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    Predefinito Rif: Vincono Rand Paul e gli outsider, l’America si risveglia?

    Il tè made in USA: disgustoso

    Nel mese scorso sono avvenute negli Stati Uniti le cosiddette elezioni di metà mandato: tornata tesa a rinnovare le due camere (il Congresso) e ad eleggere nuovi governatori in alcuni stati. Il risultato di queste elezioni assume solitamente un carattere importante, in quanto rappresenta un indice di consenso nei riguardi del partito di governo per i due anni di mandato appena conclusi. Gli analisti che avevano previsto un risultato affatto sorridente al partito democratico di Obama possono vantare, ad elezioni concluse, di essere stati buoni profeti. Essi avevano evidentemente saputo cogliere nella società americana un serpeggiante malumore dovuto alla recessione economica la cui incisività sui portafogli viene accresciuta da una pressione fiscale giudicata eccessiva. Del resto non era poi così difficile prevedere un tale fallimento da parte dei democratici, stando a quanto massicce fossero le adesioni ad un certo tipo di comizi di piazza che hanno molto catturato, dato il successo conseguito, le attenzioni dell’opinione pubblica in campagna elettorale. Ciò a cui facciamo riferimento è quel fenomeno di aggregazione di massa che ha ingrossato le file del partito repubblicano e che risponde al nome di Tea Party, prendendo spunto dall’atto di protesta indetto dai coloni americani contro le tassazioni del governo britannico che si manifestò al porto di Boston nel 1773 con la distruzione di molte confezioni di tè. Quell’evento storico è oggi considerato la scintilla che diede inizio alla guerra di emancipazione degli Stati Uniti dalla Gran Bretagna: la Guerra d’Indipendenza o Rivoluzione Americana. Oggi, a più di due secoli di distanza, una battagliera corrente di politici americani fa allusione al tè quale mantra dagli effetti taumaturgici sugli animi di una popolazione insoddisfatta dall’operato del governo sollecitandola ad un nuovo storico, rivoluzionario up patriots to arms. Il nuovo impulso fa leva però su antiche reminescenze che sono il fondamento ideologico/religioso degli Stati Uniti e, seppur inconfessate, mai hanno abbandonato la coscienza atavica del popolo americano: l’individualismo esasperato e la teoria calvinista della predestinazione. Tutto ciò si evince forte e chiaro dai proclami enunciati a gran voce e colmi di triviale retorica tipicamente americana da parte dei due agitatori politici che più hanno contribuito al successo di questo fenomeno: Sarah Palin, ex governatrice dell’Alaska e candidata vice-premier di McCain alle scorse elezioni presidenziali, piccante giornalista che ha la passione per la caccia agli orsi e che non è mai uscita dai confini degli USA (fatto assai singolare per un candidato vice-premier di un paese così influente a livello internazionale) e Glenn Beck, conduttore TV di Fox News ed icona dei conservatori e dei fondamentalisti evangelici. Gli slogan scanditi corrispondono a precisi riferimenti escatologici, «Oggi l’America comincia a tornare a Dio», e ultraliberisti, «No ai sussidi di disoccupazione», «No alla riforma sanitaria»; assistenzialismo che è il nemico giurato di questi burattinai poichè permetterebbe anche agli ultimi, agli indigenti, ai poveracci, insomma ai tanti vituperati failed che campano di espedienti in quei sobborghi in cui il sogno americano è una chimera, di accedere all’assistenza medica grazie ai contributi di probi lavoratori che hanno saputo conquistarsi, a differenza di questi parassiti reietti, la propria onorabile posizione sociale. Fa effetto in tal senso la proposta del candidato a sindaco di New York Carl Paladino di usare gli edifici delle prigioni abbandonate per alloggiare i meno abbienti per rieducarli al lavoro e all’igiene, trovando con questo espediente – molto poco osservante della dignità umana ma che tanto ricorda la proposta di Calvino di relegare le torme di mendicanti cenciosi e ladri che assediavano nel ’500 le strade delle città impaurendo i buoni borghesi in prestabiliti luoghi di raccolta – una bizzarra alternativa agli assegni sociali. Il successo di questo baraccone populista sta poi nell’individuare nell’avversario politico l’incarnazione di quanto corrisponde, nell’immaginario collettivo, alla negazione assoluta dei valori di cui il Tea Party si fa alfiere. Ecco dunque che Obama diventa un fondamentalista islamico (sic!) e uno sfrenato socialista con derive comuniste (doppio sic!), un nero nemico dei White Anglo-Saxon Protestant (WASP) che sono i maggiori sostenitori del Tea Party e un patrocinatore dell’immigrazione selvaggia da parte degli ispanici (sporchi e cattolici) dal Messico. Contro di lui si è levata una potenza di fuoco mediatico – da parte soprattutto di quelle reti televisive che fanno capo al magnate ebreo Murdoch e di cui proprio Glenn Beck è un conduttore seguitissimo da ignoranti e fideistici ascoltatori – che non lascia adito a dubbi circa le entità che giostrano dietro a questa protesta e circa le loro due intenzioni: contrastare la riforma sanitaria di Obama che ha penalizzato le iene di Wall Street, le multinazionali farmaceutiche e le compagnie d’assicurazione, rinfocolare quello spirito guerrafondaio insito nello spirito degli americani – intriso di religiosità secolarizzata che si tramuta in interpretazione violenta dei passi della Bibbia – per muoverlo verso nuovi e più impegnativi obiettivi bellici. A conferma di questo secondo punto ci basta sapere che uno degli oratori saliti su un palco allestito dal Tea Party e più apprezzati dalla platea è tal John Hagee, sedicente reverendo che fa il telepredicatore insultando cattolici e mussulmani e difendendo con parole feroci le ragioni di Israele e la missione spirituale del sionismo, egli deve a questa sua fine attività dialettica le sue enormi ricchezze (lui sì che è un probo lavoratore, un “vero americano” predestinato e degno dei suoi averi che il buon Dio gli ha concesso!).

