vagabond, trovati nell'arco di un decennio privi di passeggeri e di equipaggio ma perfettamente in ordine.

    Il 2 febbraio del 1963 sparì la Marine Sulphur Queen lunga 130 mt senza alcun messaggio, indizio o relitto.

    Un messaggio d'aiuto pervenne invece nel 1924 dalla Raiuke Maru, nave da carico giapponese, il messaggio diceva: <<pericolo come una daga, ora...venite presto...non possiamo cavarcela>>, ma la nave e l'equipaggio non furono più ritrovati.

    Un chiaro esempio di sparizione fulminea di una barca in vista del porto è dato dalla vicenda dello Witchcraft, considerato inaffondabile. Era la vigilia di Natale del 1967 ed il proprietario della nave aveva invitato a bordo un prete per ammirare le luci natalizie di Miami. Navigarono per circa un miglio dalla spiaggia e si fermarono alla boa n. 7. A questo punto il proprietario del natante inviò un inaspettato S.O.S. alla guardia costiera che arrivò in aiuto in meno di 20 minuti, ma alla boa n.7 non vi era più alcuna traccia dello Witchcraft ed un portavoce della guardia costiera archiviò la vicenda con le parole:<<presumiamo che siano mancanti, ma non perduti in mare>>.

    Una delle ultime sparizioni risale al marzo 1973, quando sparì la Anita, una nave da carico di 20.000 tonnellate con 32 uomini a bordo.

    Testimonianze di alcuni sopravvissuti

    Non tutti gli eventi accaduti nell'area del Triangolo hanno avuto esito fatale per i protagonisti, alcuni sono sopravvissuti, ma i racconti di questi anziché dare chiarezza del tutto involontariamente infittiscono il mistero. Ci fu chi assistette durante un traino a mare, ad un' improvvisa esplosione di forza che come un vortice risucchiava verso il fondo la nave trainata. Durante questi strani vortici, tutte le apparecchiature di bordo andarono in tilt. Ci fu chi, come il Cap. Henry dovette adoperarsi in un vero e proprio tiro alla fune con una forza sconosciuta. Egli mentre trainava un natante avvertì un improvviso rallentamento e di lì a poco, i generatori del suo rimorchiatore, furono ridotti a zero. Nonostante ciò ordinò di spingere i motori al massimo e in qualche modo uscì da quella situazione. Recatosi a poppa notò il cavo di traino perfettamente teso, ma in fondo ad esso non si vedeva nulla poiché il natante trainato era immerso in una strana nebbia presente solo in quel punto. Anche il mare, calmo tutto intorno, nell'area del natante era agitato. Poco dopo la situazione si ristabilì, ma nessun evento fisico o meteorologico è in grado di spiegare ciò che è effettivamente successo. Alcuni piloti di aerei, parlano di alterazioni elettromagnetiche e di strane colorazioni del cielo nell'area del Triangolo, anche queste pressoché inspiegabili dal punto di vista scientifico.

    Le spiegazioni

    Le spiegazioni riguardo alle sparizioni di aerei e navi, di certo non hanno il carattere della certezza assoluta, ma tuttavia, offrono un'alternativa a coloro che non credono che nell'area del triangolo si celi qualche mistero. In qualsiasi tratto di mare, infatti, è possibile tracciare - idealmente - un triangolo e notare che al suo interno sono avvenute delle sparizioni più o meno inspiegabili. Ma non è tutto. C'è da considerare un altro fattore importante. Il triangolo delle Bermude, si delinea nell'area tipica di una importantissima corrente, la corrente del golfo. Questa corrente viaggia a circa 4 nodi, è presumibile che navi sparite in quell'area possono essere trasportate lontano proprio dalla corrente, al punto da essere ritenute introvabili. Vi sono i casi in cui le navi sono riemerse dopo essere colate a picco.

    Le navi riemerse

    Una delle prime navi a riemergere, dopo essere affondate nell'area del triangolo delle Bermude, fu la A.Ernest Miles. Questa nave colò a picco con un carico di sale, quando il sale si sciolse, la nave ritornò in superficie e in seguito fu ritrovata. La Dahama, ritenuta affondata e irrimediabilmente persa nell'aprile del 1935, con il suo equipaggio e passeggeri tratti in salvo dalla nave Rex. Qualche tempo dopo, un'altra nave, la Aztec ritrovò la Dahama perfettamente conservata alla deriva e completamente vuota. Il comandante dell'Aztec considerò la Dahama una nave misteriosamente abbandonata, il motivo che fece tornare in superficie questa nave è, a tutt'oggi, un mistero. Ma allora come spiegare le sparizioni e, in definitiva, tutti gli eventi inspiegabili che pare avvengano nell'area del triangolo?

