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  1. #291
    Uomo tropicale
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    Lightbulb Riferimento: Cosa pensate dell'etnonazionalismo?

    Citazione Originariamente Scritto da Giò91 Visualizza Messaggio
    A dire il vero mi sembra che tu sia più che altro per il frazionamento estremo hefico: E questo è un altro aspetto del mondialismo giacobino.
    E' dall'inizio della discussione che si ribadisce l'esistenza di differenze interne agli abitanti della penisola italiana....però perchè negare una comunanza fra gli abitanti d'Italia che risale a secoli e secoli di storia? Sarebbe come negare l'esistenza di una comunanza storica, culturale e razziale fra i popoli europei.
    A quel punto, facciamo la secessione del condominio di casa nostra, così forse avremo un qualcosa di graniticamente e monoliticamente puro ed omogeneo :gratgrat:
    Frazionamento estremo? Mai proposta una cosa del genere...e comunque non vedo cosa vi sia di giacobino in questo. Anche le tribù dell'Amazzonia sono giacobine?:sofico:

    E comunque, sarebbe sufficiente tornare a un assetto pre-1860.
    L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio

  2. #292
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    Predefinito Riferimento: Cosa pensate dell'etnonazionalismo?

    Citazione Originariamente Scritto da Kremator Visualizza Messaggio
    Frazionamento estremo? Mai proposta una cosa del genere...e comunque non vedo cosa vi sia di giacobino in questo. Anche le tribù dell'Amazzonia sono giacobine?:sofico:

    E comunque, sarebbe sufficiente tornare a un assetto pre-1860.
    Un assetto pre-1860 sarebbe una cazzata assurda, soprattutto se senza Sacro Romano Impero.

    De facto sostieni il frazionamento estremo perchè per te la minima differenza implica una distanza siderale: lo vediamo nella questione dei gallo-italici e degli italico-romani (fermo restando che gli italico-romani di ieri non sono di certo i romani di oggi :sofico.
    E' giacobinismo perchè rimanda ad un tribalismo da mito del 'buon selvaggio' e presuppone un concetto di nazione non articolato ma livellato. E siccome le 'grandi nazioni' storiche europee come l'Italia, la Germania, la Francia e la Spagna non saranno mai totalmente uniformi ed omogenee - se non in senso lato - a livello genetico, antropologico e culturale, allora ci si rifugia nel 'piccolo-nazionalismo' di mini-entità etniche uniformi solo ed esclusivamente perchè - appunto - piccole.
    Tu mi dirai: ma il giacobinismo è per lo Stato livellatore ed accentratore, non per i legami di sangue e suolo.
    Il problema è che tale visione è, paradossalmente, proprio influenzata dalla concezione giacobina dello Stato-nazione livellato.
    Siccome il livellamento è innaturale in una nazione, allora ci si rifugia laddove questa uniformità è più vicina.

  3. #293
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    Arrow Riferimento: Cosa pensate dell'etnonazionalismo?

    Come mai i vari bianchi europei sono ancora così imbecilli , malgrado le lezioni della storia che dovrebbero pur insegnare qualcosa dopo secoli di insensate lotte fratricide , da stare a litigare per cose secondarie - mentre le orde allogene di colore extraeuropee ci invadono attraverso una colonizzazione di popolamento - invece di provare ad unirsi per la causa comune della razza bianca al di là delle pur esistenti differenze etnoculturali?!?!
    Due assurde guerre mondiali e migliaia di conflitti interni prolungati per secoli e millenni ancora non hanno insegnato niente a quanto pare…Sempre campanilismo e particolarismo spinto oppure l’altra faccia della stessa medaglia costituita dal nazional-statalismo giacobino e dal mondialismo omologatore.
    Se fra pochi decenni i bianchi europei si ritroveranno in minoranza numerica nelle rispettive nazioni , e a quel punto si troveranno quasi impossibilitati a reagire , se lo saranno meritati e sarà proprio a causa di questa incapacità di pensare ai problemi essenziali…
    Avanti sveglia , è l’ora di finirla con queste sterili polemiche di cui non ce ne dovrebbe fregare più niente oggi!
    L’etnonazionalismo é sicuramente una visione del mondo culturalmente interessante ed in parte condivisibile , ma é parecchio utopico in un’Europa in cui il miscuglio di stirpi diverse c’è da millenni (mica da pochi secoli o addirittura da pochi decenni!! La stessa stratificazione sociale in origine era etnica , quindi non sono mai esistiti popoli etnicamente omogenei!) e sia pure in minor grado ha gli stessi difetti politico-ideologici di certa destra radicale (alla fine si ricade più o meno in una forma di statalismo simil-socialista , sia pur etnocentrico) ; in ogni caso , in una situazione di emergenza razziale come quella attuale , l’unica cosa che conta davvero é la solidarietà bianca mondiale!
    L'internazionalismo bianco indicato ieri da David Lane , William Pierce , Ben Klassen , ed oggi da David Duke e Norman Lowell ad es. , ecc. é la sola soluzione! Lo stesso ottimo Lorenzoni lo sa bene!


