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    Mé rèste ü bergamàsch
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    Arrow Lo strano caso del Dr. Lerner & Mr. Siegel

    Articolo letto stamattina sul Foglio cartaceo.
    Ora che l'ho trovato anche online ve lo posto.

    Gad vs. Leo, processo per razzismo o contro un linguaggio e un mondo?

    Il conduttore dell’Infedele ha querelato un conduttore di Radio Padania per diffamazione con l’aggravante d’istigazione all’odio razziale verso i rom. Non si capisce chi sia il debole e chi il prepotente, o forse si capisce

    Lo strano caso del dr Lerner e mr Siegel - [ Il Foglio.it › Solo qui ]

    C’è un processo in cui si deciderà se esista, oggi, un modo proibito di parlare di immigrazione, xenofobia, sicurezza. Un processo per diffamazione a mezzo stampa aggravata dalla presunta istigazione all’odio razziale nei confronti della comunità rom. Attorno a questo processo c’è una storia che parla di due uomini. L’uomo Rispettabile si chiama Gad Lerner, il giornalista democratico ascoltato, citato e stimato da migliaia di lettori, colleghi e telespettatori, solitamente restio, dice, a querelare per reati d’opinione. L’uomo di “Pinocchio” e “Milano, Italia”, la firma di Repubblica, l’ex vicedirettore della Stampa ed ex direttore del Tg1, l’ex giornalista dell’Espresso, del Manifesto e molti anni prima di Lotta continua, lo scrittore di un pamphlet sul meticciato socio-culturale, il candidato alle primarie milanesi del Pd con cui amavano confrontarsi il banchiere Alessandro Profumo e sua moglie, la bindiana Sabina Ratti, manager Eni. Il Rispettabile, cioè Gad, è il conduttore tv più apprezzato nel giro Brera-Corriere della Sera (dove le asprezze di Michele Santoro paiono, sinceramente, troppo). E’ il punto di riferimento della Milano che va volentieri in bicicletta come Marco Tronchetti Provera, e si scopre volentieri ecologista come Milly Moratti, e va volentieri alla Fiera dei fiori ai Giardini pubblici a incontrare, con sereno sorriso bipartisan, Afef e Daniela Santanchè, e va al girotondo e al teatro e al cinema e alla Scala e a bere buon vino senza sfarzi ma in assoluta raffinatezza. Gad è il pensiero rispettabile della Milano rispettabile che mette al balcone la bandiera della pace ma discute con civiltà di guerre di civiltà e non odia nessuno – neppure George Bush, neppure Silvio Berlusconi – e porta belle collane etniche su tessuti discreti ma pregiati, e rispetta e pretende rispetto ma non alza mai la voce.

    Una Milano che abita, nascosta, in palazzi antichi con atrio spazioso e bel cortile insospettabile, e d’estate va in India, Indonesia e Tanzania con enorme rispetto per gli abitanti, gli usi e i costumi. Una Milano che sta dalla parte giusta e ha idee giuste, ragionevoli, pulite, moderate, ragionate, accettate e democraticamente accettabili in società. L’uomo rispettabile – Gad – è un ex apolide nato a Tripoli da famiglia ebraica, stabilitasi in Palestina prima della nascita di Israele. E’, come ama scrivere di sé, un “meticcio, cosmopolita, bastardo e infedele” – perché è nel sentirsi “bastardo” che nasce l’esercizio e la promozione della tolleranza. Gad il rispettabile oggi è preoccupato. Molto preoccupato. Sente serpeggiare un sussurro xenofobo anzi un bercio anzi un insulto anzi un insieme di insulti che gli ricordano un brutto passato: non solo il preludio dell’Olocausto, ma anche il preludio agli anni di piombo, dice. Si preoccupa, Gad, e teme che “dalle parole si passi ai fatti”.

    Le parole sono quelle dette, in un giorno del settembre 2007, dall’altro uomo coinvolto nel processo, un Impresentabile nel mondo dei Rispettabili. L’Impresentabile si chiama Leo Siegel, conduttore di Radio Padania, giornalista e allenatore di calcio e hockey, più volte candidato ed eletto per la Lega alle amministrative. Un reduce da un altro passato, da un’altra realtà, da una catacomba che sulle mappe del mondo rispettabile non esiste. Uno che è sempre stato dalla parte che ai rispettabili e a chi si sente sinceramente democratico appariva e appare sbagliata – ineducata, pericolosa, diversa, sgradevole: nell’Msi negli anni Settanta, nella pancia della Lega oggi.

    L’Impresentabile dice cose che ai Rispettabili, e in generale a chi si sente sinceramente democratico, appaiono indicibili, inascoltabili, irricevibili. L’Impresentabile parla con (e come) la gente che a Eugenio Scalfari sembra un’invenzione retorica: “Bossi ha detto: io parlo con la gente e la gente vuole questo… ma si vorrebbe sapere qual è la gente con la quale parla il leader della Lega”, ha scritto il fondatore di Repubblica domenica scorsa.
    All’epoca dei fatti in esame nel processo, Leo Siegel conduceva un programma chiamato “Il Ribelle”, un filo diretto a Radio Padania Libera.

    Tuttora Leo Siegel conduce fili diretti, oltre ad allenare la nazionale padana, motivo per cui alla Padania e a Radio Padania i ragazzi giovani – che sembrano non curarsi, nel bene e nel male, del processo per istigazione all’odio razziale in cui è coinvolto il loro beniamino – gli danno pacche sulla spalla e dicono “forza grande Leo” quando Siegel, con i capelli bianchi squadrati sul volto senza sorriso, si trascina, con un’andatura che tradisce gli acciacchi della lunga carriera sportiva, lungo i corridoi dipinti di verde della radio – se non fosse un Impresentabile nel mondo Rispettabile potrebbe sembrare un ex attore di film d’estetica decadente. O forse il volto cupo e l’espressione ripiegata e dolente sono un pegno pagato all’essere stato dalla parte in cui non si doveva stare negli anni Settanta. All’estrema destra. Segretario di sezione missina.

    “Ho visto molti funerali”, dice Siegel – che nel 1975 scrisse sul Candido un pezzo per la morte di Sergio Ramelli, lo studente di estrema destra sprangato da un gruppo di studenti legati ad Autonomia operaia. “Molti funerali” per Siegel significa anche Giorgio Almirante e l’anarchico Valpreda, che Siegel seppe “essersi avvicinato, per alcuni aspetti, al pensiero leghista poco prima di morire”. “Ho visto molti funerali” è una frase che Siegel dice in prima persona, mentre spesso parla in terza persona come a voler guardare da fuori, e con fatica, se stesso – Leo Siegel ha fatto questo, Leo Siegel ha detto questo, dice Siegel persino quando racconta di suo figlio in America e del primo volo per andare a trovarlo, durante il quale Siegel ha visto “Quo Vadis” con sottotitoli in tedesco e ha riempito l’“assurdo questionario in cui ti chiedono se ti droghi o sei terrorista”.

    Parla spesso in terza persona, Siegel, anche quando racconta dei suoi due matrimoni – con la prima moglie è “rimasto amico”, con la seconda divide una casetta in Svizzera ma a volte si chiede: “Avrò fatto soffrire qualcuno, avrò fatto soffrire questa donna?”, rimorso di coscienza che non gli viene, dice, quando pensa alle parole dette in radio, quelle per cui è accusato di razzismo e quelle dette “senza limare gli aggettivi come si fa con la minuta di un pezzo”. Le parole sono: comunità rom “banda di ladri, mascalzoni, delinquenti, farabutti che ci intossicano dalla mattina alla sera”, Lerner “nasone”, un “nasone” che lui, Siegel, fosse stato “uno che frequenta la Sinagoga” sarebbe andato a prendere “per il collo ma veramente, non in senso figurato”. Motivo del “prendere per il collo”: “Ma tu mi puoi mettere sullo stesso piano l’Olocausto con questa banda di gente che va a rubare?”, frase detta a proposito dell’accostamento fatto da Lerner, in una trasmissione dell’Infedele del 2007, “tra il dramma del popolo ebraico con quello dei rom”. E se uno chiede a Siegel: “Scusi ma lei parla di Olocausto e poi chiama Lerner ‘nasone’, epiteto con cui gli antisemiti offendevano gli appartenenti alla comunità ebraica?”, Siegel risponde che per lui “Nasone significa l’uomo di ‘Pinocchio’, il conduttore diventato famoso con la trasmissione ‘Pinocchio’, è da allora che lo chiamo così”.

    Se credergli o meno lo deciderà un giudice, a Milano. Siegel però non ammetterà “colpevolezze che non ha”, dice, “non l’ho fatto e avrei potuto, in quel modo, cioè ammettendo intenzioni che non avevo, cavarmi d’impaccio”. Dice che risponderà “delle porcate fatte all’Inferno, come tutti”. Tira fuori la lettera aperta che ha messo sul suo sito Leo Siegel - Un Benvenuto a tutti i visitatori, mandata in febbraio al Corriere della Sera “e mai pubblicata”, dice. Ma come mai pubblicata?, viene da chiedere. Guardi che il Corriere ha scritto del suo caso, con firma illustre, Gian Antonio Stella.

    Siegel non ha mai trovato però in pagina la sua lettera, la cui pubblicazione, secondo lui, avrebbe lenito la sua “ferita” più di qualsiasi intervista. La lettera aperta dice: “Ci sono ferite morali che lasciano il segno più di quelle fisiche. Ad esempio l’accusa di razzismo, reato spregevole e, per quanto mi riguarda, incompatibile con l’educazione ricevuta dai miei genitori, cristiani praticanti, che con sacrifici mi fecero studiare all’Istituto Gonzaga dei ‘Fratelli Cristiani’. Anche qui mi inculcarono i valori di questa fede. Di più, il mio stesso professionismo sportivo, con la relativa cultura interetnica, è agli antipodi dell’accusa. Di peccati, in vita mia, ne ho fatti, chiedendo poi perdono al Padreterno, ma mai quello che si potrebbe evincere dalla vicenda che mi vede coinvolto, e da voi riportata. Fiducioso che nelle sedi opportune tutto sarà chiarito, ringrazio per l’ospitalità”.

