Originariamente Scritto da
Razionalista
Violenze in famiglia: quello che l'ISTAT non dice
- la ha mai criticata per il suo aspetto?
- per come si veste o si pettina?
- per come cucina?
- controlla come e quanto spende?
Il vostro coniuge o compagno: mai / raramente / qualche volta / spesso / sistematicamente
- Ha criticato o svalutato ciò che fate?
- Ha fatto osservazioni sgradevoli sul vostro aspetto fisico?
- Vi ha imposto il modo di vestirvi, di pettinarvi, di comportarvi in pubblico?
- Non ha tenuto conto o ha manifestato disprezzo per le vostre opinioni?
- Ha preteso di dirvi quali dovrebbero essere le vostre idee?.
Lo sconcerto aumenta quando si scopre che queste pressioni psicologiche - che ricevono la più alta percentuale di risposte positive - rientrano nel coefficiente totale della violenza coniugale, assieme agli "insulti e minacce verbali", al "ricatto affettivo" e, sullo stesso piano delle "aggressioni fisiche", dello "stupro e altre prestazioni sessuali forzate".
Il coefficiente totale della violenza coniugale così concepito vedrebbe dunque interessato il 10% delle francesi, delle quali il 37% denunciano pressioni psicologiche, il 2,5% aggressioni fisiche, e lo 0,9% stupro o altre prestazioni sessuali forzate.
Il testo è un estratto da Fausse Route, 2003, pubblicato in Italia nel 2005 (La strada sbagliata)
Opera di Elisabeth Badinter, filosofa francese e femminista storica, non di un misogino integralista talebano
Dunque, la Badinter giudica faziosa la ricerca commissionata in Francia dalla Segreteria dei Diritti delle Donne.
Contesta la validità del metodo di indagine dal quale emerge un dato mistificatorio: si vuol far credere che il 10% delle donne francesi subisca violenza fisica o sessuale
Da noi cosa accade?
L’indagine italiana, con identiche modalità, delinea un panorama ancora più allarmante: 31,9%, più che triplicati i risultati francesi.
Dal sito ISTAT:
PRINCIPALI RISULTATI
Sono stimate in 6 milioni 743 mila le donne da 16 a 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita, il 31,9% della classe di età considerata.
Da notare una curiosa svista dell’ISTAT: le violenze psicologiche, strumento principale per creare stime in grado di gonfiare l’allarme sociale, hanno uno spazio prevalente nel questionario (24 domande), ma si evita accuratamente di nominarle al momento di pubblicare i risultati.
Il dato del 31,9%, infatti, viene citato come percentuale di vittime di violenza fisica o sessuale.
Ci asteniamo dal fare ulteriori commenti, lasciamo a chi legge il compito di trarre le conclusioni.
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