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Discussione: Il sacco del nodde

  1. #1
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    Predefinito Il sacco del nodde

    Spesa Regioni: a Nord 43% risorse
    A Sud solo il 27%, al Centro il 30%

    (ANSA) - ROMA, 9 NOV - Nel 2007 lo Stato ha erogato pagamenti per circa 629 miliardi di euro: e' il Nord che assorbe piu' risorse, quasi quanto Centro e Sud assieme.E' una cifra che comprende la spesa per attivita' quali l'istruzione, la difesa del territorio, le prestazioni assistenziali, la sicurezza. Lo rileva il rapporto 'La spesa statale regionalizzata', realizzato dalla Ragioneria generale dello Stato. Alle Regioni del Nord sono andate circa il 43% delle risorse; al Centro circa il 30% e al Sud solo il 27%.

    Spesa Regioni: a Nord 43% risorse - Liguria - ANSA.it

  2. #2
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    Predefinito Rif: Il sacco del nodde

    Infrastrutture: 11 miliardi al Nord, 107 milioni al Sud

    Il via libera del Cipe sblocca investimenti pubblici e privati per 11 miliardi di euro. Cantieri che «contribuiranno in modo significativo alla ripresa economica del Paese, intervenendo anche in favore della ripresa occupazionale» – commenta il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli – e rappresentano «un ulteriore sforzo per dotare il Paese di un sistema infrastrutturale moderno, capace di migliorare la competitività del sistema Italia». Matteoli in serata, dopo i commenti e le critiche della giornata, ricorda ai delusi come «la riunione del Cipe non è l’ultima» e «ne seguiranno altre man mano che si rendono disponibili le risorse».

    Via libera all’avvio di nuovi lavori, quindi. Ma anche al rinnovo di convenzioni autostradali: un passaggio formale (erano state già approvate per legge a dicembre) per chiudere definitivamente l’iter di 11 convenzioni con le concessionarie autostradali (tra cui Tirrenica e Cisa) che prevedono un programma di investimenti privati da 10,5 miliardi di euro. E' stato poi approvato il contratto di programma tra il ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Fs-Rete Ferroviaria italiana: il piano di investimenti prevede anche il tunnel del Brennero e le tratte ad alta velocità-alta capacità Milano-Genova e Treviglio- Brescia.

    Per il senatore del Pdl Luigi Grillo, presidente della Commissione Lavori Pubblici, «occorre dare atto al governo della sua coerenza per aver difeso gli stanziamenti del terzo valico Genova- Milano». Quanto ai cantieri, sono stati approvati i progetti da 1,37 miliardi per il prolungamento delle metropolitane M2 e M3 a Milano. Opere in vista dell’Expo 2015 come anche il potenziamento della Ferrovia Rho-Gallarate (401 milioni): «Esprimo grande soddisfazione perchè siamo sul filo di lana con i tempi tecnici di costruzione », commenta il viceministro Roberto Castelli. Via libera anche a collegamenti viari per il porto di Ancona (479 milioni), alla messa in sicurezza della galleria Fossino sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria (107 milioni), e ad un piano straordinario per la messa in sicurezza di edifici scolastici (358 milioni).

    Un primo esame è stato fatto per il contratto di programma con il quale Stm, Enel e Sharp produrranno un impianto di pannelli fotovoltaici: «accogliamo con favore l’iniziativa», spiegano Enel ed Stm, sottolineando però l’esigenza di arrivare ad «una rapida conclusione dell’iter avviato oggi ». «Soddisfazione», di Confindustria: che avverte: ora «le amministrazioni centrali e locali e i concessionari si adoperino per una rapida apertura dei cantieri» e il ministero dell’Economia «garantisca la piena disponibilità delle risorse pubbliche programmate», dice Cesare Trevisani, vicepresidente di via dell’Astronomia per le infrastrutture.

    Mentre tra i commenti politici, l’Mpa lamenta che «il Governo per il Sud riserva briciole. Destinare meno del 2% dei finanziamenti alle infrastrutture è una offesa», dice il portavoce Aurelio Misiti. Per il Pd, afferma il parlamentare Tino Iannuzzi, continua il «devastante scippo di fondi ai danni del Sud che il governo sta realizzando da due anni».

