Originariamente Scritto da
Leone del Panjshir
Intanto cominciano a delineare le prossime strategie.
L’accusa degli studiosi: “Il presidente palestinese? Un negazionista”
Mahmoud Abbas è un negazionista? L’accusa, grave, tira in mezzo nientemeno che il presidente dell’Autorità nazionale palestinese. E mette il politico nella stessa categoria dei vari David Irving e Mahmoud Ahmadinejad. Proprio in un momento delicato per i palestinesi, a pochi giorni dalla firma dello storico accordo di riconciliazione tra Fatah e Hamas.
E allora. Scrivono gli studiosi del Center for Near East Policy Research che in una sorta di dissertazione di dottorato, Abbas ridimensiona – a tratti nega – le proporzioni dell’Olocausto. Il presidente dell’Anp, accusa il direttore del centro, David Bedein, «riduce il numero delle vittime e accusa il Sionismo di aver collaborato con i Nazisti».
Il documento firmato da Abbas sarebbe stato ultimato nel 1982 in una università sovietica e pubblicato nel 1984 con il titolo «L’altro verso: la relazione segreta tra Nazismo e Sionismo». «Se è ragionevole pensare che il numero delle vittime di religione ebraica durante l’Olocausto abbia raggiunto i sei milioni – ha scritto nel documento Abbas – è altrettanto probabile ritenere che il loro numero non superi il milione». E ancora: «Sembra che l’intenzione dei Sionisti sia quello di ingigantire il numero delle vittime per poi trarne il maggior vantaggio possibile sul fronte dei consensi internazionali».
Quindi l’argomento più scottante: quello della collaborazione. «C’è stata una partnership tra i Nazisti di Hitler e la leadership del movimento Sionista. Sono stati questi ultimi a dare il permesso a ogni razzista nel mondo, a partire da Hitler, di trattare gli ebrei come loro meglio preferivano. Così da garantirsi il flusso d’immigrazione verso la Palestina». Insomma: secondo Abbas, l’Olocausto sarebbe stato organizzato anche grazie al Sionismo.