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    Predefinito I veri amici di Berlusconi nelle Americhe, altro che Chávez

    "Io anti-Chavez, italiano d’America"



    di Manila Alfano
    nostro inviato a Lucca


    Il Presidente di Panama arriva a Lucca come lo zio d’America. Ad aspettarlo c’è la banda, il sindaco, il prefetto. Un po’ in disparte, con pudore, ci sono i parenti italiani, quelli che sono rimasti qui a guardare gli altri partire. Era il 1902 e nel gruppo che salpava per l’America c’era anche il nonno di Martinelli. C’è la vecchia zia, che resta indietro per non dare fastidio. Si sente una sirena. Ricardo Martinelli sta arrivando, scende dall’auto blindata e si commuove. Il primo abbraccio è tutto per lei. Il presidente piange. «Oggi sono l’uomo più felice del mondo. Vi prometto che tra due anni saprò parlare un perfetto italiano». Parte l’inno, Martinelli il presidente miliardario, con il passaporto italiano è tornato nella città dove quasi cento anni fa suo nonno scappava in America. Guarda la folla e sorride: «Nel mondo ci sono due presidenti con il passaporto italiano, io e Berlusconi». Partono gli applausi, e Martinelli ha già conquistato il cuore di Lucca.

    Che effetto le fa tornare nella terra di suo nonno, da presidente?
    «Sono il primo presidente ad essere figlio di immigrati. Qui oggi mi hanno ricevuto come il figlio di questa città. È un’emozione fortissima. Quando è nato mio figlio credevo che fosse il giorno più bello della mia vita. Ma oggi lo supera di gran lunga».

    Perché suo nonno è emigrato?
    «Mio nonno scappava dalla fame e dalla miseria, eravamo una famiglia umile, contadini con un pizzico di coraggio in più. Ma erano storie di sacrifici. Niente di paragonabile a quello che succede oggi. Allora i viaggi erano un terno al lotto. Si partiva senza sapere bene dove si andava. Si tentava la fortuna, si pregava. La famiglia che restava in Italia rimaneva con il fiato sospeso per mesi. I più fortunati mandavano una lettera. Di tanti altri non si sapeva più niente».

    Ma per suo nonno come è andata?
    «Arrivò a Panama per caso. La meta in origine doveva essere San Francisco. A Panama si era fermato per prendere un’altra nave. Andò a dormire da un nostro lontano parente di Lucca. Lì incontrò mia nonna e non si spostò più».

    E poi ha fatto fortuna.
    «Ha iniziato cercando perle nei fiumi. Gli è andata bene. Dieci anni dopo, appena ha avuto due soldi, è tornato qui e ha costruito una chiesetta a Sant’Anna, il quartiere dove era nato. È stato il suo modo per ringraziare. Anche se da Panama mia nonna aveva paura di non rivederlo più. Ci ha messo un anno per tornare. Ha fatto studiare tutti i figli. Mio padre è diventato dentista».

    Quali sono i momenti più duri che ha vissuto suo nonno?
    «La prigionia dopo la seconda guerra mondiale. Panama era alleata della Germania e dell’Italia, quando la guerra è finita gli americani hanno arrestato tutti quelli con passaporto italiano e tedesco».

    Lei, Presidente, come ha fatto a diventare così ricco?
    «Tanto studio e una buona dose di fortuna. Ho iniziato lavorando come dipendente in un negozio di ferramenta. Si chiamava “Almacen 1980”. Il capo era un cinese. Un paio d’anni dopo ho rilevato il negozio. Quattro anni dopo avevo i miei primi sei supermercati. Ora sono 35. Con 500milioni di dollari di fatturato e con quattro mila e 500 impiegati, sono gli ipermercati più grandi del Paese. Poi sono diventato socio di televisioni e di banche. Fino a diventare Presidente».

    E il conflitto d’interessi?
    «Ho lasciato tutto ai miei figli».

    Un politico con un passato da imprenditore. Quali sono i vantaggi?
    «Moltissimi. Un politico è solo un politico, l’imprenditore è un uomo che sa giocare su più piani. È abituato a trattare, ad essere diplomatico. Un uomo di mondo insomma. Come il vostro presidente. Ma soprattutto io non costo niente allo Stato. Non prendo lo stipendio e giro a mie spese con il mio jet privato».

    Come si sente ad avere quasi tutti i suoi vicini di sinistra?
    «Il loro è puro populismo demagogico. Fanno grandi discorsi, alle masse, le imbottiscono di falsità. Ma non fanno niente, non creano posti di lavoro e non realizzano riforme. Attaccano la proprietà privata per avere consensi».

    Ha visto che successo ha avuto Chavez a Venezia?
    «Incredibile, lo chiamano il libertador. La vostra sinistra continua ad utilizzare il mito ormai logoro del Che e lo adatta a quelli dello stessa linea. Ma di fatto la sinistra non fa e non lascia fare. E questo è universale, in ogni Paese del mondo».