    La Gazzetta del Mezzogiorno.it | Infrastrutture: 11 miliardi al Nord, 107 milioni al Sud

  3. #3
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    Predefinito Rif: Il sacco del nodde

    E' nullatenente, ma ha la Ferrari
    Maxi-evasore scoperto a Vicenza

    Al fisco risultava nullatenente, con un reddito imponibile dichiarato pari a zero o di poche centinaia di euro, poi però sfrecciava con la sua Ferrari 348 per le strade di Vicenza. Il protagonista è un quarantenne finito nel mirino dell'Agenzia delle Entrate di Thiene che ora lo ha invitato a pagare i 127 mila euro che sono risultati sottratti all'Erario. Nel triennio 2004-2006, l'uomo aveva nascosto al fisco redditi per circa 300 mila euro.
    E' nullatenente, ma ha la Ferrari

    Gli accertamenti hanno chiarito che l'uomo, non contento della sua Ferrari, nel 2004 aveva acquistato un'altra vettura di grossa cilindrata e una casa, a distanza di pochi mesi l'una dall'altra. La scoperta è avvenuta grazie all'incrocio tra i dati riguardanti gli acquisti di autovetture di grossa cilindrata e quanto indicato dal contribuente nella dichiarazione dei redditi.

    Gli ispettori hanno rideterminato - tramite la procedura di accertamento sintetico, il cosiddetto redditometro - il reale imponibile del contribuente, che risultava anche proprietario di una city-car, di due moto di grossa cilindrata e di una quota di quasi 10mila euro in una società di nuova costituzione. Dalle indagini è emerso poi che il nullatenente aveva movimentato denaro da conti esteri verso l'Italia per circa 155 mila euro senza segnalarli nella dichiarazione ai fini del monitoraggio fiscale.

    E' nullatenente, ma ha la Ferrari. Maxi-evasore scoperto a Vicenza - cronaca -Tgcom - pagina 1

  4. #4
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    Predefinito Rif: Il sacco del nodde

    Truffa da un miliardo di euro. Il pm: gli imputati si appropriavano delle somme da versare all'Agea

    MILANO - Rinvio a giudizio per 19 persone, tra cui i rappresentanti legali di due cooperative milanesi e alcuni produttori di latte, nonchè soci delle stesse cooperative. La richiesta del pm di Milano Frank Di Maio riguarda la più grande truffa sulle quote latte scoperta dalla procura di Milano con un'inchiesta dai numeri imponenti che coinvolge società di produttori di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna accusate di non aver pagato per anni le multe dovute per lo sforamento dei limiti di produzione imposti dalla Ue. Gli indagati sono accusati di aver messo in atto una truffa ai danni della Agea (Agenzia per l'erogazioni in agricoltura) poichè, secondo l'accusa, aggiravano la normativa sulle quote latte e si appropriavano delle somme da versare all'Ente. La truffa, ha coinvolto anche cooperative di altre regioni a cui sono state trasmesse per competenza le posizioni giudiziarie.

    L'INDAGINE - L'indagine del sostituto procuratore Frank Di Maio è partita dall'arresto, il 9 febbraio scorso, dei legali rappresentanti di «La Lombarda» e «La Latteria di Milano», due cooperative di Melzo accusate di avere come «unico obiettivo» quello «dell'aggiramento della normativa» per «commercializzare il latte prodotto oltre quota dai soci». Le aziende erano state sequestrate. I due indagati, Gianluca Paganelli e Alessio Crippa - che fu tra i leader Cobas che nel 2002-2003 per protesta contro il sistema bloccarono le strade del Nord - rispondono di peculato e truffa aggravata, mentre le altre 17 persone tra cui «produttori soci-conferenti», devono rispondere soltanto di truffa aggravata. Ai 19 indagati viene contestato di essersi appropriati di oltre 118 milioni di euro dal 2003 al febbraio 2009, poichè «omettevano di versare» all'Agea le somme dovute che venivano poi ridistribuite in favore dei soci-produttori. Rinviate a giudizio anche le due società, attraverso le quali sono state commercializzate oltre 270 mila tonnellate di latte «fuori quota» omettendo di versare per anni tutti i cosiddetti «prelievi supplementari».

    TRUFFA DA UN MILIARDO - Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio anche per le due cooperative che devono rispondere in base alla legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli Enti. Nelle scorse settimane la posizione di altri indagati nell'inchiesta era stata trasmessa per competenza alle procure del Friuli, del Piemonte e dell'Emilia Romagna, poiché l'inchiesta si era allargata ad altre cooperative, per una truffa che sfiorerebbe il miliardo di euro. È stata trasmessa per competenza anche la posizione del deputato della Lega Nord Fabio Ranieri, rappresentante legale di una cooperativa di Parma.