    L’inquietante scenario che emerge dal successo elettorale del Tea Party non deve assolutamente stupire, visto che le sue radici affondano, come prima accennato, negli albori della storia americana e sono la causa delle politiche capitaliste ed imperialiste, minacce per i popoli del pianeta e da sempre prerogative a stelle e strisce. Nessun “buon americano” infatti, si sognerebbe mai di metter mano alle spese militari o ai finanziamenti ad Israele al fine di contrastare la pressione fiscale, piuttosto meglio dar libero sfogo al proprio individualismo che diventa odio per il prossimo laddove quest’ultimo “grava” sulle casse dello stato; e dunque vai con i tagli allo stato sociale. Una filosofia che tende a mercificare tutto, compresa la salute, e rifiuta la solidarietà. L’unica solidarietà che l’americano riconosce è un surrogato, è l’elemosina che fa del ricco, oltre che un presunto benefattore che può fregiarsi di questo titolo, anche un vanitoso che sfoggia il proprio benessere al cospetto del mendicante per dimostrare le proprie capacità di affermazione, la propria grazia di Dio. Una filosofia che è per giunta timorosa del Dio iracondo e guerrafondaio che la distorta interpretazione della Bibbia ha creato, giustificazione messianica alle politiche belliche degli USA e dell’alleato israeliano interpretate come missioni divine. Ebbene, nulla di nuovo sotto il sole, in tempi di crisi le potenze occulte che manovrano la politica statunitense cavalcano il malcontento per assecondare i propri scopi (ultraliberismo entro i confini e campagne di guerra al di fuori), rinfrancando quell’atavico lift up America dai connotati pseudo-confessionali che fa tanto presa negli animi del popolino yankee. Un tè disgustoso, non c’è che dire.


    http://associazioneculturalezenit.wordpress.com/
    Ultima modifica di Manvatara; 07-02-11 alle 13:36

  2. #32
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    Predefinito Rif: Vincono Rand Paul e gli outsider, l’America si risveglia?