    Riguardo al fatto che c'è ancora chi parla di "Europa ariana"...
    La razza ariana apparteneva ad un lontano passato , ormai esiste concretamente solo la razza bianca , sperando che non scompaia nella mescolanza generalizzata in un futuro prossimo...
    Il mito ariano al massimo potrebbe servire a livello culturale come idea-forza e nulla più…
    La “razza ariana” NON era genericamente la semplice razza bianca come ancora adesso troppi fraintendono perfino nell’area di DR , bensì erano le originarie stirpi con una forte componente biologica nordica portatrici della lingua indoeuropea ; si trattava di aristocrazie guerriere inizialmente semi-nomadi che conquistarono le popolazioni autoctone dell’Europa imponendosi come ceti dirigenti.
    Gli Ariani/Indoeuropei erano più o meno bianchi nordici in sostanza , alti , dolicocefali , con occhi chiari azzurri o grigio-azzurri e capelli biondi o biondo-rossicci : Indiani , Persiani , Elleni , Romani , Celti , Germani , ecc. apparivano tutti così ed avevano le stesse origini...nell'antichità , s'intende...In seguito questi popoli scomparvero più o meno tutti per decimazioni in guerre , denatalità ed assimilazione biologica con i popoli assoggettati , assorbendo in parte anche la loro cultura.
    I tipi autoctoni bianchi pre-indoeuropei si dividevano sostanzialmente in : mediterranei , alpini , dinarici , falici e balto-orientali , a seconda della zona ed in parte già fusi fra loro prima dell'arrivo degli Indoeuropei.
    L'Europa é quindi nata proprio come miscuglio fra ariani e non-ariani , con prevalenza dei secondi cioé degli autoctoni , anche se i primi hanno portato all'epoca una decisiva impronta a livello di visione del mondo.
    Furono questi conquistatori nordici a trasmettere la maggior parte delle lingue che tuttora si parlano sia in Europa che in qualche posto dell’Asia , anche se a livello di terminologia e morfologia sono rimasti elementi delle lingue precedenti poi scomparse parlate dagli autoctoni.
    La razza ariana ormai non esiste più , é inutile stare a fantasticare attribuendosi una discendenza diretta da essa che si è persa tramite assorbimento biologico ed anche culturale pressoché totale , essendo avvenuta già alcuni millenni fa la fusione fra conquistatori indoeuropei ed autoctoni pre-indoeuropei.
    L’Europa é SEMPRE rimasta in larga parte pre-ariana , lingua e certi elementi politico-culturali e di visione del mondo a parte , gli autoctoni certo non vennero sostituiti o sterminati in massa ma solo asserviti e dominati come dimostra il fatto che ci fosse una netta stratificazione sociale , per cui hanno costituito comunque la maggior parte della popolazione totale.
    Gli Europei di ogni nazione sono in sostanza discendenti più dei bianchi autoctoni che dei conquistatori ariani , perfino in Scandinavia e nel Nord Europa dove pure l’eredità germanica è stata più forte e più recente trattandosi dell’ultima grande ondata storica indoeuropea.
    Gli Ariani insomma sono sicuramente esistiti , ma alle origini…
    Parlare oggi di una inesistente “razza ariana” fa solo ridere , perché denota ignoranza storico-antropologica…
    La “Germania” ad es. é “germanica” solo di nome ma non di fatto , come tutta l’Europa centrale , dato che prevalgono le masse brachicefale alpino-dinariche sia pure più o meno mischiate con i tipi nordici oltre che con altri sottogruppi.
    Manco in Scandinavia ci sono più , dato che (al di là degli allogeni di colore che ormai colonizzano quei paesi) gli Scandinavi sono un misto di nordici , falici e baltico-orientali con una aggiunta di alpini , quindi non certo nordici puri…
    Perché secondo voi Julius Evola insisteva tanto sulla c.d. “arianità spirituale”? Proprio perché sapeva bene che - dati i molteplici miscugli avvenuti , sia pure soprattutto interni alla razza bianca - su base biologica parlare di “razza ariana” nel’900 era una barzelletta , in particolare nel caso della popolazione italiana ma non solo…Figurarsi nel 2009…L’unico che l’ha capito qui dentro , fra coloro che hanno risposto per ora , mi sembra Midgard…
    Gli Ariani erano relativamente troppo pochi per lasciare una forte e decisiva impronta biologica e culturale.
    Ecco perché oggi l’unico termine appropriato per definirci é la generica razza bianca , a sua volta divisa convenzionalmente in vari suoi sottogruppi a livello di fenotipo.
    Siamo bianchi europei , ognuno con una delle diverse componenti più o meno maggioritaria , punto e basta.




    P.S. 1 Riporto anche qui un mio passato ed ignorato intervento sul forum Etnonazionalismo a proposito del mito di Roma ed altro...


    Un bentornato a Der Wehrwolf e agli altri Etnonazionalisti , qui su PIR potete avere una ben maggiore visibilità…
    Personalmente mi fa piacere , perché anche se non condivido in toto queste posizioni si tratta comunque di idee interessanti e di posizioni culturali rispettabili che andrebbero fatte conoscere ; se i libri di Lorenzoni e Prati fossero comprati da più persone sarebbe meglio , da parte mia li consiglio quando posso non solo sui forum come Stormfront o su Giovani ma anche di persona. Un saluto.

