"La Repubblica", LUNEDÌ, 27 APRILE 2009
Pagina 14 - Esteri
Berlino, schiaffo alla Merkel bocciata l´ora di religione
Bocciato il referendum per l´introduzione dell´insegnamento nelle scuole
ANDREA TARQUINI
dal nostro corrispondente
BERLINO - La laica capitale tedesca ha detto no alla pari dignità dell´ora di religione. Il risultato del referendum tenutosi ieri, secondo i dati non ancora ufficiali ma già quasi definitivi, suona anche come una chiara sconfitta per la Cancelliera Angela Merkel, che pochi giorni fa si era schierata di persona a favore del sì. Gli stessi promotori della consultazione popolare ieri sera hanno ammesso la sconfitta.
Il referendum, indetto dopo una raccolta di firme di "Pro Reli", organizzazione sostenuta dalle chiese e dalla Cdu (il partito della cancelliera) chiedeva ai berlinesi se volevano ripristinare la pari dignità dell´ora di religione con la lezione di etica. Attualmente a Berlino - capitale, ma anche città-Stato, uno dei sedici Bundeslaender - diversamente da altrove in Germania, l´etica è materia obbligatoria mentre la religione è disciplina facoltativa: chi la sceglie deve fare un´ora in più.
La partecipazione al voto è stata bassissima, del 28,2% circa. E già questo indicava fin dal primo pomeriggio un consenso insufficiente all´iniziativa del movimento pro-religione. Poco dopo le 20, in base al conto del 96% dei voti espressi, il no alla pari dignità dell´ora di religione raggiungeva il 51,3, contro il 48,5 dei sì. Sono andati a votare appena 710 mila sui circa 2,4 milioni di aventi diritto al voto a Berlino. Questo vuol dire che, rispetto al totale del corpo elettorale nella città, i sì all´ora di religione sono soltanto il 13,7% . Molto meno del 25% dei sì che la legge avrebbe richiesto per una loro vittoria, anche se i sì fossero stati in vantaggio. Il risultato del referendum di ieri è importante per almeno due motivi, nella Germania e nell´Europa di oggi. Primo, perché Berlino riunificata conferma la vocazione di città più laica e più decisa alla separazione tra Fede e pubblici poteri in tutta la Repubblica federale. Secondo ma non ultimo, perché a pochi mesi dalle elezioni politiche federali, previste per fine settembre, la CduCsu , pur essendo in schiacciante vantaggio nei sondaggi rispetto alla socialdemocrazia, Spd, sua alleata nella Grande Coalizione ma rivale alle legislative, appare su alcuni temi specifici non imbattibile e non invulnerabile.