    Citazione Originariamente Scritto da Hagakure Visualizza Messaggio


    Il guru del «Tea Party»


    di Carlo Lottieri


    Ora che i Tea Party hanno dato un contributo cruciale alla sconfitta di Barack Obama nelle elezioni di mid-term, cresce l’interesse per questa America profonda che ha dichiarato guerra alla riforma sanitaria e ai salvataggi delle banche. E un buon modo per accostare tale galassia antistatalista è offerto dal volume End the Fed di Ron Paul (pagg. 240, euro 17), pubblicato da Liberilibri.
    ...
    Ron Paul è stato recentemente nominato Presidente del comitato che ha giurisdizione sulla FED:



    USA: RON PAUL ALZA IL 'SIPARIO' SULLA FED

    (di Geminello Alvi) - Il deputato Ron Paul del Texas e' il nuovo presidente del Domestic Monetary Policy Subcommittee del Congresso degli Stati Uniti. Si tratta dell'importante comitato che ha giurisdizione sulla Federal Reserve e proprio questo fatto ha suscitato sui giornali un certo scalpore. Ron Paul e' non solo il politico repubblicano che ha incarnato il pensiero libertario, ma ha scritto l'altro anno un libro dal titolo che non lascia dubbi sulle sue intenzioni: End the Fed. Vi spiega tra l'altro che se la Fed venisse abolita " la ricchezza della nazione non sarebbe piu' ostaggio dei capricci di un pugno di burocrati non eletti i cui interessi sono equamente divisi tra i servigi ai cartelli bancari e quelli ai politici piu' potenti di Washington". C'era stato nel 1964 per la verita' un precedente alla stessa presidenza quello del deputato Wright Patman che per trent'anni aveva tuonato contro la Federal Reserve, biasimandone la segretezza e l'insensibilita' ad urgenze diverse da quelle delle grandi banche. Senza tuttavia ottenere granche'. Anche se da allora i pretesi complotti degli insider, nei quali compare regolarmente dalla sua fondazione prima della Grande Guerra la Fed, sono stati argomento di vari bestsellers. E comunque alla fine del suo libro il nuovo presidente del sub comitato citava Patman, spiegando pero' di considerare le accuse di questo suo predecessore troppo lievi: "Considero attualmente il suo discorso una sottovalutazione. Perche' circa l'anno passato, durante i salvataggi la Federal Reserve ha accumulato un incredibile ammontare di potere, rendendosi piu' influente nel mondo di quanto mai siano stati il Congresso o il Presidente".

    Nel passato la maggioranza del Congresso e' stata comunque alla fine molto rispettosa dell'establishment finanziario. Ma la questioni dei bonus ai banchieri delle banche salvate ha generato un vasto risentimento. Ron Paul stesso tuttavia limita le possibilita' di successo delle sue battaglie. Ha infatti dichiarato a Floyd Norris come costui scrive in un articolo su Herald Tribune che: "Non sto facendo nessuna promessa facile. Mi sono messo contro persone molto influenti e potenti. Sono stati capaci di lavorare in segreto sin dal 1913."

    AGI News On - USA: RON PAUL ALZA IL 'SIPARIO' SULLA FED


    carlomartello
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  3. #33
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    Predefinito Rif: Vincono Rand Paul e gli outsider, l’America si risveglia?

    E' una nazione ossessionata dai soldi dove misurano il tempo in anni fiscali: gli USA sono l'anti-europa da secoli.
    Bisogna adattarsi al presente, anche se ci pare meglio il passato.

  4. #34
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    Predefinito Rif: Vincono Rand Paul e gli outsider, l’America si risveglia?