    Per rispondere alla domanda di questa discussione…
    Il mito imperiale di Roma fu fatto proprio dal franco Carlo Magno , dal fiorentino Dante e da tanti altri illustri politici e pensatori della storia europea ; anche lo statunitense-tedesco Ben Klassen e l’anglo-maltese Normann Lowell lo hanno considerato un modello per la possibile unità futura delle nazioni europee di razza bianca.
    Gli antichi Romani furono formidabili conquistatori ed organizzatori come gli antichi Persiani e gli antichi Macedoni di Alessandro Magno , anche se in effetti loro malgrado a lungo andare finirono per livellare , ma questo é inevitabilmente il prezzo da pagare per le diverse popolazioni che sono parte di un impero…
    Oggi il mito di Roma é comunque morto e sepolto , più che altro viene sfruttato ideologicamente il tardo romano impero per giustificare le invasioni extraeuropee di massa e ripeterci che le dobbiamo accettare come se fosse una fatalità ineludibile la società globalmente mista…Peccato che fu proprio la concessione più o meno a tutti della cittadinanza romana che diede il colpo di grazia alla Romanità…
    E si tenga conto che , in ogni caso , Roma non venne certo sommersa da milioni di negri , mongoli , mulatti e meticci di ogni parte del mondo come succede oggi a tutta l’Europa , bensì al massimo da nord-africani , micro-asiatici e medio-orientali che non erano ancora più o meno negrizzati come sono diventati in seguito…
    Insomma la città di Roma non fu certo ‘negrizzata’ – nessun autore o storico serio ha mai sostenuto ciò , neppure i Wasp o i nordicisti - ma al limite ‘levantinizzata’ con schiavi e immigrati vari , come denunciò anche Giovenale (gli schiavi nelle zone di campagna invece erano soprattutto Traci , Celti , Germani o comunque europei di varie regioni dell'Impero).
    Ma in seguito le varie malattie , guerre , conquiste , la denatalità falcidiarono la popolazione dell’Urbe che dimuì moltissimo , dopo aver raggiunto quasi 1 milione e mezzo di abitanti , e si ridusse a poche migliaia di persone.
    Lo scenario odierno é quindi cento volte peggiore di quello del tardo romano impero…

    Riguardo ai vari interventi della discussione , ci sono parti condivisibili ed altre meno un po’ in tutti i post.
    Il guaio é che molti non tengono conto della stratificazione sociale all'interno di ogni singolo popolo che c'era fino a pochi secoli fa , in base alla quale ci sono più somiglianze biologiche fra persone di differenti nazionalità ma della stessa classe sociale che fra persone della stessa nazionalità ma di diversa classe sociale...
    Quindi non ha senso generalizzare sui vari popoli , sia perché ognuno ha al suo interno popolazioni diverse stratificate fra loro nel corso del tempo sia perché anche la singolarità ha la sua importanza...
    Gli Italiani non sono tutti uguali (neppure i Tedeschi , gli Inglesi , i Russi o qualunque altro popolo a caso) fisicamente e culturalmente , ma neppure i Lombardi o i Campani fra di loro , neppure i Bresciani e i Bergamaschi , neppure i Salernitani ed i Napoletani , ognuno é diverso sia per tipo fisico che per cultura e mentalità...Su questo concetto ritorno dopo.
    DuxLupus : la dicotomia indoeuropei biondi/non indoeuropei seminegri é una TUA invenzione , neppure i nordicisti hanno mai detto una scemata del genere…I paleo-europei erano comunque bianchi tanto quanto gli Ariani , anche se di diversa sottorazza (mediterranea , alpina , falica , ecc.) , ed è vero che l'intera Europa è frutto dell'incontro tra popoli indoeuropei prevalentemente nordici e quelli preindoeuropei.
    Anzi , i tipi mediterranei sono morfologicamente i più affini ai tipi nordici per via della comune dolicocefalia e per i tratti e lineamenti del volto…Fatto riconosciuto dagli stessi nordicisti come Grant e Günther che consideravano anche i mediterranei oltre ai nordici i maggiori creatori di civiltà in Europa fin dall’antichità…
    Der Wehrwolf , ma cosa ne pensavano Lapouge , Günther e studiosi affini della “razza alpina brachicefala”?!
    Dai , lo sai meglio di me…
    Non é che ad un etnonazionalista conviene molto citarli , poiché loro erano nordicisti che scindevano le popolazioni europee su base biologica e non etno-culturale-lingustica , consideravano in generale i ceti superiori razzialmente migliori delle masse popolari e quindi non avevano certo una visione populista ed unitaria bensì elitaria ed aristocratica…
    Günther veniva accusato dai suoi critici , in quanto nordicista , di essere anti-tedesco nella Germania nazionalsocialista…
    Nordicismo ed etnonazionalismo sono in larga misura in palese contraddizione.
    Da un punto di vista antropologico-biologico puro infatti NON esiste alcun “popolo italiano” o “popolo tedesco” o “popolo francese” o “popolo olandese” omogeneo , esattamente come NON esiste alcun “popolo lombardo” , “popolo veneto” , “popolo toscano” , “popolo sardo” , “popolo campano” , “popolo siciliano” , ecc.
    Ci sono ovunque forti differenze sia personali che fra ceti , sia culturali che fisiche.
    L’unica cosa che unisce piemontesi , liguri , umbri , laziali , calabresi , ecc. al loro interno é la lingua ed una certa cultura popolare intesa come folklore e basta…Ma in realtà anche la lingua e la cultura popolare varia da provincia a provincia e così via e ci sono antagonismi campanilistici in ogni regione…Addirittura fra abitanti di città e campagna o di quartieri diversi.
    E poi diciamocelo : un ingegnere , un avvocato , un insegnante , un imprenditore , un operaio , uno spazzino , un contadino , ecc. hanno generalmente la stessa cultura e mentalità?!?! Ovviamente no , perché conta anche il ceto sociale e ci sono belle differenze all’interno di ogni popolo.
    Inoltre a livello fisico sono TUTTI un miscuglio di popoli e tipi diversi.
    Le 6 sottorazze europee sono la nordica , la mediterranea/occidentale , la dinarica , l’alpina , la falica e la balto-orientale… Ragionando da un punto di vista di etnonazionalismo biologico puro bisognerebbe formare nazioni diverse in base ad ogni sottorazza…Il che ovviamente sarebbe non solo assurdo ma anche impossibile , poiché siamo già un miscuglio delle varie sottorazze…In nessun luogo prevale solo un medesimo tipo fisico uguale per tutti , neppure in Scandinavia! Ci sono scandinavi nordici , altri falici , altri balto-orientali o alpinizzati e così via…
    Quindi dov’è la compattezza etnica in Europa , biologicamente parlando?!
    Che cosa hanno in comune un dolicocefalo nordico ed un brachicefalo alpino (ad es. tedeschi) , a parte il fatto che sono entrambi bianchi e magari parlano la stessa lingua e sono nati nello stesso posto?!
    L’unica cosa che abbiamo in comune , nelle varie differenze , é che siamo bianchi europei!
    Ogni popolo è già in se stesso un miscuglio , NON esistono nazioni né regioni etnicamente compatte , NON sono mai esistite se non ai primordi quando c’erano esigue tribù…In base a ciò si arriverebbe ad un frazionamento incredibile.
    E soprattutto : la cultura e la mentalità variano da PERSONA a PERSONA…Oggi più che mai…
    Quanti etnonazionalisti conosci di persona?! Un centinaio?
    Non mi sembra che le idee di Prati e Lorenzoni siano molto condivise , anzi…Quanti libri si riesce a vendere?
    La massa non capisce una mazza (anzi , neppure se ne interessa) e gli intellettualoidi ufficiali sono dei venduti intenti a servire i poteri forti vigenti , per cui certe posizioni saranno sempre minoritarie…

