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  1. #351
    Blut und Boden
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    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  2. #352
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    Predefinito Rif: Il bavaglio prossimo venturo

    RICCARDO PACIFICI (presidente della comunità ebraica di Roma) "Finito il tempo delle ipocrisie"

    Una "vendetta" contro la casta olosalariata degli storici?

    Pubblichiamo la lettera, nella versione originale con link di origine, di pacifici riccardo, presidente della comunità ebraica di Roma, inviata a "la Repubblica" e pubblicata il 15-10-11, con la richiesta al "potere politico", di una LEGGE che renda REATO la diffusione dei risultati della libera ricerca storica, detta spregiativamente "negazionismo". Ci hanno colpito due affermazioni, che riteniamo sincere.

    La prima:...
    " Abbiamo un unico strumento per contrastare questo fenomeno: approvare una legge, che una volta per tutte in Italia, renda reato il Negazionismo e il ridimensionamento dei numeri della Shoàh" ...

    Questo è l'eletto "dramma"! 65 anni di stipendi, premi, onorificenze, premi Nobel, carriere universitarie spesi INUTILMENTE in quanto NON hanno prodotto PROVE sufficienti a TACITARE meno di una dozzina di privati cittadini col pallino della ricerca storica e qualche gentiluomo che non accetta i "dogmi"! Quindi ci sia la PROTEZIONE dello STATO ...<<che renda reato>>...!
    Dove sono andati a finire le "migliaia di prove", le "testimonianze oculari dei sopravvissuti", i documenti, gli "ordini di sterminio", le "confessioni" delle SS che "provavano l'avvenuto" olocau$to ebraico?
    Parafrasando Pressac possiamo affermare ... "nella pattumiera della Storia"!

    La seconda: ..." questa legge, che considero la nostra ultima chanche". Penosa la conclusione della lettera di richiesta, in quanto "loro" (non si capisce CHI, ma la frase dice testualmente "nostra", quindi intendiamo più persone) non avrebbero altro mezzo ... per tentare il contrasto dei risultati dell'indagine storica revisionista!
    In pratica la storiografia olosterminazionista sarebbe al "tubo del gas" !
    Strano a sentirsi!
    Da 66 anni lo sterminazionismo ci vende che esistono migliaia di "prove" e testimonianze oculari dei "sopravvissuti" a supporto dei "6.000.000", delle "camere a gas", dei "camion a gas", "confessioni dei perpetratori", "diari", "documenti" ... ed ora, improvvisamente si sente l'urgenza inderogabile di mandare, magari, in galera chi ha tesi non oloconformi! Perchè? Tutto l'armamentario sterminazionista dove è andato a finire?
    Avevano una scadenza..."prove" e contorno?
    ...sarà, mica, che i ragionamenti/ammissione dell'ebreo e "storico" van pelt robert jan ...

    Del 99% di ciò che sappiamo non abbiamo effettivamente prove materiali a sostegno ….. è diventato parte della nostra conoscenza ereditata “... (van pelt)
    oppure del ... Jean Claude Pressac, protetto dell’ebreo klarsfeld serge e del rabbino americano berenbaum michael, direttore scientifico del Museo dell’Olocau$to di Washington, che dichiarò che ... la faccenda del sistema dei campi di concentramento è
    “putrefatta”,
    e ciò in maniera
    "irrimediabile."
    ... continuando, poi: ... ": “Si può forse raddrizzare il timone?” ... “È troppo tardi”....“L’attuale forma, pur tuttavia trionfante, della presentazione dell’universo dei campi è condannata” .... concludendo che tutto ciò che è stato inventato attorno a delle sofferenze troppo reali è destinato “alle pattumiere della storia”!"
    ... avessero un fondo di trista verità?
    Non ci servono risposte,nè le accetteremmo,conosciamo i fatti ed i misfatti. Troppi Europei hanno pagato prezzi enormi, anche con la propria vita, per colpe indimostrate, inesistenti. Altro si impone.
    __________________________________________________ _____________

    LA LETTERA (15 ottobre 2010)
    "Finito il tempo delle ipocrisie"
    di RICCARDO PACIFICI (presidente della comunità ebraica di Roma) (foto)

    Gentile direttore, è apparentemente confortante lo sdegno che ha suscitato nel nostro Paese la "lezione" di stampo "negazionista" del signor Claudio Moffa all'Università di Teramo. Definirlo professore è un insulto all'onestà della classe accademica universitaria. Ognuno di noi e da ogni angolo della nostra penisola, ha richiamato l'importanza dei valori della Memoria, dell'idea che fatti come quelli di Teramo ci impongano oggi più che mai di vigilare, cos come la mobilitazione generale rispetto all'idea di far chiudere il "Master Mattei" (strumento usato da Moffa per diffondere tesi aberranti). Abbiamo assistito ad accuse e contraccuse tra politici di uno schieramento e quelli di un altro rispetto alle "responsabilità morali" che hanno portato questo personaggio ad insegnare e alle differenti posizioni e provvedimenti che si vorrebbero assumere dentro l'Università di Teramo.

    Comprensibile la rabbia degli ultimi Sopravvissuti alla Shoàh che si sentono spaesati e preoccupati su quale sarà il destino in Italia e in Europa della verità, qualora le tesi dei vari, Moffa, Faurisson, Irving dovessero ogni giorno di più, trovare spazio nella società civile. In un perverso e pericoloso meccanismo mediatico in cui la posizione, per quanto riprovevole e aberrante dei negazionisti, possa essere sullo stesso piano di quella dei "Custodi della Memoria". Specie quando tali argomentazioni sono sostenute da stati come l'Iran di Ahmadinejhad o da Hamas a Gaza. Infine, le lodevoli dichiarazioni del Ministro della Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini che propone per la prima volta e coraggiosamente di "valutare ipotesi di cacciare via dall'Università" questo professore. Abbiamo un unico strumento per contrastare questo fenomeno: approvare una legge, che una volta per tutte in Italia, renda reato il Negazionismo e il ridimensionamento dei numeri (*) della Shoàh.

    Visto che domani ci avviamo a celebrare e ricordare il 67° anniversario della Deportazione degli ebrei di Roma del 16 ottobre, potremmo, da questa tragica data impressa nella memoria collettiva, prenderci tutti noi l'impegno fino al 27 gennaio prossimo, di mettere nero su bianco un testo di legge sul negazionismo, da far discutere e approvare dal nostro Parlamento. Per questo faccio appello in primis ai presidenti di Camera e Senato di fare uno sforzo in tal senso e calendarizzare la discussione. Faccio appello ai deputati e senatori di tutti gli schieramenti, una volta per tutte, affinché promuovano unitariamente questa legge, che nel 2007 si aren nonostante un ddl dell'allora ministro alla Giustizia Clemente Mastella. Faccio appello a tutti gli amministratori locali e ai media affinché si esprimano a favore di questa legge, che considero la nostra ultima chanche.
    Fonte: "Finito il tempo delle ipocrisie" - Repubblica.it
    __________________________________________________ _________________________________

    Elementari considerazioni non considerate,ovviamente!

    *) Balza agli occhi il vero problema: COSA deve diventare NON REVISIONABILE?

    In termini "legali" il credito maggiore dovrebbe averlo ciò che è stato "accertato" ed "accettato" durante il processo di Norimberga ai dirigenti del III°Reich, quindi:
    i 4.000.000 di assassinati ad Auschwitz "accertati" (in verità ne "accertarono" 4.058.000, vedi 1403 GARF, 7021-108-14, pp. 18-20) dalla commissione comunista dell'URSS e riaffermati in una delle prime storie ufficiali del campo, redatta dal Museo di Auschwitz nel 1977, Franciszek Piper, accettando in toto la propaganda sovietica, scrisse: ... "In quasi cinque anni di esistenza del campo, 4.000.000 di persone"...
    il "SAPONE fatto col grasso ebraico", "prova UdSSR 393"(foto sopra),
    le "CAMERE a VAPORE", accettata al processo di Norimberga, il 14 dicembre 1945 come documento PS-3311...
    e qui ci fermiamo!
    Approvata tale bramata legge ne conseguirebbe che

    l'olovangelo di hilberg raul, massimo "storico" ebreo, sterminazionsta, "La distruzione degli Ebrei d'Europa", del 1961, edizione italiana del 1995, per Einaudi, dovrebbe essere ritirato dal mercato e TUTTI i propagandisti olocaustici che ad essa danno valore di "verità rivelata", denunciati e condannati per "negazionismo" delle "verità storiche " stabilite con legge voluta da chi...non ha "altri" mezzi, strumenti, per ribattere ai revisionisti, ... infatti il Papa e massimo oloevangelista (hilberg) dell' olocau$tianesimo vi "accerta" la morte di 1.100.000 persone, quindi hilberg diventerebbe un NEGAZIONISTA e un "assassino della MEMORIA" col "ridimensionamento dei numeri della Shoàh" !


    (Nella foto, lo storico non conforme David Irving, la linea di tendenza e volontà dello sterminazionismo: manette, carcere, rovina economica per chi non si genuflette al nuovo "cristo crocifisso" nelle "camere a gas tedesche", sul "Golgota" di Auschwitz!)
    Stessa sorte per il testo di Georges Wellers (Ebreo, nato in Russia. Arrestato nel 1941 e internato a Compiègne poi a Drancy fino al giugno del 1944 , deportato ad Auschwitz e da qui a Buchenwald, presidente della Commissione storica del Mémorial du martyr juif inconnu, direttore della Le Monde Juif , la rivista del Centre de documentation juive contemporaine (CDJC), del quale è uno dei fondatori e responsabile scientifico. Testimone al processo Eichmann. Cavaliere della Legion d'Honneur. In primo piano nella lotta al negazionismo) che "accertò" : 1.613.455 deportati e 1.471.595 morti!Anche lui conseguirebbe la patente di NEGAZIONISTA e "assassino della MEMORIA"... col "ridimensionamento dei numeri della Shoàh" !
    Stessa sorte per il libro di un altro storico ebreo, reitlinger gerald che "accerta" : 840.800 deportati ad Auschwitz, di cui 550.000 e 600.000 sarebbero stati gasati! Anche questo ebreo conseguirebbe la patente di NEGAZIONISTA e "assassino della MEMORIA"... col "ridimensionamento dei numeri della Shoàh" !
    Stessa sorte per le pubblicazioni della Direzione del Museo di Auschwitz che riconosce "circa 1.500.000" di morti ad Auschwitz! L'intero staff conseguirebbe la patente di NEGAZIONISTA e "assassini della MEMORIA"... col "ridimensionamento dei numeri della Shoàh" !
    Tutte le loro pubblicazioni,in lingua italiana, ... bruciate?
    Gli insegnanti che usano quei testi e numeri ... processati?


    Sopra abbiamo trattato SOLO dell'arma d'elezione del preteso "sterminio ebraico", le pretese "camere a gas" ... se analizziamo la situazione sull'altra "arma dello sterminio ebraico", quella delle "fucilazioni" sul Fronte Orientale da parte degli "Einsatzgruppen", la situazione NON muta ... infatti le varie versioni olosalariate sterminazioniste variano, e di molto, infatti in esse figura:
    una cifra minima,di ebrei uccisi, di 750.000 (reitlinger,ebreo),
    una cifra media di 1.350.000 (hilberg,ebreo) e
    una cifra massima di 2.100.000 (W. Benz)!
    Tirando le somme:...CHI, COSA, potremmo usare come "fonte" e "numeri" NON revisionabili?
    Molto evidentemente solo l' ignoranza di questo marasma di idee confuse, regnante nel mondo sterminazionista permette di ipotizzare che una legge salvi capra e cavoli,da qui la ovvia richiesta di tale legge.
    Intere generazioni di olosalariati sterminazionisti, che indottrinano i minori nelle scuole, messi sotto processo PENALE, in pratica una "vendetta" "dello" stato olocau$tosiondipendente contro la classe olosalariata degli storici che NON sono stati capaci di "coprire" il FALSO, la TRUFFA politica ed economica di Auschwitz, perpetrata da USA-URSS-GB-FR+"SIONISTI" !
    Una "Notte dei lunghi coltelli", edizione terzo millennio!
    Ci sovviene una frase "storica": Muoia Sansone con tutti i Filistei ,משון מת עם כל פלשתים
    __________________________________________________ _____________

    N.B. In verde testi di Olotruffa. Colore, foto, evidenziatura, grassetto, sottolineatura, NON sono parte del testo originale. La fonte è riportata. Mail : waa359@libero.it / Skype : velvet-blu

    380- RICCARDO PACIFICI (presidente della comunità ebraica di Roma) "Finito il tempo delle ipocrisie" : Olo-truffa____"Biblioteca" revisionista su OloCa$h e truffa $terminazioni$ta
    Ultima modifica di Eridano; 02-11-11 alle 18:34
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #353
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    Predefinito Rif: Il bavaglio prossimo venturo

    Il Terzo Reich in soccorso (economico) della Grecia


    Nella foto il Prof. Faurisson, foto dell'Ottobre 2011
    ___________
    In questo momento i nostri media evocano la probabilità di una bancarotta della Grecia.