    Non ha rimorsi, Siegel, su quello che ha detto in radio – e deciderà un giudice se nel mondo Rispettabile certe cose non si possono dire (neppure) in radio. Un leghista che vuol restare anonimo, impiegato in un’amministrazione comunale del nord, dice che “alla radio padana quel filo diretto è fatto apposta per essere diretto. Forse Lerner ha notato quella trasmissione perché si è fatto il suo nome, ma gli ascoltatori dicono quello che pensano al filo diretto da anni, sullo stesso tema o su argomenti simili. Non sono gli amici di Lerner a parlare di libertà di parola?”. Lerner però dice che “un’aggressività così violentemente scagliata contro un gruppo etnico nel suo insieme, dando per scontato che avesse una tara genetica” l’ha fatto propendere per una soluzione che gli è odiosa: la denuncia, anche se, dice, “non voglio vendette né risarcimenti economici, e mi sarei accontentato di una richiesta di scuse”. Lerner vuole che “venga riconosciuto un principio: queste parole sono preliminari a fatti di violenza. Non siamo immunizzati contro l’intolleranza e l’odio. Già sappiamo, dagli anni Settanta, che parole irresponsabili hanno concimato la pratica armata. Voglio che sia sancito in tribunale che c’è un linguaggio proibito”. Siegel, dal canto suo, di fronte all’accusa di istigazione all’odio razziale si definisce “ghandiano”, dice che la Lega è “un movimento ghandiano” e che lui sa “che nell’Olocausto vennero mandati a morire anche dei rom, ma appunto l’Olocausto, fatto osceno e nefando, non può essere paragonato alla malfidenza nei confronti di questa gente, malfidenza che cresce in un clima di insicurezza”.

    Per sottolineare l’assenza di rimorso rispetto “a mie parole ingiustamente accusate di incitare al razzismo”, Siegel ricorre a una battuta: “Io devo rispondere a due segretari, a Bossi e alla mia coscienza. Quando sono in pace con loro sono in pace con me stesso”. Lo dice con il tono con cui racconta di essere stato “un ragazzo che studiava all’Istituto Gonzaga non per snobismo ma perché i miei, che nel 1948 votarono Dc, dopo gli anni da sfollati – torinesi nel Canavese – volevano che andassi in una scuola che avesse i vetri intatti. Io non mi sono mai sentito borghese. Borghesia per me era conformismo, non prendere posizione. Io l’ho sempre presa, una posizione, giusta o sbagliata che potesse apparire”. Siegel, da ragazzo, nel 1956, prendeva posizione “scendendo in piazza contro l’Unione sovietica per la libertà dell’Ungheria”. Anni prima, ancora mezzo bambino, era però sceso in piazza per “Trieste italiana”. “Per me la libertà in quegli anni, come poi negli anni Settanta, si coniugava con la destra”, dice. Sfollati i Siegel lo erano, come tanti torinesi, per la guerra. I nonni Siegel, cognome ebraico in famiglia cattolica, erano in Germania. Siegel, è stato detto, è ebreo da parte di padre e non di madre, quindi non è ebreo. Siegel dice di essere cresciuto in una famiglia cattolica e dice che non sa che cosa sia successo – “i nonni potrebbero essere pure morti in un incidente stradale” – e comunque non vuole dire nulla perché ora c’è il processo e “sembrerebbe che io tiri l’acqua al mio mulino”. Come dire: uno che ha i nonni di origine ebraica non può essere razzista.

    Siegel insiste molto sul fatto che per lui il “razzismo” è “Olocausto, apartheid sudafricano, neri fatti schiavi e frustati nelle piantagioni, indiani d’America massacrati”. Dice che è vero che il giorno incriminato, in radio, ha detto, parlando dei rom, “banda di ladri, mascalzoni, delinquenti, farabutti”. Ma che non si può “paragonare L’Olocausto a problemi di convivenza che molti nel paese non vogliono guardare in faccia. Io ci sto, ai gazebo, al quartiere Ortica di Milano, di fronte alla gente, ai pensionati, alle casalinghe, agli operai. Gente che prima votava a sinistra e ora mi dice ‘meno male che ci siete voi’. Gente che magari ha due figli disoccupati e però sa che gli imprenditori preferiscono prendere in nero gli immigrati perché li pagano meno, gente che ora viene a firmare petizioni con la fotocopia del documento perché è stata scippata due volte. Spesso da immigrati. Ma dirlo non è razzismo. Sono fatti. E se è vero che le parole possono eccitare gli animi, io non me la sento di fare la verginella e chiudere gli occhi. Possibile che se dico a un bergamasco mascalzone è un insulto e se lo dico a un rom è razzismo?”. Siegel si sente, oltreché ghandiano, “rivoluzionario”: “Noi vogliamo fare la rivoluzione con la forza delle idee, e la rivoluzione, si sa, non la fa chi ha la pancia piena. Chi sta bene non vuole cambiare nulla. Ripeto: dirlo non è razzismo, sono fatti. Così facendo, a forza di chiamare razzismo il mio dire ‘mascalzoni’, si rischia di banalizzare. Ci sarà un effetto al lupo al lupo quando e se il rischio dovesse essere reale”.

    Un fatto che mette d’accordo Siegel e Lerner è che quando un ascoltatore facinoroso, nel giorno incriminato, il 27 settembre del 2007, ha detto, all’indirizzo dei rom, “razza da sterminare, ci vorrebbe un uomo con i baffetti”, Siegel l’ha fermato: “No, credo che oggi ci possano essere metodi un pochino più democratici e civili… sa noi siamo ghandiani e cerchiamo di fare altri percorsi che non quelli”, ha detto. Lerner, interpellato in proposito, riconosce che in quel punto della trasmissione Siegel ha cercato di “contenere”, ma ribadisce che è il tenore di tutto quello che Siegel ha detto a costituire “un manifesto d’odio razziale preliminare a atti di violenza”. Lerner aveva portato la trascrizione della trasmissione al ministro Maroni, durante un convegno sulle leggi razziali organizzato dalla comunità ebraica. Maroni, inizialmente, come ricorda Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, disse di volersi costituire parte civile contro Siegel. Poi non l’ha fatto. Lerner racconta di aver ricevuto tempo fa una telefonata privata dal ministro in cui il ministro adduceva motivazioni tecniche riconducibili a un no dell’Avvocatura dello stato. “Ma avrebbe potuto fare un gesto simbolico”, dice Gad.

    “Alla radio chiama gente di tutti i tipi”, dice Siegel riferendosi agli ascoltatori del suo filo diretto. “Solo che in Italia ci sono poche radio senza filtri, noi e Radio Radicale, e non è un caso che Marco Pannella sia venuto, dopo la prima Pontida, unico, a dialogare con la Lega, acclamato con una standing ovation perché nessuno allora voleva parlare con un movimento fuori dall’arco costituzionale”.

    Siegel non è neppure una versione padana di Rush Limbaugh, il conduttore radiofonico americano ultraconservatore che sparò nell’etere una canzone dal titolo “Magic negro” contro Obama. Limbaugh, ascoltato da decine di milioni di ascoltatori, è comunque in qualche modo establishment. Siegel no. L’ex missino Siegel si avvicinò alla Lega quando vide “quei tavolacci, quelle persone non impalcate, come si dice qui al nord, che dicevano cose vere, cose anche brutte ma che non sentivo in bocca a nessuno dei politici marmittoni. Per me, dopo anni di lontananza dalla politica, fu un’altra scelta di libertà”. Dopo gli anni di piombo Siegel si occupò di sport e basta. Unico ricordo positivo di vita pubblica: il sindaco Carlo Tognoli, socialista, che gli dà un pubblico riconoscimento per la sua attività di volontariato (“e poi sono stato direttore della Tazzinetta benefica”, dice, come a voler lavare con questo l’accusa di razzismo: “Ai poveri non si guarda in faccia. Ti pare che io do da mangiare a un povero e guardo il colore della pelle?”).

    I fatti sono l’ossessione di Siegel. Li elenca: campionati vinti, elezioni vinte. Sono fatti appesi, sotto forma di manifesti, alle pareti verdi della sede della Padania e di Radio Padania, dove il sabato Leo Siegel passa a salutare direttore, colleghi e collaboratori, nei dedali di un palazzetto lontano dal centro di Milano, immerso nel nitore dei villini a schiera, un nitore inadatto all’immagine che ha “l’impresentabile” base leghista nel mondo rispettabile, quello che con Eugenio Scalfari si chiede “chi sarà la gente con cui parla Bossi?”. Ma il giornale e la radio non sono “base”, anche se per lavoro ascoltano la base. I ragazzi del giornale, di fronte a Siegel, ricordano i momenti di gloria – la nazionale padana ha avuto un risultato importante in Finlandia. Peccato per la troppa luce da notte bianca nordica e i troppi moscerini e le troppe paludi di erba e ghiaccio appena sciolto. Accanto alla scrivania di Leo Siegel si aggira una signora d’età indefinibile e aspetto da zia inglese al tè delle cinque. E’ una collaboratrice della radio esperta di musica classica, candidata come altri collaboratori alle amministrative con la Lega. Ha i santini elettorali in borsa, prende la campagna con filosofia ma non è fiduciosa per via dell’alto numero di candidati leghisti nella sua zona: chiedo il voto e le persone mi dicono che si candida anche il loro amico e il loro parente, dice rivolta a Siegel, sospirando e lasciando squillare due cellulari.

    Fatto sta che ora un capriccio del caso o della storia mette di fronte in tribunale, oltreché due visioni opposte di chi è razzista e di chi non lo è, di chi istiga e di chi non istiga, due uomini con nome e cognome simile per assonanza e apparente lontanissima provenienza: Leo e Gad, Siegel e Lerner.

    Il 27 settembre del 2007, giorno incriminato, è la mattina successiva a una puntata dell’“Infedele” di Gad Lerner sui rom. E’ un periodo in cui si parla molto di rom: c’è un fatto orribile, dei bambini rom arsi vivi in una baracca vicino a Livorno, e ci sono delle signore che, dice un ascoltatore a Siegel, al funerale gridano, all’indirizzo dei genitori dei bambini, “maledetti”, come a voler dire: siete voi i veri colpevoli, voi che li avete lasciati soli per andare “a rubare”. Sono giorni di rapine e stupri nelle ville di campagna, di amministrazioni comunali – anche di centrosinistra – che a Firenze e a Bologna lanciano l’allarme e spaccano giunte per via dell’emergenza sicurezza (e dei provvedimenti che vorrebbero prendere o hanno preso per risolvere il problema degli insediamenti abusivi e degli eserciti di lavavetri).