    La mia posizione in generale è che l’unica cosa che conta oggi é essere bianchi e consapevoli.
    Ormai tutta l’Europa è destinata ad essere invasa da masse di colore ; presto intere città si troveranno ad essere abitate in maggioranza da non-bianchi , già molti quartieri lo sono , per cui o si riesce a collaborare fra identitari di diverso orientamento oppure scomparirà la nostra intera razza.
    Di fronte a questo sommo pericolo tutto il resto diventa secondario.
    Ecco perché a me in sé dell’Italia o di altri stati-nazioni non me ne frega niente , come d’altro canto ritengo controproducente chi ragiona esclusivamente in termini localistici , mi interessa salvare i bianchi che ci sono in tutta Italia/Europa e nel mondo. Se anche si dissolvessero tutti gli stati-nazione non cambierebbe nulla , perché sono i poteri forti internazionali come la UE , l’ONU ed altre organizzazioni mondialiste a dettare legge…
    Cambierebbero i nomi degli stati , ma i loro manovratori con in mano il potere sarebbero sempre i medesimi…
    La Cecoslovacchia ad es. si é divisa , ma sia la Repubblica Ceca che la Slovacchia obbediscono sempre agli stessi padroni al potere , certo le rispettive popolazioni non sono diventate più libere…
    L’Etnonazionalismo teoricamente é l’opzione più sensata in periodi storici normali , ma poteva funzionare decenni orsono quando esisteva un minimo di comunità con ideali condivisi mentre ormai é utopico , in un’epoca di estrema emergenza l’unica soluzione può essere solo l’internazionalismo bianco…Alla globalizzazione dei nemici della razza bianca occorre rispondere con la globalizzazione dei difensori della razza bianca!
    Purtroppo mi tocca constatare che molti si facciano illusioni , senza capire fino in fondo la gravità della situazione , mi sembra che alcuni si preoccupino di sciocchezze invece di concentrarsi sull’essenziale ; la terribile realtà è invece che tutti i governanti europei sono nemici e traditori , che le masse dormono e sono servili collaborazioniste del sistema e che intanto aumentano gli immigrati extraeuropei , per cui o i pochi svegli si uniscono e collaborano oppure verranno schiacciati ovunque e la nostra razza sparirà dalla faccia della terra.
    Sveglia! Il sistema politico ci reprime e la massa popolare non ci ascolta , non esiste alcuna comunità che ci appoggia , siamo soli contro tutti!
    Più andremo avanti e più si accaniranno contro di noi con leggi liberticide , per cui non sperate nello stato o nella gente comune che si adatterà sempre allo status quo ; provate a seminare certe idee un po’ in giro sperando che almeno i più validi le raccolgano e si uniscano alla lotta…
    Ecco perché secondo me l’unica cosa che oggi ha senso é il razzismo identitario bianco che unisca quella esigua minoranza razzialmente consapevole presente all’interno di ogni nazione/regione bianca nel mondo…
    14 WORDS! – Holuxar
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  4. #294
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    Arrow Riferimento: Cosa pensate dell'etnonazionalismo?

