La Ue pensa a una missione militare nell'inferno della Libia
Gheddafi asserragliato ordina nuovi raid su Tripoli. Alitalia sospende i voli. Berlusconi teme i missili. Usa: Hanno armi chimiche
La Ue pensa a una missione militare nell'inferno della Libia
Roma, 24 feb. (TMNews) - Trincerato nel suo bunker il colonnello Gheddafi continua a ordinare i massacri e a difendere Tripoli. Nuovi raid aerei hanno colpito la popolazione nella capitale e le milizie al soldo del regime hanno bombardato al-Zawiyah, appena 50 chilometri a ovest di Tripoli. Impossibile stabilire il numero delle vittime. Intanto, secondo il New York Times, migliaia di mercenari africani sono in marcia verso la capitale per sostenere il colonnello che intende fare della capitale la sua roccaforte
visto che ha già perso il controllo della Cirenaica e di tutte le città delle costa. E domani, sempre a Tripoli, è attesa una grande manifestazione di protesta. Secondo l'ex ministro della Giustizia libico Mustapha Abdel Jalil il leader libico si suiciderà, "come Hitler", di fronte alla rivolta.
Al Jazeera ha segnalato nuovo raid aerei dell'aviazione libica contro la popolazione a Tripoli. Contro i manifestanti scesi in piazza sono stati sparati altri colpi. E le forze fedeli al colonnello hanno sparato anche su chi stava marciando in direzione della residenza del leader libico. Secondo quanto ha riferito al Jazeera le forze leali al presidente Gheddafi hanno attaccato la folla in piazza a Misurata, città a est della capital, sulla costa. Precedenti notizie l'avevano già data in mano agli insorti.
Un vero e proprio "massacro" quello avvenuto ad al-Zawiyah. Qui le milizie fedeli a Gheddafi hanno sparato contro gli insorti secondo l'emittente Al Arabiya, che ha citato un ex agente della polizia locale che ha disertato per unirsi alla rivolta. La stessa fonte ha denunciato, da parte delle milizie, "crimini contro l'umanità".
Mentre la situazione in Libia precipita da Bruxelles è arrivata la notizia che tra i vari piani d'emergenza che sta preparando il Servizio esterno dell'Ue c'è anche l'intervento militare umanitario.
Bengasi, invece, è una città libera e i luoghi della rivolta sono già diventati tappe di pellegrinaggio dopo la morte di migliaia di persone. Nelle strade della capitale degli insorti tra le macerie spunta la gioia dei manifestanti. Dopo l'addio dei poliziotti il servizio d'ordine è affidato ai ragazzi.
In Italia, intanto, cresce la preoccupazione. A tal proposito Alitalia ha sospeso i voli di linea per Tripoli a causa della mancanza di sicurezza e, secondo il quotidiano La Repubblica,
Berlusconi ha confidato ai suoi: "Dobbiamo stare attenti con Gheddafi, è un pazzo. Ci ha già sparato un missile una volta, non è che ce ne tira un altro contro?". Il riferimento è all'attacco missilistico libico contro Lampedusa avvenuto nel 1986.
Il presidente Obama è tornato a condannare la sanguinosa repressione scatenata dal regime di Gheddafi
e ora teme gli arsenali di armi chimiche. Secondo gli esperti, ha scritto il Washington Times, il Paese dispone di circa 14 tonnellate di gas mostarda che non sono ancora state distrutte nonostante l'annuncio del 2003 della rinuncia da parte della Libia al suo arsenale di armi di distruzione di massa.