    Le spiegazioni di Mel Fisher

    Mel Fisher è un esperto subacqueo che ha dedicato parte della sua vita alla ricerca di tesori sottomarini, servendosi di un particolare strumento: il magnetometro potenziato, che permette di individuare la presenza - sotto il limo dei fondali - di metalli nobili o no. In questo modo, Fisher, oltre ad ammassare una ingente quantità di dobloni d'oro ha trovato anche numerosi relitti di aerei e navi ritenuti da tempo introvabili. Sulla base dei suoi ritrovamenti e sullo stato di conservazione dei relitti, egli sostiene che parte delle scomparse avvenute nell'area del triangolo delle Bermude siano state causate da bombe inesplose da siluri carichi o da mine vaganti, risalenti alle guerre passate o ad esercitazioni attuali. Egli ritiene che l'individuazione dei relitti è resa problematica dal limo dei fondali, dalle correnti e dai così detti buchi azzurri.

    I Buchi Azzurri

    Cosa sono? Migliaia di anni fa erano caverne che sorgevano fra i monti della terra ferma. Oggi in seguito all'inabissamento di parti del globo terrestre, si sono riempite di acque e sono diventate i rifugi preferiti da pesci di grossa taglia, e la meta ambita di coraggiosi subacquei. Stando alle testimonianze dei coraggiosi che vi si addentrano, essi si diramano in numerosi cunicoli quasi a guisa di labirinto, al punto che molti pesci - una volta entrati - non riescono a trovare la strada d'uscita. La constatazione più interessante - almeno entro i confini del nostro discorso - è quella della presenza di fortissime correnti all'interno di queste caverne, correnti così forti da potersi equiparare a quelle di un fiume. Queste correnti si manifestano in superficie come dei vortici capaci di risucchiare ogni cosa al loro interno, anche piccole barche insieme alo loro equipaggio. Questa fascinosa possibilità ottenne fortuna grazie ad un oceanografo che, durante una serie di rilevamenti sottomarini, trovò incastrato in un buco azzurro un peschereccio, ma se questi buchi azzurri possono - forse senza eccessivo sforzo - spiegare la scomparsa di piccole imbarcazioni o barche a remi, non possono assolutamente essere chiamati in causa per giustificare la sparizione di navi o addirittura aerei.

    Trombe marine

    Una teoria che tenta di spiegare su basi più realistiche la possibile causa delle sparizioni improvvise di navi ed aerei, è quella che chiama in causa le trombe marine. La tromba marina è un fenomeno meteorologico costituito da un vero e proprio tornado che sfoga la sua potenza sul mare. La sua forza distruttiva può benissimo distruggere una piccola imbarcazione o un aeroplano che vola a quota a relativamente bassa. Inoltre, può precisarsi, che se di giorno è sempre possibile avvistare in tempo questi fenomeni, di sera ed in condizioni di scarsa visibilità diventa pressoché impossibile, ma tutto sommato, la tesi delle trombe marine come causa di sparizioni di navi di grossa taglia sembra improbabile, sembra più calzante la teoria che chiama all'appello un altro sconcertante fenomeno marino.

    Ondate di marea

    Queste sono costituite da un'improvvisa ondata di mare che nasce da un punto imprecisato del mare per cause varie, tra le quali: terremoti o frane sottomarine, pressione atmosferica, venti temporali ed uragani, eruzione di vulcani sottomarini, il tutto non per forza deve accadere nelle vicinanze del punto di manifestazione del fenomeno. Le ondate più - tristemente - famose di questa categoria sono quelle denominate tsunami, sono quelle causate da terremoti sottomarini e che hanno anche raggiunto altezze incredibili, quasi 70 metri. Gli tsunami possono sollevarsi senza alcun preavviso (poiché sono prodotte da fenomeni che il più delle volte non si avvertono sulla terraferma), la loro potenza distruttiva può capovolgere una nave o affondarla del tutto. Può anche succedere che una nave venga spezzata in due, per effetto della tensione delle onde, o addirittura che riesca a passarle indenne scalando e ridiscendendo il solco dell'onda stessa. Tra le onde di marea, chiamate in causa per giustificare la sparizione di navi nell'area del triangolo, occupano un posto di secondo piano, per dimensioni e spettacolarità ma non per potenza, le così dette onde di sessa. Generalmente queste sono prodotte da frane sottomarine. Il carattere subdolo di queste ondate, sta tutto nella difficoltà a riconoscerle quando si avvicinano. Hanno un aspetto innocuo, ma dietro ad esse si nasconde un flusso d'acqua dalla potenza dirompente, capace di distruggere una nave e spazzarne via i relitti. Queste spiegazioni possono - in un certo qual modo - soddisfare le ricerche circa le possibili cause delle sparizioni delle navi. Ma riguardo agli aerei? Accadono nel cielo fenomeni paragonabili agli tsunami o alle onde di sessa?