    Patriot Act, fine dei prolungamenti

    Alla House of Representatives è stata fermata l'annunciata estensione temporale della legge approvata da George W. Bush in seguito agli attentati dell'11 settembre. Contestate le misure di monitoraggio dei cittadini a stelle e strisce

    PI: Patriot Act, fine dei prolungamenti

    Roma - Un'insolita alleanza, formata alla House of Representatives statunitense dalla fazione democratica e dai principali esponenti del movimento conservatore noto come Tea Party. Un'unione per bloccare sul nascere l'ennesimo prolungamento del tanto contestato Patriot Act.

    277 voti favorevoli, 148 contrari. La scadenza per la legge
    approvata da George W. Bush - in seguito agli attacchi terroristici dell'11 settembre - non verrà spostata ancora una volta in avanti, piuttosto sottoposta ad un accurato dibattito politico. I vertici della Casa Bianca avrebbero pensato ad un'estensione del Patriot Act fino all'anno 2013.

    L'esito della votazione ha scatenato le più visibili frustrazioni del congressman repubblicano James Sensenbrenner Jr., tra i principali fautori della legge a stelle e strisce. Inizialmente scadute nel dicembre 2009, le misure previste dal Patriot Act erano state prolungate fino alla fine dello scorso anno.

    Una decisione che aveva attirato le critiche più aspre da parte delle varie organizzazioni a tutela della privacy. Al centro delle polemiche erano finite tre specifiche predisposizioni del Patriot Act, in primis quella che permette agli agenti federali di ottenere intercettazioni sulla base di una legge nota come Foreign Intelligence Surveillance Act (FISA).

    Per poi proseguire con una misura conosciuta con il termine lone wolf: i mandati ordinati da un giudice in base al FISA permetterebbero il monitoraggio elettronico di un soggetto qualsiasi, senza che debbano emergere particolari prove di un suo eventuale legame con il terrorismo internazionale o un pericoloso paese straniero.

    La terza misura che potrebbe ora sparire è meglio nota con l'espressione business record, con cui le autorità a stelle e strisce non sono costrette a provare l'eventuale legame tra una determinata richiesta di informazioni personali (dati bancari, medici e via dicendo) e le presunte malefatte di un qualsivoglia cittadino a stelle e strisce.

    Mauro Vecchio
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  5. #35
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito Rif: Vincono Rand Paul e gli outsider, l’America si risveglia?

    26 Repubs who supported liberty & rejected the Patriot Act: Who are they?

    26 Repubs who supported liberty & rejected the Patriot Act: Who are they? - Los Angeles LA County Libertarian | Examiner.com

    Out of the 26 Republican Congressmen who voted no on the Patriot Act, eight of them are Repblicans who voted no on it in last year. Ten Republicans total voted no on the Patriot Act in 2010, so that leaves an explanation due for two of those ten. Vern Ehlers of Michigan, who served eighth terms in Congress after first being elected in 1993, retired and did not seek office for 2011. Ehlers was replaced by Justin Amash, a Tea Party candidate who is pro-life, for lower taxes and smaller government. He is of Palestinian and Syrian descent, "the first Palestinian American in Congress". Amash is Christian, and a former Michigan statehouse member who voted no on more bills than anyone else. Amash voted no on the Patriot Act.

    The second out of the ten who voted no last year is Jason Chaffetz of Utah. He just began his second term in Congress, and it is not clear at this time why he changed his vote from no to yes on the Patriot Act this year.
    Following are brief profiles on the remaining eight reps who voted no both this year and last:

    Roscoe Bartlett from Maryland: Serving his 10th term, his website states "Roscoe G. Bartlett considers himself a citizen-legislator, not a politician."

    Rob Bishop from Utah; he was elected to congress in 2003 and is currently serving his 5th term.

    John J. Duncan, Jr. from Tennesse has served in Congress since 1988 and was formerly a State trial judge.

    Dean Heller from Nevada is serving his 3rd term and previously served in Nevada state government.