    Quote latte, rinvio a giudizio per 19 - Milano

    Il canone! Il canone! Terroni evasoriii :gluglu:

  5. #5
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    Predefinito Rif: Il sacco del nodde

    Maxi evasione da 1 miliardo verso San Marino

    Maxi blitz delle Fiamme Gialle: con oltre 300 verifiche contro l'evasione internazionale verso San Marino sono stati scoperti 850 milioni di euro sottratti alla tassazione e 240 milioni di Iva evasa. Sono, però, ancora in corso 800 verifiche.

    Roma - La guerra all’evasione fiscale dichiarata dal governo si sta combattendo senza esclusione di colpi. Nel 2010 la Guardia di Finanza ha concluso 330 verifiche contro l’evasione fiscale internazionale. Sotto la lente d’ingrandimento stanno finendo le frodi di Iva nei rapporti tra operatori nazionali e della Repubblica di San Marino, secondo una nota dell Guardia di Finanza sono stati scoperti redditi evasi per 1,1 miliardi di euro: oltre 850 milioni sottratti alla tassazione e circa 240 milioni di Iva evasa. Sono ancora in corso di svolgimento altre 800 verifiche fiscali.

    STRATEGIE La Gdf spiega inoltre che il piano d’azione interessa, in particolare, due tipologie di fenomeni: i casi di proventi derivanti da evasione fiscale realizzata da imprese nazionali e le frodi Iva “carosello”. Le prime vengono individuate a seguito di investigazioni di polizia giudiziaria, gli evasori in questo caso veicolano “capitali sporchi” verso società finanziarie di San Marino per poi farli rientrare “puliti” nel territorio nazionale sotto forma di finanziamenti e aperture di credito in favore di imprese affiliate. Le frodi Iva “carosello” invece sono attuate tramite società “cartiere” fittiziamente interposte negli scambi commerciali fra imprese italiane e sammarinesi operanti principalmente nei settori dell’elettronica, telefonia mobile, elettrodomestici, abbigliamento, calzature, cartoleria e prodotti detersivi.

    OPERAZIONE Rientra in quest’ambito anche l’operazione di oggi della Guardia di Finanza di Pesaro, con la scoperta di un imprenditore a cui facevano capo imprese fittizie costituite a San Marino. Operazione che ha beneficiato anche dell’attività del II Reparto Relazioni Internazionali del Comando Generale della Gdf che ha reso possibile l’acquisizione e lo scambio di importanti elementi informativi fondamentali per il buon esito dell’operazione. Finalmente chi ruba paga.

    Maxi evasione da 1 miliardo verso San Marino - Interni - ilGiornale.it del 24-08-2010

  6. #6
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    Predefinito Rif: Il sacco del nodde

    Scippo al Sud
    di Primo di Nicola

    Decine di miliardi destinati al Mezzogiorno usati per altri scopi. Dai trasporti sul lago di Garda ai debiti del Campidoglio. E persino per coprire il deficit causato dall'addio all'Ici.

    Il porto di Napoli Il porto di NapoliUn tesoro da oltre 50 miliardi di euro disponibile solo negli ultimi due anni. Che poteva servire per terminare eterne incompiute come l'autostrada Salerno-Reggio Calabria e che invece è andato a finanziare i trasporti del lago di Garda e i disavanzi delle Ferrovie dello Stato. Una montagna di denaro che avrebbe dovuto rilanciare l'economia del Sud e che è stata utilizzata per risanare gli sperperi e i buchi di bilancio dei comuni di Roma e Catania e per la copertura finanziaria dell'abolizione dell'Ici.

    Dissipate le risorse per il Mezzogiorno
    Un fiume di denaro destinato a colmare i ritardi delle zone sottoutilizzate del Paese e che è stato impiegato invece dal governo per pagare le multe delle quote latte degli allevatori settentrionali cari ai leghisti e la privatizzazione della compagnia di navigazione Tirrenia. Sono alcuni brandelli di una storia incredibile, il grande scippo consumato ai danni delle regioni meridionali. La storia delle scorribande sul Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate, manomesso e spremuto negli ultimi anni dal governo Berlusconi per finanziare misure economiche e opere pubbliche che niente hanno a che fare con i suoi obiettivi istituzionali. Un andazzo che, nonostante qualche isolata protesta, è andato sinora avanti indisturbato. Fino alla soglia della provocazione. Come per gli sconti di benzina e gasolio concessi agli automobilisti di Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige, denunciati dal deputato Pd Ludovico Vico.