    Siegel – come si legge dalla trascrizione agli atti del processo (la stessa leggibile sul sito di Lerner), apre il programma radiofonico con una “premessa”: “Premesso che questa trasmissione e questi spazi sono fatti apposta per dare sfogo alle vostre legittime istanze, ai vostri risentimenti… una cosa la voglio dire prima di attivare le linee. Io non so se ieri sera avete assistito a quella oscenità condotta da Gad Lerner che aveva per tema la beatificazione di una banda di ladri cioè i nomadi o i rom, chiamateli voi come volete chiamarli. E prego che nessuno venga a dire ‘ma ladri come? Ma lei come si permette?’ Ladri sì perché chiunque non ha un lavoro e campa, delle due l’una: o ruba oppure compie i miracoli nottetempo, gli danno un panino lo moltiplica, diventan cinquanta, cento oppure ci spieghino loro come fa a campare uno che non lavora. Va bene che ci sono i don Colmegna in giro che fanno di tutto di più però se è vero che sono centocinquantamila o giù di lì da queste parti eh, beh, centocinquantamila che vivono con la sussistenza dei vari don Colmegna… che poi don Colmegna non è che sia un benestante, don Colmegna cucca i soldi delle istituzioni e dei benefattori cioè i soldi nostri che poi non sono i benefattori xy, nome e cognome, no, sono i vari enti che campano con i sussidi dello stato, delle regioni, delle province e dei comuni…”. Dopo la premessa, e prima di prendere le telefonate, Siegel dice: “Il problema è un altro, e cioè io vedo mettere in croce chi? L’assessore di Firenze che pretende di coniugare l’amministrazione con la le-ga-li-tà !… la punta di diamante di ieri è stata quando eh… il Gad Lerner eh.… così, veramente col cuore in mano ehm… la coscienza da un’altra parte però lasciata fuori, ha detto: ‘Va bene, voi togliete gli accattoni dai semafori’, togliete i vùlavà da semafori, va bene, fa: ‘Ma vi preoccupate?, ma vi siete preoccupati di quale può essere la strada del recupero di queste persone quando non avranno più la possibilità di lavare i vetri ai semafori?’… Cioè, siamo arrivati a questo, ma io fossi stato in studio, io saltavo addosso a Gad Lerner lo pigliavo per il collo, in senso figurato, e gli chiedevo: ‘Senti un po’, nasone ma ti sei mai chiesto per quale motivo si deve preoccupare un’amministrazione del recupero dei vulavà di gente irregolare di gente che campa di espedienti e non si deve preoccupare allora in egual misura o ancor con maggior misura del dramma del pensionato che non campa fino a fine mese? Oppure di quello che viene licenziato e perde il posto di lavoro?’”.

    Da questa miccia è disceso il resto: un’altra accusa di nasone, un altro “banda di ladri ai rom”, la non accettazione dell’accostamento rom-ebrei. E vari ascoltatori: opinioni non infiocchettate, magari rozze, magari repellenti, magari da bar o peggio, magari inaccettabili, se si vuole. Sicuramente poco udite e non udibili nel mondo dei rispettabili. Siegel oggi dice: “Il problema non si risolve con la censura, meglio che la gente parli piuttosto che meni le mani”. Lerner la vede esattamente al contrario: quello che dice Siegel può portare la gente a menare le mani. In attesa che un giudice decida, Leo Siegel continua “a parlare con la gente”, dice. Gente di periferia, di provincia. Gente al mercato, gente che prende l’autobus. Gente che, piaccia o non piaccia, esiste, parla, vota, si sposa, si lamenta, generalizza, sbraita, ha paura (paura fondata e non fondata). Gente che al mondo Rispettabile forse non è mai comparsa davanti, se non come eco visiva di un servizio giornalistico da Pontida o da una fabbrica un tempo “rossa”. Gente che può apparire egoista, urlante, preda di istinti belluini scomposti. Gente in difficoltà. Gente sparita dall’elettorato di centrosinistra. Gente che fa pensare “chi sono questi?” a uno che vive nel mondo democratico e Rispettabile – non è un bell’istinto, ma chi fa parte del mondo pulito e senza paure e senza campi nomadi sotto casa vorrebbe lì per lì escludere dalla vista e dal campo uditivo chi parla come Siegel e i suoi ascoltatori, e magari trattare i concittadini che dicono ai rom “banda di ladri” con guanti di lattice mentali, speculari a quelli che Francesco Merlo, in un pezzo su Repubblica, vedeva, al contrario, avvolgere la pelle (e la mente) di chi non vuole farsi arrivare come un pugno in faccia l’immagine degli immigrati piangenti e respinti in Libia, toccati da guardie italiane “con mani schifate e dunque inguantate”.

    Il giudice dirà se ci sono gli estremi dell’istigazione all’odio razziale nel caso Siegel. Non dirà se il problema è Leo Siegel oppure tutte le persone, in blocco, che, per quanto sgradevoli possano essere le loro opinioni, dal mondo Rispettabile non si sentono rappresentate. Non dirà neppure, il giudice, che cosa il mondo Rispettabile dovrebbe fare quando incrocia gli Impresentabili – fuori dal tribunale – se vuole che gli Impresentabili smettano di essere, sentirsi o apparire tali.

  2. #2
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    Predefinito Riferimento: Lo strano caso del dr. Lerner e mr. Siegel

    Puntuale la replica piccata del Lerner...

    Così “Il Foglio” diffama il popolo

    Dal blog di Gad Lerner

    http://www.ilfoglio.it/soloqui/2448

    Così “Il Foglio” diffama il popolo | Gad Lerner

    "Tracciando di me un ritratto detestabile, che il suo direttore sa essere ingiusto e non veritiero, oggi “Il Foglio” eleva a fascinoso portavoce del popolo niente meno che il leghista rinviato a giudizio per razzismo. Di lui si narra una compiacente storia familiare, ma soprattutto si enfatizza (con uso smodato della parola 'gente') la quotidiana frequentazione degli umili e dei semplici. Le persone autentiche, cioè, colpevolmente disdegnate dal mio mondo borghese, lontano com’è ormai dal sentire del popolo.

    Al Foglio piacciono la caricatura, i ritratti deformati per confermare il luogo comune della sinistra snob. Poco importa che sia diffamatorio nei confronti del popolo (milanese e italiano) attribuirgli tal quali gli umori belluini trasmessi quotidianamente per radio dal buon razzista. E ancor meno importa che già troppe volte, incitati dalle parole violente, degli energumeni siano passati alle vie di fatto. Anch’io ho tra i miei libri preferiti “Il viaggio al termine della notte” di Céline, ma non per questo mi adeguo alla bugia - questa sì da intellettuali sopracciò - che il popolo sia tutto viscere e malumore, da assecondare o contenere con pelosa simpatia. Non mi lascio incantare da chi ostenta una frequentazione del popolo più assidua della mia. E resto convinto della necessità che il linguaggio dell’odio razziale sia proibito ai mezzi di comunicazione di massa. Come prevede la legge".

  3. #3
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    Thumbs down Riferimento: Lo strano caso del dr. Lerner e mr. Siegel


    On. Cesare Rizzi

    Correva l'anno 2000

    Leghista contro Lerner l' ebreo, Bossi si scusa

    In pratica è così, è sempre stato così e temo sarà sempre così.
    Bisogna sempre scusarsi con chi festeggia il sabato (e usa le ruspe in Palestina).
    STOP IMMIGRATION - START REPATRIATION
    - Standing Up For Great Lombardy -

  4. #4
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    Predefinito Riferimento: Lo strano caso del dr. Lerner e mr. Siegel

    Solidarieta' a Leo Siegel.

  5. #5
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    Predefinito Riferimento: Lo strano caso del dr. Lerner e mr. Siegel