    Con Berlusconi vi siete incontrati la settimana scorsa. Cosa vi siete detti?
    «Ci siamo trovati subito d’accordo. Io credo che sia il miglior presidente che abbia avuto l’Italia, insieme a De Gasperi. A Panama è molto amato. Per me e lui vale un po’ lo stesso discorso»

    Cioè?
    «Da noi si dice: chi prende quota deve avere il vento contro. Siamo abituati alle critiche. Berlusconi verrà a Panama a gennaio per vedere i lavori del canale di Panama che ha vinto un’azienda italiana, l’Impregilo, che si è aggiudicata la commessa da 2,25 miliardi di euro. Con questo ampliamento il traffico navale arriverà a 330 milioni di tonnellate l’anno. Un’opportunità enorme per tutti».

    Quanto frutterà a Panama l’ampliamento del canale?
    «Oggi il Paese guadagna 800milioni di dollari, e altri 800milioni in salari ai dipendenti. Dopo i lavori si calcola un fatturato di 4 mila milioni. Un salto nella ricchezza».

    Come hanno fatto gli italiani a vincere l’appalto?
    «Il loro progetto è risultato il migliore. Si occuperanno della parte tecnica. La tecnologia sarà made in Italy e per me è un grande orgoglio. Anche la metropolitana sarà costruita dagli italiani».

    "Io anti-Chavez, italiano d’America" - Esteri - ilGiornale.it del 15-09-2009


    carlomartello

  2. #2
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    Predefinito Rif: I veri amici di Berlusconi nelle Americhe, altro che Chávez

    Il presidente di Panama Martinelli
    ha ricevuto le chiavi della città


    «Alla bella città di Lucca mia terra, madre di mio nonno e di mia nonna, con molto piacere di un lucchese all’estero»: firmato Ricardo Martinelli. E’ una struggente dichiarazione d’amore per la città che ha dato i natali ai suoi avi e nella quale torna adesso, per la prima volta, in qualità di presidente della Repubblica di Panama




    martino Lucca, 14 settembre 2009 - Ricardo Alberto Martinelli Berrocal lascia la sua personale dedica sull’agenda del Comune dove si è svolta la cerimonia di consegna delle chiavi della città. Ma quella di ieri per Martinelli è stata una giornata di forti emozioni. Iniziata la mattina quando insieme ad un nutrito gruppo di parenti ha partecipato alla messa nella chiesina di Corte Martinelli a S.Anna quartiere d’origine della sua famiglia, officiata in spagnolo dal viceparroco di S.Anna in Vaticano, l’agostiniano Jafet Maron Ortega Trillo, e dal parroco di S.Anna Pierluigi D’Antraccoli che ha consegnato al presidente un albero genealogico elaborato da Rita Mandoli ed un libro di Citarella. Nuove emozioni poi all’arrivo, alle 13, a Palazzo Orsetti, sede del Comune di Lucca. Ad accoglierlo numerosi rappresentanti istituzionali a partire dal Prefetto Aronica, l’onorevole Bergamini, i consiglieri regionali Baudone e Dinelli, il sindaco Favilla, il vicepresidente della Provincia Petrucci, membri della giunta tra cui l’assessore ai «Lucchesi nel Mondo» Lido Moschini, e del consiglio comunale, esponenti della Polizia, dei Carabinieri e della Finanza, e monsignor Brugioni in rappresentanza dell’arcivescovo Castellani. Tutti intervenuti per accogliere Martinelli, arrivato a Lucca con la moglie e la madre, oltre naturalmente al vicepresidente nonché Ministro degli Esteri Juan Carlos Varela Rodriguez i cui nonni erano originari di Castelnuovo, e a numerosi consiglieri di Stato. Varela, tra l’altro, è importatore a Panama di vini, anche toscani, ed ha espresso l’intenzione di voler aggiungere nella lista proprio le produzioni prettamente lucchesi. E qui, con gli occhi lucidi per l’emozione di trovarsi nel cuore delle istituzioni lucchesi, Martinelli accompagnato dalla moglie Marta Linares accolto dagli inni nazionali dei due Paesi, il Panama e l’Italia, ha ricevuto dal sindaco Favilla le «Chiavi della città» una pergamena ed una medaglia coniata dal magister monetae Giuliano Marchetti con il logo «Libertas» e il San Martino. «A nome della città ti accolgo a Lucca — afferma Favilla — e sono felice che hai voluto accettare il nostro invito. I lucchesi all’estero sono tantissimi e hanno contribuito allo sviluppo di altri Paesi, ma hanno sempre mantenuto uno stretto rapporto con la terra d’origine. Molti si sono fatti strada, ma tu sei il primo ad essere assurto alla più alta carica di uno Stato. Mi ha profondamente commosso che hai deciso di accogliere il nostro invito e che da oggi, così, possiamo costruire rapporti più stretti con Panama». «Quando abbiamo appreso della tua elezione abbiamo fatto una grande festa» ha commentato il presidente dei ‘Lucchesi nel Mondo’, Alessandro Pesi che ha approfittato dell’occasione per consegnare a Martinelli una medaglia, mentre il presidente panamense ha contraccambiato donando un quadro al primo cittadino. «La prossima sezione — annuncia Pesi — l’apriremo proprio a Panama». Dopo un breve momento di relax all’hotel 5 stelle «Noblesse» dove ha gustato antipasti di mare e di terra, ravioli di pesce in salsa di vongole veraci, tagliolini freschi al tartufo, e uno champagne «Perrier-Jouet», ha inaugurato in S.Romano una mostra di artisti panamensi e poi ha reso omaggio al Volto Santo in Cattedrale per poi «improvvisare» una passeggiata per le vie del centro dove si è fermato anche a mangiare un tradizionale «frate» in piazza S.Michele. Dopo la cena al «Forassiepi» di Montecarlo coi parenti, il ritorno a Firenze.