    CAT (turbolenza di aria chiara)

    Nell'atmosfera vi sono dei fenomeni che è possibile paragonare alle onde di marea, almeno per quanto riguarda gli effetti devastanti per i mezzi che vi si trovano in mezzo. A volte è possibile che un aeroplano si trovi improvvisamente sballottato da colpi di vento che non potevano prevedersi. La manifestazione più eclatante di questi colpi di vento sono le così dette turbolenze di aria chiara. Queste - chiamate anche in acronimo CAT - non possono essere previste. Sono una conseguenza che si sviluppa ai margini della corrente d'aria che "scorre" sopra la terra circa 200 nodi all'ora. Viste la potenza e l'impossibilità di prevedere questo fenomeno - che già di per sé è un mistero - non risulta difficile ammettere che un aereo può facilmente andare perduto in seguito a vuoti d'aria o sbalzi di quota dovuti a queste fortissime correnti d'aria. Ma, d'altra parte, sappiamo che il CAT è un fenomeno che esiste ma che non può considerarsi frequente o addirittura regolare. In altri termini, se esso può spiegare la perdita degli aerei senza eccessivo sforzo, ecco che però risulta difficile ammettere che tutte le volte che un aeroplano è sparito nell'area del triangolo, la sua sparizione sia stata causata dal CAT. Sono forse altre le spiegazioni che dobbiamo cercare.

    Elettromagnetismo

    In tutte le sparizioni - specialmente in quelle che riguardano gli aeroplani - vi è un sottile denominatore comune: squilibri più o meno gravi alle strumentazioni di bordo. E' chiaro che questo singolare fenomeno non è passato inosservato agli studiosi del triangolo delle Bermude. Fra essi possiamo ricordare - innanzi tutto - l'autorevole opinione di Hugh Auchincloss Brown (ingegnere elettronico, autore di un bel libro Cataclysm of the Earth):

    <<Vi sono buone ragioni per collegare questi strani fenomeni con il campo magnetico del nostro pianeta. [...] In epoche passate si sono verificati spaventosi mutamenti nel campo elettromagnetico della Terra, e forse un altro mutamento è già in atto e si sta manifestando con questi terremoti elettromagnetici che, se giustificano la sparizione degli Aeroplani, non giustificano affatto la sparizione delle navi[...]>>.

    Le aree di minor coerenza

    Un interessante studio sugli effetti dell'elettromagnetismo sulla navigazione aerea è stato condotto, per conto del governo Canadese, da Wilbert B.Smith intorno ai primi anni '50. Egli appurò che sia il magnetismo e sia la gravità, sono elementi che concorrono a queste strane tragedie aeree. La peculiarità della sua ricerca sta tutta nell'aver individuato delle aree specifiche, definite da lui stesso <<aree di minor coerenza>>, caratterizzate da un piccolo diametro (300 metri circa) ma estese considerevolmente verso l'alto. Queste aree presentano una turbolenza elettromagnetica capace di frantumare un aeroplano. Risultano - inoltre - di difficile individuazione perché soggette a repentini spostamenti: <<quando ne individuiamo una, dopo tre mesi o quattro non ne troviamo più traccia>>.

    Altre posizioni riguardo al triangolo

    Non manca chi, pur accettando senza critica le varie soluzioni proposte, non sfugge alla tentazione di classificare questi eventi come veri e propri misteri, cioè senza una vera ed appagante - dal punto di vista scientifico - soluzione. Un funzionario, di alto grado, della guardia costiera disse riguardo a questi fenomeni: <<Noi non sappiamo che cosa succede nel così detto triangolo delle Bermude. Non possiamo far altro che riflettere su queste inesplicabili sparizioni>>. Il settimo distretto della Guardia Costiera, quello più vicino al triangolo, ritiene che quest'area di mare sia semplicemente immaginaria, nel senso che le perdite concentrate in quel tratto sono solo coincidenze.