    Gad Lerner scrive

    Gli ebrei, i rom e il signor Siegel
    Martedì, 21 Ottobre 2008

    Giovedì 27 settembre 2007. Leo Siegel, conduttore di “Radio Padania Libera”, reagisce così, nel suo Filo Diretto, alla mia trasmissione della sera prima, intitolata: “Rom, un popolo di troppo”. Questa è la prima volta in vita mia che faccio una querela, non certo per limitare la libertà d’espressione di “Radio Padania Libera” ma per richiamarla all’insegnamento storico: dalle parole dell’odio, si passa purtroppo quasi sempre ai fatti. Leo Siegel è stato rinviato a giudizio per diffamazione a mezzo stampa, aggravata da finalità di odio razziale nei confronti della comunità rom. Questa è la trascrizione del Filo Diretto, eseguita su richiesta del Pm: un documento su cui riflettere.
    SIEGEL: Grazie Giulio che dire tema libero, Grazie Roberto no grazie Giulio. Notate che quando sono al telefono non canno mai la prima volta che uno viene in studio ce l’ ha davanti agli occhi va in confusione totale. Cominciamo bene. E’ Roberto Colombo, rettifica ai sensi della legge sulla stampa e delle.. va bè…
    Allora premesso che come sempre il tema è libero premesso che questa trasmissione e questi spazi sono fatti apposta per dare sfogo alle vostre legittime istanze ai vostri risentimenti, ne avete tanti, ai sentimenti se ne avete qualcuno, difficile sopravvivere con dei sentimenti di questi tempi, però una cosa la voglio dire in attesa di.. di attivare le linee. Io non so se ieri sera avete assistito a quella oscenità condotta da Gad Lerner che aveva per tema la beatificazione di una banda di ladri cioè i nomadi o i Rom chiamateli come Voi volete chiamarli. E prego che nessuno venga a dire << ma ladri come? Ma lei come si permette? >> Ladri si perchè chiunque non ha un lavoro e campa, delle due l’una: o ruba oppure compie i miracoli nottetempo gli danno un panino lo moltiplica diventan cinquanta, 100 oppure ci spieghino loro come fa a campare uno che non lavora va bene che ci sono i don Colmegna in giro che fanno cinema di tutto di più però se è vero che sono 150 mila o giù di li da queste parti eh, beh, 150mila che vivono con la sussistenza dei vari don Colmegna… che poi don Colmegna non è che sia un benestante, don Colmegna cucca i soldi delle istituzioni e dei benefattori cioè i soldi nostri che poi non sono i benefattori xy, nome e cognome no, sono i vari enti che campano con i sussidi dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni.. ma la.. devo dire che al di là dell’immagine, al di là di questa ricerca di una delle poche facce spendibili di questa gente vabbè ma io non voglio fare Lombroso quindi il problema non è di fisionomie, i gusti sono relativi, il problema è un altro, è che io vedo mettere in croce chi ? L’assessore di Firenze che pretende di coniugare l’amministrazione con la le-ga-li-tà !. Questo a un momento s’è pure scazzato e ha detto: <> perché delle due l’una: o le leggi che esistono sono, hanno diritto di essere leggi, non sono delle sconcezze da abrogare immediatamente e quindi vanno fatte rispettare oppure sono delle schifezze abrogatele e… e fate, non so delle moratorie sulle leggi non so come si possa procedere tecnicamente ma le leggi vanno fatte applicare ovunque, punto. Anche a Firenze, punto. Laddove invece qualcuno pensava che, essendo Firenze una giunta rossa, eh beh evidentemente potesse essere fatto scempio e strame delle leggi. Ma debbo dire che la punta… voi avete ascoltato prima quella geniale scoperta del nostro direttore che è quella di mandare in onda, a parte Totò e votantonio La Trippa , anche questa parodia di Bertinotti e di … che se ho ben capito sono in lista di attesa per rallegrare le vostre e le nostre prossime mattinate ma um.. la punta di diamante di ieri è stata quando eh.. il Gad Lerner eh.. così, veramente col cuore in mano ehm.. la coscienza da un’altra parte però lasciata fuori, ha detto: << va bene, voi togliete i.. gli accattoni dai semafori >>, togliete i vùlavà da semafori, va bene, fa: << ma vi preoccupate ?, ma vi siete preoccupati di quale può essere la strada del recupero di queste persone quando non avranno più la possibilità di lavare i vetri ai semafori? >> cioè, secondo Gad Lerner, un istituzione, Il Comune, l’amministrazione comunale, un assessorato, deve preoccuparsi del percorso di ricupero sociale nei confronti di queste persone che fanno, compiono, delle illegalità, perché pare che la legge non lo consente.. Cioè, siamo arrivati a questo ma io fossi stato in studio, io saltavo addosso a Gad Lerner lo pigliavo per il collo, in senso figurato, e gli chiedevo: << senti un po’, nasone ma ti sei mai chiesto per quale motivo si deve preoccupare un’amministrazione del recupero dei vulavà di gente irregolare di gente che campa di espedienti e non si deve preoccupare allora in egual misura o ancor con maggior misura del dramma del pensionato che non campa fino a fine mese? Oppure di quello che viene licenziato e perde il posto di lavoro? > Ma io non ho mai sentito una trasmissione di costui che si preoccupasse di recuperare il veneto piuttosto che il lombardo piuttosto che il piemontese e magari anche il ligure mettiamoci dentro anche quelli, che avevano perso un posto di lavoro. Oppure del ricupero di uno che era stato rapinato e che quindi era scioccato – perché posso immaginare che una rapina a mano armata possa anche scioccare- no, ma chi se ne frega! Questi sono Italiani, è gente registrata all’anagrafe, gente con la fedina penale pulita, gente che lavora che ha lavorato ma chi se ne frega di questi. No, lui si preoccupava del corso di ricupero. Ma dovete vedere con quale arroganza, con quale aggressività ha posto il problema. Ma voi vi siete posti il problema di come sarà recuperato al vivere civile colui che stava al semaforo e al semaforo, per colpa vostra, perché questo si trattava, non per decisione vostra, per colpa vostra, non avrà più quest’attività. 0266203529, fatemi capire perché forse sono io che forse enfatizzo la questione, forse sono io che ho visto qualcosa fuori.. ho preso lucciole per lanterne, fatemi capire voi. Pronto? Pronto!
    ASCOLTATORE 1 ciao
    SIEGEL saluti
    A è normale che uno ad un certo punto creda di non capire perché son talmente fuori dal mondo che uno dice: (nota: ride). No volevo chiedere, dico: ma… questi non possono andare a lavorare visto che abbiamo bisogno di manodopera extracomunitaria? Non ho capito io!, qui continuiamo a dire che abbiam bisogno di manodopera, manodopera no, ma uno su tre va in galera, non so, non ho capito gli altri sono ai semafori eee ce lo devono spiegare no ? Potrebbero anche andarsene a lavorare, questi qui visto che ne abbiamo tanto bisogno. Tu cosa dici?
    S Mah, dico, esattamente quello che dici tu, cioè ci sono tanti lavori socialmente utili vadano a farli. A parte il fatto che, sai, far lavorare questa gente, io ti giuro, sarò diventato razzista, non lo so non me ne frega niente ma io piuttosto che portare in casa mia uno di questi che hanno come attività primaria quella di spillare i soldi dai portafogli altrui, quella di scippare di rubare, bè sant’Iddio, prima di portare uno di questo genere in casa che nella migliore delle ipotesi mi duplica le chiavi quando non ci sono e poi dopo mi fa anche la rapina senza scassinare neanche la porta beh insomma, ci penso due volte. Pronto?
    ASCOLTATORE 2 Pronto ?
    SIEGEL Si buongiorno
    A Buongiorno, da Bergamo. Eee, si l’ho vista anch’io la trasmissione e purtroppo li abbiamo a che fare con un cadavere ambulante, una persona che come Lerner no ha solo il cervello marcio c’ha proprio anche l’anima putrefatta da da… Bastava vedere ma io dico la comunità ebraica tenere dentro uno così ma non si vergognano anche loro?, cioè adesso io non voglio prendere le parti di, che non mi competono, però dico: sono tutti così anche nella comunità ebraica?. Ci sarà qualcuno che gli dirà: Non ho capito, gente che ha subito dei orti storici adesso è dalla parte dei nazisti rossi Questi proprio non… Peò, eh, volevo dire, non so se avete notato la faccia del sindaco di Livorno, della Sindachessa di Pavia o dell’assessore di Firenze? Perché erano in una trasmissione di radio, eh, di tele Kabul e si sono.. si sono limitati ma.. ma gli occhi lo dicevano, dicevano: < guarda Lerner> eh.. cioè non ne possono più di questi di stare sul territorio e di sopportatore dei nazistelli, dei gerarchetti rossi come come, Gad Lerner cioè è una cosa eee… Poi volevo far notare anche un’altra cosa eee… Siegel … eeee… ha notato quando quando hanno parlato delle quattro bare dei ragazzini morti bruciati sotto il ponte no? Abbandonati dai genitori. Si sono stupiti, i Livornesi, le signore livornesi al cimitero quando hanno visto arrivare queste bare bianche non si sono fermate neanche davanti al dolore, hanno inveito contro i genitori Rom. Per forza, gli hanno detto, quello che gli…, non sono mica stupidi a Livorno, anche se votano a sinistra, gli hanno detto: < maledetti genitori, avete abbandonato, abbandonato i vostri figli come can, siete andati a rubare, o quando sono grandi li mandate rubare anche voi, adesso sono morti, gli hanno detto: < maledetti, maledetti Rom >. E Gad Lerner era li a manovrare la situazione tutti dovevano dire : . Certo poverini, chi non dice poverini davanti a quattro bare, però i genitori … sono dei cani, cioè è gente che ruba ee le donne livornese hanno detto giusto. Vergogna, gli hanno detto davanti al cimitero. Hanno fatto bene ( nota: poi frase incomprensibile).
