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Risultati da 1 a 9 di 9

Discussione: Silvano Lorenzoni

  1. #1
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    Predefinito Silvano Lorenzoni

    Silvano Lorenzoni è un autore etnonazionalista.
    Propongo di postare qui i suoi articoli reperibili in rete.

    “IL BIANCO DEGENERATO CHE SOBILLA LE MASSE DI COLORE
    Coerentemente alla loro scelta di servire la "causa" della distruzione dell'europeità, i "Centri Sociali" hanno organizzato una manifestazione (l'ennesima) parallela alla conferenza governativa sull'immigrazione, organizzando la scesa in piazza di negri, e allogeni di ogni tipo, con tutta probabilità "irregolari". La dimostrazione che quegli ambienti non sono affatto "alternativi" al Sistema, come falsamente millantano, ma del tutto complementari e inseriti in esso, è stata dimostrata dal fatto che le autorità hanno subito ricevuto i rappresentanti di questa carnevalata sovversiva, promettendo che, sì, anche loro la pensano così, e aprirebbero immediatamente le frontiere a milioni di allogeni, ma devono farlo per gradi, per non provocare il rigetto nell'opinione pubblica.
    Provate ad immaginare se le autorità (non solo di sinistra ma anche di "destra") avrebbero acconsentito a ricevere una nostra rappresentanza che domandasse istanze di natura palesemente razziale come erano quelle dei "Centri Sociali", ma di segno opposto.
    E' chiaro che gli antirazzisti estremisti giocano in casa, poiché la base di "valori" su cui si regge il Sistema é egualitarista e mescolazionista.
    E anche le cosiddette "destre" fanno di tutto per non motivare la propria più restrittiva politica immigratoria con argomentazioni etniche o razziali, motivazioni e sentimenti naturali che vengono costantemente mantenuti nel "subconscio collettivo" e repressi capillarmente.
    In realtà ciò che interessa alle "destre" liberali è il "libero mercato", che prevede una mobilità umana e una perdita dell'identità etnica e razziale in maniera uguale al marxismo e all'antirazzismo radicale. Sono due finti avversari che si scontrano solo sul metodo.
    Come sempre nella storia, è il bianco che fornisce i mezzi organizzativi e dà il "la" per ogni azione politica; nonostante i marxisti affermino che la rivoluzione la fanno il proletariato, le classi basse, e le masse non bianche. E anche nelle lotte antirazziste, è il bianco (degenerato) che guida i giochi e fornisce le "armi" (organizzative, legali e fisiche) ad individui altrimenti non in grado nemmeno di conoscere la propria data di nascita.
    Nella manifestazione, inframmezzate in mezzo alle facce nere e camuse, si potevano scorgere qua e là volti bianchi di veneti "doc", chiaramente bianchi nonostante i tentativi di agghindarsi con cenci terzomondiali e finte treccine negroidi ("rasta").
    Noi, patrioti differenzialisti, ed etnonazionalisti, stiamo dalla parte opposta, in difesa non tanto degli interessi del putrido Occidente (come invece sono le "destre" liberali), quanto dell'europeità, e della nostra essenza di bianchi ed europei.
    E' chiaro che siamo noi quelli che giochiamo "fuori casa".
    In mezzo sta la massa borghese, inerte, paurosa e attendista, che come sempre costituisce il "bottino" politico a cui tutte le forze cercano di attingere. Chi è in grado di condizionare maggiormente questa massa, però, al momento siamo noi. Sono le stesse condizioni oggettive a creare tale situazione favorevole alle istanze differenzialiste: invasione immigratoria che crea rigetto, impossibilità dell' "integrazione" di allogeni culturalmente e razzialmente troppo diversi, etc. E difatti le posizioni degli ultras dell' antirazzismo stanno facendosi sempre più isteriche, segno che sentono che l'opinione pubblica sta loro sfuggendo di mano. Sono ormai lontanissimi i tempi in cui tutti non potevano non commuoversi e non parteggiare per il povero negro soggetto all' "apartheid" in Sudafrica.
    Oggi, quegli stessi, se solo vedessero i documentari su come è ridotto il Sudafrica mescolazionista, e collegando il tutto alle nostre prime dolorose esperienze, darebbero pareri ben diversi!
    Ma torneremo sugli aspetti che fanno prevedere una guerra inter-razziale in suolo europeo. Il fatto che occorre sottolineare, è che in tale guerra (che è già iniziata), non dovremo combattere tanto l'allogeno (o perlomeno lui lo combatteremo fisicamente), quanto il bianco degenerato, il bianco traditore che arma e sobilla l’allogeno.
    E contemporaneamente condurre una lotta culturale per togliere il morbo disfattista e nichilista dagli altri bianchi, lavati di cervello da decenni (o da due millenni) di propaganda egualitarista e universalista, che fungerà da freno per il combattimento.
    Quello stesso freno che ai funerali dei loro cari massacrati dagli allogeni fa dire ai parenti "non ce l'ho cogli extracomunitari" al microfono del giornalista-confessore.
    Quello stesso freno che impedisce al leghista medio di fare quel salto di qualità e riconoscere nel negro che lavora un nemico razziale ancora più insidioso dell'immigrato generico, in genere albanese o marocchino, che delinque.
    Intanto i "Centri Sociali" del Veneto ci schedano, segnano i nostri nomi, indirizzi ed abitudini, non tanto per fare i delatori con i questurini (ruolo comunque molto consono alla loro personalità di vermi), o per aggredirci adesso,quanto per creare una "banca dati" logistica sul nemico, in modo da facilitare la nostra eliminazione fisica quando le ostilità si saranno definitivamente aperte. Ho già detto che loro sono già scesi in campo e stanno già addestrandosi. E potete star sicuri che al momento buono spareranno a noi, non ai liberali o ai globalisti. Come già sessant'anni fa, faranno comunella coi propri fratelli liberali contro di noi, che rappresentiamo la vera alternativa al Sistema mondialista. Questa non è un'incitazione ad "opposti estremismi", che sono anzi al momento da evitare come la peste. Lasciamo che si sputtanino loro, e rinforziamoci."