    Talvolta, ispirandosi ad una storia deformata della Seconda Guerra Mondiale, si fanno eco di recriminazioni e di rivendicazioni contro la Germania e presentano, sotto forma di caricatura, il Cancelliere Angela Merkel come un nuovo Hitler.

    Pare quindi interessante ritornare su un aspetto del comportamento, durante questa guerra, della Germania, potenza occupante, nei confronti della Grecia, da dove i tedeschi avevano cacciato gli inglesi nell’Aprile del 1941.

    La realtà è che, in pieno conflitto mondiale, malgrado la guerra partigiana e malgrado il blocco navale messo in atto dai britannici, la Germania inviò alla Grecia importanti quantità di oro per stroncarvi un’inflazione catastrofica e stabilizzare non senza successo la moneta greca.

    La Germania spedì alla Grecia anche prodotti alimentari per combattere l’incombente carestia, nonché prodotti d’esportazione tedeschi e tutto ciò nonostante la penuria della quale il popolo tedesco stava iniziando a soffrire.

    Tramite la Svezia, paese neutrale, la Germania si mise in contatto con le autorità britanniche, dalle quali ottenne la rimozione del blocco navale delle acque greche a favore di una nave svedese, carica di provviste tedesche e che in seguito poté salpare mensilmente dai porti di Trieste e Venezia per raggiungere il Pireo senza incorrere nel rischio di un siluramento.

    Per lo meno è ciò che ha ricordato e dichiarato ai giudici del Tribunale di Norimberga il 27 Marzo 1946, senza essere contraddetto dalla parte avversa, il Barone Steengracht van Moyland che era stato Segretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri del Reich.

    ( Secondo gli atti del processo davanti al Tribunale Militare Internazionale di Norimberga: TMI, volume X, pag. 128 e volume XI, pag. 440-441-442-443).

    Qui di seguito la loro traduzione
    __________________________________________________ ______________________________

    del Prof. Robert Faurisson

    T M I – Volume X - Pag. 128 (27 Marzo 1946)

    LA GERMANIA E LA GRECIA DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE

    T M I : Processo dei grandi criminali di guerra davanti al Tribunale Militare Internazionale Norimberga

    14 Novembre 1945 – 1° Ottobre 1946, Edito a Norimberga, Germania, 1947
    ____________________
    Presidente: Lord Justice Geoffrey Lawrence, giudice rappresentante il Regno Unito di Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord

    Accusato (qui): Joachim von Ribbentrop, Ministro degli Esteri del Reich

    Avvocato: Dr. Martin Horn (a partire dal 5 Gennaio 1946)

    Testimone: Adolf Freiherr (barone) Steengracht von Moyland, Segretario di Stato al Ministero Degli Esteri del Reich (a partire dal Maggio 1943)


    OTTANTADUESIMO GIORNO, Mercoledì 27 Marzo 1946, Udienza del mattino

    Il Presidente: Lei può cominciare Dr. Horn

    Dr. Horn: Testimone, Voi conoscevate il Conte Ciano. Dove e quando lo avete incontrato per la prima volta?
    Testimone von Steengracht: conosco personalmente il Conte Ciano e non per via della politica. Non riesco a ricordare esattamente quando l’ho conosciuto; probabilmente in occasione di qualche visita ufficiale. All’epoca lavoravo al servizio degli archivi del Ministero degli Esteri.

    Dr. Horn: che impressione ha avuto da questi incontri col Conte Ciano?
    Testimone von Steengracht: il mio lavoro non mi portava ad affrontare con lui questioni politiche e quindi non ho tratto alcun insegnamento in materia.

    Dr. Horn: un’altra cosa: è esatto che il Ministro von Ribbentrop aveva dato disposizione di tutelare con ogni mezzo il franco francese da un’inflazione?
    Testimone von Steengracht: una misura simile non poteva che essere stata verosimilmente adottata in un periodo nel quale io non ero ancora Segretario di Stato so tuttavia che il principio di base, per quanto riguarda la Francia e tutti i territori occupati, era di tutelare se possibile il valore della moneta; inteso con ogni mezzo. E’ per questo che abbiamo inviato spesso oro in Grecia per tentare di stabilizzare per quanto possibile la moneta greca.

    Dr. Horn: Quali furono le conseguenze attese di questo invio di oro alla Grecia?
    Testimone von Steengracht: inviando oro in Grecia, abbiamo fatto abbassare i cambi delle valute straniere e fu così che i commercianti greci, che avevano stoccato la maggior parte delle derrate, furono presi dal panico e gettarono questi approvvigionamenti sul mercato, e così facendo ne beneficiò la popolazione greca.

    Dr. Horn: E’ esatto che von Ribbentrop diede severissime disposizioni affinché non si procedesse a requisizioni nei paesi occupati, ma di negoziare direttamente con i loro governi?

    Testimone von Steengracht: in linea di principio è esatto (questa risposta è stata data a pag. 129)
    __________________________________________________ _____________


    T M I – Volume XI – Pag. 440 – 443 (15 Aprile 1946)


    Presidente: Lord Justice Geoffrey Lawrence, giudice rappresentante il Regno Unito di Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord

    Accusato (qui): Walther Funk, Ministro dell’Economia del Reich

    Avvocato: Dr. Fritz Sauter

    Testimone: Hermann Neubacher, ambasciatore del Reich (prima della guerra, sindaco di Vienna)



    Il Presidente: Aspetti Dr. Sauter. A quale proposito interrogate il testimone su questo rapporto?

    Dr. Sauter: In questo rapporto del governo greco depositato dal Pubblico Ministero sovietico, si afferma, ad esempio, che la Germania, dopo aver occupato la Grecia, l’ha saccheggiata provocandovi la carestia sequestrando grosse quantità di merci, le ha imposto delle spese di occupazione sproporzionate ed un cambio sfavorevole. Interrogando questo testimone che ha soggiornato a lungo in Grecia a quell’epoca come specialista delle questioni economiche inviato dal Ministero degli Esteri, vorrei innanzitutto dimostrare che queste affermazioni sono in parte false, che questo stato di cose esisteva di già al momento dell’entrata delle truppe tedesche; che non sono stati i tedeschi a provocarlo e che giustamente l’accusato Funk si è sempre sforzato per ottenere un cambio più favorevole per la Grecia ed ha fatto spedire in Grecia delle somme in oro molto importanti.

    Il Presidente: Non potete porre alcune domande per dimostrare che il piano applicato in Grecia dal Testimone era in regola con le leggi internazionali? Ciò mi pare che potrebbe bastare!

    Dr. Sauter: Era ciò che volevo fare; il testimone ci sarebbe comunque arrivato da solo.
    Testimone, sapete qual’era l’atteggiamento dell’economia tedesca e più precisamente dell’accusato Funk nei confronti della questione del debito greco e del cambio in questo paese?

    Testimone Neubacher: Per quanto concerne gli impegni finanziari bilaterali, ebbi un colloquio col Ministro Schwerin-Krosigk, Ministro delle Finanze del Reich.Si era prospettato di sistemare la questione di queste richieste reciproche dopo la guerra sulla base di un’unità monetaria comune.

    Dr. Sauter: Com’è possibile quindi che si fosse già affrontata questa questione durante la guerra?

    Testimone Neubacher: posso parlare degli avvenimenti economici in Grecia, in base alla mia esperienza personale, soltanto a partire dall’Ottobre del 1942. A quell’epoca, al mio arrivo ad Atene, il cambio della moneta greca era già crollato e la circolazione monetaria era già aumentata del 3000%. L’economia greca ha sofferto per il fatto che, oltre alla crescente inflazione, si fecero degli sforzi per introdurre in Grecia un sistema pianificato sul modello tedesco. Le conseguenze furono, ovviamente, che i venditori di merci greche che furono pagate ulteriormente subirono un danno. D’altra parte gli importatori di merci tedesche che pagavano il Marco 60 al cambio ufficiale, rivendevano al cambio di circa 30.000 e fecero dei guadagni enormi.

    Questo caos, nato dal tentativo di instaurare un’economia pianificata, alla tedesca, non poté essere evitato se non legalizzando il mercato nero e ristabilendo il libero mercato. In questo campo, i due esperti delle Potenze dell’Asse, ottennero, a partire dall’Ottobre del 1942, un successo straordinario. Nel giro di due settimane tutti i magazzini e tutti i mercati rigurgitavano di merci e i prezzi alimentari scesero del 20% e quelli dei prodotti industriali del 10%. Nonostante l’inflazione galoppante, questi successi poterono essere mantenuti per quattro mesi.

    Dr. Sauter: Dr. Neubacher, è esatto che l’accusato Funk, che all’epoca era Ministro dell’Economia del Reich, ha chiesto a più riprese, nel corso di conversazioni con Voi o tramite lettere, che venissero esportate dalla Germania grosse quantità di merci verso la Grecia nonostante la penuria di beni di cui soffriva la Germania all’epoca?

    Testimone Neubacher: Avevo esposto le difficoltà del mio compito al Ministro del Reich Funk e fummo d’accordo di inviare in Grecia quanta più merce possibile e non solo prodotti alimentari. All’epoca mi garantii la fornitura di 60.000 tonnellate di prodotti alimentari, nonché prodotti di esportazione tedeschi, in quanto è inutile tentare di frenare un’inflazione o le sue conseguenze attaccandosi solamente al problema del prezzo quando non ci sono prodotti disponibili. Il ministro Funk, che voleva contribuire a migliorare la situazione in Grecia, ha sostenuto questo punto di vista nell’ambito possibile dei suoi mezzi.

    Dr. Sauter: Testimone, Voi sapete che l’accusato Funk, essendo il trasporto Germania-Grecia diventato impossibile, ha tentato di far sì che queste merci venissero inoltrate alla Grecia tramite naviglio neutrale navigante con autorizzazione britannica, onde poter combattere l’incombente carestia?

    Testimone Neubacher: Credo che questo progetto venga inquadrato fra il 1941 ed il 1942, quando io non ero ancora in Grecia. Nel 1943, ci fu completamente impossibile navigare nelle acque greche perché tutte le navi venivano silurate ed i convogli ferroviari erano sempre alla mercé di sabotaggi e di mine.

    Con l’aiuto dell’ambasciatore svedese Alan, che dirigeva la sezione greca degli aiuti internazionali, ho quindi chiesto l’autorizzazione britannica di spedire in Grecia prodotti alimentari. Questa autorizzazione mi fu accordata e, dopo la paralisi dei nostri convogli, la nave svedese Halaren salpava tutti i mesi da Trieste o Venezia per il Pireo, carica di approvvigionamenti tedeschi destinati alla Grecia.

    Dr. Sauter: L’ex ministro dell’Economia Funk partecipò in modo decisivo a tutte queste attività?

    Testimone Neubacher: il Ministro dell’Economia Funk si è impegnato attivamente della questione greca che è unica nella storia economica ed egli ha sostenuto i miei sforzi con ogni mezzo.

    Dr. Sauter: Testimone, Voi sapete che l’accusato Funk voleva anche ridurre le spese di occupazione e che avrebbe voluto fare addebitare buona parte di queste spese alla Germania stessa per non sovraccaricare troppo la Grecia? Cosa ne sapete in merito?