    S . grazie ma … eh dire che.. ma l’operazione più sconcia che sta compiendo questo soggetto è che proprio ieri ha accostato il dramma de.. diciamo del popolo ebraico, con quello che ha patito in termini di persecuzioni in una determinata fase storica, con quello dei Rom, cioè ha messo sullo stesso piano i rom con gli ebrei. Io, santo dio, eee.. non è un problema mio ma io giuro che se fossi uno che frequenta la Sinagoga ma io questo lo vado a prendere per il collo veramente ma non in senso figurato, in senso figurato l’ho detto prima ma io lo vado a prendere. Ma tu mi puoi mettere sullo stesso piano l’Olocausto con questa banda di gente che va a rubare? Io non so, credo che gli ebrei, non so, io in quella fase storica non c’ero ma eee… mi risulta che questi avessero delle attività commerciali poi dicevano ma si ma questi sono usurai, questi taglieggiano ma non lo so, comunque avevano un’attività, va bene!? Poi potevi essere simpatico meno simpatico, con degli eccessi non degli eccessi, non lo so, non sono un ricercatore storico ma tu non mi puoi equiparare eee.. il dramma di questa gente che appena ha potuto è andata a farsi un suo Stato in Israele e poi Israele può piacere non piacere, possono piacere i Laburisti possono piacere i Conservatori, non possono piacere né gli uni né gli altri.. non è un problema mio. Ma questi appena han potuto, cacciati, hanno chiesto un territorio e sono andati a farsi un territorio. Questi non hanno fatto, scusatemi, un campo nomadi per un milione di ebrei nomadi che arrivano da chissà dove, campo profughi. Io credo che, non sono stato da quelle parti, non son stato in Israele ma mi risulta che sia abbastanza emancipata ed evoluta come ee.. comunità come Stato come quelle che è, non lo so. Ma tu me li vieni ad equiparare con i nomadi? Cioè ma questa è veramente una cosa da da processo di Norimberga per leso, ee.. non so, lesa, trovate voi il termine non se si può configurare un reato di questo genere … come minimo lesa immagine di questa gente. Per la quale, con la quale peraltro io non ho delle frequentazioni però credo che sia talmente evidente la cosa. Altre telefonate.
    ASCOLTATORE 3 Pronto ?
    SIEGEL Si buongiorno
    A. Brescia Masochista
    S. Saluti
    A. Mi hai tenuto un sacco di tempo ( nota: riferito all’attesa al telefono ), beh nient ( nota: dialetto BS ) cioè meglio usurai che schiavisti. Tu lo sai che ha capito il perché. Pronto?
    S. Si dimmi dimmi
    A. è meglio essere usurai che schiavisti. Perché tu sai che, adesso fanno venire dentro questa gente per lo schiavismo perché questo è schiavismo perché li sfruttano tu lo sai. ( nota: si sente il bip di una telefonata in attesa)
    Pronto ?
    S. si si ti ascolto, ti ascolto.
    A. no, ma c’è qualcosa che parla li in mezzo a me non so chi c’è
    S. no, io ti sento benissimo la ricezione è ottima.
    A. (nota: ride ) no c’era qualcosa che, che saltava. Ascolta ecco veramente no, perché io ce l’ho con i sindacati oggi perché sento tutte queste cose io una signora è venuta qua no ? Sai che io sono un confessore di Brescia, Brescia masochista eh. E’ venuta qua dice che è stata licenziata, licenziata, è andata lei dai sindacati perché eran due anni che era in un.. call center si dice? Si, ee.. due anni e non l’assicuravano e allora è andata dai sindacati, i sindacati le han detto che dovrà aspettare un anno e mezzo o due e non potrà andare a lavorare col libretto fino a quando questa vertenza è finita. Ma eeee… i disoccupati chi li crea? Sono i sindacati! Poi ce n’è altre, io se vuoi vado avanti per ore…
    S. no no vabbè basta come saggio basta. Grazie, è esemplificativo del tuo pensiero della tua denuncia. E chissà se questo signore può rivolgersi, questo soggetto questa persona si può rivolgersi a Gad Lerner per capire quale può essere il percorso di recupero di una persona traumatizzata dal fato che non può andare a lavorare per i motivi esposti dall’amico di Brescia. Pronto ?
    ASCOLTATORE 4 Si pronto Leo ciao sono Andrea da Treviso
    SIEGEL ciao
    A. Ciao. Quella dei Rom, guarda, a parte gli ebrei, la vorrebbero, la vorrebbero comparare
    all’immigrazione nostra di 40/50 anni fa addirittura certi, come Gad Lerner. Comunque ti avevo chiamato Leo perché io ho appena acceso la radio e non so se stamattina ne avete parlato ma ieri hanno fatto, la Cassazione ha fatto una legge che fa drizzare i peli ee… come la pelle d’oca cioè ieri la Cassazione ha detto che occupare una casa illegal.. una.. ee.. occupare una casa illegalmente, una casa popolare, non è più reato. Se tu sei un clandestino, non lavori, sei indigente ee… tu ha diritto a occupare una casa popolare. Questa la legge della cassazione ieri. Vorrei sapere: i nostri anziani che son dieci anni che aspettano le case, eccetera, che si vedono occupare le case illegalmente da questi e non li puoi mandar via. Qua si fanno le leggi per incoraggiare la illegalità. Siamo allo schifo. Se questa legge fosse fatta in Svizzera, Leo, chi l’ha fatta andrebbe in prigione. Altro che in Corte di Cassazione. Ciao buona giornata.
    S. Sono d’accordissimo con te, ma è assolutamente vero quello che dici. L’occupazione chi la fa secondo voi ? Il vecchietto claudicante, l’anziana signora che magari non riesce neanche a vederci più bene perché non ha i soldi per cambiare gli occhiali e quindi non può permetterselo perché questi sono i piccoli drammi, cioè quella specie di nasone ciarlatano che abbiamo sentito ieri sera, di queste cose dovrebbe parlare. Vada nelle case a vedere la vecchietta che non ha i soldi per cambiare gli occhiali e va a sbattere il naso contro il muro quando passa, di sera. La gente che va in giro… Ma questi sono… altro che corsi di ricupero sociale per una banda di ladri di mascalzoni, di farabutti, di delinquenti di criminali che c’intossicano dalla mattina alla sera. Ma dove stiamo ma io non lo so veramente è una roba da, da, da paranoia è talmente grottesca la cosa che se venisse giù un marziano su questo pianeta dice: . Invece è possibile, è possibili su canali come quello che ha ospitato ieri quella porcata di trasmissione.
    Altra telefonata . Pronto ?
    ASCOLTATORE 5 (donna) Pronto Leo ?
    SIEGEL Si
    A. Senta anch’io ho girato eee.. vedere per guardare così la televisione e son capitata lì nel momento che la Rosy Bindi stava facendo la lezione, a quella trasmissione di Gad Lerner no? A quel Sindaco gli diceva le diceva, e qui siamo rovinati perché è il governo pazzo. Qui abbiamo un governo criminale, eh?
    S. ho sentito, si
    A. Allora la Rosy Bindi diceva al Sindaco: S. Grazie grazie. Signora, ma come andrà a finire, la prima cosa certa l’unica consolazione è questi qui li piglieranno a pedate nel sedere alle prime elezioni, che siano tra un mese tra sei mesi tra un anno, questi non scappano. Questi qui credo che dopo quello che stan combinando o han combinato, per un altro mezzo secolo non li avremo mai più tra i piedi. E credo che questa sia già l’unica conseguenza positiva. Però io posso immaginare il disastro morale, amministrativo, economico, politico, culturale, che avrà in eredità chi andrà a governare dopo questa gente. Gente che verrà mandata a casa a pedate nel sedere da chi li ha votati, sia molto chiaro, non li manderanno a casa il Giulio ( nota: incomprensibile ), il Roberto Colombo, il Leo Siegel, il Giulio Cannelli, il Cesare Bossetti, no, li manderanno a casa quelli che li hanno votati, perché le.. le quello che sta dicendo Mannheimer, ehm.. certe cose che cominciano ad emergere, la gente dice: . Così andrà a finire Perché quando poi dopo la gente si rompe veramente, non è che fa il passettino, fa il salto enorme. Io mi ricordo che, e non voglio creare una similitudine.. una.. non è, diciamo, fotocopia la situazione di Marsiglia con quella nostra, però voglio dire che, a Marsiglia, quando ne hanno avute piene le scatole, hanno mollato il Partito Comunista, il Partito Socialista e sono andati a votare in massa per LePen. Poi si può discutere se LePen è un soggetto raccomandabile o non raccomandabile, se predica cose buone o cose cattive ma poi, l’esasperazione ti porta a scegliere l’esatto contrario. Io ricordo ehm.. per esperienza personale, da giornalista, vissuta da giornalista, nel 1970, l’anno della rivolta di Reggio Calabria, i due, le due roccheforti della rivolta di Reggio Calabria che pure per un motivo che poteva essere anche abbastanza banale, di campanile, cioè era l’università sottratta a Reggio Calabria per darla a Catanzaro, era una questione di questo genere, da lì esplose il malumore ma le due roccaforte furono i due quartieri di Sbarre e di Santa Caterina che sono gli antipodi di Reggio Calabria, chi conosce Reggio Calabria si sviluppa in lunghezza, avendo il mare da un lato quindi non può svilupparsi in larghezza. Ma, questi che erano quartieri rossi, alla prima tornata elettorale arrivarono a votare al 38/40 per cento per un certo Ciccio Franco, che poi Ciccio era il diminutivo di Francesco Franco che era un sindacalista della CISNAL. E chi votò la CISNAL, un sindacalista della CISNAL che era di estrema destra, MSI? Lo votarono i Comunisti, i Socialisti di Reggio Calabria, questo accadde. E questo secondo me i vari Gad Lerner e compagnia ragliante non hanno ancora capito e lo capiranno sulla loro pelle. Pronto?
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