  2. #2
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    Predefinito Riferimento: Silvano Lorenzoni

    Citazione Originariamente Scritto da Eckhart Visualizza Messaggio
    Provate ad immaginare se le autorità (non solo di sinistra ma anche di "destra") avrebbero acconsentito a ricevere una nostra rappresentanza che domandasse istanze di natura palesemente razziale come erano quelle dei "Centri Sociali", ma di segno opposto.
    ???!!!

    E' un copia-incolla o ti sei sbagliato tu nel trascrivere?

  3. #3
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    Predefinito Riferimento: Silvano Lorenzoni

    Citazione Originariamente Scritto da Eckhart Visualizza Messaggio
    Come sempre nella storia, è il bianco che fornisce i mezzi organizzativi e dà il "la" per ogni azione politica; nonostante i marxisti affermino che la rivoluzione la fanno il proletariato, le classi basse, e le masse non bianche. E anche nelle lotte antirazziste, è il bianco (degenerato) che guida i giochi e fornisce le "armi" (organizzative, legali e fisiche) ad individui altrimenti non in grado nemmeno di conoscere la propria data di nascita.


    Vabbè, non c'è bisogno di esasperare il concetto in questo modo.

  4. #4
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    Predefinito Riferimento: Silvano Lorenzoni

    E' un copia-incolla

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Eckhart Visualizza Messaggio
    E contemporaneamente condurre una lotta culturale per togliere il morbo disfattista e nichilista dagli altri bianchi, lavati di cervello da decenni (o da due millenni) di propaganda egualitarista e universalista, che fungerà da freno per il combattimento.
    :103:
    «Puoi togliere il selvaggio dalla foresta, ma non puoi togliere la foresta dal selvaggio.»
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  6. #6
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    Predefinito Riferimento: Silvano Lorenzoni

    Citazione Originariamente Scritto da Eckhart Visualizza Messaggio
    E' un copia-incolla
    Da dove?

  7. #7
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    Predefinito Riferimento: Silvano Lorenzoni

    errorino a parte è veramente un ottimo articolo
    "Cecchi ...Paone ha dichiarato che ci sono due gay in squadra. Prandelli mi ha detto che mi facevate questa domanda. Se ci sono dei froci i problemi sono loro, io spero non ce ne siano".
    Antonio Cassano 99

  8. #8
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    Thumbs up Riferimento: Silvano Lorenzoni

    Si dovrebbe magari citare la fonte esatta da cui si è preso l’articolo , cioé un 3d del sottoscritto su Stormfront , almeno la buona educazione richiederebbe che lo si facesse…