    P.S. 2 Aggiungo da sopra...Questo é quanto ho scritto l'altro ieri in un 3d poi chiuso dai moderatori su Napoli in DR...


    Matteo Salvini (che fra l'altro mi é simpatico e fa anche discorsi abbastanza validi a volte , malgrado la solita retorica buonista che tende a differenziare immigrati regolari e clandestini...invece che fra bianchi europei e non-bianchi extraeuropei!!) canta queste golliardiche canzoncine da stadio contro Napoli non perché sia razzista , bensì perché preferisce direttamente l'Africa ed i negri ai napoletani ; infatti indossa le magliette con la scritta "la Padania non é Italia" e poi lo si vede abbracciato in note foto con la sua amica (o amico?! Sembra un travestito da quanto é brutta) dello spettacolo Sylvie Lubamba
    Leghista pericoloso come pochi , un razzistone da KKK primi '900

    Comunque , seriamente...Non si può non disprezzare la gran massa dei napoletani ; é vero che la plebe é ripugnante e più o meno uguale ovunque si trovi , ma a Napoli c'é una plebaglia all'ennesima potenza...
    Il resto della Campania non é come Napoli o Caserta , lo schifo é solo in queste 2 città e provincie...
    C'è una differenza etnica probabilmente...Fin dal Medioevo c'era ostilità fra Napoletani e Beneventani ad es.

    Golia , il gentile proprietario della interessante libreria "Controcorrente" mi disse esplicitamente anni fa e con mia grande sorpresa che "Forse l'unica speranza per Napoli é il Vesuvio" sostenendo di essere anche pronto a sacrificarsi in caso...
    Questo me lo disse lui alcuni anni fa , una delle volte in cui andai nella libreria.
    A conferma del fatto che i migliori fra i napoletani , oltre ai salernitani e ai beneventani che si vergognano di essere considerati campani come loro più tutti gli altri italiani , sono i primi a schifare la degenerazione di vari napoletani ed intere zone degradate di Napoli. Come é normale che sia.
    Per me l'élite napoletana (inclusi ed anzi soprattutto i ceti medi e la parte sana del popolo genuino) e la massa napoletana (inclusa la classe corrotta del sistema politico , che é solo plebe arricchita) sono 2 popoli diversi ed anzi ci vorrebbe la separazione/segregazione.
    Sono stato a Napoli più volte ed ho visto alcune ottime persone...ma soprattutto un sacco di gentaglia , disgustosa già alla semplice vista ; mi veniva spontaneo pensare a Lombroso e a quanto non fossero poi tanto lontane dalla realtà certe sue teorie fisiognomiche sul delinquente nato...Infatti andrebbe rivalutato per certi versi.
    Sarà un caso che quasi tutti i peggiori napoletani abbiano spiccati tratti somatici levantini ed in casi estremi perfino simil-negroidi , mentre i migliori napoletani siano di solito perfettamente bianchi ed europei?!
    Per capire la differenza basta guardarli in faccia e si intuisce anche il loro modo di essere , la fisiognomica é una antica pregevole scienza intuitiva che raramente inganna eh...
    A Napoli un ragazzino schifoso mi tirò i capelli per strada e mi sputò pure addosso andando in motorino mentre io ero a piedi ; così , senza alcun motivo. Poi Grida , urla , insulti alle persone che passavano , nessun rispetto delle regole , estorsioni per i parcheggi , ecc.
    Un mio conoscente mi ha raccontato di aver dovuto dare soldi per ben 3 volte in un giorno a tre tizi diversi per il parcheggio...altrimenti rischiava di non ritrovare la macchina...
    Ho assistito pure ad un furto in pieno giorno , a danno di turisti stranieri ; un mio amico che faceva l'università là e mi ospitava é stato più volte minacciato da delinquenti che volevano derubarlo ed altre robe da selvaggi peggio che negri , anche questa é Napoli.
    Certi negri sono ben più civili di certi napoletani , come ho avuto modo di rendermi conto.
    Ma ovviamente come non tutti i napoletani si comportano così , anzi esistono dei gentiluomini come pochi.
    Napoli ormai da tanto tempo - a causa della sua infima plebaglia e della sua classe politicante ipercorrotta - però é la capitale indiscussa ed incontrastata della più ripugnante subumanità levantina in Italia.
    Napoli é una gran bella città in certe zone per via dei suoi splendidi monumenti e tanto altro , ha una grande storia di cultura alle spalle ; ma ormai i discendenti degli schiavi levantini importati o immigrati all’epoca del tardo Impero romano si sono riprodotti a dismisura facendo un sacco di figli a testa , mentre gli strati superiori della popolazione per via della scarsa denatalità sono diminuiti sensibilmente.
    Napoli deve il suo degrado ai non-bianchi che ha integrato nella sua popolazione da tantissimi secoli ; é una questione razziale non meno che culturale , anche perché la stessa cultura è razzialmente condizionata.
    Napoli deve liberarsi dal peso di questi antichi extracomunitari ed allogeni che ha nel suo seno.
    C’è stata una selezione a rovescio , e questi sono i deprimenti risultati , é la solita legge del numero che sfavorisce i migliori…Già nell’800 – quando c’erano i Borboni – un famoso politico liberale inglese si scandalizzò per il fatto che non ci fosse l’apartheid…In effetti non esistono “i napoletani” , esattamente come non esistono “i sudafricani” o “gli statunitensi” ; si tratta di popoli differenti che sono nati e convivono nella stessa città ma hanno ben poco in comune.
    La stratificazione sociale dipende anche dalla diversità etno-razziale ; la feccia napoletana non é di razza bianca , bensì il prodotto schifoso di un miscuglio indefinibile.
    Basta guardare in faccia la maggior parte dei criminali napoletani o comunque quelli con atteggiamenti incivili.
    Come è stato più volte sottolineato , purtroppo oggi il degrado ha raggiunto nella città livelli parossistici e senza ipocrisie bisogna ammettere la responsabilità di gran parte dei napoletani . Solidarietà ai napoletani per bene che resistono in quella monnezzopoli , ma dovrebbero o emigrare oppure fare pulizia etno-razziale e la secessione.
    Napoli va bonificata e purificata dalla plebaglia che la inquina , sia in altro che in basso , con ogni mezzo necessario.
    Nel modo più indolore e bonario si potrebbe ricorrere alla sterilizzazione dei soggetti criminali , in modo che le tare ereditarie non si trasmettano ai discendenti e che la feccia prima o poi si estingua.
    Nel caso in cui si preferissero i metodi brutali , non vedendo altra possibilità , i napoletani per bene dovrebbero dare alle fiamme , fingendo magari un incendio fortuito , i quartieri criminali per rinfrescare l’aria.
    Sterminio o sterilizzazione di tutta la feccia , altrimenti deportazione nelle loro terre di origine cioé in Medio-oriente , oppure come minimo Secessione! Napoli forse risorgerebbe...