    <<I vertici di questo immaginario triangolo sono le Bermude, Miami in Florida e San Juan a Puerto Rico.[...] Le sparizioni di navi, piccoli natanti ed aeroplani susseguitesi a distanza di poco tempo l'una dall'altra, hanno dato adito alla popolare credenza di un carattere soprannaturale del Triangolo delle Bermude.[...] Sono state presentate diverse teorie, tra esse le più attendibili sono quelle che puntano il dito su errori umani o su guasti meccanici dovuti ad usura.[...] Non si tralascia nemmeno di analizzare le caratteristiche ambientali del luogo. Il triangolo delle Bermude è uno dei punti della terra in cui una bussola magnetica punta verso il nord effettivo, ciò potrebbe causare delle perdite di orientamento.[...] Anche la corrente del golfo gioca il suo ruolo, qualsiasi sciagura potrebbe essere cancellata in poche ore.[...] O ancora l'imprevedibilità delle condizioni atmosferiche, le improvvise ondate, le tempeste.[...] Oppure la topografia dei fondali che da immensi banchi di sabbia di fondali poco profondi, si passa alle fosse più profonde dell'oceano. Tutto ciò - unito agli errori umani - offre un quadro nitido per spiegare i fenomeni avvenuti nel Triangolo delle Bermude>>. Dalla lettera circolare del 7° distretto della Guardia Costiera. Questa circolare, quindi, cerca di spiegare in termini più umani possibili i fenomeni delle sparizioni. E' chiaro che tale discorso non può ritenersi infondato in quanto l'inesperienza umana unita a fattori ambientali pressoché unici, possono tranquillamente spiegare questi fenomeni che tanto strani appaiono. Ma, se nel pianeta ci fossero altre aree con una fama funesta e sinistra come il Triangolo delle Bermude? Sarebbe, in questo caso, ancora ragionevole pensare che trattasi solo di errori umani e di fattori ambientali inusuali?

    Il mare del Diavolo - sud est del Giappone

    Tra il Giappone e le isole Bonin si estende un area di mare tristemente nota come il mare del Diavolo. Anche in quest'area si sono registrate numerose sparizioni di navi ed aeromobili al punto che il governo Nipponico ha dichiarato quell'area zona pericolosa. Nelle leggende della costa del Giappone si racconta di questo mare abitato da diavoli e mostri in attesa di mietere vittime fra gli incauti navigatori, ciò fa pensare ad una fama di sinistro timore risalente nel tempo. I fatti più eclatanti riguardanti questo tratto di mare risalgono ad un periodo compreso tra il 1950 ed il 1955, anni in cui sparirono ben 9 navi di grossa stazza con l'intero equipaggio, e tutte senza lasciare alcun relitto o scia di carburante. Anche il mare del Diavolo, presenta una caratteristica sconcertante già enunciata a proposito del triangolo delle Bermude. Nel mare del Diavolo il nord effettivo coincide con quello magnetico. La triste fama di questo tratto di mare venne consacrata proprio nel 1955 a seguito di una spedizione in quel tratto di mare, commissionata dal governo giapponese per capirne la reale pericolosità. Ebbene, la nave oceanografica, l'equipaggio e gli scienziati a bordo sparirono senza lasciar traccia lacuna. Il nome della nave era Kaiyo Maru n. 5. Sulla scia di questi strani eventi si aprì una campagna di studi, promossa in maniera indipendente da numerosi scienziati. Tra essi spiccò Ivan Sanderson con la sua avvincente e sinistra teoria.

    12 cimiteri del diavolo

    Sanderson iniziò l'elaborazione della sua teoria dall'analisi delle principali sparizioni avvenute nel mondo. Riuscì così ad isolare sei zone sparse per gli oceani, tutte presentavano la medesima forma ed erano equidistanti. In un momento successivo delle sue elaborazioni, Sanderson, riuscì a individuare ben 12 di queste zone, di cui 5 nell'emisfero settentrionale e 5 in quello meridionale + i 2 poli. Il fatto che il Triangolo fosse quello più conosciuto e famoso, era dovuto - secondo Sanderson - al fatto che era una zona di traffico marittimo più intenso. (Per esemplificare se si lancia una pietra in mezzo ad una piazza gremita di gente ci saranno molte più possibilità di colpire qualcuno, di quante ce ne siano se la stessa pietra viene lanciata in una piazza grande come la prima, ma con circa una decina di persone). Le caratteristiche di queste zone localizzate dal prezioso lavoro di Sanderson sono sinteticamente:

    La maggioranza di esse si estende verso l'Est delle masse continentali. In questi punti si incontrano correnti calde e fredde che procedono in direzioni diverse.