    Onore a Silvano Lorenzoni , scritti essenziali di un vero identitario/razzialista bianco veneto/europeo! - Stormfront
    http://www.stormfront.org/forum/showthread.php?t=575404


    Là sopra , nel link indicato , trovate diversi altri articoli dell'autore da me raccolti insieme...Su Lorenzoni , sulla questione razziale , sull'immigrazione allogena di colore e sull’Etnonazionalismo altri articoli qui :

    Etnonazionalismo Völkisch - Stormfront
    http://www.stormfront.org/forum/showthread.php?t=386432
    Filosofia, Dottrina e Mistica dell'Etnonazionalismo Völkisch ...
    http://www.stormfront.org/forum/show....php?p=5821149
    http://doge91.blogspot.com/2008/07/libro.html
    Forum Etnonazionalismo Völkisch
    http://forum.politicaonthe.net/forumdisplay.php?f=23


    Adesso vi riporto 4 interessanti ed importanti articoli del nazionalista boero Dan Roodt sul Sudafrica tradotti sempre grazie a Silvano Lorenzoni in italiano :



    http://www.archiviostorico.info/inde...d=69&Itemid=95
    “Daniel Roodt è uno scrittore afrikaans e un attivista politico. Scrive regolarmente sui più conosciuti quotidiani sudafricani e anche nell''Economist' (Inghilterra), 'Le Monde' (Francia) e altre pubblicazioni internazionali. Recentemente egli ha pubblicato una collezione di saggi politici in afrikaans, AWEREGS, nonché una polemica in inglese, THE SCOURGE OF THE ANC.”

    I Problemi razziali del Sud Africa sono sempre piu' gravi venerdì 18 aprile 2008
    http://www.archiviostorico.info/inde...1504&Itemid=95
    "Sud Africa' è sinonimo di 'paradosso'. Inizialmente, questo paese era stato, erroneamente, visto come un luogo dove ci doveva essere una grande tensione razziale. Dopo la scalata al potere dell'ANC nel 1994, si pretese che il Sud Africa fosse entrato in un periodo post-razzista, e molti stranieri hanno addirittura affermato che il Sud Africa era divenuto un esempio di collaborazione multiculturale e multirazziale.
    Invece, ogni ottimismo si rivelò ben presto sbagliato. Sembrerebbe invece che il Sud Africa, dopo il suo ingresso nei tempi post-apartheid, sia divenuto il teatro di un confronto razziale al quale prima non si pensava neppure - e non certo perché i sudafricani, negli ultimi dieci anni, siano divenuti più 'razzialmente consapevoli'.
    Poche settimane fa, un gruppo di giornalisti negri hanno impedito a giornalisti bianchi, non esclusi alcuni stranieri, di assistere a una riunione dell'Unione di Giornalisti Negri. I giornalisti bianchi 'liberali' hanno espresso la loro sorpresa e la loro ripulsa verso questa iniziativa, che invece è stata appoggiata dai propagandisti giornalistici negri e da politici ugualmente negri.
    Dal 1994 il Sud Africa è stato polarizzato dalla volontà di raggiungere 'quote razziali'. Questo, come conseguenza delle politiche governative pilotate dall'ideologia della 'trasformazione' - che si è manifestata come una forma radicale di 'azione correttiva' contro i bianchi (il che significa una 'discriminazione positiva' -"affirmative action"). Nell'economia, nell'istruzione, nello sport, valgono le 'percentuali razziali'. Siccome i negri fanno l'80% della popolazione, l'80% dei medici, degli ingegneri, dei dirigenti amministrativi e dei giocatori di rugby devono essere negri (vedi articolo " Sud Africa, imposto il primo c.t. nero " n.d.r.) - nonostante il fatto che meno dell'1% degli studenti negri riesca a superare gli esami di matematica alla fine della loro carriera scolastica e che la maggioranza di loro preferisca il calcio al rugby.