    Testimone Neubacher: Conosco poco i dettagli di questa questione; tutto questo è successo a Berlino, ma io esposi al ministro dell’Economia del reich Funk la situazione in Grecia e so che egli si basò sui miei rapporti per i propri interventi. Egli sapeva fin troppo bene che il problema economico greco era estremamente difficile da risolvere per via della guerra e del blocco navale, e che bisognava tentare di tutto per evitare il crollo totale dell’economia e della moneta. Egli ha sempre agito in quel senso.

    Dr. Sauter: Testimone, l’accusato Funk ha sempre tentato di ridurre il valore della moneta greca, la dracma,, oppure si è al contrario sforzato di mantenere questo valore in modo da evitare una catastrofica carestia? Volete dirci brevemente cosa ne pensate?

    Testimone Neubacher: il ministro del Reich Funk ha sempre avuto quest’ultimo atteggiamento. Ci provò aumentando le esportazioni verso la Grecia e, in base al Piano quadriennale, ha permesso alla Germania il più pesante sacrificio, cioè: inviare in Grecia una grossa quantità di oro per ritardare l’inflazione.

    Dr. Sauter: Voi dite “ una grande quantità di oro “. In Germania, come Voi sapete, durante la guerra non avevamo che una piccola quantità di oro. Potete dirci che quantità di oro l’accusato Funk ha mandato in Grecia onde evitare la distruzione della moneta greca e la catastrofe? Qual’era questa quantità?

    Testimone Neubacher: In totale, e me lo ricordo bene, sono state inviate in Grecia e in Albania 1.300.000 libbre di oro

    Dr. Sauter: 1.300.000 libbre di oro?

    Testimone Neubacher: Più di 1.000.000 di libbre andarono ad Atene, se i miei ricordi sono esatti.

    Dr. Sauter: Un ultima domanda, testimone. E’ esatto che gli sforzi dell’economia tedesca furono resi inutili a causa dei maneggi di certi commercianti greci? Per citare un esempio: fabbriche tedesche avrebbero venduto a commercianti greci dei motori a 60 Dracme e questi commercianti li avrebbero rivenduti all’esercito tedesco a 60.000 Dracme. Sono casi che Voi stesso avete constatato e che sono stati l’oggetto di alcuni Vostri rapporti all’accusato Funk. E’ per questo che Vi chiedo di confermarmeli.

    Testimone Neubacher: E’ esatto, ma devo constatare che i commercianti greci erano costretti ad agire in questo modo in seguito all’inflazione e al mercato nero. Il popolo greco è troppo intelligente per lasciarsi sopraffare dall’inflazione. Ogni bambino laggiù è un commerciante. E’ per questo che il solo mezzo per evitare questa speculazione evidente, che non ha niente di immorale, era di fare, del mercato nero, un mercato libero e di lasciarvi regnare la concorrenza. E’ così che poi tutto cessò.

    Dr. Sauter: Questa trasformazione da mercato nero a mercato libero, problema che ha avuto un ruolo anche in Francia, è stato risolto da Voi in accordo con Funk?

    Testimone Neubacher: Sì, alla fine dell’Ottobre del 1942, ho intrapreso questa esperienza assieme al mio collega italiano d’Agostino.

    Dr. Sauter: Vi ringrazio, testimone. Signor Presidente non ho più domande da porre.


    Traduzione a cura di: Gian Franco Spotti

    Allegati:
    Si allegano le foto delle pagine (cliccare sulle foto per ingrandirle)
    Pagina 128 Pagine 440-441








    Pagine 442-443

    _______________________________________________
    N.B. In verde testi di Olotruffa. Colore, foto di apertura, evidenziatura, grassetto, sottolineatura, NON sono parte del testo originale. La fonte è riportata.
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    383- Il Terzo Reich in soccorso (economico)della Grecia : Olo-truffa____"Biblioteca" revisionista su OloCa$h e truffa $terminazioni$ta
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    LA PIÙ GRANDE MINACCIA ALLA PACE MONDIALE
    Postato il Mercoledì, 02 novembre @ 17:10:00 CDT di supervice

    DI GILAD ATZMON
    Gilad Atzmon - Home

    Secondo Ynet, il premier Benjamin Netanyahu e il Ministro della Difesa Ehud Barak sono estremamente preoccupati dalla “minaccia iraniana”. Questa settimana il Yedioth Ahronoth, il principale quotidiano israeliano, ha riportato che Netanyahu e Barak spingono per un'azione contro l'Iran.

    Secondo il leader comunista israeliano Nahum Barnea, i capi delle forze armate – e il Mossad – si sono opposti all'idea di agire contro l'Iran al momento.

    L'ex capo del Mossad, Meir Dagan, aveva già affermato che un attacco aereo sull'Iran era “un'idea stupida” e aveva messo in guardia contro le conseguenze disastrose che avrebbero seguito una tale azione: una guerra regionale totale. A quanto pare, Dagan ha perso il lavoro per aver espresso la sua opinione in merito.

    Sembra quasi che Israele stia preparando il terreno per un attacco contro l'Iran che potrebbe finire in un orribile conflitto mondiale. La dirigenza israeliana sembra non riuscire ad afferrarne il significato. Questa leadership è riuscita a costruirsi la reputazione di un’entità sfuggente con i concetti di colpevolezza e responsabilità. Fondamentalmente, non riesce a capire le conseguenze delle proprie azioni.

    Ma ancora più devastante, anche le lobby israeliane di tutto il mondo sono lontane dall'essere responsabili delle proprie azioni. Liam Fox, che la scorsa settimana si è dimesso dalla carica di Segretario della Difesa britannico, è stato fortemente sostenuto dalla lobby ebraica. Era, inoltre, un sostenitore entusiasta di un eventuale attacco all'Iran. C'è ancora da decidere se Fox fosse un “agente del Mossad”, una “marionetta della lobby israeliana” o semplicemente un “utile idiota”. Ad ogni modo, era chiaramente al servizio degli interessi di Israele in mezzo a noi.

    Ma non era solo, dal momento che l'80% del nostro partito al governo è composto dai Conservatori Amici di Israele.

    Non è forse giunto il momento adatto per allontanarsi il più possibile da Gerusalemme e dai suoi burattini?


    **********************************************

    Fonte: GILAD ATZMON: THE GREATEST THREAT TO WORLD PEACE

    29.10.2011

    Traduzione per www.comedonchisciotte.org
    a cura di ROBERTA PAPALEO

    ComeDonChisciotte - LA PIÙ GRANDE MINACCIA ALLA PACE MONDIALE
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  5. #355
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    Predefinito Rif: Il bavaglio prossimo venturo

    La Regione Piemonte taglia i fondi per il treno della "memoria"!


    L'industria della memoria e dell'olocau$to fallisce ... se non la si finanzia di continuo. (Cicerone ci perdonerà!)



    Preoccupati i piazzisti dell'industria dell'olocau$to, pendolari di Au$chwitz.

    _______inizio articolo_______

    Soldi finiti, addio a un Treno della memoria

    Si salva solo quello del Comitato della Resistenza

    23/09/2011

    Torino. Due treni della memoria sono troppi. Non c’è più posto sul binario dei finanziamenti regionali per le due organizzazioni che, fino a oggi, promuovevano i viaggi per i ragazzi delle scuole superiori nei luoghi della Shoah. L’assessorato alla Cultura della Regione ha deciso di azzerare i fondi destinati all’associazione Terra del Fuoco per il progetto nato nel 2005 che coinvolge ogni anno quasi 3 mila ragazzi da tutta Italia e circa 60 volontari under 18, portandoli alle radici più dolorose del ‘900, il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

    Salva, invece, l’esperienza ultratrentennale del Comitato per la difesa dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana. L’organo del Consiglio regionale, presieduto attualmente da Roberto Placido (Pd), si occupa dei luoghi europei dello sterminio e della Resistenza.

    Strutture fino ad oggi parallele, anche se dall’anima diversa. Entrambe lavoravano con le scuole superiori, con testimonianze dirette e corsi di formazione, per aiutare i ragazzi a comprendere la tragedia dell’Olocausto. Ma in tempi economicamente difficili, la convivenza piano piano si è trasformata in concorrenza. E siccome, ormai, la coperta è corta, si pone il problema di chi tagliare.


    «La Regione non può sostenere due progetti sulla memoria», spiega l’assessore Michele Coppola. E aggiunge: «Con un grandissimo sacrificio, e in nome della difesa dei principi della Costituzione, che ci stanno a cuore, abbiamo deciso di salvare il progetto più “interno” e storico, quello del Consiglio Regionale, che vanta un programma di grande serietà»(1). L’investimento? «Circa 350 mila euro».
    E Terra del Fuoco? È rimasta senza un euro. Fino all’anno scorso prendeva 200 mila euro dalla Regione, 40 mila dalla Città e 10 mila dalla Provincia. Ora, forse, dovrà rinunciare per sempre al treno, con tanto di progetto educativo nelle scuole. (2)

    (...)

    Risultato finale: le rotte che davano la possibilità a migliaia di ragazzi di vivere quest’esperienza verranno dimezzate. «Senza i 200 mila euro il nostro progetto salta - dice Oliviero Alotto di Terra del Fuoco -. Ogni treno costa 120 mila euro, i ragazzi danno un contributo simbolico di 60 euro». (...)
    Fonte: Soldi finiti, addio a un Treno della memoria- LASTAMPA.it
    _______________fine articolo_______________
    Note di WaA:
    1) Quindi l'altro "progetto" (ci fa ridere la qualifica "progetto", non comprendendo cosa significhi, oltre alla spesa dei viaggi a spese della collettività) sarebbe meno serio! O non lo sarebbe per nulla!
    2) Se capiamo bene il costo,a carico dei contribuenti,
    del primo insieme,quello comunale,è di 350.000 euro!
    Il secondo,"privato", 250.000 euro x 3000 turisti "a gratis"! (qui, per il calcolo della spesa totale reale, si devono aggiungere 60 euro a persona, quindi 3.000x60 = 180.000 euro, che sommando 250.000+180.000 = 430.000 euro)
    Un totale di 600.000 euro per vacanze GRATIS a spese dei contribuenti.
    Fonti riportate affermano che coi 350.000 euro si sono "memorizzate" 60 persone.
    La stessa fonte afferma che coi 250.000(nel 2011) si sono "memorizzate" 1400 persone. (fonte Piemonte, fermo il treno della memoria - L'indro.it - La Prima Appzine terza e sostenibile)
    Quindi,
    a) 350.000:60=5.833 (costo di una vacanza con aereo)
    b) 250.000:1.400=178,57 (costo di una vacanza con treno)
    ne consegue: 5.833:178,57= 32,66
    ovvero che il "progetto" del Comune costa 32,66 volte più del "progetto" "privato"!
    La bega, tutta interna a comunisti, postcomunisti, maistaticomunisti, trova nel comunista Napolitano una "sponda", infatti ci viene comunicato che:
    " venerdì 7 ottobre 2011, i giovani di Terra del Fuoco (il "treno soppreso") incontreranno il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della sua visita a Cuneo.
    ... (gli) verrà sottoposta la questione del mancato finanziamento al Treno piemontese "...(Il Treno della Memoria incontra Giorgio Napolitano )
    Il finale non ci interessa.


    __________________________________________________ _____________
    N.B. In verde testi di Olotruffa. Colore, foto, evidenziatura, grassetto, sottolineatura, NON sono parte del testo originale. La fonte è riportata. Mail : waa359@libero.it / Skype : velvet-blu

    382- La Regione Piemonte taglia i fondi per il treno della "memoria"! : Olo-truffa____"Biblioteca" revisionista su OloCa$h e truffa $terminazioni$ta
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  6. #356
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    Predefinito Rif: Il bavaglio prossimo venturo

    Questi sono pazzi, si rischia grosso se attaccano l'Iran ...
    Ultima modifica di Freezer; 04-11-11 alle 20:18
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  7. #357
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    Predefinito Rif: Il bavaglio prossimo venturo

    Come fu inventato il popolo ebraico ... di sand shlomo
    La catastrofe (la vera shoah) sionista


    La "continuità nei millenni" dell' "ebreo antico" di Palestina e il cosidetto olocau$to ebraico, i due capisaldi, basi e pilastri portanti del sionismo e dello sterminazionismo, circonciso e non,
    demoliti dal REVISIONISMO STORICO !