    La Corte dei conti ha provato a stoppare lo sperpero lamentandosi apertamente per l'utilizzo dei soldi del Fas che hanno finito per assumere"l'impropria funzione di fondi di riserva diventando uno dei principali strumenti di copertura degli oneri finanziari" connessi alla politica corrente del governo. Ma con scarsi risultati: qualche riga sui giornali, poi il silenzio. Anche Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, ha chiesto al governo di "smetterla di utilizzare i Fas come un Bancomat". Così come Dario Franceschini al tempo in cui era segretario del Pd: "Ogni volta che è stato necessario finanziare qualcosa, dall'emergenza terremoto alle multe per le quote latte", ha affermato, "si è fatto ricorso al Fas togliendogli risorse". Quante per l'esattezza? Cifre precise non ce ne sono. Interpellata, persino la presidenza del Consiglio getta la spugna dichiarandosi incapace di fornire un rendiconto dettagliato delle spese fatte con i fondi Fas. Secondo una stima de 'L'espresso' però i soldi impropriamente sottratti al Sud solo negli ultimi due anni sono circa 37 miliardi. Una cifra ragguardevole confermata dal senatore democratico Giovanni Legnini: "Siamo di fronte ad una dissipazione vergognosa che certifica come il Pdl stia tradendo il Sud". Giudizio condiviso persino da Giovanni Pistorio, senatore siciliano dell'Mpa, il Movimento politico per le autonomie, parte organica della maggioranza di centrodestra: "Gli impegni verso il Mezzogiorno erano al quinto punto del programma elettorale del Pdl, il governo li ha completamente disattesi".


    Quante promesse
    E già, chi non ricorda le sparate a favore del Meridione con le quali il Cavaliere giurava che stava "lavorando con tutti i ministri per mettere a punto un piano innovativo per il Sud, la cui modernizzazione e il cui sviluppo ci stanno da sempre a cuore"? O quelle del sottosegretario Gianfranco Micciché che, sebbene da quasi dieci anni come viceministro o sottosegretario gestisca i fondi per il Meridione, più volte ha minacciato la fondazione di un partito del Sud se Berlusconi non avesse "sbloccato i fondi Fas e reso i parlamentari meridionali protagonisti della elaborazione delle strategie"? Parole al vento.

    La storia del Fas e dei suoi maneggiamenti comincia nel 2003 con il secondo governo Berlusconi quando tutte le risorse destinate alle aree sottoutilizzate vengono concentrate e messe sotto il cappello del ministero per lo Sviluppo economico. Il compito di ripartire le risorse viene invece affidato al Cipe con il vincolo di destinarne l'85 per cento al Sud e il 15 al Centro e al Nord. Intenti lodevoli, ma si parte subito con il piede sbagliato. Nel solco della peggiore tradizione della Cassa per il Mezzogiorno, i fondi finiscono per essere in gran parte utilizzati per quella politica delle mance tanto cara ai ras locali di tutti i partiti e alle loro fameliche clientele. Il 2003 è un anno destinato a rimanere negli annali degli sperperi. A colpi di milioni di euro si realizzano fondamentali infrastrutture come il museo del cervo a Castelnuovo Volturno e quello dei Misteri a Campobasso; il visitor center a Scapoli; si valorizza la palazzina Liberty di Venafro; si implementa il sito Web della Regione Molise; si restaurano conventi, chiese e cappelle a decine come a Montelongo, Castropignano e Gambatesa; si acquistano teatri come a Guglionesi; si consolida il santuario di Montenero di Bisacce. Per carità, si fanno pure le reti fognarie nei paesi e strade interpoderali sempre utili alle popolazioni; si recuperano siti turistici e pure aree naturalistiche, ma a fare epoca sono sicuramente il fiume di regalie come quelle legate al recupero e la valorizzazione della collezione Brunetti e agli studi sulle valenze naturalistiche dell'aerea di Oratino, al museo ornitologico di Montorio dei Frentani, per non parlare della realizzazione dell'enoteca regionale del Molise.