    Un recente incidente che ha attratto l'attenzione di tutto il paese è stato la diffusione di un video satirico fatto da un gruppo di studenti dell'università del Vrystaat. Questo video, che è stato descritto dai media come dilettantesco e volgare, mostrava la partecipazione di quattro addette negre alle pulizie a una specie di rituale iniziatico/magico nelle cucine universitarie di Reitz (Vrystaat) - a Reitz sta una sede dell'università.
    Le immagini di donne che, nel rituale in questione, devono ingerire ogni sorta di pattume e anche prendere parte a una corsa a ostacoli e a una partita di rugby, sono state segnalate dalla stampa locale ed estera come come un fatto razzista: fino a che la CNN non diffuse anch'essa una parte del video.
    Per circa due settimane il video del Vrystaat fu la 'notizia' più importante nel paese e fece del 'razzismo' il problema principale nel medesimo. Nel video non si mostravano incidenti personali o fatti di sangue, ma questo non servì a diminuire l'isteria di massa inscenata dai media. Quando si ricordi che negli ultimi 10 anni circa 30.000 bianchi sudafricani sono stati assassinati da negri e che circa 70.000 donne bianche sono state violentate da negri, un video studentesco potrebbe anche non sembrare una cosa tanto importante.
    Ma nei tempi odierni, nei quali i bianchi vengono indicati come colpevoli e i negri sono stati resi feroci, il video è arrivato come il cacio sui maccheroni. Ci ha fatto vedere perfettamente che il sogno di un Sud Africa 'non razziale' non è altro che un fantasma. L'apartheid aveva tenuto le razze separate, invece la 'trasformazione', ha scatenato per la prima volta l'odio razziale nel paese - in particolare, quello dei negri verso i bianchi. Non mancano certuni, fra i negri, che assicurano che in Sud Africa ci vuole un dittatore come Robert Mugabe che mandi via tutti i i bianchi senza curarsi delle conseguenze.
    E' probabile che questa sia la prima volta che il fatto 'razza' sia divenuto il problema fondamentale del Sud Africa, dal punto di vista politico, sociale, culturale. Quanto più certi 'scienziati', politici e giornalisti negano la realtà del fatto biologico razziale, tanto più esso diviene un fattore politico e un marchio di identità. La 'trasformazione' genera ogni sorta di situazioni assurde, per cui, per esempio, gli ingegneri bianchi non possono più lavorare nella fornitura nazionale dell'elettricità, con la conseguenza di interruzioni croniche nella fornitura del servizio elettrico. Ma l'ossessione razziale dell'élite negra e di certi 'intellettuali' bianchi di sinistra, sta spingendo il paese verso il baratro.
    E' possibile che un giorno arrivi a esserci uno sterminio generalizzato della popolazione bianca del paese o una fuga in massa della medesima, come è successo in Zimbabwe - staremo a vedere. C'è anche la possibilità che in Sud Africa si sviluppi una guerra civile o qualcosa di peggio. Se un semplice video può polarizzare la nazione, quali potranno essere le conseguenze della fanatizzazione tnica, soprattutto dei negri, portata avanti dai media? "