    __________Olo__________



    COME FU INVENTATO IL POPOLO EBRAICOהמצאתו של העם היהודי , The Invention of the Jewish People
    di Shlomo Sand - שלמה זנד

    Quanto segue è l’autorevole smantellamento di un mito
    All’ annosa questio se gli ebrei formano una nazione risponde uno storico israeliano, poichè contrariamente all’opinione comune, la diaspora non nasce con l’espulsione degli ebrei della Palestina, ma da successive conversioni in Africa del Nord, in Europa del Sud ed nel Medio-Oriente.
    Ecco qualcosa che farà vacillare una delle basi del pensiero sionista, secondo la quale gli ebrei sono i discendenti del regno di Davide, ma non gli eredi dei guerrieri berberi o dei cavalieri kazari.
    La spiegazione di Shlomo Sand, storico e professore all’università di Tel-Aviv:
    Qualsiasi Israeliano sa, senza l’ombra di dubbio, che il popolo ebreo esiste da quando ha ricevuto la Torah (1) nel Sinai e che egli è il discendente diretto ed esclusivo del popolo eletto.
    Tutti noi siamo convinti che questo popolo, fuggito dall’Egitto, si stabilì “sulla terra promessa”, dove fu eretto il regno glorioso di Davide e di Salomone, diviso in seguito nei regni di Giuda e di Israele. Inoltre nessuno ignora che questo popolo ha conosciuto l’esilio due volte: dopo la distruzione del primo tempio, nel VI° secolo prima di Cristo, quindi in seguito a quella del secondo tempio, nell’anno 70 dopo Cristo.
    In seguito per il popolo ebreo vi furono peregrinazioni di circa due mila anni: le sue tribolazioni lo condussero nello Yemen, in Marocco, in Spagna, in Germania, in Polonia e fino in Russia, ma riuscì sempre a preservare i legami di sangue tra le sue Comunità così lontane fra loro. In questo modo la sua unicità non fu alterata.
    Alla fine del xx° secolo, le condizioni divennero propizie per il suo ritorno nell’antica patria. Senza il genocidio nazista, milioni di ebrei avrebbero ripopolato naturalmente Eretz Israel (la terra di Israele) poiché era il loro sogno da venti secoli.
    Vergine, la Palestina attendeva che il suo popolo originale venisse a farla rifiorire. Dato che apparteneva a lui solo, non a questa minoranza araba, sprovvista di storia, arrivata là per caso. Giuste erano dunque le guerre condotte dal popolo errante per riprendere possesso della sua terra; e criminale l’opposizione violenta della popolazione locale.
    Da dove viene quest’interpretazione della storia ebraica?

    È l’opera, dalla seconda metà del xix° secolo, di rimanipolatori, di talento, del passato, la cui fertile immaginazione ha ideato, sulla base di pezzi di memoria religiosa, ebraica e cristiana, una sequenza genealogica continua per il popolo ebreo. La storiografia abbondante del giudaismo comporta, certamente, una pluralità di approcci. Ma le polemiche nel suo ambito non hanno mai rimesso in discussione l’essenzialità delle concezioni elaborate soprattutto alla fine del XIX° secolo ed all’inizio del XX°.
    Quando apparivano scoperte suscettibili di contraddire l’immagine di questo lineare passato, esse quasi non beneficiavano di alcun eco. L’imperativo nazionale, tale una mandibola fermamente chiusa, bloccava ogni tipo di contraddizione e deviazione rispetto alla versione dominante. Le specifiche istanze di produzione della conoscenza del passato ebreo - i dipartimenti esclusivamente dedicati “alla storia del popolo ebreo”, separati dai dipartimenti di storia (chiamati in Israele “storia generale”) - hanno in gran parte contribuito a questa curiosa “emiplegia”. Anche il dibattito, di carattere giuridico, su “chi è ebreo?”non ha preoccupato questi storici: per loro, è ebreo qualsiasi discendente del popolo costretto all’esilio due mille anni fa.
    Questi ricercatori “autorizzati” del passato non parteciparono neppure alla discussione “dei nuovi storici”, iniziata alla fine degli anni 1980. La maggior parte degli attori di questo dibattito pubblico, in numero limitato, veniva da altre discipline o da orizzonti extra-universitari: sociologi, orientalisti, linguisti, geografi, specialisti in scienza politica, ricercatori in letteratura, archeologi; essi formularono nuove questioni sul passato ebreo e sionista. Si contavano anche nelle loro file laureati venuti dall’estero. Dai “dipartimenti di storia ebrea” giunsero, in compenso, soltanto degli echi apprensivi e conservatori, rivestiti di una retorica apologistica a base di idee ricevute.

    Il giudaismo, religione proselitista
    In breve, in sessanta anni, la storia nazionale è maturata pochissimo, e l’evoluzione improbabile nel prossimo futuro. Eppure, i fatti messi a giorno dalle ricerche pongono ad ogni storico onesto domande sorprendenti a primo acchito, ma tuttavia fondamentali.
    La bibbia può essere considerata come un libro di storia?

    I primi storici ebrei moderni, come Isaak Markus Jost o Léopold Zunz, nella prima metà del XIX °secolo, non la pensavano così: ai loro occhi, l’Antico Testamento è un libro di teologia che ha costituito le comunità religiose ebree dopo la distruzione del primo tempio. È stato necessario attendere la seconda metà dello stesso secolo per trovare storici, in primo luogo Heinrich Graetz, titolare di una visione “nazionale” della bibbia: hanno trasformato la partenza di Abramo per Canaan, l’uscita dell’Egitto o anche il regno unificato di Davide e Salomone in resoconti di un passato nazionale autentico. Da allora gli storici sionisti non hanno cessato di ribadire queste “bibliche verità”, diventate prodotti di consumo quotidiani dell’istruzione nazionale.
    Ma ecco che nel corso degli anni 1980 questi miti fondatori vacillano. Le scoperte “della nuova archeologia” contraddicono la possibilità di un grande esodo nel XIII° secolo prima della nostra era. Inoltre Mosè non ha potuto fare uscire gli ebrei dell’Egitto e condurli verso “la terra promessa” per la semplice ragione che all’epoca questa… era nelle mani degli Egiziani. Non si trova del resto alcuna traccia di una sommossa di schiavi nell’impero dei faraoni, né una conquista rapida del paese di Canaan perpetrata da elementi stranieri.
    Non esiste neppure un segno dei sontuosi regni di Davide e di Salomone. Le scoperte del decennio passato mostrano l’esistenza, all’epoca, di due piccoli regni: Israele, più potente, e Juda, la futura Giudea. Gli abitanti di quest’ultimo regno non subirono nessun esilio nel VI° secolo prima della nostra era: solo l’élite politica ed intellettuale dovettero installarsi a Babilonia.
    Da questo decisivo incontro con i culti persiani sorgerà il monoteismo ebreo.

    L’esilio dell’anno 70 della nostra era, ha effettivamente avuto luogo?
    Paradossalmente, questo “evento fondatore” nella storia degli ebrei, da cui la diaspora trae la sua origine, non ha dato luogo alla minima ricerca. Per una semplice ragione: i Romani non hanno mai esiliato nessun popolo su tutto il lato orientale del Mediterraneo. Ad eccezione dei prigionieri ridotti in schiavitù, gli abitanti della giudea continuarono a vivere sulle loro terre, anche dopo la distruzione del secondo tempio.
    Una parte di loro si convertì al cristianesimo nel IV° secolo, mentre la grande maggioranza si congiunse all’Islam in occasione della conquista araba al VII° secolo. La maggior parte degli ideatori sionisti lo sapevano: come Yitzhak Ben Zvi e David Ben Gourion, rispettivamente il futuro presidente e il fondatore dello Stato di Israele; lo hanno scritto fin nel 1929, anno della grande sommossa palestinese. Tutti e due citano più volte il fatto che i contadini della Palestina sono i discendenti degli abitanti dell’antica Giudea (2).

    Poiché non c’è mai stato un esilio dalla Palestina romanizzata, da dove vengono i numerosi ebrei che popolano il bacino del Mediterraneo fin dall’antichità?

    Dietro la cortina della storiografia nazionale si nasconde una stupefacente realtà storica.
    Dalla sommossa dei Maccabei, nel II° secolo prima della nostra era, alla sommossa di Bar-Kokhba, al II° secolo dopo G.C., il giudaismo fu la prima religione proselitista. Gli Asmonei avevano già convertito di forza gli Idumenei del sud della Giudea ed gli Itureeni di Galilea, e annessi al “ popolo di Israele”. Sulla base di questo regno giudeo-ellenico, il giudaismo si espanse in tutto il Medio-Oriente e il Mediterraneo. Nel primo secolo della nostra era apparve, nell’attuale Kurdistan, il regno ebreo di Adiabène, e non sarà l’ultimo regno a “giudea-dizzarsi”: altri lo faranno successivamente.
    Gli scritti di Flavio Giuseppe non costituiscono la sola testimonianza dell’ardore proselitista degli ebrei. Da Orazio a Seneca, da Giovenale a Tacito, molti autori latini ne esprimono il timore. Il Mishna e il Talmud (3) autorizzano questa pratica della conversione - anche se, di fronte alla pressione ascendente del cristianesimo, i saggi della tradizione talmudica esprimeranno riserve al suo riguardo.
    La vittoria della religione di Gesù, all’inizio del IV° secolo, non mette fine all’espansione del giudaismo, ma relega il proselitismo ebreo ai margini del mondo culturale cristiano. Nel V° secolo appare così, nei territori dell’attuale Yemen, un regno ebreo vigoroso dal nome di Himyar, in cui i discendenti conserveranno la loro fede dopo la vittoria dell’islam e fino ai tempi moderni. Inoltre i cronisti arabi ci danno la notizia dell’esistenza, nel VII° secolo, di tribù berbere giudaizzate: di fronte alla spinta araba, che raggiunse l’Africa del Nord alla fine di questo stesso secolo, appare la figura leggendaria della regina ebrea Dihya el-Kahina, che tentò di fermarla. Alcuni Berberi giudaizzati prenderanno parte alla conquista della penisola iberica, che pose le basi della particolare simbiosi tra ebrei e musulmani, caratteristica della cultura ispano-araba.
    La conversione di massa più significativa si verifica tra il Mar Nero ed il Mar Caspio: riguarda l’immenso regno kazaro, nel VIII° secolo.
    L’espansione del giudaismo, dal Caucaso all’Ucraina attuale, genera comunità multiple, che le invasioni mongole del XIII°secolo respingono in gran numero verso l’est dell’Europa. Là, con gli ebrei venuti dalle regioni slave del Sud e degli attuali territori tedeschi, porranno le basi della grande cultura yiddish (4).
    Questi resoconti delle origini plurali degli ebrei appaiono, in modo più o meno titubante, nella storiografia sionista verso gli anni 1960; sono in seguito gradualmente rese marginali prima di scomparire dalla memoria pubblica in Israele. I conquistatori della città di Davide, nel 1967, avrebbero dovuto essere i discendenti diretti del suo regno mitico e non gli eredi di guerrieri berberi o di cavalieri kazari. Gli ebrei fanno allora figura di “etnie” specifiche che, dopo due mila anni d’esilio e d’erranza, ha finito per ritornare a Gerusalemme, la sua capitale.

    Ma i fautori del resoconto lineare ed indivisibile non mobilitano soltanto l’insegnamento della storia: fanno appello anche alla biologia.