    Scippo al Sud - L'espresso

  7. #7
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    Predefinito Rif: Il sacco del nodde

    Fondi F.A.S., così il nord sottrae risorse al sud
    di Angelo Forgione

    Storia dell’ennesimo scippo alle regioni meridionali. Il rilancio dell'economia del Sud sacrificato per finanziare il disavanzo delle Ferrovie dello Stato e i trasporti del lago di Garda, per la copertura finanziaria necessaria all'abolizione dell'Ici, per l’aeroporto Dal Molin di Vicenza dove gli americani intendono costruire una nuova base militare, per l’edilizia carceraria che nulla ha a che vedere con lo sviluppo, persino per gli sconti su benzina e gasolio concessi agli automobilisti di Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige. Qualcosa è andato al sud, ma per il risanamento dei buchi di bilancio derivanti dai grossi sperperi del Comune di Catania malgestito dell’ex Sindaco Scapagnini, medico personale e amico di Berlusconi.

    Circa 50 miliardi di euro solo negli ultimi due anni destinati a terminare le eterne incompiute del meridione, come ad esempio l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, sono invece finiti al nord.
    Tutto comincia nel 2003 con il secondo Governo Berlusconi quando il compito di ripartire le risorse fu affidato al Cipe con il diktat di destinarne l'85 per cento al Sud e il 15 al Centro e al Nord. Ma da subito, un po’ come già accaduto per la Cassa per il Mezzogiorno, i fondi furono indirizzati su un’altra strada.
    Pian piano si è dissipato un flusso di denaro destinato a colmare i ritardi delle zone sottoutilizzate d’Italia che è stato invece impiegato dal Governo Berlusconi per pagare per esempio le multe delle quote latte degli allevatori settentrionali. Finanziato anche il G8
    Così si è messo mano ai F.A.S., i Fondi per le Aree Sottoutilizzate, manomessi e spremuti negli ultimi anni per finanziare operazioni economiche e opere pubbliche che non rientrano negli obiettivi istituzionali.

    La Corte dei Conti ha provato a frenare lo sperpero parlando apertamente di “impropria funzione” dei fondi che sono diventati “uno dei principali strumenti di copertura degli oneri finanziari" della politica italiana. In pratica, i F.A.S. si sono trasformati nella “borsetta di mammà”, una sorta di Bancomat sempre aperto.
    Interpellata, la presidenza del Consiglio si è detta incapace di fornire un rendiconto dettagliato dei fondi utilizzati per disattendere degli impegni che lo stesso Presidente Berlusconi aveva pubblicamente annunciato. A favore del Meridione, disse, “stiamo predisponendo un piano innovativo per il Sud, la cui modernizzazione e il cui sviluppo, ci stanno da sempre a cuore".

    Fondi F.A.S., così il nord sottrae risorse al sud - napoli.com - il primo quotidiano online della città di Napoli

  8. #8
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    Predefinito Rif: Il sacco del nodde

    Fisco, scoperta dalla Guardia di finanza maxi evasione da un miliardo

    Roma, 9 ott. (Adnkronos) - La Guardia di finanza ha scoperto una colossale evasione fiscale internazionale, per oltre un miliardo di euro, che coinvolge 128 imprese operanti nel settore della concia. Dall'inizio delle indagini, 21 imprenditori in carcere per associazione a delinquere.

    L'operazione, condotta dalle fiamme gialle di Vicenza ha portato alla denuncia di 178 soggetti, alla scoperta oltre 1 miliardo di euro l'imponibile sottratto all'erario, con un'evasione, solo ai fini iva, pari a circa 245 milioni di euro.

    La Gdf del comando provinciale di Vicenza, alle prime luci dell'alba, ha eseguito tredici ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di imprenditori (oltre ad 8 già arrestati nei mesi scorsi) facenti parte di un'associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale internazionale. Le operazioni (nell'ambito delle quali sono state effettuate anche 38 perquisizioni domiciliari, locali e societarie) hanno visto impegnati oltre 120 militari e 42 automezzi in diverse province venete e lombarde, ed hanno portato all'esecuzione di provvedimenti di sequestro preventivo, emessi dal gip, su beni fino a concorrenza di 4,5 milioni di euro.

    Dall'inizio delle investigazioni le Fiamme Gialle vicentine hanno individuato oltre 1 miliardo e 180 milioni di euro di imponibile sottratto all'erario, con un'evasione, solo ai fini iva, quantificabile in circa 245 milioni di euro. Le società coinvolte, operanti nel distretto produttivo della concia di Arzignano (leader in Europa), risultano, allo stato, 128, di cui 92 con ruolo di ''cartiere'' o ''filtro'' e 36 effettive beneficiarie del sistema di frode.

