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    Predefinito La banca vaticana accusata di riciclaggio di denaro!

    Vatican bank charged with money-laundering
    Sun, 24 Jan 2010 10 : 34 : 44 GMT

    The Bank of the Vatican has been accused of laundering USD 200 million by proxy through an Italian creditor, a report indicates.

    The allegation of the Vatican bank's financial corruption has been made by an Italian magazine that pointed to the financial institute's purported involvement in stealth fiscal transactions —via several accounts —with Italy's UniCredit Bank, Russia Today television network quoted the Panorama magazine as reporting.

    This corruption is continuing on a regular basis in the Vatican,” claimed Janathan Levy, a lawyer familiar with the bank.
    (La corruzione sta continuando su basi regolari in Vaticano)
    “Again, there's no reason for a religion to have a bank that does worldwide commercial activities, dealing in gold, dealing in insurance, dealing in property and then hiding behind the Roman Catholic Church," Levy pointed out.

    “I had the privilege to walk inside this bank. It's nothing like a bank,” the Russian news channel quoted another lawyer, Massimiliano Gabrieli, as saying.

    “If you go there you deposit or withdraw money without limit, without any kind of receipt for the bank and for the client. All you have is a single card with a number,” he stated.

    The British London Telegraph, has recently ranked the Bank of the Vatican ahead of the Bahamas, Switzerland and Liechtenstein in banking secrecy.

    The Vatican has denied all charges.

    GHN/JG
    Vatican bank charged with money-laundering


    Evviva il crocifisso e le tradizioni cattoliche! (pedofilia e riciclaggio di denaro sporco ). :giagia:
    Ultima modifica di Dragonball; 25-01-10 alle 19:43

  2. #2
    Blut und Boden
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    Predefinito Rif: La banca vaticana accusata di riciclaggio di denaro!

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #3
    Blut und Boden
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    Predefinito Rif: La banca vaticana accusata di riciclaggio di denaro!

    mercoledì, 28 maggio 2008
    IL PAPA BUONO: GIOVANNI PAOLO I°
    Volle cambiare la Chiesa, finì ammazzato