    Dagli anni ‘70, in Israele, una successione di ricerche “scientifiche” cerca di dimostrare, con tutti i mezzi, la prossimità genetica degli ebrei del mondo intero. “La ricerca sulle origini delle popolazioni” rappresenta ormai un campo legittimato e popolare della biologia molecolare, mentre il cromosoma Y maschile ha conquistato un posto d’onore al fianco di una Clio ebrea (5) nella ricerca sfrenata dell’unicità dell’origine “del popolo eletto”.
    Questa concezione storica costituisce la base della politica identitaria dello Stato di Israele, ma è là che il dente duole!
    Essa dà infatti luogo ad una definizione esistenzialista ed etnocentrica del giudaismo, che alimenta una segregazione che mantiene divisi gli ebrei dai non ebrei - sia gli Arabi, che gli immigranti russi o i lavoratori immigrati in Israele, sessanta anni dopo la sua fondazione, rifiuta di concepirsi come una repubblica che esiste per i suoi cittadini.
    Circa un quarto di loro non sono considerati come ebrei e, secondo lo spirito delle sue leggi, questo Stato non è loro.
    In compenso, Israele si presenta sempre come lo Stato degli ebrei del mondo intero, anche se non si tratta più di profughi perseguitati, ma di cittadini che di diritto vivono in piena uguaglianza nei paesi in cui risiedono. In altre parole, una etnocrazia senza frontiere giustifica la discriminazione rigorosa che pratica nei confronti di una parte dei suoi cittadini invocando il mito della nazione eterna, ricostituita per raccogliersi “sulla terra dei suoi antenati”.
    Scrivere una storia ebrea nuova, oltre il prisma sionista, non è dunque cosa facile. La luce che vi viene divisa si trasforma in forti colori etnocentrici. Ora, gli ebrei hanno sempre formato comunità religiose costituite, generalmente da conversioni, in diverse regioni del mondo: non rappresentano dunque “un etnos” fautore di una stessa origine unica e che si sarebbe spostato al seguito di un’erranza di venti secoli.
    Lo sviluppo di qualsiasi storiografia come, più generalmente, il processo della modernità passa in un dato momento, si sa, per l 'invenzione della nazione.
    Questa fu il sogno di milioni di esseri umani nel XIX° secolo e durante una parte del XX°.
    La fine di quest’ultimo secolo ha visto questi sogni iniziare a rompersi. I ricercatori, in numero sempre crescente, analizzano, dissecano e smantellano i grandi resoconti nazionali, ed in particolare i miti dell’origine comune care alle cronache del passato. Gli incubi d’identità di ieri faranno posto, domani, ad altri sogni d’identità. Sul modello di ogni personalità fatta di identità fluide e variate, la storia è anch’essa un’identità in movimento.

    Note:
    (1) Testo fondatore del giudaismo, la Torah — la radice ebraica yara significa insegnare — è composta dai primi cinque libri della Bibbia, o Pentateuco: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio.
    (2) Cf. David Ben Gourion e Yitzhak Ben Zvi, « Eretz Israël » nel passato e nel presente (1918, in yiddish), Gerusalemme, 1980 (in ebraico) e Ben Zvi, La Nostra popolazione nel paese (in ebraico), Varsavia, Comitato esecutivo dell’Unione della giovinezza e Fondo Nazionale ebreo, 1929.
    (3) La Mishna, considerata come la prima opera della letteratura rabbinica, è stata completata nel secondo secolo DC. Il Talmud riassume tutte le diserzioni rabbiniche sulla legge, i costumi e la storia degli ebrei. Esistono due Talmud: quello della Palestina scritto tra il terzo e il quinto secolo, e quello babilonese, terminato alla fine del quinto secolo AC.
    (4) Parlato dagli ebreo dell’Europa Orientale, lo yiddish è una lingua slavo-tedesca che comprende alcune parole derivanti dall’ebreo.
    (5) Nella mitologia greca, Clio era la musa della storia.

    Da: Comment fut inventé le peuple juif, par Shlomo Sand (Le Monde diplomatique)
    Traduzione di Giuditta
    Tratto da: TUTTOUNO
    ( ex: olo-dogma2009/05/06/ )

    Segnalazioni di WaA:
    In riferimento all'invenzione del "popolo ebraico",segnaliamo alcuni interessanti articoli ai seguenti links:
    1) MyBlog.it | Crea il tuo blog...
    2) MyBlog.it | Crea il tuo blog...
    3) MyBlog.it | Crea il tuo blog...
    4) MyBlog.it | Crea il tuo blog...
    5) MyBlog.it | Crea il tuo blog...
    6) MyBlog.it | Crea il tuo blog...
    7) MyBlog.it | Crea il tuo blog...
    8) MyBlog.it | Crea il tuo blog...
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    N.B. In verde testi di Olotruffa. Colore, foto, evidenziatura, grassetto, sottolineatura, NON sono parte del testo originale. La fonte è riportata. Mail : waa359@libero.it / Skype : velvet-blu

    391- Come fu inventato il popolo ebraico...di sand shlomo : Olo-truffa____"Biblioteca" revisionista su OloCa$h e truffa $terminazioni$ta
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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    Il presunto ordine di Himmler di cessazione dello sterminio...parte 1
    Quel fantomatico ordine di Himmler [1]

    di Göran Holming[2] (1997)


    Come è risaputo, non esiste nessun ordine, o nessun altro genere di direttiva, emanato da Hitler o da Himmler riguardante lo sterminio o la gasazione degli ebrei. D’altra canto, la propaganda alleata presume che esista un ordine di Himmler riguardante la cessazione delle gasazioni. Se un tale ordine esistesse, costituirebbe una valida prova che le gasazioni avvennero davvero. La tesi in questione è basata su una dichiarazione scritta resa dall’SS-Standartenführer Kurt Becher davanti al Tribunale di Norimberga:

    “Tra la metà di Settembre e l’Ottobre del 1944 convinsi il Reichsführer SS Himmler a impartire il seguente ordine, che ricevetti in due originali, ognuno dei quali per i Generali SS Kaltenbrunner e Pohl, e in una copia-carbone per me: “Con effetto immediato proibisco ogni liquidazione di ebrei e ordino che, al contrario, venga fornita assistenza ospedaliera alle persone deboli e malate. Vi ritengo (e qui si riferiva a Kaltenbrunner e a Pohl) personalmente responsabili anche se questo ordine non dovesse essere strettamente adempiuto dai gradi inferiori”. Portai personalmente una copia a Pohl nel suo ufficio di Berlino e lasciai la copia per Kaltenbrunner nel suo ufficio di Berlino”.[3]

    Nessun ordine del genere è stato mai trovato, e nessuno può provare che sia mai esistito. Questo ha costretto Raul Hilberg a scrivere:

    “Nel Novembre del 1944 Himmler decise che, per motivi pratici, la questione ebraica era stata risolta. Il 25 di quel mese ordinò lo smantellamento delle installazioni di sterminio”.[4]

    In una nota a piè di pagina citava come fonte:

    “Dichiarazione testimoniale di Kurt Becher dell’8 Marzo 1946, PS-3762”.

    La detta dichiarazione, tuttavia, non dice nulla del genere.[5]

    Altri scrittori dell’Olocausto hanno perciò copiato Hilberg, utilizzando come fonte il suo libro. Un esempio al riguardo è costituito dall’opera di Berenbaum e Gutman. Nel loro libro leggiamo ancora una volta del presunto ordine di Himmler del 25 Novembre di “demolire le camere a gas e i crematori di Auschwitz”. Nella nota relativa a questo passaggio, tuttavia, troviamo l’affermazione seguente:

    “Secondo la testimonianza del leader dei sionisti ungheresi, Reszo Kastner, il collaboratore di Himmler Kurt Becher gli aveva mostrato la copia di un ordine di distruzione delle camere a gas e dei crematori. Quest’ordine era datato 25 Novembre 1944”.[6]

    Questa data si trova anche nelle note di un autore anonimo, prigioniero e membro del Sonderkommando, il quale scrisse che lo smantellamento del Crematorio II era iniziato il 25 Novembre.

    Ad un ufficiale come me, sembra assai strano che il formidabile colonnello delle SS Kurt Becher andasse in giro mostrando ordini segretissimi di Himmler a leader ebrei. L’ordine era così segreto che ne vennero fatte solo tre copie e non ne venne conservata nessuna registrazione – e tuttavia vi sarebbero stati degli esponenti ebrei che poterono leggerlo!

    Già nel 1972 avevo fatto la conoscenza di un ufficiale tedesco di cavalleria più anziano di me, che era sposato con una famosa campionessa di equitazione. Negli anni seguenti, incontrai Becher un certo numero di volte in Germania in occasione di eventi ippici, ma fu solo più tardi, probabilmente nel 1993, che capii che era la stessa persona del famoso colonnello delle SS. Gli chiesi un appuntamento, e il 26 Ottobre del 1994 mi ricevette nella sua casa di Brema dove egli – visibilmente divertito dalla mia curiosità – mi raccontò nei dettagli il suo periodo come ufficiale nelle Waffen-SS, e del suo servizio in guerra nell’Ottava Divisione di Cavalleria delle SS “Florian Geyer”.

    Tra l’estate e l’autunno del 1944 Becher fu in Ungheria a comprare cavalli per la propria divisione e per l’esercito tedesco. In queste circostanze entrò in contatto con importanti ebrei ungheresi, tra i quali il suddetto Kastner.
    Tramite Himmler, Becher riuscì a fare in modo che a 1.000 dei più ricchi ebrei di Budapest – tra loro vi era il magnate dell’industria militare Weiss, in seguito emigrato a New York – venisse data l’opportunità di passare in territorio nemico via Bergen-Belsen.
    Seguirono poi i famigerati negoziati tra Kastner e Becher per permettere ad altri 100.000 ebrei di Budapest di andare in Palestina in cambio di 10.000 camion di fabbricazione statunitense.

    Durante queste conversazioni i leader ebrei espressero la loro preoccupazione per quello che sarebbe potuto accadere ai loro correligionari una volta che il fronte di guerra avesse raggiunto i campi di concentramento tedeschi, come Auschwitz a Est, e Natzweiler e Neuengamme a Ovest. Le guardie avrebbero iniziato a uccidere i prigionieri quando ciò sarebbe accaduto?
    E’ rimarchevole che nessuno di loro abbia mostrato una preoccupazione maggiore per quello che sarebbe dovuto accadere agli ebrei dei campi prima che la guerra avesse raggiunto quei luoghi.

    Becher calmò gli ebrei ungheresi assicurando loro che avrebbe presto visto Himmler e che gli avrebbe riferito le loro preoccupazioni. Becher incontrò Himmler alla fine di Settembre o all’inizio di Ottobre, più probabilmente il 25 Settembre, dando così origine alla data ricorrente nella letteratura. Himmler emanò immediatamente un ordine affermando che:

    “quando le truppe nemiche raggiungeranno i campi di concentramento, questi dovranno arrendersi senza combattere. Dovranno essere prese le misure necessarie affinché questo avvenga in buon ordine e senza la perdita delle vite dei prigionieri”.

    Alla mia domanda sul perché avesse fatto a Norimberga una dichiarazione diametralmente opposta, Becher semplicemente replicò in modo ambiguo, e cioè che non capivo qual’era la situazione durante il processo di Norimberga.[7]
    Kurt Becher in seguito fece una gran fortuna facendo affari con lo stato di Israele. Poiché le nostre conversazioni vennero interrotte dalla morte di Becher nell’Agosto del 1995, sfortunatamente non ricevetti mai nessun chiarimento in proposito.

    La risata cordiale di Becher che ricevetti come risposta alla mia domanda sul presunto ordine del 25 Novembre di demolire le camere a gas di Auschwitz indica chiaramente che questa diceria deve essere attribuita ai soliti falsari della storia.

    L’ordine che in realtà Becher ricevette da Himmler venne, secondo Becher, emanato in tre copie: una per il capo della Gestapo Kaltenbrunner, una per il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Economica (WVHA), il Generale delle SS Oswald Pohl, e una che fu trattenuta da Becher, e che non venne mai mostrata a nessuno. Becher consegnò personalmente gli ordini agli altri due. Il motivo per cui l’ordine venne emanato in sole tre copie e tenuto così segreto da dover essere consegnato in persona da un colonnello, si spiega facilmente: quello che Himmler aveva scritto costituisce una chiara ammissione che la guerra era perduta e che le forze nemiche stavano avanzando e raggiungendo il cuore della Germania. Era perciò un documento chiaramente disfattista, per il quale il suo autore avrebbe potuto aspettarsi la pena di morte, se fosse caduto nelle mani sbagliate. La semplice idea che un documento tanto segreto sarebbe stato mostrato a un nemico come Kastner è ridicola, una diceria che porta il segno di un modo di pensare orientale piuttosto che occidentale.

    Poiché Becher mostrò di gradire la nostra conversazione e mi diede l’impressione di essere onesto, gli chiesi infine:

    “Qual è allora la verità sulla gasazione degli ebrei europei, e lei che cosa ne sa? Dopo tutto lei ha passato molto tempo insieme agli ebrei ungheresi più importanti e meglio informati”.