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    Predefinito Riferimento: Lo strano caso del dr. Lerner e mr. Siegel

    ASCOLTATORE 6 Pronto ?
    SIEGEL Buongiorno
    A. Pronto buongiorno sono Andrea di Vergiate di Varese
    S. Benvenuto
    A. io volevo dire: qua gli imbecilli non è che è il governo, quelli che stanno governando adesso, ma secondo me sono un po’ tutti i Padani che hanno votato questa gente perché veramente quando la Lega diceva: a molti Padani, molti Padani continuavano a riderci dietro a noi, diciamo, io non sono militante e quindi ai militanti anche a gente ai sostenitori che andavano a parlare in giro. Io vorrei, per fare capire bene ai Padani come sono le cose, stamattina alla trasmissione di Salvini c’è stata la telefonata di un albanese, no? Che secondo me è da mettere come sigla, invito salvini di metterla come sigla, che ha dimostrato veramente come questa gente, mol.. alcuni di queste persone, extra – comunitari che sono qua da noi, capiscono di più loro che noi Padani che molti Padani, perché non mi ci metto io, che molti Padani, perché questo albanese veramente ha dato una dimostrazione, no, di avere capito veramente, perfettamente, come stanno andando le cose qua, invece molti Padani continuano a prenderlo in quel posto e e, non so, sembra quasi che vivano sulla luna. Io, io, io non capisco, qua la gente veramente o ci, arriveremo proprio l punto, come ha detto lei prima, all’esasperazione ma bisogna vedere se quando la gente arriverà all’esasperazione voterà noi o voterà qualcun altro, perche qua veramente c’è da aspettarsi di tutto da questa gente. Buona Padania e speriamo in bene.
    SIEGEL: a lei! Ma, io pensavo alla manifestazione del due di dicembre che dovrebbe essere confermata quella che Bossi ha indetto a Milano e ha detto: perché l’esasperazione è questa. Cioè io prendo, io non voglio rifare la rassegna stampa ma il titolo del Corriere che pure è specializzato nell’insabbiare , nel sdrammatizzare certe cose: “POVERI IN AUMENTO, COLPA DI CAROVITA E CONSUMISMO”, un rapporto della Caritas, buona questa no?
    Eh.. (nota: sembra leggere nuovamente un titolo del quotidiano ) “IN DIFFICOLTA’ SEMPRE PIU’ ITALIANI COL REDDITO MEDIO BASSO” e poi vedo un altro titolo del Corriere: “A RISCIO, PRECARI, PENSIONATI, SEPARATI. CRESCONO LE RATE NON PAGATE DEI MUTUI” cioè la gente che ha contratto dei mutui non ha più i soldi per pagare i mutui. Ma, capite bene che qui si arriverà poi alla disperazione. E la disperazione è quella cosa che ti dice: : Perché siamo alla esasperazione. E non pensate che Radio Padania stia facendo un azione sobillatrice: la rassegna stampa è fatta da una persona assolutamente moderata che giustamente rivendicava, nella sua fascia oraria giorni addietro, il fatto che non si sono, non si sentono insulti, diciamo che sicuramente è molto più castigata di altre trasmissioni e magari di altre trasmissioni che hanno un taglio diverso. Ma.. ma, basta leggere i giornali e questo emerge, questo accade, la gente non ne può più. Oggi se la piglia, va, corre dietro a u n comico.. Eh, occhio perché, signori, le comi.. le.. le.. i comici però poi possono diventare.. cioè le commedie possono diventare anche tragedie poi le comiche finali possono anche diventare tragedie.. cioè questo secondo me è un momento di caos totale dove la gente sta brancolando nel buio e.. io non so se questa gente avrà la pazienza di razionalizzare la sua rabbia e di attendere la prima tornata elettorale per fare delle scelte conseguenti e spazzarli via una volta per tutte almeno dal Nord. Non lo so. Io me lo auguro me lo auspico, da persona civile, da persona che ne ha vissute tante di.. che.. oltretutto comunica con una radio che è quanto di più pacifico e, diciamo, di.. di sereno possa esistere. Non lo so.. ditemi voi. Pronto ?
    ASCOLTATORE 7 Buon giorno dottor Siegel. Silvio da Novara, buona padania, padania libera.
    SIEGEL contraccambio
    ASCOLTATORE: stavo sentendo prima, diciamo prima.. l’utilizzo un pochino strumentale per quel brutto tragico episodio delle bambine bruciate nella roulotte… Allora io rammento che anche un po’ di tempo addietro… erano morte due bambine rom nella roulotte.. ma era stato evidenziato che vi erano stati apposti dei lucchetti alla chiusura delle porte.. i genitori anche allora si erano assentati, alla notte, chiudendo dentro i bambini piccoli ! allora io mi domando questi quattro bambini che sono morti di cui uno di dodici anni.. se non ricordo male.. come hanno potuto non raggiungere o di raggiungere l’uscita …così adulti… per per ..evidentemente l’avranno trovata barrata, chiusa dall’esterno, impedendo loro di uscire, questo qui non è stato evidenziato e io sono ancora convinto una volta che c’è stato il crimine dei genitori e zia.. in quel momento a chiuderli dentro con il chiavistello, questo in effetti è stato il tragico epilogo.. buona padania e buona riflessione.
    SIEGEL: a lei e scusate sempre…..non facendo la rassegna stampa bis, però io mi fermo ad un titolo …cronaca di Milano di oggi..stupra ragazzina…immigrato tradito dal cellulare..allora costui si chiamava Assam Abda Allah, Abdallah non un titolo è un nome così studiato.. si chiamava Assam Abda Allah… domanda al “NASONE” della trasmissione di eri sera.. Ma si preoccuperà oggi costui, di chiedere, di verificare se la ragazzina stuprata è stata avviata, sarà avviata ad un corso di recupero sociale ..non so io.. questo vorrei sapere.. perché 14 anni…aveva 14 anni !…ok? ecco..stuprata dall’immigrato tradito dal cellulare ..immigrato ovviamente che non doveva essere qui perché era un irregolare ..ok bene ! domanda al signor “Gad Lerner” ..ma si preoccupa anche di queste cose? Farà una trasmissione con la ragazzina stuprata ..i parenti..qualche assistente sociale..verificare con la sua bava rabbiosa ..se il comune di competenza..o la caritas di competenza o il don Colmegna di competenza o il don Mazzi, di competenza e di pertinenza hanno avviato un corso di recupero per una ragazzina di 14 anni traumatizzata da questo soggetto qui? Domanda ..queste sono le cose che noi vogliamo spere.. il resto sono tutte palle ! anche le ipocrisie di don Colmegna che ieri ha fatto il suo bel siparietto, questo soggetto inqualificabile, va bene prontoo ! Ascoltatore: sono Massimiliano da Bellusco ..ciao ..allora senti un attimo ad Lerner è nato in Libano .. mi sembra che sia ebreo e non so se gli ebrei lo giudicano un rinnegato .. perché quando può parlare male degli ebrei .. lui è il primo ! c’è da dire una cosa ad onor del vero che, anche i rom, nel tempo del Nazismo sono stati fatti fuori abbastanza quasi come gli ebrei… perché essendo giudicati una razza inferiore venivano anche loro massacrati …però siccome che qua tutto il mondo gira alla rovescio… specialmente tipo la Bindi.. .. questa gente qua … ma io dico, la cosa che mi fa paura … .. e che questi qua sono degli incapaci … hai capito? Perché, quando uno non riesce a capire che tu se dai la casa ad un rom…. questo qua, come succede io ti posso portare delle testimonianze……comprano la villetta…..hanno la loro casa….questi qua ad un certo punto loro la subaffittano e se ne vanno in giro con la roulotte..perchè sono nomadi, è questo che non capiscono i nostri governanti, che non capiscono niente chiaramente ciao buona padania.
    SIEGEL: grazie a te….ma abbiamo detto prima…sicuramente che c’è stata la persecuzione anche di questo popolo..sarebbe facile fare delle battute..ma sarebbe di pessimo gusto ..dei perché e di per come di certe cose … quindi neanche lontanamente dall’anticamera del cervello .. ma e ripeto il popolo ebraico .. è andato a costruirsi uno stato in un lembo del continente dove… per quello che ne so io..c’era la sabbia, c’erano le pietre, c’erano i sassi ..oggi credo che sia, al di la delle simpatie o antipatie, oggi c’è uno stato nel quale vigono leggi democratiche …dove ci sono le galere per chi ruba e dove soprattutto ci sono posti di lavoro e dove ripeto si va ad elezioni..si vota.. non c’è il capo clan di quel paese, capite bene non c’è il capo clan come nei campi nomadi ecco e non i sembra neanche che sia un paese particolarmente schifose..non credo che sia il covo delle ricettazioni..ne che tutte le cose rubate vadano a finire in Israele..non non penso..credo che siano due realtà completamente diverse.. io mi chiedo, ma questi nomadi.. a parte che se uno si definisce nomade..non dovrebbe essere stanziale ..per fare uno Stato devi essere stanziale, ma io mi chiedo per quale motivo quelli stanziali li dobbiamo averli noi..? Perché questi sono nomadi.. però poi dopo vogliono avere le case e trovano i fessi che glieli pagano, per interposta persona, .. i fessi sono quelli che hanno votato quelli che con il danaro pubblico.. vedi quello che è accaduto nella provincia di Milano e stendiamo un velo pietoso visto i ripensamenti di Penati.. … ma questi sono nomadi, come fan ad avere un posto di lavoro ..un nomade..spiegatemelo voi? …come fa uno che è nomade, allora non sei nomade ..allora sei nomade… allora devi vivere con leggi di tutti quelli che vivono stanziali, che hanno una residenza e che sono raggiungibile con un indirizzo ed un recapito magari ..anche telefonico.. capite bene che qui siamo in situazioni che sono grottesche ..è un caos semplicemente un caos..voluto, per quale motivo? Beh credo che ci possiate arrivare anche voi tanto peggio tanto meglio….Pronto? si buongiorno
    ASCOLTATORE 8: ciao sono Gianfranco e sono d’accordo con te sul discorso di Israele perché i palestinesi sono ancora li seduti a terra e vivono con le azioni che gli porta l’ONU ..aspettando che qualcuno gli porti la carità e non si rabboccano le maniche..di fatti vedi non vogliono no Stato.. perché se vogliono uno stato devono poi lavorare per mantenerlo ..comunque questa è una chiosa, volevo riferirmi a quel discorso della Cassazione .. delle occupazioni abusive delle case popolari … la nostra nonnetta, il nostro nonnetto non hanno la possibilità di entrare in una casa..buttano giù la porta…ed diciamo occupano abusivamente contro magari il rom da 90 chili alto 1.80 con sei figli ..perchè non facciamo le squadre d’intervento e non portiamo noi i nostri vecchietti nelle case popolari ad occuparle le case popolari ..così nessuno li sbatte fuori… i nostri
    SIEGEL: lo dici tu che nessuno li sbatte fuori? Secondo me invece li sbattono fuori il giorno dopo…sono già fuori
    ASCOLTATORE: questo fa giurisprudenza .. anche il nostro vecchietto, anche la nostra nonnetta è indigente .. hanno bisogno a questo punto..dobbiamo batterli sul tempo secondo me..è una provocazione però mi sa che la realtà è questa..ciao Leo.
    SIEGEL: grazie a te..grazie..allora poi si vive sempre di memorie .. di episodi .. per cui siamo in un turbinio di pensieri .. sentimenti e risentimenti .. ma voi mettetevi nei panni di una persona anziana, che magari vive da sola che viene ricoverata in un ospedale e, deve lasciare ovviamente il suo appartamentino, il suo quartierino, la sua mansarda, il suo monolocale, il suo bilocale.. non lo so e al dramma della malattia, credo chiunque di noi entra in ospedale perché non sa cosa gli succede .. quanto dolore dovrà patire .. quando tornerà a casa e se soprattutto tornerà a casa .. perché se parcheggiata in attesa di un funerale.. … o tornerà a casa guarito .. beh immaginate che costui a questo dramma deve sommare anche un altro dramma, che è quello che non sa che se quando uscirà dall’ospedale avrà ancora la sua casa.. se arriverà portato da una macchina pietosa .. da un taxi.. da un ambulanza non so da che cosa… sotto casa e si troverà la casa occupata .. ma immaginatevi il dramma psicologico di questa persona che non solo non è sicura se porterà a casa la pelle ..ma non sa.. se neanche avrà la casa dove portare la sua pelle … o se invece sarà ospitato non so da chi e perché per essere ospitato bisogna avere determinate qualifiche e li conoscete tutti e se sei perbene e se sei uno dei nostri con il cavolo che ti danno casa.. questi sono i drammi …domanda al Nasone di ieri sera.. si è mai preoccupato ..perché non ci fa una trasmissione su casi di questo genere? È capitato, è capitato qualche giorno fa qualche settimana fa ..ne abbiamo dato notizia di una caso si questo genere .. un soggetto è tornato a casa ed ha trovato la casa occupata .. la povera persona ..la vedova che era dovuta essere curata in ospedale ..e quindi è tornata a casa che non c’era più ..ci faccia il Nasone una sera una trasmissione su questi drammi umani e poi dopo magari potremo anche cominciare a ragionarci insieme.. pronto?
    ASCOLTATORE 8: pronto, buongiorno anzi ti do del tu ..poco fa hai detto ..hai citato il nome di una persona Abdulah non so qualcosa del genere ..che ha violentato una bambina.
    Siegel: di 14 anni.
