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Galaad
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Anziano aggredito in Corso Milano
muore quattro giorni dopo
TRAGEDIA. L'ex pollivendolo di corso Milano Gaetano Casella picchiato da alcuni romeni e operato per trauma cranico è morto in ospedale. La procura apre un fascicolo. Colpito sabato sera da 2 uomini in zona Stadio. L'ha raccontato prima di aggravarsi al figlio, che ora dice: «Aiutateci a trovarli»
La zona dello Stadio dove s’è verificata l’aggressione che potrebbe aver provocato il decesso DIENNE FOTO Verona. Morto per un pugno. Per essere stato aggredito mentre come faceva spesso da quando era andato in pensione, passava il tempo a rovistare tra i cassonetti per recuperare qualche pezzo da rivendere ai mercatini dell'usato.
Gaetano Casella, 73 anni, abitava in via Brigata Casale 19/a. Lui sotto, il figlio Alberto con la famiglia sopra. Aveva una polleria di corso Milano, Gaetano da giovane, e da quando era in pensione mal sopportava l'idea di starsene con le mani in mano, così curiosava nelle robe vecchie. E d'estate aspettava che calasse il sole, per non patire troppo caldo.
Sabato sera verso le 21 era tra via Albere e via della Stazione. È lì, come lui stesso ha raccontato poi sia al figlio Alberto che all'amica Daniela, una donna che lui trattava come fosse sua figlia che è stato aggredito.
«Ho litigato con due romene», aveva detto sabato sera Gaetano al figlio, «mi hanno spintonato e io gli sono corso dietro quando sono ripartite in auto». Ma le due donne nel frattempo avevano chiamato due connazionali descritti tra i 35 e i 40 anni, pelati.
Nel frattempo Gaetano che non poteva saperlo era tornato sui suoi passi, nei pressi del cassonetto dov'era iniziato il battibecco. I due romeni hanno raggiunto l'anziano da dietro e gli hanno dato un pugno in testa, facendolo cadere a peso morto e poi l'hanno malmentao ancora.
L'uomo quando i due se ne sono andati ha chiamato il 112. La pattuglia arrivata sul posto ha fatto salire Gaetano sull'auto d'istituto e si sono messi a cercare i romeni, ma non li hanno trovati. Così dopo circa un'ora din ricerche i carabinieri hanno detto a Gaetano di fare denuncia e di farsi visitare al pronto soccorso.
Ma a lui era sembrato di non stare male. È andato a casa, ha raccontato dell'accaduto al figlio. Era molto agitato, soprattutto per il gesto subito.
Anche domenica, a parte l'occhio pesto e qualche malessere sembrava non vi fosse altro che lasciasse presagire quello che probabilmente era già in atto.
Fino a martedì sera quando Gaetano è caduto a terra in casa sua.
«Stavo cucinando delle polpette proprio per lui», racconta Daniela. «Ho sentito il tonfo e sono corsa nella sua stanza. Era cosciente, abbiamo chiamato il 118, ma durante il trasferimento in ospedale Gaetano è entrato in coma».
L'anziano è stato operato d'urgenza, ma mercoledì pomeriggio è spirato. Aveva un'ematoma intracerebrale.
Il magistrato ha disposto l'autopsia e aperto un fascicolo a carico di ignoti per morte in conseguenza di altro reato. I carabinieri stanno facendo il possibile per cercare di rintracciare i quattro romeni con cui l'anziano ha avuto il diverbio e quelli da cui poi è stato aggredito.
«Lunedì verrà disposta l'autopsia», ha detto il figlio Alberto sconvolto per la morte del padre, e soprattutto per le cause che potrebbero averla provocata, «mio padre stava bene. Sì aveva acciacchi legati all'età, soffriva di cuore e per questo si curava, ma è morto per quel pugno sulla testa che lo ha fatto cadere a peso morto in strada. Io chiedo nessuno ha visto niente? Se qualcuno ha qualche particolare utile da fornirci potrebbe farci rintracciare l'auto di quelle donne, i loro complici. Mio padre è morto per un'aggressione violentissima e senza una ragione. Dobbiamno trovare il colpevole