    A questo Becher replicò:

    “Sentii parlare di queste cose per la prima volta quando venni portato a Norimberga come prigioniero. Quale sia la verità non lo so, ma le accuse sono comunque enormemente esagerate, come sappiamo tutti”.

    Questo significa che alla fine di Settembre/inizio di Ottobre del 1944, Kurt Becher ricevette un ordine che i campi di concentramento avrebbero dovuto arrendersi pacificamente al nemico imminente per salvare vite umane.
    I falsari della storia hanno invece fabbricato l’accusa a Norimberga che il 25 Novembre del 1944 Himmler aveva impartito un ordine a Becher di cessare le gasazioni e di distruggere le camere a gas di Auschwitz.[8]
    Note:

    [1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo in inglese è disponibile all’indirizzo: The Himmler order to stop the gassing of the Jews
    [2] L’autore di quest’articolo ha prestato servizio per molti anni come ufficiale nella Marina Svedese.
    [3] Documento del Tribunale Militare Internazionale PS-3762; Volume XXXII del Tribunale Militare Internazionale, p. 68.
    [4] Raul Hilberg, The Destruction of the European Jews, Quadrangle Books, Chicago, 1961, p. 631.
    [5] Vale a dire che non menziona lo smantellamento delle camere a gas o altri generi di installazioni.
    [6] Israel Gutman, Michael Berenbaum (editori), Anatomy of the Auschwitz Death Camp, United States Holocaust Memorial Museum, Indiana University Press, p. 174 e 181, nota 74.
    [7] Germar Rudolf (editore), Dissecting the Holocaust [Esaminare l’Olocausto], seconda edizione, Theses & Dissertation Press, Chicago, 2003, pp. 85-132.
    [8] Quest’articolo venne inizialmente pubblicato in tedesco nella rivista Vierteljahreshefte für freie Geschichtsforschung, N° 1 (4) (1997), pp. 258 e seguenti.
    9 ottobre 2008. Fonte: Andrea Carancini: Quel fantomatico ordine di Himmler

    Nota di WaA:
    Questo articolo sul fantomatico "Ordine di fine gasazioni" di Himmler ha una "coda",di Carlo Mattogno, consultabile cliccando QUI
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    N.B. In verde testi di Olotruffa. Colore, foto, evidenziatura, grassetto, sottolineatura, NON sono parte del testo originale. La fonte è riportata. Mail : waa359@libero.it / Skype : velvet-blu

    387- Il presunto ordine di Himmler di cessazione dello sterminio...parte 1 : Olo-truffa____"Biblioteca" revisionista su OloCa$h e truffa $terminazioni$ta


    Il presunto ordine di Himmler di cessazione dello sterminio ... Parte 2
    Brano tratto da:
    RAUL HILBERG E I «CENTRI DI STERMINIO» NAZIONALSOCIALISTI,FONTI E METODOLOGIA

    di Carlo Mattogno
    pubblicato il 27 Gennaio 2008
    Capitolo III, I «centri di sterminio», L’ordine “fine gasazioni”


    Hilberg scrive:

    «Nel novembre del 1944, Himmler (nella foto) decise che, per ragioni di ordine pratico, la questione ebraica era risolta. Il 25 dello stesso mese, ordinò lo smantellamento delle installazioni di sterminio» (p. 1042).

    La fonte è l’ «affidavit di Kurt Becher dell’8 marzo 1946, PS-3762» (nota 501 a p. 1072). In questo documento risulta però che il presunto ordine di Himmler era stato impartito tra la metà di settembre e la metà di ottobre e inoltre che esso era scritto. Il testimone infatti dichiarò:
    «All’incirca tra la metà di settembre e la metà di ottobre del 1944 ottenni dal Reichsführer Himmler il seguente ordine, che ricevetti in due originali, uno destinato agli SS-Obergruppenführer Kaltenbrunner e Pohl, l’altro a me:
    “Proibisco con effetto immediato qualunque sterminio di Ebrei e ordino al contrario la cura delle persone deboli e malate. Vi ritengo personalmente responsabili di ciò (ci si riferisce a Kaltenbrunner e Pohl), anche del fatto che quest’ordine sia rigorosamente eseguito dagli uffici subordinati”» (555).

    Ma Hilberg, almeno dal 1983 non credeva più né a un ordine scritto di inizio sterminio, né a un ordine scritto di fine sterminio, nessuno dei quali, del resto, è mai stato trovato. E nella sua opera del 1985 ha confermato:
    «Lo stesso Hitler, non ha forse mai firmato di suo pugno l’ordine di uccidere gli Ebrei. D’altra parte, esistono testimonianze su quanto egli avrebbe dichiarato, sotto forma di commento, di domanda o di “desiderio”. Che cosa volesse realmente dire, o se mai veramente intendesse dire così, è una questione di tono o linguistica » (p. 1078).

    Ecco dunque ridotto il Führerbefehl a una questione di esegesi di commenti, domande o desideri di Hitler!

    L’ordine di Himmler relativo allo smantellamento delle presunte installazioni di sterminio di Birkenau in data 25 novembre 1944 è tratto dal Kalendarium di D. Czech. Ma la cosa più sorprendente è che qui l’autrice polacca rimanda anch’essa al summenzionato affidavit di Kurt Becher! (556) La data, completamente inventata, serve a giustificare le presunte gasazioni avvenute dopo la metà di ottobre del 1944 - ossia dopo il presunto ordine di “fine gasazioni” con effetto immediato - che D. Czech elenca diligentemente (557).

    La questione fu dibattuta anche al processo Zündel. L’avvocato Christie lesse in aula la traduzione inglese dell’affidavit di Becher e chiese a Hilberg di spiegare perché aveva fatto risalire il presunto ordine di Himmler al novembre 1944, mentre il documento parla del periodo tra la metà di settembre e la metà di ottobre: non era forse un errore? Ecco la risposta di Hilberg e la discussione successiva:
    «Non necessariamente, perché Becher non ricorda precisamente quando agì. Disse che una volta tra la metà di settembre e la metà di ottobre si era incontrato con Himmler. Era riuscito a convincere Himmler. Ciò non significa che Himmler fece l’ordine, diede l’ordine il giorno dopo.
    Christie - Col massimo rispetto, signore ma esso, non dice “si incontrò” con Himmler, ma “indusse Himmler” (558).
    Hilberg - Indusse, bene. Indusse Himmler.
    Christie - Ciò, in effetti, significa che egli attuò l’obiettivo di dare il suo ordine. È esatto?
    Hilberg - Bene, non significa che ottenne l’ordine in [quella] data precisa.
    Christie - Allora voi sapete quando ci fu l’ordine preciso?
    Hilberg - No, non direi che lo so molto precisamente. Direi che è in novembre, perché credo, sapendo quanto tempo ci vuole per scrivere un ordine, per diffonderlo e per attuarlo, che c’è una grande probabilità che l’ordine fu dato in novembre, non in settembre o ottobre, in particolare perché in ottobre ad Auschwitz erano ancora in corso le gasazioni. E qui dovremmo presumere che le gasazioni procedevano sebbene fossero già stati ricevuti ordini specifici [contrari]» (559).

    Christie passò poi all’affermazione relativa allo «smantellamento delle installazioni di sterminio». Hilberg dichiarò che al riguardo c’erano «una o due altre fonti». Ecco il dialogo successivo:
    «Christie - C’è un’altra fonte?
    Hilberg - Sì. Ci sono diverse altre fonti e una di queste era di un uomo che aveva anche lui parlato con Becher e ricevuto quell’informazione.
    Christie - Così voi avete un’altra fonte che non parlò con Himmler ma con Becher.
    Hilberg - Sì. Ciò è corretto.
    Christie - Oh, vedo. Non c’è nessun riferimento ad essa nel vostro libro.
    Hilberg - No, non c’è nessun riferimento ad essa» (560).
    nella foto sotto hilberg raul al museo dell'olocausto di Gerusalemme,yad vashem.

    A questa fonte Hilberg non fa riferimento neppure nell’edizione definitiva della sua opera, semplicemente perché non esiste.
    L’unica fonte è infatti il Kalendarium di D. Czech, che, come ho già rilevato, si riferisce a sua volta all’affidavit di Becher, in uno sterile circolo vizioso.
    La dichiarazione di Hilberg, considerata la sede in cui fu pronunciata, si configurava pertanto come spergiuro.
    Quanto alle sue spiegazioni circa la differenza di data, esse sono evidentemente sofistiche. Dalla frase saliente del documento - «all’incirca tra la metà di settembre e la metà di ottobre del 1944 ottenni dal Reichsführer Himmler il seguente ordine,... » - risulta infatti in modo inequivocabile che Becher affermava di aver ottenuto il presunto ordine scritto proprio nel periodo da lui indicato.
    Fonte: CARLO MATTOGNO RAUL HILBERG E I «CENTRI DI STERMINIO» | Studi di Carlo Mattogno...
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    388- Il presunto ordine di Himmler di cessazione dello sterminio...Parte 2 : Olo-truffa____"Biblioteca" revisionista su OloCa$h e truffa $terminazioni$ta
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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    Predefinito Rif: Il bavaglio prossimo venturo

    Per capire chi è Martin Buber
    Presentiamo documentazione sugli "eletti" (sionisti o meno,nulla cambia).

    Chi era shahak israel

    shahak israel nacque a Varsavia il 28 Aprile 1933, da genitori ebrei polacchi benestanti. Durante l’occupazione nazionalsocialistasta, la sua famiglia venne trasferita nel ghetto di Varsavia. Il fratello maggiore fuggì in Inghilterra dove si arruolò nella Royal Air Force e successivamente morì in guerra. shahak israel venne nascosto dalla madre presso una famiglia cattolica, nel 1943 furono deportartati nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Nel 1945 emigrarono in Palestina all’epoca sotto mandato britannico.


    Nel nuovo paese shahak israel ricevette un’educazione secolare e religiosa ortodossa. Prestò servizio di leva nell’esercito sionista e rimase tra i riservisti. Frequentò la Hebrew University di Gerusalemme ed ottenne il dottorato in chimica nel 1961. Dopo aver lavorato per due anni presso l’università di Stanford in California tornò alla Hebrew University come istruttore, successivamente divenne professore.
    WaA
    ______________________________
    8 novembre 2011
    Da Israel Shahak, STORIA EBRAICA E GIUDAISMO – Il peso di tre millenni, Centro Librario Sodalitium, Verrua Savoia, 1997, pp. 55-59:



    Il Cassìdismo, erede degenerato del misticismo ebraico, è ancor oggi vitale con centinaia di migliaia di aderenti, fanatici devoti ai loro “santi rabbini", alcuni dei quali esercitano una forte influenza politica, in Israele, tra i leader di quasi tutti i partiti e, in misura molto maggiore, tra gli alti gradi delle forze armate.
    Come si pongono gli aderenti a questo movimento nei confronti dei non ebrei? Prendiamo il famoso Hatanya, libro fondamentale del movimento Habad, uno dei rami più importanti dello Cassìdismo. Secondo questo testo chiave, tutti i non ebrei sono creature assolutamente sataniche "che non hanno nulla di buono" e persino i loro embrioni sono qualitativamente diversi da quelli ebraici.
    L'esistenza dei non ebrei è "inessenziale", visto che tutto il creato è destinato "in funzione degli ebrei".
    Questo è un libro che circola in innumerevoli edizioni e le idee in esso contenute sono state popolarizzate nei numerosi "discorsi" del defunto Führer ereditario di Habad, il cosiddetto rabbino Lubavitcher, Menachem Mendel Schneerson[1], che guidava la potentissima organizzazione dal suo quartier generale di New York.
    In Israele, le idee dell’Hatanya hanno una diffusione di massa, sono insegnate nelle scuole e hanno un grande seguito tra le forze armate. Secondo la testimonianza di Shulamit Aloni, membro del Knesset, la propaganda di Habad si scatenò in modo particolare prima dell'invasione del Libano nel marzo del 1978, allo scopo di persuadere medici e infermieri a non occuparsi dei "feriti gentili". Questa esortazione nazista non si riferiva specificamente agli arabi e ai palestinesi, ma semplicemente ai gentili, ai goyim, tutti.