    Timothy V. Johnson
    represents the 15th District of Illinois and was first elected in 2000. Not to be confused with Congressman "Hank" Johnson, the Democrat from Georgia who famously expressed concern that Guam may 'capsize' a few years back. Although it should be noted that Hank Johnson also voted not to renew the Patriot Act provisions, both this year and last.

    Walter B. Jones, Republican from North Carolina, was elected to Congress in 1995. His website states that Jones "concern for Vietnam-era veterans led him to introduce the War Crimes Act of 1996, which allows prisoners of war, the opportunity to bring their persecutors to justice in U.S. courts."

    Don Young
    from Alaska has served since 1973 and is "Alaska’s only Representative to the United States House of Representatives".

    Last but certainly not least, Dr. Ron Paul.

    Now on to the eighteen people who voted No on the Patriot Act in 2011 who were not on the 'NO' LIST in 2010. Ten of them were already in office, and switched their votes to support liberty. Eight others took office for the first time this year. Out of the following eighteen people, only eight are serving their very first term in Congress. This means that out of 87 newly elected Republican Congressman, only eight of those voted NO on the Patriot Act. (13 new Republican Senators took office last mont for their first term).

    Rep. Justin Amash from Michigan, was profiled above.

    Paul Collins Broun, Jr
    , GA, has been in Congress since 2007 and is a Tea Party Caucus member. He is son of Georgia state senator Paul Brown.
    John Campbell is a former California state legislator from Irvine. Thanks John, for voting no today.

    Mike Fitzpatrick, PA, served in Congress for one term from 2005-2007, but then lost his seat to Jim Greenwood, and regained his seat this year.

    Chris Gibson is a 46 year old from New York and is a former officer in the United States Army serving his first term.

    Tom Graves of Georgia formerly served in the GA house of reps and was elected to Congress June 14, 2010 in a special election. His website says he wants to cut spending.

    Randy Hultgren, a former state rep from IL, is in his first term and says he wants to repeal Obamacare.

    Jack Kingston of Texas has served in Congress since 1993.

    Raul Rafael Labrador of Idaho, a former Idaho state rep, just began his first term. He is Mormon with a wife and 5 kids.

    Connie Mack, aka Cornelius Harvey McGillicuddy IV, is from Florida and has served in Congres since 2005.

    Kenny Marchant, TX, has served in Congress since 2005

    Tom McClintock of California just began his second term. McClintock, whose career and policy positions I have extensively documented, was initially endorsed by Congressman Paul when he ran for Congress for the first time in 2008. McClintock's voting record was great as a state rep, but he has wavered since entering Congress, supporting DNA seizures, the Patriot Act, and the wars during his last term. McClintock is pro gun, pro sovereignty, and he has an excellent understanding of the proper role of limited Constitutional government. I am very happy to see that McClintock has regained loyalty to his Constitutional roots and rejected the Patriot Act after supporting it last year. I was a strong supporter and advocate of McClintock when he ran for governor of California against Arnold Schwarzenegger in 2003. McClintock supported Fred Thompson for president in 2008, but even after Thompson dropped out, McClintock refused to endorse Ron Paul. McClintock told this writer on live radio in 2008 that he's "not sure that Ron Paul is presidential timbre".

    Denny Rehberg from Montana has served in Congress since 2001. He is a rancher who oversees 500 cattle and 600 cashmere goats.

    Phil Roe, TN, has served since Jan 2009 and is a retired ObGYN and city mayor.

    Dana Rohrabacher, a former Reagan speechwriter, is typically an establishment Republican who has served in Congress since 1989.His wikipedia page states that "In his younger years, Rohrabacher was an anarcho-capitalist libertarian", so maybe has has experienced a newfound youth and left the dark side.

    Bobby Schilling of Illinois, who just began his first term in Congress, is a Roman Catholic pizzeria owner with a wife and 10 kids. He was a Tea Party candidate and is pro life, pro guns, and for small government.