    Le attività d'indagine, nell'ambito delle quali sono state effettuate complessivamente 192 perquisizioni domiciliari, locali e societarie, hanno permesso, tra l'altro, di appurare movimenti di denaro contante verso istituti di credito e società fiduciarie di San Marino per oltre 17,3 milioni di euro ed il coinvolgimento di società esterovestite (di diritto austriaco e slovacco) strumentalmente utilizzate dall'associazione a delinquere per il perseguimento degli scopi illeciti.

    Fisco, scoperta dalla Guardia di finanza maxi evasione da un miliardo - Adnkronos Cronaca

    1 onesto banano = migliaia di falsi invalidi del zudde. repapelle:

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    Predefinito Rif: Il sacco del nodde

    Citazione Originariamente Scritto da southern Visualizza Messaggio
    Infrastrutture: 11 miliardi al Nord, 107 milioni al Sud

    Il via libera del Cipe sblocca investimenti pubblici e privati per 11 miliardi di euro. Cantieri che «contribuiranno in modo significativo alla ripresa economica del Paese, intervenendo anche in favore della ripresa occupazionale» – commenta il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli – e rappresentano «un ulteriore sforzo per dotare il Paese di un sistema infrastrutturale moderno, capace di migliorare la competitività del sistema Italia». Matteoli in serata, dopo i commenti e le critiche della giornata, ricorda ai delusi come «la riunione del Cipe non è l’ultima» e «ne seguiranno altre man mano che si rendono disponibili le risorse».

    Via libera all’avvio di nuovi lavori, quindi. Ma anche al rinnovo di convenzioni autostradali: un passaggio formale (erano state già approvate per legge a dicembre) per chiudere definitivamente l’iter di 11 convenzioni con le concessionarie autostradali (tra cui Tirrenica e Cisa) che prevedono un programma di investimenti privati da 10,5 miliardi di euro. E' stato poi approvato il contratto di programma tra il ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Fs-Rete Ferroviaria italiana: il piano di investimenti prevede anche il tunnel del Brennero e le tratte ad alta velocità-alta capacità Milano-Genova e Treviglio- Brescia.

    Per il senatore del Pdl Luigi Grillo, presidente della Commissione Lavori Pubblici, «occorre dare atto al governo della sua coerenza per aver difeso gli stanziamenti del terzo valico Genova- Milano». Quanto ai cantieri, sono stati approvati i progetti da 1,37 miliardi per il prolungamento delle metropolitane M2 e M3 a Milano. Opere in vista dell’Expo 2015 come anche il potenziamento della Ferrovia Rho-Gallarate (401 milioni): «Esprimo grande soddisfazione perchè siamo sul filo di lana con i tempi tecnici di costruzione », commenta il viceministro Roberto Castelli. Via libera anche a collegamenti viari per il porto di Ancona (479 milioni), alla messa in sicurezza della galleria Fossino sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria (107 milioni), e ad un piano straordinario per la messa in sicurezza di edifici scolastici (358 milioni).

    Un primo esame è stato fatto per il contratto di programma con il quale Stm, Enel e Sharp produrranno un impianto di pannelli fotovoltaici: «accogliamo con favore l’iniziativa», spiegano Enel ed Stm, sottolineando però l’esigenza di arrivare ad «una rapida conclusione dell’iter avviato oggi ». «Soddisfazione», di Confindustria: che avverte: ora «le amministrazioni centrali e locali e i concessionari si adoperino per una rapida apertura dei cantieri» e il ministero dell’Economia «garantisca la piena disponibilità delle risorse pubbliche programmate», dice Cesare Trevisani, vicepresidente di via dell’Astronomia per le infrastrutture.

    Mentre tra i commenti politici, l’Mpa lamenta che «il Governo per il Sud riserva briciole. Destinare meno del 2% dei finanziamenti alle infrastrutture è una offesa», dice il portavoce Aurelio Misiti. Per il Pd, afferma il parlamentare Tino Iannuzzi, continua il «devastante scippo di fondi ai danni del Sud che il governo sta realizzando da due anni».

    La Gazzetta del Mezzogiorno.it | Infrastrutture: 11 miliardi al Nord, 107 milioni al Sud
    che tristezza :sofico:

 

 
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