    Africa: “Democrazia futura” venerdì 25 gennaio 2008
    http://www.archiviostorico.info/inde...=953&Itemid=10
    "Nel corso delle ultime elezioni in Kenia circa 600 persone sono rimaste uccise. In Africa, milioni di persone sono morte come conseguenza di guerre interetniche, genocidi e carestie; e questi milioni di morti non sono mai ricordati per molto tempo. Eppure le elezioni del Kenia, alle quali è stata data parecchia pubblicità e per le quali fu presente l’Unione Europea, hanno delle importanti lezioni da dare.
    La prima di queste lezioni è che il continente africano, si afferma, un giorno o l’altro sarà una “democrazia”. Ci fu un tempo in cui la Costa d’Avorio fu indicata come l’”esempio” da seguire per il resto del continente, con un governo stabile, una crescita economica e un numero considerevole di bianchi nei posti tecnici. Ma la democrazia della Costa d’Avorio, dal 1998, si è progressivamente tramutata in conflitto etnico e alla lunga in guerra civile, nella quale risultò vincitore Laurent Gbagbo, che è ancora al potere. Intanto, molti europei, soprattutto francesi, hanno abbandonato il paese e in conseguenza c’è stato un collasso economico.
    Ciò che è vero per la Costa d’Avorio è vero anche per la cosiddetta Repubblica del Congo, che è tanto democratica come potette esserlo l’ex Repubblica Democratica Tedesca. Solo qualche mese fa, l’Unione Europea, investendo 500 milioni di euro, ha reso possibili le prime elezioni in 40 anni. Fino a qualche settimana fa la ‘democrazia’ del Congo era la più ‘promettente’ di tutta l’Africa; poi scoppiò la guerra civile per le strade della capitale, Kinsjasa. La guerra interetnica, fino adesso, ha fatto nel Congo quattro milioni di morti, e non accenna a cessare.
    Si sente spesso dire che in Africa non c’è una visione del futuro. Gli africani vivono alla giornata, non c’è molta pianificazione, le comunicazioni non ricevono manutenzione, l’agricoltura viene abbandonata e la crisi è ‘normalità’. Quindi ci vuole l’intervento delle organizzazioni ‘caritatevoli’, europee o delle Nazioni Unite.
    Nel 1980 era lo Zimbabwe a essere la ‘futura democrazia’ dell’Africa. I giornalisti inglesi scrissero apologie di Mugabe e lo storico Thomas Pakenham, negli ultimi anni Novanta, presentò lo Zimbabwe come modello per il mondo, indicando come Mugabe fosse “tollerante verso le minoranze etniche e razziali”. Da allora Mugabe si è rivelato un dittatore che ha perseguitato le minoranze etniche, tipo i Matabele (egli è un Sjona) e ha espulso tutti i bianchi dal paese confiscando i loro beni e annientando l’economia del paese.
    Nonostante tutto questo, un mese fa Mugabe è stato ricevuto con tutti gli onori alla riunione dell’Unione Europea a Lisbona, dove si ipotizzò che nello Zimbabwe ci potesse essere un ‘ritorno alla democrazia’ – come se da quelle parti democrazia ce ne fosse mai stata. Ma l’Africa è sempre una “democrazia del futuro” – prima la Costa d’Avorio, poi il Kenia, poi il Congo e poi lo Zimbabwe.
    Anche il Sud Africa, il paese più sviluppato dell’Africa, all’inizio degli anni Novanta era indicato come la più promettente democrazia del continente. Mandela, ex comunista ed ex avvocato della classe media, appartenente all’etnia xhosa, fu acclamato in tutto il mondo come il più grande statista dopo John F. Kennedy, Charles de Gaulle e addirittura Giulio Cesare.
    Adesso il Sud Africa sta attraversando le fasi preliminari dello scontro etnico fra gli xhosa, sempre più potenti, e i loro concorrenti storici, gli zulù; una circostanza, questa, che viene tenuta nervosamente d’occhio sia dai bianchi che che da tutte le altre minoranze etniche o razziali del paese. C’è una probabilità di oltre il 50% che, entro tempi relativamente brevi, il Sud Africa si incammini sulla stessa via dello Zimbabwe.
    La lealtà alla propria etnia assieme a un sistema di valori che è incompatibile con quello delle democrazie occidentali, sono realtà indiscutibili in Africa. Eppure tanti osservatori occidentali dalle idee poco chiare, che visitano l’Africa all’ombra di parasoli o a fare vacanze di caccia, vi vedono ancora una futura democrazia e sono disposti a riversarvi milioni di euro.
    Da quando è finita la guerra fredda, la democrazia e le elezioni che sono costate milioni di euro sono state le principali cause di guerra e di violenza interetnica in Africa. Coloro che vanno in Africa a fare ‘safari’ armati di binocoli e di denaro contante, non fanno proprio niente per ‘portare la democrazia’ agli autoctoni."


