Rivoluzione in Sicilia? Dall’ iniziativa del Movimento dei Forconi, alla strumentalizzazione delle istituzioni sociali!!
Sono momenti di grande tensione. Dal 16 al 20 Gennaio la Sicilia si fermerà con la manifestazione di protesta annunciata sull’intero territorio regionale dal Movimento dei Forconi, con la partecipazione dell’associazione Autotrasportatori. Il Movimento dei Forconi è un’associazione di agricoltori, artigiani, allevatori e pastori costituitasi per lottare contro lo status quo e contro il potere costituito. Già negli scorsi mesi era sceso in piazza a più riprese ma, con la quattro giorni di Gennaio, vuole denunciare le criticità e la disperazione della gente. Il Movimento, che si dichiara libero politicamente e al di fuori di ogni strumentalizzazione, ha pensato in grande decidendo di occupare pacificamente tutti i punti nevralgici della Sicilia.
Le seguenti, sono le dichiarazioni rilasciate da Mario Ferro, un’esponente di questo movimento:
“Vogliamo scrivere una pagina di storia e la scriveremo. Non si può più fare filosofia, in Sicilia c’è disperazione. Non siamo più disposti ad accettare lo stato delle cose e a scendere a compromesso. Siamo contro la politica, le banche, i sindacati e anche contro la Chiesa. Siamo vittime del sistema e non possiamo affiancarci a chi ci ha uccisi. Vogliamo essere liberi e vogliamo poter contare sulle nostre forze. Siamo stanchi del disinteresse da parte delle istituzioni locali e nazionali. Vogliamo portare avanti una vera lotta contadina. La crisi è un treno che ha permesso a tutti i siciliani di prendere coscienza e adesso è giunta l’ora di salirci su. È finito il tempo delle raccomandazioni e del protezionismo, per decenni abbiamo avuto la mafia, adesso ci ritroviamo anche con lo Stato come nemico numero uno. Le tasse e le iniquità sono ormai più pesanti ed onerose del pizzo. Oggi siamo già in tanti e non solamente agricoltori ma tanti cittadini esasperati. Occorre continuare a svegliare la gente per poi pensare a cambiare le cose. Dentro il Palazzo non fanno nulla e hanno portato la nostra regione ad un reale fallimento, l’unica cosa che ci rimane è la strada, la rivoluzione pacifica. La nostra intenzione è quella di fermare pacificamente l’intera Sicilia bloccando i punti cruciali del trasporto regionale. Saremo sui porti, sulle autostrade e sugli scorrimenti veloci di ogni parte della regione, saremo nei pressi delle raffinerie di Gela e Priolo, ecc. Ci aspettiamo di trovare consenso ma anche partecipazione della gente comune. Sappiamo che tanti studenti si uniranno a noi, tante donne e speriamo che i siciliani scendano per le strade a manifestare il loro malessere Potremmo parlare di defiscalizzazione dei carburanti e dell’energia elettrica, potremmo parlare di blocco delle procedure esecutive della Serit-Equitalia, potremmo parlare di Piano di Sviluppo Rurale siciliano, potremmo parlare dell’intervento della Giustizia affinché si penalizzi e si lotti il taroccaggio dei prodotti (prodotti provenienti dall’estero che vengono venduti come prodotti siciliani), potremmo parlare di necessità di maggiori controlli e di tracciabilità dei prodotti, ma innanzitutto la politica deve dirci se ha intenzione di portare avanti seriamente le nostre rivendicazioni e soprattutto se ne ha le capacità. La nostra economia è in ginocchio. È il tempo di rilanciarla. La politica deve essere in grado di richiedere e realizzare atti forti. Quando c’è un terremoto si interviene d’urgenza, interviene la protezione civile. Quello è un atto forte legato all’eccezionalità della situazione. Ebbene in Sicilia occorrono atti forti; un altro esempio sarebbe quello di utilizzare in maniera più razionale e intelligente i fondi europei. La verità è che ci hanno svenduto ed ormai siamo alla periferia dell’Europa, per quello non abbiamo più fiducia in questo sistema. Per quello prepariamo la rivoluzione in Sicilia.”
Sono parole forti, parole che hanno risvegliato i sentimenti di rivalsa della gente siciliana stanca di dover subire queste situazioni. C’è stata una buona pubblicizzazione dell’evento e una buona accettazione da parte dell’opinione pubblica. Purtroppo, però, attorno a queste parole e a questo movimento hanno iniziato a prendere forma le speculazioni da parte dei sindacati, di una corrente (antagonista a quella del Presidente della Giunta) del partito di maggioranza regionale, e delle sedi locali dei partiti politici nazionali(soprattutto Pd e Pdl) di diverso colore, che sottobanco (a livello nazionale) fanno guerra all’attuale Governo Monti, nella speranza di trarre dei vantaggi da questa situazione (do per scontata la partecipazione della Mafia).
Si rischia così che questa manifestazione (o blocco), anziché risultare una rivoluzione politico-sociale, faccia da trampolino di lancio a questi speculatori, che hanno subito preso la palla al balzo, e stanno pubblicizzando l’evento, invitando i propri iscritti, possibili elettori o aderenti, alla partecipazione, cercando di avvantaggiarsi sugli altri per non perdere terreno, qualora vi siano le dimissioni da parte del Presidente Lombardo, oppure facendosi campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del prossimo anno e delle elezioni amministrative comunali di quest’anno in numerosi paesi della Sicilia, rovinando così gli scopi originari di questo evento.
C’è da chiedersi allora se nei giorni che verranno, qualora la manifestazione diventi determinante, ci sarà una rivoluzione, o semplicemente un cambio di colore, o addirittura, solamente di corrente. Lo scopriremo in questi giorni!!!
di Francesco Marino
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