    P.S. Cito e riporto anche quanto scrissi su Stormfront...

    Il punto è che le maggiori differenze non sono fra nord e sud , ma fra diversi ceti della stessa popolazione storicamente costituitasi , dato che in origine anche la stratificazione sociale rispecchiava una diversa origine etnica. Quindi la disomogeneità etnica c’è necessariamente ovunque e questa è una importante realtà che furono soprattutto i nordicisti , pur coi loro deprecabili eccessi , ad evidenziare!
    Per me non esiste un “popolo italiano” omogeneo , ma non esiste neppure un “popolo veneto” o un “popolo campano” e così via. Cosa hanno a che fare gli strati superiori di un popolo con gli strati inferiori dello stesso popolo dato che spesso hanno una mentalità ed un’origine decisamente diversa?!
    Riguardo all'Italia , per capire quali vantaggi abbia portato una certa mescolanza basta andare nei sobborghi ove abita la peggior feccia plebea o il proletariato urbano , a Napoli e dintorni ad esempio. Basta guardarli in faccia per capire che sono il brutto frutto del miscuglio coi levantini , non a caso sono negli strati bassi della popolazione , dediti al crimine o all'accatonaggio.
    In tutto il Sud Italia - ma un po' ovunque in Europa anche nell'est e nel centro - c'è una chiara differenza fra ceti medi ed alti - inclusa la parte migliore del ceppo di libere e sane radici contadine - composti da bianchi europei e la feccia scura composta da miscugli razziali che alimentano il fenomeno della criminalità come camorristi , mafiosi ed affini. C'è da scommettere e presupporre che la feccia peggiore formi un popolo a parte anche a livello genetico.
    Se si facessero analisi genetiche tenendo conto delle differenze di ceto , invece di fare ricerche falsate in partenza per il fatto di prendere un numero troppo scarso di persone come campioni senza indicarne neppure la provenienza come si fa oggi , si scoprirebbe/confermerebbe assai probabilmente la validità dell'ipotesi da me avanzata , cioé della differenza etnica interna.
    Guarda caso nella zona di Benevento e Salerno , dove l'elemento levantino é assolutamente scarso e dove c'era il ducato Longobardo , il crimine organizzato é assai limitato quando non del tutto assente , c'è ben più pulizia , ordine e sviluppo. Invece Napoli e Caserta e provincia , dove il miscuglio razziale é più spinto , c'è lo schifo che ben si sa nelle aree peggiori della città. E siamo pur sempre in Campania!!
    Del resto , fin dal Medievo c'era una rivalità fra campani dettata da diverse origini etniche non solo culturali ma pure biologiche , Beneventani longobardizzati e Napoletani bizantinizzati si disprezzavano abbastanza fra loro , a cui si aggiungevano le differenze di ceto.
    Sarebbe interessante sentire l'opinione di Silarus ed anche di Partenopeo e Nordreich in merito.
    Anche riguardo alla zona napoletana va fatta tale domanda retorica : forse i napoletani distinti c’entrano qualcosa con la ripugnante feccia levantina dei bassifondi che abita i noti quartieri di Napoli ad alta densità criminale ed alimenta il fenomeno camorristico?!
    Basta vedere le brutte facce deformi dei camorristi e dei delinquenti napoletani nonché degli stessi politici corrotti per capire che si ha a che fare con i criminali atavici di lombrosiana memoria , di razza mista non-bianca a differenza della Napoli per bene. Si tratta di allogeni autoctoni da mettere sullo stesso piano degli allogeni immigrati , anzi peggiori poiché elementi di dissoluzione interna e già cittadini italiani da tempo.
    Quindi non sono davvero parte di uno stesso popolo , anche se a causa dell’ignoranza storico-antropologica credono di esserlo solo perché parlano la stessa lingua , dovrebbe esserci l’apartheid ed anzi la sterilizzazione di quegli elementi sovversivi proprio per impedire definitivamente il contagio della in fondo maggioritaria parte sana.
    Idem in Sicilia , in Calabria , in Puglia. Da zona a zona ci sono marcate differenze , dove ci sono veri bianchi ad essere predominanti la situazione é di buon livello quasi alla pari delle altre regioni italiane.