    Un ex presidente d'Israele, Shazar, era un fanatico seguace di Habad e numerosi uomini politici sia israeliani che statunitensi, a cominciare dal primo ministro Begin, lo appoggiavano e cercavano in ogni modo di guadagnarne la sponsorizzazione. E questo malgrado la forte impopolarità del rabbino Lubavitcher: criticato in Israele per il suo rifiuto di andare nella Terra Santa neppure in visita, per aver mantenuto a New York il suo quartier generale "per oscure ragioni messianiche", e ben noto a New York per il suo razzismo nei confronti dei neri.
    L’appoggio di cui gode Habad, in Israele e negli Stati Uniti, da parte di tanti politici di primo piano è anche dovuto all'ambiguità con cui quasi tutti gli studiosi, specialmente quelli di lingua inglese, hanno sempre affrontato tutto quanto si riferisce al movimento cassìdico e alla sua derivazione Habad.
    Si è sempre ignorata la sconcertante evidenza dei vecchi testi cassìdici, da cui derivano le implicazioni politiche contemporanee, che, nella stampa israeliana in lingua ebraica, vengono addirittura sbattute in faccia al lettore nelle pagine dedicate al Lubavitch Rebbe ed altri leader cassìdici in cui la giustificazione talmudica dell'odio sanguinario contro gli arabi si alterna alle esortazione ad agire.



    In questo senso, uno dei maggiori mistificatori, ed ottimo esempio della potenza dell'inganno, fu Martin Buber (foto). Nelle sue numerose opere in cui esalta l'intero movimento cassìdico, compresa Habad, non si trova una sola riga sulle vere dottrine cassìdiche che riguardano i non ebrei. L'inganno è più grave in quanto le apologie di Buber del movimento cassìdico furono pubblicate in tedesco nel momento del rigurgito del nazionalismo tedesco e della scalata al potere dei nazisti. Buber, che pubblicamente osteggiava il nazismo, esaltava un movimento che sosteneva e insegnava dottrine sui non ebrei non molto dissimili da quelle naziste nei confronti degli ebrei.
    Naturalmente, si può sempre scusare Buber col fatto che, negli anni Trenta e Quaranta, gli ebrei cassìdici erano le vittime e che quindi era giustificata "la menzogna dei bianchi", come dicono gli afroamericani, per cercare di difenderli. Invece, le conseguenze di quell'inganno furono incalcolabili. Le opere di Buber furono tradotte in ebraico e diventarono un formidabile strumento educativo nelle scuole d'Israele, aumentando il potere dei leader cassìdici, letteralmente "assetati di sangue”, di promuovere lo sciovinismo israeliano e l'odio per tutti i non ebrei. Se si pensa a quanti esseri umani feriti sono morti perché gli infermieri militari israeliani, fanatizzati dalla propaganda cassìdica, non li hanno curati, una gran parte della responsabilità va attribuita proprio a Martin Buber e a quelli come lui. Nella sua adulazione del cassìdismo, Buber superò tanti altri studiosi ebraici, particolarmente chi scriveva in lingua ebraica, prima in Yiddish o nelle lingue europee ma sempre per un pubblico ebraico.
    Nelle questioni interne alla comunità ebraica, il movimento cassìdico è stato sempre duramente criticato, e a piena ragione, per il suo misoginismo, molto più estremo degli altri ortodossi, per la propensione per le bevande alcoliche, per il culto fanatico dei loro "santi rabbini" ereditari che estorcevano con ogni mezzo il denaro e per le tante superstizioni che avevano. La visione romanticizzante e sentimentale che Buber presentava del movimento cassìdico ebbe la meglio, negli Stati Uniti e in Israele, perché corrispondeva all'ammirazione totalitaria per tutto quello che si presentava come "genuinamente ebraico" e perché tale era la posizione di certi circoli ebraici della cosiddetta sinistra su cui Buber esercitava una grande influenza.
    Anche se sono convinto che nessuno ha lasciato un'eredità più malefica della sua, Martin Buber non fu il solo. C'erano Yehezkiel Kanfman, sociologo e studioso biblico, che teorizzava il genocidio sul modello del Libro di Giosuè, il filosofo idealista Hugo Shmen Bergman, che fin dal 1914-15 sosteneva che si dovessero deportare tutti i palestinesi in Irak, e tanti altri ancora. Si presentavano tutti come "colombe" ma si servivano di formule e modelli di pensiero utilizzabili, nel senso più razzista e aggressivo, nei confronti degli arabi.
    Tutti i teorici del sionismo s'ispiravano a quel misticismo religioso che incoraggia la propagazione dell'inganno e tutti si presentavano come persone sensibili, incapaci di fare male a nessuno anche quando auspicavano la deportazione, il razzismo e il genocidio. Proprio per questo, il peso dei loro inganni fu così grande ed è per questo che dobbiamo lottare contro l'apologia della disumanizzazione che fanno i rabbini e quelli che sono ritenuti i massimi studiosi del giudaismo,moderni successori dei falsi profeti e dei sacerdoti ingannatori.

    [1] Su Menachem Mendel Schneerson, si vedano i post pubblicati su questo blog: Obama onora il rabbino razzista Menachem Mendel Schneerson: http://andreacarancini.blogspot.com/.../obama-onora-i... , e L’Education & Sharing Day: l’apostasia formale dal cristianesimo degli Stati Uniti d’America: http://andreacarancini.blogspot.com/.../leducation-sh...

    Fonte: Andrea Carancini: Per capire chi è Martin Buber
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    394- Per capire chi è Martin Buber : Olo-truffa____"Biblioteca" revisionista su OloCa$h e truffa $terminazioni$ta
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    Predefinito Rif: Il bavaglio prossimo venturo

    Rabbino Gedalya Liebermann: Il ruolo del sionismo nell'olocausto
    Collaborazione degli ebrei sionisti col Terzo Reich

    Non passa giorno senza che il sionismo realizzato,il suo sistema propagandistico interno,i sayanim sparsi per il mondo (l'hasbara), ripetano il mantra che "nessuno ha fatto nulla per salvare gli ebrei" "minacciati" di ZyklonBtrattamento o einsatzgruppenspallottolamento, papa Vaticano compreso. Riportiamo un articolo di un rabbino che,nel merito, ha qualche sassolino nelle scarpe...E' noto che tale rabbino sarà immediatamente accusato di essere un "ebreo che odia se stesso"(!) se non un antisemita (!), marchio "infamante" classico che qualifica chi è odiato dai sionisti israeliani e diasporici ! Nell'articolo si da per scontato ciò che scontato e dimostrato NON è per nulla,cioè l'avvenuto olocausto in camere a gas e contorno orrorifico, usiamo il testo per dimostrare che ben altri "non hanno fatto nulla per...", anzi collaborarono apertamente col "nemico". (WaA)
    __________________________________________________ _________________

    Articolo del Rabbino Gedalya Liebermann – Australia
    (Le foto allegate non sono parte del testo originale, documentano il trattamento speciale, SONDER BEHANDLUNG ,"semiti palestinesi al fosforo bianco", riservato dagli ebrei sionisti della colonia di occupazione della Palestina agli autoctoni semiti, i Palestinesi)
    ___________________________________

    “ Spiritualmente e fisicamente responsabile “



    Fin dall’inizio, molti rabbini misero in guardia dai potenziali pericoli del Sionismo e dichiararono apertamente che tutti gli ebrei fedeli a Dio dovrebbero starne lontani come si fa col fuoco.

    Queste opinioni furono rese ben chiare sia ai loro confratelli che al pubblico in generale. Il loro messaggio era che il Sionismo è un fenomeno razzista sciovinista che non ha nulla a che vedere col giudaismo.

    Affermarono apertamente che il Sionismo sarebbe stato assolutamente a discapito del benessere degli ebrei e dei gentili e che i suoi effetti sulla religione ebraica non sarebbero stati altro che distruttivi.

    Inoltre avrebbe macchiato la reputazione dell’ebraismo nel suo insieme creando ulteriore confusione nelle comunità ebraiche e non. Il giudaismo è una religione, Il giudaismo non è una razza o una nazionalità. Questo era ed è ancora l’aspetto consensuale fra i rabbini.


    Ci fu data la Terra Santa da Dio onde poter studiare e praticare la Torah indisturbati e per raggiungere livelli di santità difficili da raggiungere al di fuori della terra Santa. Abusammo del privilegio e fummo espulsi. Questo è quello che tutti gli ebrei dicono nelle loro preghiere ad ogni festività ebraica: “ Umipnay chatoenu golinu mayartsaynu “ (a causa dei nostri peccati fummo espulsi dalla nostra terra).


    Ci fu fatto giurare da Dio “ di non entrare in Terra Santa come un’entità prima del tempo predestinato “, “ di non ribellarci contro le nazioni “, di essere cittadini leali, di non fare niente contro la volontà di una qualsiasi nazione o contro il suo onore, di non cercare vendetta, discordia, riparazioni o compensazioni; “ di non lasciare l’esilio prima del tempo”. Anzi, dobbiamo essere umili ed accettare il giogo dell’esilio. Violare questi giuramenti avrebbe significato “ trasformare la vostra carne in preda, come il cervo e l’antilope nella foresta “ e il ritardo nella redenzione.


    ( Trattato del Talmud Ksubos p. 111a).

    Violare i giuramenti non solo è un peccato, ma un’eresia perché è contrario ai fondamenti della nostro Credo. Solo con il completo pentimento l’Onnipotente potrà redimerci dall’esilio, senza alcun sforzo o intervento umano. Questo avverrà dopo che Dio ci avrà inviato i profeti Elijah e Moshiach che porteranno tutti gli ebrei al pentimento totale. In quel momento ci sarà pace universale. (par di capire che lo stato di NON PACE attuale sia causato dal mancato, mancante, "pentimento totale" degli ebrei,nota di WaA)


    IL GRIDO INASCOLTATO


    Leggete l’avvincente storia del Rabbino Weissmandl, coraggioso leader dell’olocausto che si batté sia con l’indifferenza alleata che con l’odio nazista.

    Tutte le più grandi autorità religiose ebraiche di quell’epoca predissero tempi molto bui per l’umanità in generale e per il popolo ebraico in particolare, come conseguenza del Sionismo.

    Essere un ebreo significa sia essere nati da madre ebrea oppure convertiti a questa religione alla condizione che egli o essa non sollevino riserve in merito alla Legge Ebraica.

    Purtroppo ci sono molti ebrei che non hanno la minima idea circa i doveri di un ebreo. Molti di loro non sono da biasimare in quanto, in molti casi, non sono stati cresciuti ed educati in modo ebraico. Ma ci sono coloro che deliberatamente distorcono gli insegnamenti della nostra tradizione per concentrarsi sui loro bisogni personali. E’ sottointeso che non tutti hanno il diritto o la capacità di prendere una decisione in merito alla filosofia o alla legge di una religione. Specialmente in cose in cui quella persona non è qualificata.
    Ne consegue quindi che quegli individui che “hanno deciso” che il giudaismo è una nazionalità devono essere ignorati e persino contestati.
    Non è un segreto che i fondatori del Sionismo non studiarono mai la Legge Ebraica e mai espressero un qualsiasi interesse nella nostra santa tradizione.
    Essi sfidarono apertamente l’autorità rabbinica e si autonominarono leaders della “nazione” ebraica. Nella storia ebraica, azioni come queste hanno solo provocato disastri. Essere un ebreo e portare apertamente sfida all’autorità o presentare “modifiche” o “innovazioni” senza prima consultare coloro che sono ufficialmente nominati leaders spirituali ebrei, corrisponde a richiamare su se stessi una catastrofe. Non si può semplicemente decidere di “modernizzare” vecchie tradizioni o norme. Ai leaders spirituali del giudaismo contemporaneo, meglio conosciuti come rabbini ortodossi, è stato conferito l’incarico di giudicare e di interpretare vicende pertinenti alla fede ebraica. Questi rabbini hanno ricevuto i loro diritti e responsabilità e formano un nesso nella catena ininterrotta della tradizione ebraica datata ai tempi di Mosè che ricevette la Torah da Dio Onnipotente in persona.

    Furono questi veri rabbini che, al tempo in cuì si formò il movimento Sionista, previdero il pernicioso risvolto che fu indubbiamente organizzato. Fu un uomo che possedeva un rilevante genio ebraico ed un livello di incontestata santità che pronunciò l’atteggiamento ebraico circa il Sionismo.


