Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)
"Modificheremo la geografia del Nord Italia"
"Modificheremo la geografia del Nord Italia"
Voglia di statuto speciale in 545 Comuni del nord
I paesi piemontesi, lombardi e veneti a ridosso delle Regioni a statuto speciale si spopolano. E i sindaci, per fermare gli emigranti che cercano tasse contenute e servizi efficienti, preparano una raffica di referendum per cambiare i confini
Voglia di statuto speciale in 545 Comuni del nord - Interni - ilGiornale.it del 23-11-2010
Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)
Hanno ragione da vendere, l'ingordigia di questo stato parassita-tossicodipendente è ormai a livelli insostenibili, è frustrante vedere il frutto del tuo lavoro depredato in maniera così massiccia, ogni anno milioni di euro di tagli, servizi costantemente ridimensionati, tasse vergognose e stipendi da fame.
Tutto per permettere alle masse mediterronee di consumare a livelli occidentali, il problema è che siamo andati avanti di un giro,e per quanto ci facciamo il culo siamo noi che non riusciamo più a consumare a livelli occidentali, per quante siano le ore che impegniamo sul posto di lavoro.
Chi può si stacchi da questo letamaio.
Comuni, riparte la secessione. Altri sei vogliono il referendum
Fondi di confine ridotti del 70%: nuova ondata tra Verona, Belluno e Treviso. I sindaci: ai vicini a statuto speciale i soldi, noi senza servizi. Basta
Comuni, riparte la secessione Altri sei vogliono il referendum - Corriere del Veneto
MILANO — Hanno appena saputo che il fondo di solidarietà per i Comuni di confine con le Regioni speciali verrà tagliato di oltre il 70%: da 91 a 22 milioni di euro. E così altri sei sindaci di Comuni veneti che si trovano a un passo da Trentino e Friuli hanno deciso di accodarsi ai tanti che hanno già provato ad andarsene dal Veneto, avviando l'iter per cambiare Regione. Seppur a malincuore, al primo consiglio comunale utile Falcade, Canale D'Agordo e Castellavazzo, nel Bellunese, Fregona e Sarmede, nel Trevigiano, e Brentino Belluno, nel Veronese, metteranno nero su bianco l'intenzione di indire il referendum, aggiungendosi ai 16, tra Belluno, Vicenza e Venezia, che l’intenzione l’hanno già espressa approvando il referendum. E che ha visto giusto questa settimana il pronunciamento positivo al passaggio del consiglio regionale del Friuli per la bellunese Sappada.
«Sono un veneto convinto, ma mi sento preso in giro - è l'amara constatazione di Giacomo De Luca, sindaco di Fregona -. Vista la situazione, non ci resta che andare in Friuli». «Mi dispiace, noi ci sentiamo veneti fino in fondo - gli fa eco Stefano Murer, sindaco di Falcade - ma le nostre casse sono vuote, non ce la facciamo più a vedere i cugini trentini che hanno i soldi per aiutare le famiglie, sostenere le imprese, curare le montagne e noi chiudiamo le scuole e tagliamo i servizi». Insomma, il malcontento dilaga. E non solo in Veneto: l'iniziativa degli ultimi sei Comuni ha lo spessore di una vera e propria offensiva guidata dall'Associazione Comuni confinanti (Asscomiconf) ed è stata annunciata ieri in un’iniziativa a Milano. Anche sei Comuni lombardi e piemontesi hanno dichiarato di voler passare nelle vicine Regioni speciali. Ma la lista è ancora lunga. Se il governo non ripristinerà il fondo di 91 milioni di euro promesso nel 2009, i confinanti sono pronti ad alzare il tiro: «Ogni mese presenteremo dieci nuovi Comuni intenzionati a cambiare regione - attacca il presidente Marco Scalvini, sindaco del Comune bresciano di Bagolino - siamo arrivati a questo punto perché abbiamo tanti problemi da risolvere e nessuna risorsa per farlo».
Dato che 40 dei 99 Comuni che confinano con le Regioni a statuto speciale stanno in Veneto, molti di questi nuovi «secessionisti» saranno nostrani. La notizia del taglio al fondo di solidarietà è arrivata dal Ministero per gli Affari Regionali la settimana scorsa. «La motivazione non è ancora chiara - spiega il segretario generale dell’associazione, Nicola Adriano -ma la possiamo immaginare: l'emergenza alluvione, la crisi di governo. Ragioni sacrosante, ma non si può togliere sempre ai più poveri: i Comuni di confine si aspettavano in media di ricevere, a fondo invariato, circa 300mila euro l'anno per il 2009, 2010 e 2011; l'assenza di queste cifre pesa moltissimo sui nostri bilanci». Franco Roccon, sindaco di Castellavazzo, nel Bellunese, usa una metafora: «Il nostro è un urlo all'orecchio di un governo sordo: vorremmo tutti restare nelle nostre Regioni, ma abbiamo bisogno di aiuto per farlo. Se avremo delle risposte concrete bloccheremo l'iter». «Sì, ma intanto lo cominciamo, perché non ci fidiamo più», taglia corto Giacomo De Luca, prima di salire in macchina per tornare a Fregona.