    Come lo spiegano gli idioti antirazzisti questo? La realtà é che i mali di certe zone del Sud Italia sono proprio da imputare alla feccia levantina che le ha colonizzate nel corso dei secoli e che fu importata come schiava soprattutto dagli antichi Romani , altro che arricchimento culturale e sociale.
    Basta leggersi quanto scriveva il poeta Giovenale su tale feccia levantina che aveva invaso l'Urbe nell'epoca del Tardo Impero Romano.
    Non a caso fu con le migrazioni germaniche nel primo Medioevo che avvenne la rinascita dell'Italia come potenza : grazie alla nuova nobiltà di Ostrogoti , Longobardi , Franchi , Svevi e Normanni insieme a Celti ed Illiri che vi si erano stanziati già in precedenza ed altri europei di varia provenienza giunti nei secoli successivi che poi si fusero con la popolazione autoctona italica e pre-indoeuropea.
    Alla maggioranza autoctona si aggiunsero nuove forze e dalla fusione nacque un nuovo popolo.
    Una volta ripulito il Sud Italia da certa gentaglia dei ceti bassi e della classe politica corrotta diventerebbe come il Centro ed il Nord Italia e tutta l'Europa rimasta sana e bianca. Comunque la pulizia andrebbe fatta in ogni singola nazione europea , soprattutto in Portogallo , Grecia ed Inghilterra oltre alle altre maggiormente colonizzate dall'invasione allogena.
    A grandi linee i ceti alti e medi inclusa la parte migliore del libero contadinato hanno sempre costituito la potenziale élite della razza bianca , anche se purtoppo ormai da decenni i peggiori si sono infiltrati ampiamente nelle classi dirigenti fino quasi a monopolizzarle , mentre il proletariato urbano e la massa servile degenerata sono tuttora composti da feccia razziale e culturale tranne eccezioni. Questo in generale , poi ovviamente soprattutto oggi è un fatto individuale , nel senso che potenzialmente ogni individuo razzialmente consapevole è automaticamente parte di una nuova nobiltà culturale.
    Ecco perché é necessario difendere ed anzi migliorare la razza bianca attraverso l'eugenetica e la selezione dei più validi.
    La pura e semplice evidenza é che i miscugli biologici e culturali fra popoli diversi danno buoni risultati solo se appartengono alla medesima macro-razza bianca.
    Insomma sono ben più radicale e coerente degli etnonazionalisti , nel senso che considero come un’utopia la pretesa di formare nazioni veramente etniche e biologicamente-culturalmente omogenee in mezzo ad un miscuglio generalizzato fra europei che di fatto è iniziato non solo da secoli ma proprio da millenni ; ecco perché sono un razzista bianco e basta.
    14 Words! - Holuxar
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  5. #295
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    Predefinito Riferimento: Cosa pensate dell'etnonazionalismo?

    Holuxar, cosa ne pensi di chi ascrive agli europoidi anche gli arabi, i berberi e gli ebrei?

  6. #296
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    Predefinito Riferimento: Cosa pensate dell'etnonazionalismo?

    Ultimo mio intervento poi mi tiro fuori dalla discussione.
    Le tanto citate diversità di cui si parla alla fine non sono altro che le tradizioni contadine dei nostri avi (immagino che tutti qua dentro abbiano avuto degli avi contadini).
    Ora cosa queste tradizioni non sono altro che il lavoro della storia, o se preferiamo del divenire, su due: la razza(o meglio la sottorazza dato che si parla di europoidi) e le vestigia di antiche civiltà precristiane o preromane.
    Per quanto riguarda la razza, la prevalenza delle caratteristiche di una o più delle sottorazze europoidi influisce in maniera determinante sull'indole di una determinata popolazione.
    Ora questo non vuol dire che se predomina una razza, le altre non sono presenti.
    In Lombardia prevarrà pure il tipo alpino, ma sono presenti in quantità non ininfluenti le razze dinarica, mediterranea ed in misura minore(a parte in certe zone) nordica.
    Nel Lazio o nelle Marche la differenza principale, è che prevale il tipo mediterraneo rispetto a quello alpino, ma le altre componenti sono comunque presenti.
    Vabhe qualcuno arriverà sicuramente a rompere anche su questo, andiamo oltre.