    Cristiano Consorti

    La Nazione - Lucca - Il presidente di Panama Martinelli ha ricevuto le chiavi della città


    carlomartello

  3. #3
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    Predefinito Rif: I veri amici di Berlusconi nelle Americhe, altro che Chávez

    Martinelli e Favilla a Roma
    Incontro con Papa Benedetto XVI
    e vertice con Berlusconi


    Prima a Castelgandolfo per un colloquio privato con il Pontefice Benedetto XVI, poi a Palazzo Chigi, accompagnato questa volta anche dal sindaco di Lucca Mauro Favilla, per una chiacchierata istituzionale con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi


    Lucca, 12 settembre 2009 - Giornata ricca di impegni per il presidente della Repubblica di Panama, il neo eletto Ricardo Martinelli, di origini lucchesi, che prima di approdare nella nostra città, che ha dato i natali ai suoi parenti e che si appresta a festeggiare la Santa Croce domenica sera con il tradizionale corteo per le vie della città, ha colto l’occasione per recarsi in visita ufficiale nella Capitale. Martinelli tra l’altro ha invitato il Papa in visita ufficiale a Panama. «Martinelli ha parlato con Berlusconi, in particolar modo dei rapporti tra l’Italia e il Panama — spiega il sindaco Favilla, raggiunto al telefono mentre sta tornando in macchina da Roma — . Anch’io ho avuto un colloquio con il premier, ma quello di oggi (ieri per chi legge, ndr) non era certo il momento giusto per parlare della nostra città. Sono stato invitato da Berlusconi per partecipare al pranzo con Martinelli, diplomatici e imprenditori italiani che operano a Panama e che si sono detti tutti innamorati di Lucca. Per questo ringrazio personalmente Paolo Del Debbio che ha parlato con il presidente del Consiglio che, come ho detto, ha ritenuto opportuno invitarci a Roma». «Abbiamo affrontato così il tema dei rapporti tra l’Italia e Panama — continua Favilla — , mentre Martinelli ha ricevuto in omaggio preziosi volumi scientifici del Poligrafico dello Stato che narrano la storia di Lucca. Alcune pubblicazioni non le conoscevo nemmeno io». Quello con Berlusconi è stato però solo un primissimo incontro a cui ne seguiranno altri. «Sì — conferma Favilla — , infatti ho confidato al presidente del Consiglio che avrei avuto piacere di incontrarlo nuovamente per parlare dei grandi temi che riguardano Lucca. Da parte sua c’è stata piena disponibilità. Di certo qui da noi verranno nei prossimi mesi alcuni ministri del Governo Berlusconi. Parlo cioè di Bondi visto che con lui dovremo affrontare temi quali le Mura e il loro inserimento nel patrimonio dell’Unesco, la Gelmini con la quale sono in ballo progetti per Imt-Scuola d’Alti Studi e il Boccherini».

    «Poi dovrebbero essere a Lucca il Ministro Brambilla — va avanti il primo cittadino — per affrontare i temi inerenti il turismo, e naturalmente Matteoli con cui dobbiamo parlare di viabilità e ferrovie. Poi noi porteremo a Berlusconi le memorie di carattere generale sulle varie problematiche». Terminati gli impegni nella Capitale, per Martinelli si apre adesso la parentesi lucchese dove approderà nelle prossime ore. Anche qui il programma è fittissimo, ricco di appuntamenti, soprattutto quelli con i parenti lucchesi. In Comune è tutto pronto per ricevere il presidente di Panama, eletto in maggio e lucchese di seconda generazione che, al pari di tanti emigrati, ha espresso il desiderio di tornare in città per prendere contatto con le sue radici e poter omaggiare il Volto Santo, simbolo caro a tutti i lucchesi. Martinelli però, a meno di modifiche dell’ultim’ora, non resterà a Lucca per assistere alla processione di Santa Croce. Sfogliando idealmente l’agenda infatti, domenica alle 10.30 sarà presente alla Messa che sarà officiata nella chiesina di Corte Martinelli a S.Anna e dove incontrerà i parenti.