    Zimbabwe: l'utopia multiculturale martedì 04 dicembre 2007
    http://www.archiviostorico.info/inde...=945&Itemid=95
    "Come conseguenza di un'inflazione del 15.000%, che adesso è un record mondiale, la maggior parte degli abitanti del pianeta hanno sentito parlare dello Zimbabwe. La settimana scorsa l'ex-dirigente della vecchia Rhodesia, Ian Smith, è morto a Città del Capo. Alla fine degli anni '70 Smith fu tradito dall'Inghilterra in modo che Mugabe potesse impossessarsi di quello che allora, assieme al Sud Africa, era lo Stato più ricco dell'Africa subsahariana.
    Può sembrare strano, ma leggendo la biografia di Hillary Clinton, mi è subito venuto in mente lo Zimbabwe. Era una brava ragazza conservatrice di Ridge Park (stato di Illinois, Stati Uniti) che, perduta la giusta via, finì negli ambienti liberali e multiculturali. Durante il suo primo anno nel 'college' di Wellesley, essa fu la segretaria dei Giovani Repubblicani. Al congresso nazionale repubblicano del 1968, a Miami, appoggiava la candidatura di Nelson Rockefeller e sviluppò un'intensa antipatia per Nixon; e le sembrò di percepire un'aria di 'razzismo' nel congresso.
    L'ondata multiculturale non si è riversata soltanto sulla povera Hillary; ma su intere regioni del mondo. In Sud Africa, la 'lotta contro il razzismo' ha condotto a uno dei sistemi più discriminanti che ci siano mai stati: diretto contro i bianchi. I governi conservatori e pro-occidentali che un tempo erano gestiti da bianchi sono stati sostituiti da regimi radicali 'africanisti' che sono all'avanguardia della rivoluzione terzomondiale contro l'Occidente.
    Nello Zimbabwe l'economia, il sistema scolastico, la sanità e i trasporti stanno tornando all'età della pietra. Le scuole non funzionano più e secondo un recente rapporto del Daily Telegraph alcune parti dell'Università di Zimbabwe sono state trasformate in bordelli. Una studentessa ha detto: che cosa si può fare se non si ricevono che dei miserabili 2 milioni di dollari zimbabweani (meno di 2 euro) al semestre?
    Per la maggior parte degli europei e degli americani lo Zimbabwe è uno di quei paesi terzomondiali che non si sa bene dove siano. Eppure il sistema fanaticamente antibianco di Mugabe non è altro che una delle manifestazioni del movimento multiculturale internazionale.
    Per quel che riguarda il multiculturalismo, lo Zimbabwe rappresenta ciò che Cuba rappresenta per il comunismo: la soppressione della religione e la sua sostituzione con la religione secolarizzata marxista. La religione marxista fece di Cuba un satellite malaticcio dell'Unione Sovietica. L'idea che Castro aveva del marxismo era tanto radicata che essa non fu modificata dalla caduta del muro di Berlino e dalla liberazione dell'Europa Orientale.
    L'8 e il 9 dicembre, gli eurocrati di Bruxelles terranno una conferenza a Lisbona alla quale Mugabe sarà invitato assieme a un gruppetto di dittatori e assassini africani. Sorprende che il primo ministro inglese Gordon Brown si sia dichiarato contrario alla presenza di Mugabe.
    Ci si domanda perché. Furono proprio le sanzioni economiche e militari che l'Inghilterra mise in atto contro la Rhodesia che portarono al potere il compagno Bob. E lo storico Thomas Pakenham, nel suo libro The scramble for Africa del 1992, scrisse: "Negli ultimi dieci anni lo Zimbabwe ha chiuso la bocca ai critici ... I dirigenti del nuovo stato, che erano stati in prigione o al confino, hanno trattato le loro minoranze, bianche e nere, con encomiabile moderazione".
    C'è chi dice che l'Africa non ha subito alcun fallimento, ma solo livelli diversi di successo. Saccheggiare la propria terra, fare pulizia etnica dei propri concittadini di razza bianca e mettere alla fame il proprio popolo significa, per loro, progresso: almeno fino a tanto che questa situazione sarà strumentale alla distruzione dell'Occidente.
    Parecchi hanno affermato che il multiculturalismo non è altro che una forma di comunismo; ma recentemente io ho incominciato a pensare che il multiculturalismo può essere peggio del comunismo. Nonostante tutto, gli est-europei sono riusciti a dare un'educazione alla propria popolazione, a fare loro imparare il balletto e la musica classica e, in ultima, sono riusciti a contribuire alla diffusione della civiltà, sia pure in modo alquanto perverso. Invece il multiculturalismo si indirizza solo verso la barbarie, come adesso vediamo in Sud Africa e Zimbabwe.
    Diversamente dal comunismo, che almeno ci dette Prokofiev e l'architettura social-realistica di Nowa Huta a Cracovia, il multiculturalismo non è altro che distruzione pura."


