Cosa rimane oltre la Tv nella comunicazione politica? Quando si tratta di scegliere per chi votare, gli italiani si informano principalmente attraverso i telegiornali (69,3%), come è emerso in occasione delle elezioni del giugno scorso. Al secondo posto si collocano i programmi giornalistici televisivi di approfondimento (come «Porta a porta» di RaiUno o «Matrix» di Canale 5) con il 30,6% delle preferenze. Si tratta soprattutto delle persone più istruite (il dato sale, in questo caso, al 37%), mentre i giovani risultano meno coinvolti da questo format televisivo (il 22,3% nella classe d’età 18-29 anni). Ai quotidiani si rivolge il 25,4% degli italiani prossimi al voto, quota che arriva al 34% tra i soggetti più scolarizzati e raggiunge il 35% tra i lavoratori autonomi e i liberi professionisti. I canali Tv all news contano per il 6,6% degli italiani maggiorenni, soprattutto maschi (9,3%) e più istruiti (10,2%); i programmi radiofonici hanno importanza nel 5,5% dei casi; i siti Internet dei partiti nel 2,3%; i blog, i forum di discussione o i gruppi su Facebook non incidono per più del 2,1% dei casi (tra i giovani il web assume appena un po’ più di rilevanza, visto che i siti dei partiti arrivano al 6% e i blog al 4,7%).
In particolare, i Tg sono la principale fonte di informazione in base alla quale scegliere per chi votare per il 76% dei soggetti meno istruiti, il 74,1% delle casalinghe, il 78,7% dei pensionati e l’81,8% degli anziani. Questi dati assumono maggiore importanza se si considera che solo il 27% dei cittadini dichiarava di sapere esattamente per chi votare prima delle elezioni. Il 40,4% non aveva ancora scelto definitivamente il partito (le informazioni servivano, in questo caso, per prendere una decisione finale), mentre il 32,6% era indeciso sulla partecipazione stessa al voto.