    Alle 12 invece è in programma in Comune a Lucca la cerimonia di consegna delle chiavi della città e di una medaglia da parte del sindaco Favilla. Un riconoscimento sarà consegnato anche dall’associazione dei «Lucchesi nel Mondo» che ha preparato una medaglia ricordo. Alle 17.30 poi Martinelli inaugurerà la mostra «Immagini della nostra terra» di 4 pittori e 1 scultore panamensi allestita nell’auditorium di S.Romano, mentre subito dopo partirà alla volta di Firenze. Per la prima volta dopo anni non si svolgerà nemmeno la consueta cerimonia organizzata nelle splendide sale della Prefettura, visti i tragici fatti di Viareggio.

    La Nazione - Lucca - Martinelli e Favilla a Roma Incontro con Papa Benedetto XVI e vertice con Berlusconi


    Vaticano: il Papa ha ricevuto il presidente di Panama

    Roma. Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina, nel Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, il presidente della Repubblica di Panama. Il presidente Alberto Martinelli Berrocal, che è accompagnato dalla moglie, ha parlato con il Papa dell'attuale congiuntura internazionale e in particolare di quella che riguarda la regione centro americana. "Ci si è poi soffermati su alcuni aspetti della situazione in Panama - è comunicato in una nota proveniente dalla sala stampa del Vaticano -, in particolare sulle politiche sociali avviate dal Governo, sui progetti di sviluppo per il Paese, nonché sulla collaborazione tra la Chiesa e lo Stato in vista della promozione dei valori cristiani e del bene comune. Il presidente - conclude la nota - ha infine rivolto al Santo Padre l'invito a visitare il Paese". Il presidente Martinelli Berrocal ha poi incontrato il cardinale Bertone e monsignor Mamberti, segretario per i rapporti con gli stati.

    Flash news - Vaticano: il Papa ha ricevuto il presidente di Panama | Sabato Sera Online | L'informazione s-confinata


    carlomartello

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    Predefinito Rif: I veri amici di Berlusconi nelle Americhe, altro che Chávez

    onf:onf:onf: Che fine hanno fatto quelli che dicevano che l'Italia si era allineata al Venezuela, a Cuba e allo Zimbabwe???

    carlomartello

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    Predefinito Rif: I veri amici di Berlusconi nelle Americhe, altro che Chávez

    stan bene a panama, sisi
    i soliti servi da 2 soldi da secoli
    -Ma dai, sarà la bora..
    -Ma non siamo a Trieste!

  6. #6
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    Predefinito Rif: I veri amici di Berlusconi nelle Americhe, altro che Chávez

    Anti-berlusconiani patologici, ci siete?

    carlomartello

  7. #7
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    Predefinito Rif: I veri amici di Berlusconi nelle Americhe, altro che Chávez

    Citazione Originariamente Scritto da carlomartello Visualizza Messaggio
    onf:onf:onf: Che fine hanno fatto quelli che dicevano che l'Italia si era allineata al Venezuela, a Cuba e allo Zimbabwe???

    carlomartello
    Dove è la novità.?
    E' di centro-destra.!!!

    Libero News - PANAMA: VINCE PRESIDENZIALI MARTINELLI, MILIARDARIO DI ORIGINI TOSCANE

    PANAMA: VINCE PRESIDENZIALI MARTINELLI, MILIARDARIO DI ORIGINI TOSCANE


    Citta' di Panama, 4 mag. (Adnkronos/Dpa) - Il miliardario di centro-destra Ricardo Martinelli, 57 anni, ha vinto le presidenziali di Panama con oltre il 60% dei consensi, secondo quanto confermato dalla Commissione elettorale quando lo spoglio delle schede e' al 43%. Alla avversaria di centrosinistra, Balbina Herrera, sono andati il 27% dei voti.

    "E' il trionfo di tutto il popolo di Panama", ha detto Martinelli, uno degli uomini piu' ricchi del Paese di origini toscane -la sua famiglia e' originaria di Lucca- che ha costruito la sua fortuna con una catena di supermarket. Il suo mandato quinquennale iniziera' il prossimo primo luglio quando sostituira' nell'incarico il presidente uscente Martin Torrijos.
    Non è forte chi non cade, ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi. (J.M)

 

 

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