Una no-fly zone sulla Striscia di Gaza. Così da proibire qualsiasi blitz aereo israeliano. È quanto chiederà alla prossima riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la Lega Araba per bocca del suo segretario generale, Amr Moussa.
Intanto la Turchia è tornata ad alzare la voce contro lo Stato ebraico. «Gli attacchi su Gaza sono eccessivi e sproporzionati», ha detto il ministro degli esteri turco. «Condanniamo nel modo più fermo la violenza israeliana contro i civili palestinesi e invitiamo Gerusalemme a ripristinare un senso di proporzione nella rappresaglia».
In tutto, 18 palestinesi sono stati uccisi e quasi 70 feriti, secondo fonti mediche, dall’inizio di una nuova fase di violenza con gli israeliani, a partire da giovedì, quando un missile anti-carro lanciato da Hamas ha colpito un autobus, ferendo gravemente un adolescente in Israele. Si tratta del numero di vittime maggiore dalla fine dell’offensiva israeliana «Piombo fuso» contro la Striscia di Gaza, avvenuta tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, quando morirono 1.400 palestinesi e 13 israeliani.
Il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il Medio Oriente, Robert Serry, ha mediato una tregua tra Israele e le fazioni a Gaza. A confermarlo è stato un funzionario di Hamas: «A seguito della mediazione del coordinatore Onu per il Medio Oriente, che ha avuto contatti con Israele, Hamas e le fazioni a Gaza, si è concordato un cessate il fuoco con Israele», ha dichiarato all’agenzia tedesca Dpa Salah al-Bardawil, figura di spicco di Hamas.
Lega Araba all’Onu: “No-fly zone su Gaza”. E la Turchia sgrida Israele sui raid aerei