Berlustrojka
Si segnala qualche effimera agitazione da forti bruciori gastrointestinali post inchiappettature elettorali nel Pdl per chiedere riforme interne, più democrazia, più trasparenza, più collegialità, addirittura – oh signùr oh signùr – Congressi. E mi ritorna in mente l’uomo con l’angioma a forma di sud est asiatico sul cranio calvo, il bravo Gorby con la sua perestrojka e la sua glasnost anni ‘80. L’URSS si squagliò come neve in luglio alla luce delle innovazioni gorbaceviane e il Pdl è una versione televisiva e pubblicitaria del Pcus. Partiti e organizzazioni costruite sull’infallibilità del capo che ha sempre ragione, retto da strutture incartapecorite nel “culto della personalità” e nell’adesione cieca e assoluta ai dettati del padrone riprodotti dalla propaganda di partito non sopravvivono ai tentativi di riforma, se sono tentativi seri. Non si può insegnare a un cane a miagolare per farne un gatto. Il Pdl, come l’Urss, non è riformabile, è Berlusconi e basta. E fu proprio da un Congresso del Pcus, il XX, che cominciò la fine quando Nikita Kruscev ammise che anche il Padre Padrone, Stalin, si poteva sbagliare e poteva commettere errori enormi. Buonanotte. Il comunismo, come il berlusconismo, o è infallibile o non è niente. Lui è stato l’impresario di questo spettacolo e lui lo distruggerà. Poi, forse, nascerà sui resti dei predellini, dei sallustismi, degli stracquadismi, una vera Destra razionale, moderata, non fascista e non televisiva, in un Italia che non l’ha mai avuta come non ha mai avuto una grande sinistra, perchè in politica “tutto si tiene”.
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Se la fine del berlusconi politico è in dirittura d'arrivo, non può che arrivare anche la fine del partito che ha creato, e che quindi non avrà più senso di esistere.
Sarà un bel botto. Il punto è: chi lo rimpiazzerà? Chi voteranno i suoi ex elettori? La lega, Fini o terzo polo?