    Albino Luciani nacque il 17 ottobre 1912 a Canale d’Agordo, in provincia di Belluno, da una famiglia poverissima; fu il primo nato del secondo matrimonio del padre vedovo, terzo in totale.
    Entrò in seminario a soli undici anni nel 1923, in uno dei periodi più difficili per la Chiesa Cattolica Romana. La gerarchia ecclesiastica con papa Pio X era appena riuscita a sconfiggere le istanze interne di rinnovamento dei vari Romolo Murri, George Tyrrel, Alfred Loisy e moltissimi altri. Con papa Benedetto XV, e in modo ancor più massiccio con il suo successore, era invece cominciata una intensa opera di arricchimento che non aveva nulla a che vedere con la religione e l’essenza stessa della Chiesa: il 7 giugno 1929 Pio XI creò l’Amministrazione Speciale dei beni ecclesiastici e la affidò a Bernardino Nogara. I beni da amministrare erano, nella fattispecie, i 750 milioni di lire dei cittadini italiani che il Fascismo tolse dalle tasche dei sudditi per donarle al Vaticano come risarcimento per la caduta dello Stato della Chiesa. Il mandato di Nogara fu quello di incrementare tale cifra, con qualsiasi mezzo: acquisto di fabbriche che producevano bombe, carri armati e pistole, che servirono a finanziare e armare i Franchisti in Spagna durante la Guerra Civile, fabbriche di contraccettivi, nonostante questi venissero vietati dal papa a ogni sermone domenicale da Piazza San Pietro. Il Vaticano comprò poi l’Italgas, unico fornitore di gas delle città italiane, inserendo un nipote del futuro papa Pacelli (Pio XII) nel consiglio di amministrazione, varando la lunga serie del nepotismo che oggi flagella la nostra economia. Poi il Vaticano si assicurò la maggioranza del pacchetto azionario della Banca di Roma, il Banco di Santo Spirito e la Cassa di Risparmio di Roma, e quando si aprì un buco nella prima di queste società, Nogara convinse Mussolini a far pagare all’I.R.I. l’ammanco di 630 milioni di dollari del Banco di Roma gestito dal Vaticano: in altre parole, furono ancora una volta i cittadini a pagare i debiti della Chiesa e andare la domenica alle omelie contro l’usura, la guerra, la contraccezione ecc...Nel 1936 le fabbriche di armi del Vaticano finanziarono la spedizione fascista in Etiopia, la Vatican Incorporated (nome della società), strinsero un contratto di alleanza con Hitler in base al quale ogni cittadino tedesco avrebbe dovuto pagare una tassa alla Chiesa di Roma (che rappresenta il 10% delle imposte annue riscosse in tutta la Germania) in cambio di appoggio alla sua politica interna, 17 milioni e 300.000 dollari sono tutt’oggi depositati per conto del Vaticano a Fort Knox, la riserva aurea statunitense. Nel 1942 nacque lo IOR, la Banca Vaticana, che secondo quanto stabilito dai Patti Lateranensi, in quanto nuova società, non era soggetta a controllo alcuno da parte dello stato italiano. Nel frattempo Nogara cominciò ad acquistare per conto del Vaticano, banche in tutto il mondo: USA, Francia, Svizzera, e poi ancora società assicurative, cementifere, alimentari, acciaierie, industrie immobiliari, alberghi (i più importanti alberghi italiani appartengono al Vaticano: l’Hilton di Roma ad esempio), in Canada possiede il grattacielo più alto del paese (Stock Exchange Tower di Montreal), e ancora la General Motors, la Shell, la Gulf Oil e decine e decine di altre industrie che con la Chiesa avevano molto poco a che fare.
    La morte di Pio XII e l’elezione di Giovanni XXIII rischiò di compromettere tutto questo gioco di potere: il vecchio papa intendeva distruggere completamente questi legami molto poco cristaini con il mondo delle speculazioni, e la convocazione del Concilio Vaticano II doveva servire anche a questo. Ma non ne ebbe il tempo: malato, morì durante i lavori, e il suo successore, Paolo VI, non solo non continuo quanto fu iniziato da Giovanni XXIII, ma diede campo libero a quanti nel Vaticano (cardinale Paul Marcinkus in primis) collaboravano con personaggi affatto raccomandabili della storia italiani di quegli anni: Licio Gelli, il burattinaio, capo della loggia massonica P2, Michele Sindona, l’ufficiale pagatore della Loggia, Roberto Calvi, il banchiere dei preti.
    Sotto il papato di papa Paolo VI quanti intendevano continuare l’opera di arricchimento della Chiesa ebbero mano tesa: grazie ai soldi della Chiesa Gelli potè instaurare diverse dittature compiacenti nel sud America, finanziare la guerra della Falkland attraverso l’aquisto di missili per l’Argentina, instaurare un regime di tensione in Italia con diversi tentativi di colpi di stato coperti da politici corrotti registrati nell’elenco della P2 (fra i quali figurava Fabrizio Cicchitto, capogruppo del PDL alla camera e soprattutto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi), omicidi di magistrati che indagavano sui rapporti tra Sindona, Calvi e il Vaticano, progettare l’omicidio di un giudice supremo newyorchese (Kenney, che ottenne la condanna di Sindona), finanziare Solidarnosc in Polonia negli anni ’80 per rovesciare l’Unione Sovietica, e gli attentati dell’I.R.A. nell’Irlanda del Nord dopo il Bloody Sunday. Unquadro molto poco edificante emerse quando Albino Luciani, contro ogni pronostico, fu eletto papa. Ma molti sapevano ed erano compiacenti: Marcinkus, direttore della Banca Vaticana e al centro di diverse indagini della magistratura italiana, che però, secondo i Patti Lateranensi, non può mettere piede nel Vaticano, l’allora segretario di stato vaticano Villot, che fece sparire dalla scena della morte di Luciani le prove del suo omicidio: il bicchiere da cui aveva bevuto le sue medicine, gli appunti contenenti le disposizioni testamentarie (che sono in realtà obblighi morali che il successore è tenuto a seguire), le sue pantofole...
