.
Kosher Nostra è il nome con cui si identificavano le varie organizzazioni criminali di stampo mafioso insediatesi negli Stati Uniti d'America a partire dai primi anni del XX Secolo e i cui membri erano ebrei americani[1].
Storia [modifica]
Nata dal declino dei gruppi delinquenziali newyorkesi che portò al ridimensionamento del fenomeno del banditismo di irlandesi, americani e nuovi immigrati. Il centro d'azione del crimine ebraico americano fu principalmente NY, ma seguendo l'onda criminale nacquero cosche mafiose in tutto il territorio come la Purple Gang di Detroit presente negli anni del Proibizionismo.
La forte immigrazione di ebrei avutasi tra il 1830 e il 1920 dall'Europa centrale e Impero russo verso gli USA, portò all'arrivo di oltre 3 milioni di essi nelle coste americani. Come accaduto e accade per le comunità di immigrati, la maggior parte di essi si instaurarono in quartieri ben definiti delle periferie di NY, Baltimora e Philadelphia, formando forti comunità legate tra loro.
Nel 1886, fu fondato l'American Federation of Labour, un comitato che riuniva molte leghe operaie, che col tempo diventò un vero e proprio sindacato. Molti degli iscritti e degli associati furono gangster di origine italiana, statunitense ed ebraica. Molti giudei, aderirono inoltre ai movimenti anarchici, marxisti e rivoluzionari.
Durante gli inizi del novecento, il declino delle gang newyorkesi di stampo patriottico favorì l'ascesa del crimine organizzato italiano ed ebreo. Si vocifera che il ricco borghese Monk Eastman e i suoi affiliati Max Zweifach, Jack Zelig, Vach Lewis abbiano instaurato le prime basi per la creazione della Kosher. Dopo la caduta delle gang irlandesi, si affermò come nuovo leader, Paul Kelly, massimo esponente della Five Points Gang di New York. Quindi nel quartiere ebraico di Lower East Side, iniziarono ad operare diverse bande dedite principalmente all'estorsione e all'usura; la più influente era la Mano Nera con a capo Jacob Levinsky, Charles Litoffsky e Joseph Toplinsky. Col nascere di questa costante criminale, le prime associazioni sioniste degli states iniziarono ad aderire al movimento per la nascita della Palestina, stato in cui sarebbero stati mandati tutti i professanti ebrei.
Durante il primo quarto del XX Secolo, si avviò il "boom criminale" a New York; si conta che un quarto tra delinquenti, estorsori e vandali era di origini ebraiche.
Col proseguire del XX secolo, mafiosi del calibro di Benny Fein e Joe Rosenzweig entrarono nel racket del lavoro, il cui monopolio sarebbe potuto divenire causa di conflitto. Secondo lo scrittore Leo Katcher, fu Arnold Rothstein a trasformare il crimine organizzato da un’attività di malviventi in un vero e proprio business. Egli fu il primo a vedere nel proibizionismo, che vietava la vendita, la produzione e il trasporto di alcol, un’occasione da sfruttare economicamente, riunendo le diverse bande in un’unica struttura gestita in modo imprenditoriale, di cui assunse la direzione. Il suo modello organizzativo fece scuola presso le altre mafie. Di lui il mafioso siculo-americano Lucky Luciano disse: "Mi ha insegnato tutto, anche come vestire".
Fu proprio negli anni del proibizionismo (1920-1933) che i gangster ebrei divennero più prominenti ed importanti nel mondo del crimine statunitense. Con questa estensione delle attività ad altre grandi città - come Cleveland, Detroit, Minneapolis, Newark, Philadelphia – la mafia ebraica si specializzò nel traffico internazionale di oppio, eroina ed armi, oltre alle attività relative alla prostituzione.
In questo periodo il mafioso italiano Luciano organizzò un complotto contro i mafiosi del vecchio mondo siciliano e, con l’aiuto di veterani come Meyer Lansky e Benjamin Siegel, tenne una conferenza al Franconia Hotel (New York) l’11 novembre 1931, cui parteciparono anche Jacob Shapiro, Louis Buchalter, Joseph Stacher, Hyman Holtz, Louis Kravitz, Harry Tietlebaum, Philip Kovolick e Harry Greenberg. In quest’incontro Luciano e Lansky riuscirono a convincere i gangster ebraico-americani ad unirsi in un’organizzazione chiamata National Crime Sindacate, che pose fine alla sanguinosa guerra Castellamarese per il controllo della mafia italo-americana. Venne meno la diffidenza a collaborare con non-ebrei e, sotto Lansky, i gangster ebrei furono coinvolti nel giro dei giochi clandestini di Cuba e Las Vegas.
Per decenni dopo la II Guerra Mondiale, le figure dominanti nel crimine organizzato furono quelle della seconda generazione dei criminali ebrei e italiani, che spesso collaboravano insieme. Il crimine organizzato ebraico-americano, derivava dalla povertà e dalle difficili condizioni di vita. Ciò è dimostrato dal fatto che, con il miglioramento della vita degli ebrei, ci fu di pari passo la scomparsa del racket ebraico o la sua fusione con un ambiente criminale americano più etnicamente assimilato. Infatti, loro gangster più emergenti come Meyer Lansky, Dutch Schultz e Bugsy Siegel, non fondarono famiglie criminali come i mafiosi italiani, tanto che, dopo la II Guerra Mondiale, rimasero delle figure legate al crimine organizzato, ma le vere e proprie organizzazioni criminali e le bande, gradualmente scomparvero.
A partire dagli anni novanta, il crimine organizzato ebreo iniziò a disgregarsi, il business si chiuse al solo traffico di stupefacenti sino all'arresto e al rimpatrio dei principali esponenti Kosher.
In anni più recenti il crimine organizzato ebraico-americano è riapparso nelle forme della mafia israeliana e di quella russa, anche se non bisogna dimenticare che molti immigranti sovietici finsero un’identità ebraica per riuscire ad entrare liberamente negli Stati Uniti e che quindi, rispetto ai loro predecessori, avessero molti più elementi in comune con la cultura russa e la repubblica sovietica. Negli Stati Uniti non sono mancati mafiosi israeliani, come Yehuda “Johnny” Attias e Moussan Alyian, pesantemente coinvolti nel traffico di droga da Amsterdam e Thailandia e di hashish dalla Turchia. Ma negli anni ’90 del secolo scorso i membri principali furono arrestati e la mafia israeliana a New York si sfaldò di lì a poco.
http://it.wikipedia.org/wiki/Kosher_nostra