    Passiamo ora alle differenze culturali.
    La maggior parte del patrimonio culturale contadino, il cosidetto folklore, non è altro che il lascito delle civiltà antiche.
    In esso si possono riti, leggende e forme di culto che affondano le proprie radici in civiltà scomparse da millenni.
    Il problema è che tutto questo patrimonio, nella maggior parte dei casi è, per così dire, ''morto,'' essendo andato perduto il suo significato originario,divenendo così, nient'altro che folklore.
    Queste tradizioni quindi, avendo perso sempre di più ogni aspetto metafisico nel corso dei secoli, sono state spietatamente sottoposte al ''divenire''.
    In conclusione, quelle differenze che tu difendi in maniera così accanita, non stanno al di là dell'ambito materiale; non c'è da stupirsi che stiano venendo spazzate via.
    Ovviamente si potrebbe sempre tentare un'opera di rivivificazione, ma non so quanto sia possibile; soprattutto significherebbe, con ogni probabilità,un ritorno al da te tanto odiato paganesimo.
    Non credo sia poi il caso di soffermarsi sulle tradizioni prettamente materiali come il cibo o i costumi, essendo evidente che sono frutto del puro caso e della contingenza.
    Tutto questo discorso per dire che è da stolti tentare di resistere all'avanzare della storia, avvinghiandosi futilmente alla materia.
    L'unico modo per non essere travolti dal divenire, che indossa la maschera della modernità, è volgere lo sguardo al cielo.

    Per il resto quoto tutto quello che ha detto gio.

  7. #297
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    Predefinito Riferimento: Cosa pensate dell'etnonazionalismo?

    Citazione Originariamente Scritto da Giò91 Visualizza Messaggio
    Holuxar, cosa ne pensi di chi ascrive agli europoidi anche gli arabi, i berberi e gli ebrei?
    I berberi direi quasi sicuramente di sì; gli ebrei anche, almeno dal punto di vista scientifico (fenotipicamente la tipologia classica degli ebrei è quella armenide, che mi sembra rientri tra le sottorazze europoidi; la sottorazza dinarica è molto vicina a quella armenide, almeno così scriveva Romualdi ); sugli arabi ho parecchie riserve, ma ormai credo che di arabi originari ne siano rimasti ben pochi.

  8. #298
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    Predefinito Riferimento: Cosa pensate dell'etnonazionalismo?

    Citazione Originariamente Scritto da Kremator Visualizza Messaggio
    Lo so; ma si tratta comunque di popolazioni diverse da quelle del Lazio o della Sicilia.

    Io sono per la diversità, voi per il livellamento. E questo è mondialismo.hefico:
    Fammi un piacere, non usare più quel "voi" generico che ti contrappone a tutto il resto del mondo.
    E' piuttosto maleducato.
    L'arte di essere P.A.

  9. #299
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    Predefinito Riferimento: Cosa pensate dell'etnonazionalismo?

    Citazione Originariamente Scritto da Holuxar Visualizza Messaggio
    P.S. 2 Aggiungo da sopra...Questo é quanto ho scritto l'altro ieri in un 3d poi chiuso dai moderatori su Napoli in DR...
    Holuxar, le tue riflessioni su Napoli sono molto interessanti, e non nego che anche a me è capitato di fare osservazioni simili, anche se meno organiche ed articolate.

    Tuttavia vorrei farti una domanda: la tua distinzione tra "napoletani buoni" e "napoletani cattivi" non è troppo netta?

    Mi spiego meglio: da che mondo è mondo, anche il borghese più altolocato spesso si ritrova qualche ascendenza "popolana", magari due, tre, dieci generazioni prima.
    E la stessa cosa succedeva per l'aristocratico (inteso come classe sociale) quando ancora tale classe sociale esisteva. Scavando negli alberi genealogici prima o poi si scovava un borghese, pur se arricchito e nobilitato.
    L'arte di essere P.A.

  10. #300
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    Lightbulb Riferimento: Cosa pensate dell'etnonazionalismo?

    Citazione Originariamente Scritto da Giò91 Visualizza Messaggio
    Un assetto pre-1860 sarebbe una cazzata assurda, soprattutto se senza Sacro Romano Impero.
    Sarebbe molto vantaggioso invece, anche dal punto di vista geo-politico.

    De facto sostieni il frazionamento estremo perchè per te la minima differenza implica una distanza siderale: lo vediamo nella questione dei gallo-italici e degli italico-romani (fermo restando che gli italico-romani di ieri non sono di certo i romani di oggi :sofico.
    E' giacobinismo perchè rimanda ad un tribalismo da mito del 'buon selvaggio' e presuppone un concetto di nazione non articolato ma livellato. E siccome le 'grandi nazioni' storiche europee come l'Italia, la Germania, la Francia e la Spagna non saranno mai totalmente uniformi ed omogenee - se non in senso lato - a livello genetico, antropologico e culturale, allora ci si rifugia nel 'piccolo-nazionalismo' di mini-entità etniche uniformi solo ed esclusivamente perchè - appunto - piccole.
    Tu mi dirai: ma il giacobinismo è per lo Stato livellatore ed accentratore, non per i legami di sangue e suolo.
    Il problema è che tale visione è, paradossalmente, proprio influenzata dalla concezione giacobina dello Stato-nazione livellato.
    Siccome il livellamento è innaturale in una nazione, allora ci si rifugia laddove questa uniformità è più vicina.
    Perdonami, ma non vedo il nesso tra tribalismo e giacobinismo.:giagia:

    E non mi tirare fuori il mito illuminista del "buon selvaggio" che è solo un'astrazione.

    Invece è chiaro il nesso fra stato-nazione - livellatore per sua natura - e Modernità.
    L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio

 

 
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