    GRAN RABBINO TEITELBAUM


    Questo carismatico individuo, il Rabbino di Satmar, Gran Rabbino Joel Teitelbaum, non fece giochi di parole. Andò direttamente al nocciolo della questione e chiamò Sionismo “il lavoro di Satana”, “un sacrilegio” e “ una blasfemia “. Egli proibì ogni partecipazione a qualsiasi cosa anche remotamente associata al Sionismo e disse che il Sionismo avrebbe richiamato l’ira di Dio sul Suo popolo.

    Egli mantenne questo atteggiamento con incrollabile coraggio fin dagli albori del Sionismo mentre si trovava ancora in Ungheria e fino alla sua morte a New York dove guidava una congregazione che raccoglieva centinaia di migliaia di adesioni. Il Gran Rabbino Teitelbaum, discendente di santi mistici e Maestri Hassidici, vide purtroppo avverarsi le sue previsioni. Perdemmo più di sei milioni di fratelli, sorelle, figli e figlie in un modo orribile. Più di sei milioni di sante persone che dovettero ricevere la punizione a causa della stupidità sionista. L’Olocausto, diceva in lacrime, fu una conseguenza diretta del Sionismo, una punizione di Dio.


    E’ DI COMUNE CONOSCENZA CHE TUTTI I SAGGI E I SANTI IN EUROPA AL TEMPO DELL’ASCESA DI HITLER DICHIARARONO CHE EGLI ERA UN MESSAGGERO DELLA COLLERA DIVINA, MANDATO PER CASTIGARE GLI EBREI A CAUSA DELLA DURA APOSTASIA DEL SIONISMO CONTRO IL CREDO NELLA REDENZIONE MESSIANICA FINALE.


    Ma non è tutto. Non bastava ai leaders sionisti di aver suscitato l’ira di Dio. Dimostrarono un enorme disprezzo per i loro fratelli e sorelle ebrei partecipando attivamente al loro sterminio.

    Solo l’idea del Sionismo, che i rabbini dissero avrebbe comportato una disgrazia, non bastava loro. Fecero anche lo sforzo di gettare benzina sul fuoco. Dovevano incitare l’Angelo della Morte, Adolf Hitler. Si presero la libertà di dire al mondo che essi rappresentavano l’Ebraismo Mondiale. Chi nominò questi individui leaders del Popolo Ebraico?
    Non è un segreto che questi sedicenti “leaders” erano degli ignorantoni per quanto riguarda il giudaismo. Anche atei e razzisti.
    Questi sono gli “statisti” che organizzarono l’irresponsabile boicottaggio contro la Germania nel 1933.
    Questo boicottaggio infastidì la Germania quanto una mosca che attaccava un elefante, ma portò una calamità sugli ebrei d’Europa. In un epoca in cui l’America e l’Inghilterra erano in pace con il cane pazzo Hitler, gli “statisti” sionisti rinunciarono al solo metodo plausibile di riconducibilità politica; e col loro boicottaggio irritarono alla follia il leader tedesco. Iniziò il genocidio, ma queste persone, sempre che possano essere classificate come membri della razza umana, se ne stettero a guardare.


    “ Nessuna Vergogna “



    Il Presidente Roosevelt convocò la conferenza di Evian dal 6 al 15 Luglio 1938 per discutere il problema dei rifugiati ebrei.
    La delegazione dell’Agenzia Ebraica, guidata da Golda Meir (Meirson), ignorò un’offerta tedesca che consentiva agli ebrei di emigrare verso altri paesi per 250 Dollari a testa,
    e i Sionisti non si impegnarono per influenzare gli Stati Uniti e gli altri 32 paesi presenti alla conferenza al fine di permettere agli ebrei tedeschi ed austriaci di emigrare.


    L’1 Febbraio 1940 Henry Montor, vice-presidente dello United Jewish Appeal si rifiutò di intervenire in merito ad una nave carica di rifugiati ebrei incagliata sul fiume Danubio, affermando che “ la Palestina non può essere inondata di……vecchi e persone indesiderate “


    Leggete “I Milioni che avrebbero potuto essere salvati“ di I. Domb


    E’ un fatto storico che nel 1941 ed ancora nel 1942, la Gestapo tedesca offrì a tutti gli ebrei europei un transito per la Spagna se avessero rinunciato a tutte le loro proprietà in Germania e nella Francia occupata e alle seguenti condizioni:

    a) nessuno dei rifugiati sarebbe dovuto andare dalla Spagna alla Palestina

    b) che tutti i rifugiati venissero trasportati dalla Spagna agli USA o nelle colonie britanniche per rimanervi; con visti di entrata procurati dagli ebrei ivi residenti

    c) 1.000 Dollari di riscatto per ogni famiglia messi a disposizione dall’Agenzia Ebraica, pagabili all’arrivo della famiglia alla frontiera spagnola per una quota di 1.000 famiglie al giorno.


    I leader sionisti in Svizzera e Turchia ricevettero questa offerta col chiaro intendimento che, l’esclusione della Palestina come destinazione dei rifugiati, fosse basata su un accordo fatto tra la Gestapo e il Muftì.



    La risposta dei leaders sionisti fu negativa, con i seguenti commenti:

    a) SOLO la Palestina sarebbe stata considerata come destinazione dei rifugiati

    b) gli ebrei europei dovranno accedere ad una quantità di sofferenza e morte in misura maggiore delle altre nazioni, in modo che gli Alleati vittoriosi concorderanno con uno “Stato Ebraico” alla fine della guerra

    c) nessun riscatto verrà pagato.

    Questa risposta all’offerta della gestapo fu fatta con la piena consapevolezza che l’alternativa non era altro che la camera a gas.


    Questi leader sionisti imbroglioni tradirono la loro stessa carne ed il loro stesso sangue. Il Sionismo non fu mai una opzione per la salvezza ebraica. Anzi fu l’opposto, fu una formula per esseri umani da usare come garanzia per il delirio di onnipotenza di vari disperati. Una perfidia! Un tradimento oltre ogni descrizione!

    Nel 1944, al tempo delle deportazioni ungheresi, fu fatta una offerta simile, potendo così salvare tutto l’Ebraismo Ungherese. La stessa gerarchia sionista rifiutò nuovamente l’offerta (dopo che le camere a gas avevano già mietuto milioni di vittime).

    Il governo britannico concesse il visto a 300 rabbini e le loro famiglie per la Colonia delle Mauritius, passando via Turchia. I leaders “ dell’Agenzia Ebraica “ sabotarono questo piano facendo osservare che esso era sleale nei confronti della Palestina e quindi i 300 rabbini e loro famiglie potevano essere gasati.

    Il 17 Dicembre 1942 entrambe le Camere del Parlamento Inglese dichiararono la loro disponibilità a trovare un rifugio temporaneo per le persone in pericolo.


    Il Parlamento Britannico propose di evacuare 500.000 ebrei dall’Europa e di insediarli nelle colonie britanniche, come parte di trattative diplomatiche con la Germania. In due settimane questa mozione ricevette un totale di 277 firme parlamentari. Il 27 gennaio, quando vennero intraprese ulteriori iniziative da oltre 100 deputati e lords, un portavoce dei Sionisti annunciò che gli ebrei si sarebbero opposti alla mozione perché la Palestina non vi era menzionata.

    Il 16 Febbraio 1943 la Romania offrì 70.000 rifugiati ebrei della Transnistria (territorio dell’odierna Moldavia) per la somma di 50 Dollari cadauno. Questo fu pubblicato in quotidiani di New York. Yitzhak Greenbaum, Presidente del Comitato di Soccorso dell’Agenzia Ebraica, rivolgendosi al Concilio Esecutivo Sionista in Tel Aviv il 18 Febbraio 1943 disse: “ quando mi chiesero se non potevo prendere denaro dai fondi del United Jewish Appeal per il soccorso degli ebrei in Europa, io dissi NO! E dico ancora NO! Bisogna resistere a questa ondata che spinge le attività sioniste in secondo piano “.

    Il 24 Febbraio 1943 Stephen Wise, Presidente del Congresso Ebraico Americano e leader dei sionisti americani emise un pubblico rifiuto a quest’offerta e dichiarò che nessuna raccolta di fondi gli sembrava giustificata. Nel 1944 il Comitato di Emergenza per la Salvezza del Popolo Ebraico ricorse al governo americano per fondare il War Refugee Board (l’Ente per i Rifugiati di Guerra).

    Stephen Wise , deponendo davanti ad una speciale commissione del Congresso, pose obiezioni a questa proposta.


    Durante il corso delle trattative sopra menzionate, Chaim Weizman, il primo “statista ebreo” affermò: “ la parte più preziosa della nazione ebraica è già in Palestina e quegli ebrei che vivono fuori dalla Palestina non sono così importanti “. Il degno compagno di Weizman, Greenbaum, amplificò quest’affermazione dicendo: “ una mucca in Palestina vale più di tutti gli ebrei in Europa “.

    E così, dopo l’episodio più amaro della storia ebraica, questi “statisti” sionisti sollecitavano i rifugiati nei campi di concentramento a soffrire la fame e privazione e a rifiutare una risistemazione in un luogo diverso dalla Palestina; solo allo scopo di costruire il loro Stato.

    Nel 1947 il Membro del Congresso William Straiton sponsorizzò una proposta di legge per l’entrata immediata negli Stati Uniti di 400.000 persone sfollate. La proposta non passò dopo che fu pubblicamente condannata dalla dirigenza sionista.

    Questi fatti vengono letti con costernazione ed insopportabile vergogna. Come si può spiegare che in un epoca durante l’ultima fase della guerra, quando i Nazisti erano disponibili a barattare gli ebrei per denaro, in parte in base al loro desiderio di stabilire contatti con le potenze occidentali che, credevano, fossero sotto l’influenza ebraica, come fu dunque possibile, ci si chiede, che gli autoproclamati “leader ebrei” non abbiano mosso mari e monti per salvare l’ultimo rimasto dei loro fratelli?

    Il 23 Febbraio 1956,all’On. J.W. Pickersgill, Ministro dell’Immigrazione, fu chiesto alla Camera dei Comuni Canadese se avesse aperto le porte del Canada ai rifugiati ebrei. Egli rispose: “ il governo non ha fatto passi avanti in quella direzione perché il governo di Israele ….non vuole che lo facciamo “.

    Nel 1972 la dirigenza sionista si oppose con successo all’iniziativa del Congresso degli Stati Uniti di permettere a 20.000/30.000 rifugiati russi di entrare negli USA. Le organizzazioni di soccorso ebraiche, Joint e HIAS, furono sollecitate ad abbandonare questi rifugiati a Vienna, Roma e in altre città europee.

    La cosa è chiara!!! Il soccorso umanitario è stato sovvertito in nome degli stretti interessi sionisti.

    Ci furono ben più numerosi crimini scioccanti commessi da questi abietti degenerati conosciuti come “statisti ebrei”. Potremmo portare molti più esempi ma per il momento sarebbe sufficiente spiegare il perché di quelli sopra esposti.



    La responsabilità dei Sionisti nell’Olocausto è triplice:


    1 – L’Olocausto fu una punizione per non aver rispettato i Tre Giuramenti (vedi Talmud, Trattato Kesubos p. 111a)


    2 –I leaders sionisti negarono apertamente l’aiuto sia finanziario che di altro genere, per salvare i loro fratelli e sorelle da una morte crudele.


    3 – I leaders del movimento Sionista collaborarono con Hitler e la sua banda in molte occasioni e in molti modi.

    Fonte: Jews Against Zionism and Zionists. (JAZZ)

    Traduzione a cura di: Gian Franco Spotti
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    Sempre sulla collaborazione tra ebrei sionisti e regimi Nazionalsocialista e Fascista italiano:
    Intervista ad A.Giacobazzi: MyBlog.it | Crea il tuo blog...
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    N.B. In verde testi di Olotruffa. Colore, foto, evidenziatura, grassetto, sottolineatura, NON sono parte del testo originale. La fonte è riportata. Mail : waa359@libero.it / Skype : velvet-blu

    392- Rabbino Gedalya Liebermann: Il ruolo del sionismo nell'olocausto : Olo-truffa____"Biblioteca" revisionista su OloCa$h e truffa $terminazioni$ta
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

 

 
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