    David Schweikert of Arizona is serving his first term in office. He formerly worked in the real estate business and served in the AZ statehouse. The Club for Growth endorsed Schweikert, who has stated that he wants secure borders, but would then consider a guest worker program after border is secure.

    Rob Woodall, begining his first term in Congress, served as chief of staff for U.S. Congressman John Linder since 1994.

    February 8th, 2011
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  6. #36
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    Predefinito Rif: Vincono Rand Paul e gli outsider, l’America si risveglia?

    Sen. Rand Paul Opposes Patriot Act Renewal

    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  7. #37
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    Citazione Originariamente Scritto da carlomartello Visualizza Messaggio
    Ron Paul è stato recentemente nominato Presidente del comitato che ha giurisdizione sulla FED:



    USA: RON PAUL ALZA IL 'SIPARIO' SULLA FED

    (di Geminello Alvi) - Il deputato Ron Paul del Texas e' il nuovo presidente del Domestic Monetary Policy Subcommittee del Congresso degli Stati Uniti. Si tratta dell'importante comitato che ha giurisdizione sulla Federal Reserve e proprio questo fatto ha suscitato sui giornali un certo scalpore. Ron Paul e' non solo il politico repubblicano che ha incarnato il pensiero libertario, ma ha scritto l'altro anno un libro dal titolo che non lascia dubbi sulle sue intenzioni: End the Fed. Vi spiega tra l'altro che se la Fed venisse abolita " la ricchezza della nazione non sarebbe piu' ostaggio dei capricci di un pugno di burocrati non eletti i cui interessi sono equamente divisi tra i servigi ai cartelli bancari e quelli ai politici piu' potenti di Washington". C'era stato nel 1964 per la verita' un precedente alla stessa presidenza quello del deputato Wright Patman che per trent'anni aveva tuonato contro la Federal Reserve, biasimandone la segretezza e l'insensibilita' ad urgenze diverse da quelle delle grandi banche. Senza tuttavia ottenere granche'. Anche se da allora i pretesi complotti degli insider, nei quali compare regolarmente dalla sua fondazione prima della Grande Guerra la Fed, sono stati argomento di vari bestsellers. E comunque alla fine del suo libro il nuovo presidente del sub comitato citava Patman, spiegando pero' di considerare le accuse di questo suo predecessore troppo lievi: "Considero attualmente il suo discorso una sottovalutazione. Perche' circa l'anno passato, durante i salvataggi la Federal Reserve ha accumulato un incredibile ammontare di potere, rendendosi piu' influente nel mondo di quanto mai siano stati il Congresso o il Presidente".

    Nel passato la maggioranza del Congresso e' stata comunque alla fine molto rispettosa dell'establishment finanziario. Ma la questioni dei bonus ai banchieri delle banche salvate ha generato un vasto risentimento. Ron Paul stesso tuttavia limita le possibilita' di successo delle sue battaglie. Ha infatti dichiarato a Floyd Norris come costui scrive in un articolo su Herald Tribune che: "Non sto facendo nessuna promessa facile. Mi sono messo contro persone molto influenti e potenti. Sono stati capaci di lavorare in segreto sin dal 1913."

    AGI News On - USA: RON PAUL ALZA IL 'SIPARIO' SULLA FED


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    Ultima modifica di carlomartello; 24-09-11 alle 00:15
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  8. #38
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    Predefinito Rif: Vincono Rand Paul e gli outsider, l’America si risveglia?

    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  9. #39
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    Predefinito Rif: Vincono Rand Paul e gli outsider, l’America si risveglia?



    Il Sole 24 Ore, giovedì 10 febbraio 2011
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  10. #40
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    Predefinito Rif: Vincono Rand Paul e gli outsider, l’America si risveglia?

    Ron Paul, prossimo candidato repubblicano alla presidenza?

    Usa: 2012, Paul scelto da conservatori - Top News - ANSA.it
    Bisogna adattarsi al presente, anche se ci pare meglio il passato.

 

 
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