    Questi punti sono anche punti nodali in cui le correnti in superficie girano in un senso e quelle sottomarine nel senso opposto.

    Questi movimenti di collisioni e le differenze di temperature, possono spiegare - secondo Sanderson - la presenza o meglio il prodursi di vortici elettromagnetici che danneggiano le comunicazioni radio, la gravita in genere e - se assumono una certa intensità - potrebbero generare la sparizione di navi ed aerei.

    Il tempo deformato

    In queste aree è stato anche osservato un singolarissimo fenomeno. Alcuni voli, il cui orario era minuziosamente monitorato e controllato risultavano atterrare - dopo aver sorvolato queste zone - con tanto anticipo, che l'unica spiegazione sarebbe quella di un vento di coda di circa 800 km/h. Oppure che vi siano come dei buchi nel tempo che se presi di striscio causano solo deformazioni temporali, ma se presi in pieno producano la sparizione dell'intero velivolo. Nei primi anni '70, uno strano incidente turbò l'intero aeroporto di Miami. Era atteso il volo 727 della National Airlines, il suo viaggio era attentamente seguito dagli uomini radar, il tempo era perfetto, e le raffiche di vento nella norma. Eppure ad un tratto l'aereo che si avvicinava a Miami (sorvolava quindi l'area del triangolo) spari dal radar. Vennero compiuti i più disparati e disperati tentativi di contattare l'aereo ma nulla. Poi quasi allo spegnersi delle speranze, dopo 10 minuti di attese ecco che i radar rilevarono di nuovo la sagoma dell'aereo. Fu contattato il pilota dell'aereo che manifestò sorpresa per la preoccupazione della torre di controllo, in quanto loro non si erano accorti di nulla. <<Amico, per 10 minuti voi non siete esistiti>>, fu la risposta della torre. Appena l'aereo atterrò, venne notato un fatto stranissimo: tutti i passeggeri, il pilota e l'equipaggio avevano nei loro orologi un ritardo di 10 minuti rispetto al tempo reale.

    Triangolo e U.F.O.

    E' quasi normale, a questo punto della ricerca, citare la teoria secondo la quale i fenomeni che avvengono nell'area del triangolo sono tutti attribuibili agli U.F.O. Nella zona del triangolo (quella che dalla Florida alle Bahama), nel corso degli anni si sono susseguiti moltissimi rapporti sugli U.F.O. Questi oggetti volanti sono stati avvistati tanto nei cieli, quanto sotto le limpide acque di quel tratto di oceano. La quantità degli avvistamenti ha dato origine all'idea di un legame tra l'attività pseudo aliena e le sparizioni nell'area del Triangolo delle Bermude. Uno dei principali sostenitori di questa interessante idea - più che teoria - fu John Spencer, autore di un bel libro Limbo of the Lost. In sostanza l'idea di spencer è quella secondo che gli U.F.O. hanno da generazioni rapito navi ed aerei per scopi di ricerca. Egli ebbe a dire testualmente: <<Poiché la completa sparizione di navi di 175 metri, in acque calme, a 80 chilometri dalla costa, e di aeroplani di linea in prossimità dell'atterraggio, non può avvenire secondo le regole terrestri, eppure avviene, sono costretto a concludere che le navi e gli aeroplani vengono portati via dal nostro pianeta>>.

    M.K. Jessup, un'altra teoria per U.F.O. e Triangolo

    Egli era uno scrittore molto attento e preparato dal punto di vista disciplinare. Nel suo libro The Case for the UFOs affermava - con toni pacati ma convincenti - che le famose sparizioni di navi ed aerei nell'area del triangolo era attribuibile ad attività aliena. Egli, nel suo lavoro, menzionava esplicitamente i casi della Mary Celeste, Freya e dell'Ellen Austin [vedi Parte Prima]. Egli, comunque, cita altri fenomeni avvenuti in zone distanti dal Triangolo delle Bermude. Riporta uno strano aneddoto risalente al 1850: la sparizione del Seabird. Era un veliero molto grande e sparì in un modo insolito dopo che il comandante aveva inviato un saluto ad un peschereccio incontrato durante la navigazione presso Newport a Rhode Island. Il veliero venne ritrovato tirato in secco sulla spiaggia, ma completamente vuoto. Nel diario di bordo vi era scritta solo una semplice nota, nella quale si leggeva che il veliero si trovava a circa 4 chilometri dal porto. In mensa vi era la tavola imbandita ed il pasto pronto, ma completamente intatto.