Alessandra Dal Monte
26 novembre 2010
Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)
La Corte di Cassazione
Belluno, referendum bocciato. «La richiesta è illegittima»
Impossibile il passaggio della Provincia in Trentino Alto Adige. Bottacin: «Ci sentiamo traditi, non siamo cittadini di serie B»
Belluno, referendum bocciato «La richiesta è illegittima» - Corriere del Veneto
BELLUNO - Con un fax a Palazzo Piloni, la Corte di Cassazione ha reso nota l’ordinanza che dichiara illegittima la richiesta avanzata dalla terra bellunese, nata dalla raccolta di 17.500 firme, di traghettare dal Veneto al Trentino Alto Adige. In linea generale, le motivazioni che hanno portato a questa decisione sono contenute nel documento che richiama principalmente l’articolo 116 (comma 2) della Carta costituzionale, in cui la Regione trentina viene indicata come «costituita dalle Province autonome di Trento e di Bolzano». «Stiamo valutando, con l’ausilio di giuristi di fiducia, il testo che ci è pervenuto - ha commentato il presidente della Provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin - . Come bellunesi ci sentiamo traditi: faccio ora appello al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, perché non è ammissibile che la nostra gente venga trattata come cittadini italiani di serie B, a cui viene negato il diritto sacrosanto di scegliere del proprio destino».
«Sapevamo che sarebbe stato un cammino difficile - ha commentato Stefano Ghezze, presidente del Consiglio provinciale - . Ora i cittadini si vedono privati del diritto di auto-determinazione, un diritto a cui pare che tutti possano appellarsi, a meno che non si vada a toccare il Trentino Alto Adige. Ho già dato mandato per una convocazione urgente dei capigruppo, nella giornata di martedì, per affrontare la questione ed eventualmente i prossimi passi da compiere».
11 aprile 2011
Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)
E secondo voi sarà possibile?
Belluno ci ha provato però:
Autonomie:Cassazione,no a referendum Belluno pro Trentino AA - Trentino-Alto Adige/Suedtirol - ANSA.it
(ANSA) - BELLUNO, 11 APR - La Corte di Cassazione ha definito illegittima la proposta di referendum della Provincia di Belluno per il passaggio al Trentino Alto Adige, sostenuta nei mesi scorsi dalla raccolta di 17.500 firme. I supremi giudici fanno riferimento all'art. 116 della Costituzione, che definisce la Regione Trentino Alto Adige ''costituita dalle Province autonome di Trento e Bolzano''. ''Come bellunesi - ha commentato il presidente della Provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin - ci sentiamo traditi. Faccio ora appello al Capo dello Stato''.
Quando comincerà, porca vacca, la voglia di secessione non dalla regione ma dallo stato?
veneti,lombardi,piemontesi,furlani sveja!!
la volontà non vine rispettata perchè in Italia non esiste volontà popolare (che non sia quella del fregarsi l'un l'altro)
E' molto semplice, direi: l'autonomia di BZ è un caso speciale, regolata da trattati internazionali e portata avanti con determinazione dalla popolazione di lingua tedesca, fino a creare praticamente uno stato nello stato, ovvero una forma di federalismo spinto, vero e non finto come quello annunciato dalla Lega. L'autonomia di TN è un regalo di De Gasperi, per due motivi, uno buono e uno cattivo: da ex-austriaco capiva la voglia di autonomia dei suoi compatrioti, conculcata nel ventennio fascista, da premier italiano pensava di poter bilanciare l'autonomia concessa ai sudtirolesi con una maggioranza di lingua italiana nella regione Trentino-Alto Adige. Poi la regione è diventata una scatola vuota e ciascuna provincia è andata per conto suo, tutte e due strappando al governo la possibilità di trattenere in loco i 9/10 dell'Irpef raccolta nei rispettivi territori più quote minori degli altri tributi. Anche se con questi soldi devono far fronte a una quantità di funzioni devolute da Roma, ciò non toglie che siano le zone più ricche d'Italia e con un livello dei servizi moooolto più alto che nelle regioni a statuto ordinario (anche la Sicilia ne avrebbe la possibilità, visti i soldi che incassa, ma com'è noto questo NON succede).
Nessuno vuole togliergli questi 9/10, che tra l'altro sanno gestire benissimo, ma il fatto è che possono farlo solo perché altre regioni hanno un pesante disavanzo fiscale. Per forza a Belluno è stata negata la possibilità di aggregarsi a TN-BZ, se passasse il principio sarebbe come mettere una bomba a tempo sotto le finanze dello stato italiano, che alla fine esploderebbero.