    Ascoltatore: esatto, questi crimini non vengono compiuti soltanto da extracomunitari ..forse voi .. cronaca alla mano ..questi fatti succedono nel nord forse anche a casa tua potrebbe avere tuo padre avrebbe violentato, te da bambino ..perché voi siete più criminale di loro ..voi siete un partito di criminali ..di nuovi fascisti.. dovere nostro mettervi da parte ..voi siete la madre di tutti i mali dell’Italia e dell’Europa.. questo che abbiamo cominciato a spiegare a nostri alleati negli States …vediamo dove potete arrivare voi e dove possiamo arrivare noi.. perché voi state facendo lo stesso gioco .. persino il Vaticano ..un portavoce che si è messo in contatto con noi ci ha detto quando noi abbiamo fatto domanda a loro ..”ma questo partito parla a nome vostro quando attacca certe religioni ? .. no..dice.. sono persone che pescano nelle acque torbide .. quindi siete volgarmente merde ..ha capito ? Adesso tocca a noi spiegare e lo stiamo facendo ai nostri alleati europei ..chi sono ..questa razza.. balorda..pericolosa..nuovi fascisti..nuovi nazisti..come dice un proverbio antico..calvo e vuole essere pettinato è pretende di essere pettinato ..un po’ dite casa nostra ..un po’ dite l’Italia non è casa nostra, siete italiani..un po’ padani …Chi cazzo siete? Deficiente mi vuoi rispondere ..ti sto chiamando dagli Stati Uniti …ti do il mio numero …parlami di là, …imbecille…
    Siegel: ma guarda… ascoltami ti ringrazio, ti ringrazio veramente di cuore …perché guarda una telefonata delle tue valgono più di centomila cortei.. di centomila comizii.. di centomila ore di trasmissione di Radio Padania ..io speravo che tu andassi avanti ancora un po’ di più ..perché vedi tu sei uno spot per tutto quello che noi diciamo quello che noi facciamo.. guarda io ti voglio un bene della malora.. non dico della madonna perché è un’accostamento ..io ti voglio bene ..chiamaci più spesso guarda ti pago io la telefonata ..ci metto dei soldi miei .. ma guarda chiamaci più spesso..grazie di cuore..fatti sentire tutti i giorni.. più spesso..perché sei qualcosa di straordinario ..bene ..due telefonate ..Pronto?
    Ascoltatore 9: sono Stefano da Lainate, volevo dirti..lasciamo perdere quello che ha detto questo signore.. perché non merita commenti. Quello che volevo dire non è che il sindaco Veltroni .. visto che ieri sera vedevo la trasmissione di Gad Lerner che 40 persone con catene ..bome molotov..fanno come si chiama .. sono andati contro questi Rom.. questi zingari ..voglia dedicare anche a loro una via come aveva fatto con i due omosessuali.. aveva fatto la notte bianca.. ti ricordi? Non è che gli dedicano una via anche a questi signori?
    SIEGEL: non lo so…non lo so.. dai staremo a vedere .. perché no, pronto?
    Ascoltatore 10: ciao sono Giorgio come al solito l’imbecille di turno c’è sempre ..sia con te che con Salvini
    SIEGEL: ma, ascoltami che guarda questo che è piovuto dal cielo è manna …guarda averne tanti .. io.. guarda se avessi
    Ascoltatore: non sono convinto
    SIEGEL: io sono convintissimo perché guarda questa gente qui credimi .. secondo te ci ha fatto perdere un voto … fatto perdere consenso
    ..Ascoltatore: non.. no.
    SIEGEL: eh allora? Ma lascia stare i voti che possono essere un mercimonio .. secondo te questo qui da solo ragione a noi immagina..
    Ascoltatore: questo qui ci da del deficiente .. ci ha insultato…
    SIEGEL: ascoltami vorrei solo che la gente capisse cosa accadrà in questo paese quando un migliaio di soggetti di questo genere avranno in mano un qualche cosa.. .. quindi capisci bene
    Ascoltatore: quello sono d’accordo con te.
    .SIEGEL: dimmi tutto scusami..
    Ascoltatore: ok..solo per quello avevo chiamato
    SIEGEL: grazie… ti dico .. noi li temiamo talmente tanto che Matteo Salvini usa una di queste telefonate come sigla della sua trasmissione poi ho voluto fargli il verso ovviamente sempre di imitazione non è mai come l’originale ..la fotocopia.. e poi credo che uno al giorno ne cresca e ne avanza, Matteo Salvini con sigaro a ruota era un eccesso ..però dire che questo qui ci chiamasse tutti sacrosanti giorni e se io avessi tanti soldi da buttare ..io andrei a fare qualche centinaia di migliaia di CD e li darei in giro con questa telefonata, che è assolutamente esemplare.. pronto?
    Ascoltatrice 11: pronto padania libera.. è una cogliona cosa ha detto che siamo? Vabbè senti no.. hai ragione però.. io queste registrazioni le porterei all’Ambasciata americana perché se questo vive in America
    SIEGEL. Ma tu ci crei ?
    Ascoltatrice: è uno di quelli .. dell’undici settembre .. allora questa gente .. ma poi ha dimostrato .. in gambissima.. la democrazia di questo popolo.. la cultura, il perbenismo.. bene, bravo, telefoni ancora perché festeggiamo guarda lo invitiamo a cena ..lo dobbiamo fare in pubblica piazza dove tutti possono sentire ..
    SIEGEL: sono d’accordo
    Ascoltatore 12: complimenti signore lei è un uomo di grande civiltà e noi l’ammiriamo molto ..siamo con lei ..continui così ..grazie padania libera al più presto … così diamo un calcio in culo a stì bastardi..
    SIEGEL: e.. nooo mi hai rovinato tutto nel finale ..eravamo stati sul soft ..poi alla fine ti è venuto fuori l’anima proprio ..và niente no..no.. perfetta tranne però noi ci arrabbiamo ..dopo dico ahhhh… ed invece no.. un sorriso capisci n… Tutto qui, andiamo avanti …ancora due telefonate in attesa ..pronto?
    Ascoltatore 13: ciao Leo… forza Leffe.. Marco de Berghem
    SIEGEL: ciao Berghem
    Ascoltatore: ascolta come dall’America, questo qua …sarà stato uno che ieri sera era a vendere la droga a Milano ..da quelle parti lì….
    SIEGEL: dalle parti del parco lambro ..dove dico io…
    Ascoltatore: …è bella gente.. sono gente pulita, educata ….hanno una bella cultura… ..ascolta vorrei chiederti una cosa Leo: “secondo te… è un mio pensiero… sono d’accordo su tutto quello che fa la Lega e non sono come quelli che continuano a lamentarsi ..ma la lega dice… dice poi non sanno che la lega ha il 3% e non può far …ha fato fin troppo
    SIEGEL: siamo un po’ più su..
    Ascoltatore: adesso non so di preciso quant’è
    SIEGEL: avevamo il 4 .. ci danno sopra il 6 ..
    Ascoltatore: comunque ha già fatto fin troppo, io non so i parlamentari .. quelli della lega come fanno ad avere tanta pazienza ..qua al nord con la gente così ignorante .. ascolta io so una cosa … secondo me la democrazia deve esserci sempre.. però bisogna anche meritarsela .. per qualcuno ciao LEO ..forza Bossi.
    SIEGEL: ciao .. si.. si d’accordo bisogna meritarsi la democrazia ..certo che se la democrazia significa che è andare ad occupare le case degli altri con salvacondotto di certa Magistratura .. per cui i reati diventano cose lecite ..legittime ..allora capite bene ..ma ..quì ci vorrebbe una trasmissione apposta lunga una giornata con gli psicologi, psichiatri perché qui secondo me non è più un fatto solamente politico pronto?
    Ascoltatore 14: buongiorno, mi chiamo Michele e chiamo da Milano, guardi io voglio soltanto dire questo …rispondere a quel signore che ha chiamato
    SIEGEL: non …non creiamo dialogo con ..
    Ascoltatore: guardi abbiamo un emerito rappresentante ..il loro pseudo profeta che era un pedofilo ed aveva sposato una bambina .. proprio loro parlano ..schifosi ..maiali schifosi ..maledetti
    SIEGEL: grazie.. vabbè ..come diceva quello là ..come dicevano a Milano questo a ballato il demi …demi.. perché qualcuno te le ha date perche’ te le sei cercate ..va bene
    SIEGEL: pronto ..buongiorno
    Ascoltatore 15: pronto .. buongiorno chiamo dalla provincia di Milano, ascolta io non sono un leghista, però insomma ascolto volentieri la vostra radio come radio radicale, insomma per farmi un’idea di tutto quello che succede in Italia. Volevo sono far presente di come possa funzionare in qualche modo la politica scellerata che c’è in Italia; dunque quelli che .. tipo quel personaggio ..quel rom che ha ammazzato quei giovani in provincia di Ascoli credo, è successo.
    SIEGEL: si
    Ascoltatore: credo di sì ..agli arresti domiciliari, a Varese sono stati presi dei ragazzi in odor di nazismo .. senza aver fatto niente .. perché tra l’altro li conosco personalmente ..li hanno arrestati, cioè .. comunque .. sono in attesa di processo e non hanno mai commesso niente, per il semplice fatto di appartenere ad un’idea ad un’ideale, questo secondo me era aberrante, è aberrante perché dimostra dunque che non si va processare l’azione, ma si processa l’idea ..a questo punto ..credo ..no ..poi vabbè al tipo si commenta da solo, volevo dire che il fascismo ed il nazismo sono cose ben diverse che hanno diciamo tentato di cambiare l’Europa ma sono due cose ben diverse dalla lega e questo ci teniamo a dircelo, volevo una tua opinione al riguardo?
    SIEGEL: va bene, grazie innanzitutto per la sua telefonata pacata e circostanziata e debbo dire quanto sento qualcuno che non si identifica con i nostri simboli e non vota per noi, chiama mi fa piacere e vuol dire che il nostro bacino di ascolto va al di la della semplice militanza o della semplice “simpatizzanti”, quindi questo sicuramente ci gratifica.. ebbè su quello che ha detto lei è condivisibile quello che dice.. sicuramente e.. se da un lato ci dice ..han fatto un processo alle intenzioni guadagnandosi ovviamente i titoli sui giornali e spazi in televisione, dall’altra parte potrebbero avere invece se non il silenzio… addirittura delle condanne o delle prese di posizione diverse e debbo dire che c’è molta demagogia spesso in determinate iniziative e lo dico senza entrare nel merito e lei sa che le battute di avanspettacolo sopratutto nei tempi dell’anteguerra c’era la battuta che garantiva l’applauso sicuro, c’era il momento in cui sul palcoscenico usciva la sciantosa vestita di bianco, rosso e verde cantando Tripoli bel suol d’amore e tutti i marmittoni che erano in platea ricordo l’Ambra Iovinelli di Roma, per dire uno, ed era il delirio di tutta la sala. Quindi direi che sono degli “escamotage” però abbastanza “triti” e “ritriti”, quindi ..due telefonate ancora ..pronto?
    Ascoltatore 16: buongiorno, ascolti volevo dire una cosa, dovete fare la battaglia come è giusta che voi fate, perché è una cosa giustissima; a quel signore .. le spiego ..siccome io ho avuto quei problemi no… con questi pedofili qui che sono grandissimi figlioli di puttana questi zingari qua … no ..si farebbero bene a questi bastardi qua di prenderli..no di mandarli sarebbero ..da tagliare come fanno dalle parti in giù ..proprio le mani a questi ladri che sono dei grandissimi..non so come definirli una roba, una razza da sterminarli ..ci vorrebbe un uomo come quelli con i baffetti per levarli da mezzo almeno così non se ne parla più.. arrivederci.
    SIEGEL: grazie a lei, no credo che oggi ci possano essere altri metodi un pochino più democratici e civili …che non quelli che lei ha detto.. vabbè capisco l’esasperazione va bene .. sa noi siamo Ghandiani e cerchiamo di fare altri percorsi che non siano quelli. Bene un’altra telefonata e non so se è l’ultima o la penultima .. è l’ultima telefonata si..si chiuda lei in bellezza.
    Ascoltatore 17: ciao Leo, innanzitutto la mia totale solidarietà per quel pezzo di somaro che ha telefonato prima, che si è spacciato per un americano ma fondamentalmente sarà uno spacciatore qui della zona. La sua farneticazione rasenta proprio l’imbecillità totale e da l’esatta misura di che elementi sono questi islamici che, sono, propensi al dialogo e sono propensi alla democrazia. A mio avviso sono completamente l’opposto, per cui deve scattare in noi padani un senso ..di no ribellione.. assolutamente.. tantomeno .. di riconciliazione ma di attenzione massima, perché sono una razza completamente ..come potrei dire …dedicata al fanatismo e all’imbecillità, questo è il mio punto di vista
    SIEGEL: vabbè
    Ascoltatore: per quanto riguarda ..scusami ..finisco ..per quanto riguarda invece il discorso del governo, chiamiamolo governo che ci gestisce ..sono dei totali imbecilli perché danno la facoltà a questi pezzi di somaro, di venire a casa nostra e farla padrone. Ti saluto e ti ringrazio.
    SIEGEL: grazie a te e a tutti quelli che hanno telefonato, già ha preso posizione Sammy Varinter ..il suo aggiornamento sulle belle notizie ..vedo che sorride avrà delle notizie stupende tra un’esondazione, un’alluvione, un furto, uno scippo, uno stupro, una rapina e cose gradevoli di questo tipo ..Bene io ti ringrazio, vi do appuntamento se siete ad Erba da quelle parti ..domattina per il convegno sulle cinque giornate del Lamber, prima tappa ad Erba lo sapete l’ho già detto e, se invece avete altro da fare e di meglio e non siete vicini, domani pomeriggio alle sedici con l’ospite… buon proseguimento di giornata.
    Gli ebrei, i rom e il signor Siegel | Gad Lerner
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