    Malgrado - si è detto - che il Seabird fosse arenato sulla spiaggia, in una notte di tempesta sparì del tutto e nemmeno un relitto venne più trovato. Malgrado gli sforzi e le attente ricerche, Jessup dovette constatare che vi era una sorta di sottile censura intorno ai fatti che avvenivano nel Triangolo delle Bermude, tutto ciò lanciò un velo di mistero sulla sua morte avvenuta il 29 aprile del 1959 per avvelenamento da Ossido di carbonio, c'è chi sostiene che si sia trattato di un omicidio mascherato da suicidio.

    Ancora Triangolo e U.F.O., Manson Valentine

    Era zoologo, archeologo e oceanografo. Può senza dubbio considerarsi uno dei principali studiosi dei fenomeni del triangolo delle Bermude, avendo avuto la possibilità di studiare in loco tali eventi. Ebbe, nel periodo delle sue ricerche, la possibilità e la fortuna di confrontare le sue idee con quelle dello sfortunato Jessup. Egli si occupò per più di 30 anni alla attività di ricerca e studio dei fenomeni del Triangolo delle Bermude. Si può evincere dai suoi discorsi che alcuni dei fenomeni lamentati dai piloti, scampati alle turbolenze dell'area del triangolo, possano essere attribuiti al modello teorico di propulsione dei velivoli alieni. Comunque, dall'accennato incontro delle Teorie di Jessup con quelle di Manson Valentine, nacque una nuova linea di ricerca quella che incentrava gli sforzi intorno ai campi elettromagnetici e che richiamò alla mente il così detto esperimento di Filadelfia.

    L'esperimento di Filadelfia

    Il principio era semplice: un campo elettrico creato in un rocchetto induce un campo elettrico ad angoli retti verso il primo. In tutto quattro campi ed ognuno costituisce un piano di spazio. Ma poiché i piani di spazio sono soltanto tre, qual è il quarto? Forse un campo di spazio gravitazionale? Secondo Jessup e Manson allacciando diversi generatori elettromagnetici si sarebbe potuto produrre questo quarto campo. Ed è questo che probabilmente successe alla marina degli U.S.A. nel 1943. In quell'anno la marina degli Stati Uniti volle sperimentare gli effetti di un forte campo magnetico su una nave in navigazione con uomini a bordo. Venne allestito un bacino nel quale venne adagiata la nave e tutt'intorno si azionarono diversi generatori di campi elettromagnetici. Appena iniziato, l'esperimento manifestò i suoi effetti. Cominciò a d alzarsi, tutta intorno alla nave una nebbiosa luce verdastra - simile a quella di cui parlavano vittime e sopravvissuti del Triangolo delle Bermude - in breve tutta la nave ne fu satura e inspiegabilmente, cominciò a sparire sotto gli occhi di coloro che erano sul molo del bacino. poi fu visibile solo la linea di galleggiamento. Anche alcuni componenti dell'equipaggio cominciarono a sparire ed era possibile individuarli solo per mezzo del contatto con le mani.

    Dopo l'esperimento alcuni uomini dell'equipaggio dovettero essere ricoverati in ospedale, altri presentarono una capacità mentale acuita, altri ancora conservarono per lungo tempo gli effetti della trasformazione, divenendo affetti da fenomeni di sparizioni improvvise. In sintesi, in seguito all'esperimento di Filadelfia si appurò che un elevato campo magnetico - che nell'area del Triangolo può essere causato da fenomeni alieni - può produrre la temporanea invisibilità di un corpo anche di grandi dimensioni, con tutte le conseguenze che tale evento comporta. La ricerca sulle possibile spiegazioni riguardo alle sparizioni avvenute nell'area del triangolo non si ferma qui. Va oltre, sulla spinta di una considerazione: si è analizzato il mare in superficie, l'aria, il magnetismo e tutti i fenomeni legati alle maree, ma a questo punto l'unica ricerca da condurre è quella sottomarina. E' probabile che nel fondo del Triangolo delle Bermude, giacciono antichi strumenti capaci di attivarsi al passaggio di navi ed aerei? Se si a chi appartengono, o meglio chi li costruì? Che funzione avevano e, in definitiva, cosa c'è sul fondale del Triangolo delle Bermude?









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