    Dopo l’elezione di Luciani le cose cominciarono a prendere un’altra piega per Sindona e Calvi, che sino ad allora spadroneggiavano nel Vaticano. Avevano già avuto modo di conoscerlo da patriarca di Venezia, e sapevano che una volta avesse preso una decisione, quella sarebbe stata incontrovertibile. Luciani avrebbe agito, e lo avrebbe fatto secondo i suoi principi: ritornare alla povertà originaria della Chiesa e a essere pastori di anime...rifiutava di farsi portare nel tradizionale baldacchino, si fermava a parlare con la gente comune, intratteneva conversazioni con le guardie svizzere e veniva rimproverato da Villot che un papa non poteva abbassarsi al livello degli umili. Le risposte di Luciani erano sempre a tono: voleva essere l’umile tra gli umili, e lì avrebbe voluto portare la sua Chiesa. Subito dopo la sua proclamazione, ci si cominciò a chiedere, in ambiente piduista, come avesse potuto infiltrarsi un simile elemento nei loro giochi di potere; la risposta è semplice: il disgusto e l’indignazione verso la Chiesa erano diffusissimi nel clero internazionale. I Sudamericani, gli Africani, gli Asiatici volevano una Chiesa diversa, vicina ai reali bisogni della gente, favorevoli alla contraccezione e all’aborto. Dovettero scontrarsi con i vescovi Italiani ed Europei, assai più tradizionalisti. Un gruppo di vescovi italiani molto influenti tuttavia, riuscì ad accordarsi per far convergere i voti sul brasiliano Lorschreider, ma a causa della netta contrapposizione conservatori/progressisti, alla fine indicarono il nome di Luciani, che alla fine prevalse (nonostante l’interessato fosse all’oscuro di questi accordi, e avesse sempre votato per Lorschreider). Così, dopo un primo impulso di rinuncia, Albino Luciani divenne papa, battezzandosi con un nome mai usato, e aggiungendo un messaggio diretto ai suo nemici: I°...Luciani voleva essere un segno di fortissima rottura con il recente passato.
    Dopo pochi giorni di pontificato avviò precise e solerti indagini sulle finanze vaticane, scoprendo un mondo fi truffe, speculazioni, omicidi, giochi di potere e molto altro di poco cristiano, ma che tuttavia agiva con l’egida del precedente papa. Nelle sue mani pervenne anche la lista degli iscritti alla P2; parecchi ecclesiastici, a tutti i livelli, vi erano nominati, uno su tutti il cardinale Paul Marcinkus. Luciani non perse tempo: il 28 settembre 1978 comunicò ai suoi segretari e Villot le sue decisioni : allontanamento di tutti i coinvolti nella P2, troncatura dei legami con Calvi e Sindona, destituzione di Villot, cacciata del cardinale Cody da Chicago (in quegli anni Cody dominava la città alla stregua di Al Capone), fine delle interferenze in Oriente nel tentativo di far cadere l’Unione Sovietica sobillando e finanziando le rivoluzioni. Molte di queste cose non potevano certamente essere accettate dai piduisti interni ed esterni al Vaticano, soprattutto perchè Luciani, indagando sulle operazioni della Vatican Incorporated, avrebbe scoperto le voragini finanziarie causate dalle speculazioni di Calvi e Sindona.
    E’ un caso che dopo la morte del papa, ogni qual volta Licio Gelli, il burattinaio, voleva ricattare qualcuno, si annunciava per telefono con il nome in codice “Luciani”? Il messaggio era chiaro: se posso uccidere un papa, posso fare quello che voglio.
    La mattina del 29 settembre Albino Luciani fu trovato morto nella sua stanza, solo 10 ore dopo la conversazione con Villot, nella quale espose i suoi piani di cambiamento. Diagnosi? Infarto....Luciani non soffriva di cuore, quando era vescovo di Belluno, d’estate, faceva alpinismo. Camminava moltissimo, godeva di salute eccezionale...eppure la digitalina, veleno che tutti i piduisti portavano con sè per suicidarsi se catturati, è una sostanza insapore e inodore che può essere aggiunta alle bevande e ai cibi, che provoca i sintomi di un infarto e può essere scoperta solo tramite autopsia. L’autopsia sul corpo di Luciani non fu mai eseguita, anzi, la preoccupazione del Vaticano fu quella di imbalsamarlo il prima possibile; la procedura impone di aspettare almeno 48 ore prima di tale operazione. Albino Luciani fu “preparato” al funerale dopo meno di 12 ore....
    A nulla valsero i reclami dei vescovi amici di Luciani e dei suoi sostenitori interni al Vaticano...dopo 33 giorni morì il papa che volle cambiare la Chiesa e finì ammazzato, e al suo posto venne eletto un ectoplasma governato dai piduisti con lo scopo di abbattere l’Unione Sovietica. Questo papa, il polacco Karol Wojtila, riprese più di prima la linea di Paolo VI, dirottando ingenti quantità di capitali in Oriente contro i Sovietici, perfino agli Afghani!!! Se questa è la solidarietà della Chiesa verso le altre religioni, non possiamo che essere contenti allora!

    33 giorni di pontificato, il secondo regno più breve nella storia della Chiesa....ancor oggi questa continua i suoi affari, nell’ignoranza generale della gente che si batte per i crocifissi nelle classi scolastiche e il presepio....ma si sa, aiutare i preti porta bene...
    C’è solo da sperare che un altro “infiltrato” prima o poi penetri nel Vaticano e si faccia eleggere pontefice, facendo tesoro di quanto accaduto a Luciani per portare un pò di luce nel tremendo e disgustoso mondo della ipocrisia vaticana.

    Per quanti fossero interessati consiglio:

    David Yallop, In nome di Dio, Milano : Tullio Pironti Editore, 1985
    (volume da cui sono presi i dati nel testo)

    IL PAPA BUONO: GIOVANNI PAOLO I° | kulturanet
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

 

 

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