    L’immigrazione sta causando il tracollo del Sud Africa venerdì 23 novembre 2007
    http://www.archiviostorico.info/inde...=944&Itemid=95
    "L’intellettuale italiano Umberto Eco ha dichiarato qualche anno fa una cosa che mi ha molto colpito. Nel suo libro Cinque Scritti egli dice, fra l’altro, che "Il Terzo mondo bussa alle nostre porte e, a noi piaccia o non piaccia, fra poco entrerà ... l’Europa sarà un continente multirazziale - o "meticcio" a seconda dei gusti. Sarà così, per forza".
    Potrebbe darsi che Romano Prodi non sia tanto fatalista come Umberto Eco, in quanto sembra che l’Italia possa essere il primo paese in Europa nella deportazione di imigrati illegali. Ma se comunque qualcuno dovesse avere un qualche dubbio sull’effetto devastante dell’immigrazione illegale, basterebbe che egli visitasse il mio paese, il Sud Africa.
    Si calcola che ci siano da 10 a 15 milioni di clandestini in Sud Africa, cioé qualcosa come un quarto di tutta la popolazione. In certe zone del paese, tipo la Provincia del Limpopo, l’80% della criminalità è a carico di immigrati. Eppure, non molto tempo fa, il presidente del Sud Africa, Thabo Mbeki, ha detto che il suo governo "non può fare niente" per arginare la marea dell’immigrazione, soprattutto proveniente dallo Zimbabwe.
    Il Sud Africa, una volta, era un paese occidentale. La borsa di valori sudafricana è più antica che quella di alcune nazione dell’Europa occidentale. Fino a recentemente avevamo più ferrovie e strade dell’Inghilterra. Adesso le nostre strade si sono riempite di buche e oltre la metà delle ferrovie non funzionano più. Questa è la conseguenza dell’africanizzazione, ma anche dell’immigrazione clandestina che ha travolto praticamente tutto il nostro sistema sociale.
    Una volta c’era un quartiere di Johannesburg - Hillbrow - che era conosciuto come il "Manhattan dell’Africa". Era una zona cosmopolita dove c’era gente proveniente da molte parti diverse dell’Europa. Mi ricordo quando, da studente, come si frequentasse il Cafè de Paris e il Café Wien. C’erano anche librerie e una rivendita di dischi, la Hillbrow Records, che aveva un buon reparto di musica classica.
    Adesso Hillbrow è divenuto uno slum con un altissimo livello di delinquenza controllato da spacciatori nigeriani. Dei 100.000 nigeriani presenti in Sud Africa solo 3.000 hanno permessi legali di soggiorno. In qualsiasi angolo di strada ci si può procurare non solo eroina, ma anche carte d’identità sudafricane per l’equivalente di 100 euro. Spesso questi documenti sono venduti da funzionari corrotti del Ministero sudafricano degli interni. È difficile descrivere in parole la condizione attuale del Sud Africa. Ogni giorno, sui giornali, si può leggere di tutto a proposito del livello di omicidi, ruberie, e stupri. Succede qualche volta che quando le vittime di un furto vanno a farne denuncia presso la stazione di polizia, riconoscano il ladro proprio nel poliziotto in uniforme azzurra che li riceve.
    Proprio ieri un conosciuto cantante sudafricano, André Swiegers, scriveva come suo figlio, la sua fidanzata e la madre di lei fossero stati arretati perché lei non aveva mostrato sufficientemente in fretta la sua patente di guida Naturalente la donna arrestata era bianca e il vigile negro o "meticcio" come direbbe Umberto Eco.
    Lì sta la radice del problema: il presidente Mbeki è un complessato per il fatto di essere negro e come tale non farà niente contro gli immigrati clandestini, anche quando essi commettano atti criminali contro vecchi, donne, bambini. Per lui, noi occidentali sudafricani che rispettiamo le leggi siamo il nemico che deve essere tormentato dalla sua polizia, contro il quale è diretto il suo arsenale di leggi e che è suo scopo finale espellere dal paese. I nostri figli non devono frequentare le università o i migliori luoghi di studio, che devono essere frequentati solo da negri. Inoltre, devono pagare caramente per i loro studi, mentre per i negri gli studi sono gratuiti.
    La condizione imperante in Sud Africa è in parte dovuta all’immigrazione clandestina, in quanto moltissimi negri che abitavano oltreconfine sono passati in Sud Africa per ragioni economiche. Speriamo che il destino dell’Italia possa essere diverso e che la profezia di Umberto Eco si avveri falsa.

    * Dan Roodt è uno scrittore e uno che combatte per la sopravvivenza dell’afrikaner in Sud Africa.
    [Traduzione a cura di Silvano Lorenzoni per archiviostorico.info - Tutti i diritti riservati] "




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    14 Words! - Holuxar
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

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    Predefinito Riferimento: Silvano Lorenzoni

    Sì, scusa Holuxar, ma mi ero dimenticato.
    Gli Arya seggono ancora al picco dell'avvoltoio.

 

 

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