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    Predefinito Riferimento: Lo strano caso del dr. Lerner e mr. Siegel

    Per ricordare

    Si è concluso a Roma il Congresso delle Comunità ebraiche
    Vince il centrosinistra.
    Amos Luzzatto confermato presidente
    Gli ebrei bocciano la Bossi-Fini
    "Daremo tutti le impronte"
    Lerner: "Se le chiederanno solo agli extracomunitari andremo in massa a consegnare le nostre"

    di SILVIO BUZZANCA


    ROMA - "Sono molto orgoglioso di questa mozione. Se le impronte saranno prese solo agli extracomunitari gli ebrei italiani saranno i primi a consegnare le loro". Gad Lerner è molto soddisfatto della conclusione del Congresso dell'Unione delle Comunità ebraiche. Un po' perché Keillah, la lista del centrosinistra ha vinto il congresso e avrà sette rappresentanti nel nuovo Consiglio contro i sei della lista del centrodestra. Un risultato che ribalta l'esito delle elezioni. Ma soprattutto per le mozioni di appoggio ad Israele e l'antisemitismo. Segno di una sostanziale unità di fondo che trova la sua espressione nella riconferma alla testa dell'Unione di Amos Luzzatto, il presidente uscente.

    Il fiore all'occhiello resta però il documento sulle impronte. Lerner su questo non ha dubbi e spiega che quella mozione nasce dalla consapevolezza che "le comunità ebraiche italiane hanno una funzione di vigilanza e di memoria affinché dei provvedimenti che hanno segnato il nostro passato non possano essere prese contro altri". Da qui nasce l'impegno degli ebrei italiani, una volta approvata la legge, di presentarsi nelle questure a depositare le proprie impronte. "Un gesto concreto - spiega Lerner - di rifiuto di ogni forma di discriminazione". Una discriminazione, spiega la mozione sulle impronte, che spesso si fonde con l'antisemitismo. Un'accusa che viene rivolta con tanto di nome e cognome alla Lega e alla Padania.


    Politicamente il dato più importante è sicuramente l'unità intorno ad Israele, la condanna di Arafat e del suo rifiuto degli accordi di Camp David, la sua responsabilità nelle vicende mediorientale. Su questo punto Lerner dice che in fondo le divisioni elettorali "erano molto umorali, legate più che altro ad un certo celodurismo della piazza romana. Le comunità, invece, sapevano benissimo che in Italia non sono sole, non devono combattere contro tutti, contro il resto della società". Una polemica neanche tanto velata contro Riccardo Pacifici, uno dei leader del centrodestra romano. "E' ben strano - dice Lerner - che non si sia candidato nel Consiglio e abbia dato indicazione di votare contro Luzzatto. Il progetto era di creare una doppia leadership, quella istituzionale e quella della piazza. Ma sono stati sconfitti".

    Soddisfazione quindi per l'elezione unitaria di Luzzatto. Condivisa anche da Fiamma Nierenstein, uno dei leader del centrodestra. La giornalista ricorda "le evidenti accentuazioni di alcuni aspetti della sua relazione in particolare sull'antisemitismo a sinistra, l'Islam e soprattutto Israele". "Purtroppo, invece - conclude - la composizione del Consiglio non restituisce interamente il risultato elettorale. E questo capita spesso in politica. Le elezioni a Roma e Milano avevano espresso una loro maggioranza e voglio sperare che il Consiglio ne saprà tener conto".

    (26 giugno 2002)
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  8. #8
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    Predefinito Riferimento: Lo strano caso del dr. Lerner e mr. Siegel

    La controreplica dell'Elefantino a Gad il censuratore.
    Sul Foglio cartaceo di oggi e che qui trascrivo.


    Gentile avvocato Dawan, rispondo a una nota di Lerner nel sito del Foglio e anche Marianna Rizzi lì risponde. A lei replico qui con assolute ovvietà. Se mi querelo contro qualcuno, a lui mi oppongo. Certo, i grandi signori non si fanno mai contaminare dal contatto diretto, ma se si querelano, si oppongono al querelato e ne cercano la condanna. La necessità di approfondire i termini di un processo per diffamazione collegato all'istigazione all'odio razziale a me sembra autoevidente, per un giornale di fatti e di idee quale il nostro, in un paese come questo, ora. È vero che c'è una distinzione importante tra diffamazione e reato d'opinione. Ma il suo assistito ha impostato la cosa per l'appunto come il processo a un'opinione, l'impresentabile antinomadismo del Siegel. Un giorno saranno tutti obbligati per legge a pensarla come don Colmegna, Tettamanzi, Manconi, Fazio e Lerner: volevamo verificare se quel giorno sia già arrivato. Il suo assistito è vezzoso, si dà di bastardo da solo, vanta persecuzioni immaginarie: in realtà è un potente di Milano che se la prende con un leghista vociante e impresentabile. È prepotente. Lo dimostra questa lagnosa intolleranza verso un'inchiesta maliziosa ma rispettosa, se non rispettabile.


  9. #9
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    Predefinito Riferimento: Lo strano caso del dr. Lerner e mr. Siegel

    quell' individuo col grosso naso non ha querelato per nulla ... vuole imporre il principio di un linguaggio " corretto" a " norma di legge" , a cominciare dal fatto che a lui non gli si puo' fare apprezzamento su quel suo naso ridicolo ...

    ovviamento un " linguaggio corretto" da imporre agli altri ...ai " nemici " ... perche' "quell' uomo dal grosso naso " restera' sempre un difensore della " liberta' di espressione" ..... degli amici suoi ..

  10. #10
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    Predefinito Riferimento: Lo strano caso del dr. Lerner e mr. Siegel

    la cosa interessante di questa querelle ferrara lerner e' che si tratta di ..... ( non lo posso dire ..) che stanno su sponde teatrali diverse ma che per le cose " importanti" restano "fratelli "...:

    di cosa litigano quindi ? per me sfogano solo una reciproca antipatia che nasce dalla superiorita' intellettuale ( e direi anche " morale " ..) dell' elefante ... verificata ancora una volta da questo " scambio" ...

 

 
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