Svizzera: si' a espulsione stranieri criminali
di Silvana Bassetti
GINEVRA - Sì degli Svizzeri all'espulsione sistematica degli stranieri criminali: chiamati alle urne per pronunciarsi sull'iniziativa popolare "Per l'espulsione degli stranieri che commettono reati" gli elettori elvetici l'hanno approvata con il 52,9 % di voti, consegnando così una nuova vittoria al partito di destra sempre più populista dell'Unione democratica di centro (Udc/Svp).
Non è passata invece la proposta di una tassazione minima in tutti i cantoni per i redditi alti proposta dai socialisti.
Per il governo e per tutti gli altri grandi partiti che avevano fatto campagna contro la proposta dell'Udc/Svp si tratta di una grave sconfitta.
L'iniziativa approvata oggi introduce nella Costituzione un articolo che stabilisce la revoca automatica del diritto di soggiorno a tutti gli stranieri condannati, con sentenza passata in giudicato, per aver commesso reati quali omicidio, rapina, traffico di esseri umani, stupri, effrazione e altri reati violenti.
Saranno puniti da espulsione anche gli stranieri colpevoli di "percepito abusivamente" prestazioni dell'assistenza sociale o di assicurazioni sociali.
Svizzera: si' a espulsione stranieri criminali - Mondo - ANSA.it
SVIZZERA
Le reazioni dell'Udc e dei Cantoni
BERNA - Dopo l'approvazione dell'iniziativa sull'espulsione degli stranieri, l'UDC, il partito che l'ha lanciata, non sembra disposto a fare concessioni e in particolare respinge l'idea dell'esame del singolo caso. Non è il momento di relativizzare, ha affermato il consigliere nazionale zurighese Ulrich Schlüer.
In caso di gravi reati ci deve essere in futuro un'espulsione automatica, ha affermato alla Radio della Svizzera tedesca. Ma anche nel caso di cosiddette infrazioni di minore entità la legge deve rispettare la volontà popolare.
La lotta e il lavoro cominciano solo adesso, ha aggiunto pensando al dibattito che si profilerà in Parlamento. Ha poi rilevato di non vedere un conflitto con la libera circolazione delle persone. Il collega Adrian Amstutz (UDC/BE) ritiene dal canto suo che solo leggi severe abbiano un effetto.
Ticinonline - Svizzera/Estero - Le reazioni dell'Udc e dei Cantoni
E se l’Italia imitasse la Svizzera?
di Paolo Granzotto
Cominciamo col premettere che il referendum popolare è la sola iniziativa, l’unica rimasta, di genuina impronta democratica nei sistemi che seguitiamo a definire democratici mentre sono, grazie anche alle gabole come la mancanza del vincolo di mandato, in tutto e per tutto oligarchie. Ciò doverosamente detto, oggi vorremmo essere tutti svizzeri.
Vorremmo essere tutti svizzeri per la consuetudine loro di esprimersi direttamente, senza intermediari, su questioni - politiche, economiche o sociali - che li coinvolgono in prima persona. Non come “corpo” o “entità” sociologica, ma come singoli cittadini.
Vorremmo poi esserlo perché col referendum di ieri hanno dato una risposta a tutte le fumoserie, “sogni” e mistificazioni dei predicatori della fulgida bellezza della società multiculturale, multietnica, multireligiosa, dei paladini dell’integrazione forzosa, degli apostoli del buonismo, di quel dialogo&confronto che, nella loro mente (e nei loro intenti) è sinonimo di ciò che popolarmente viene chiamato calamento di braghe.
Non siamo la Svizzera, questo no.
Abbiamo altre e più vulnerabili frontiere, siamo soci del non esclusivo club di Schengen (abolizione dei controlli alle frontiere), siamo membri di un’Unione europea allargata a dismisura. Ma anche così, adattandolo alla nostra realtà, ciò che ieri ha votato la Svizzera è esattamente quello che fa al caso nostro.
Al caso di un Paese quotidianamente alle prese coi problemi sollevati da una immigrazione selvaggia. Gli immigrati che si macchiano di reati come omicidio, stupro, traffico di droga, frode al sistema di sicurezza sociale, questo l’esito del referendum elvetico, verranno espulsi su due piedi. Riconosciuti colpevoli, inutile mandarli a ingrossare il già superaffollato sistema carcerario: sono rispediti a casa loro, a scontare la pena nelle patrie galere a confronto di molte delle quali le nostre, di galere, assomigliano più a un Gran Hotel.
È molto interessante notare che la controproposta referendaria bocciata proponeva invece di decidere caso per caso. Di non porre delle regole, ma lasciare che a decidere fosse il giudice.
Una procedura molto ipocrita, molto italiana, ed è questo che devono aver pensato gli svizzeri. Affidato il verdetto alla magistratura soggetta a frisson terzomondisti tutto sarebbe restato come prima.
Ma per sua incommensurabile fortuna lì, in Svizzera, a decidere, a far politica perché questa è politica, è il cittadino, il popolo. Non la casta togata.
Da noi non è proprio così, ma non è detto che sull’esempio della Confederazione, governo e Parlamento non possano fare qualcosa di simile e di buono: rimandare a casa l’immigrato che infrange la legge.
Fini permettendo, naturalmente.
E se l’Italia imitasse la Svizzera? - Interni - ilGiornale.it del 29-11-2010
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Secondo Marco Rondini, deputato della Lega, ''i nostri 'cugini' svizzeri, con il referendum contro i minareti dello scorso anno hanno lanciato un importante segnale contro l'islamizzazione del Vecchio continente.
Una deriva strisciante, che va arginata.
Perchè dove sorge un minareto, non si erige solo una torre.
A tal proposito vale sempre la pena ricordare uno slogan caro al premier turco Erdogan: i minareti sono le nostre baionette, le cupole i nostri caschi, le moschee le nostre caserme e i credenti il nostro esercito.
E pensare che il primo ministro di Ankara sarebbe un moderato...''.
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Speriamo che gli svizzeri tengano duro, e si dimostrino
degni dei loro nonni, che affrontarono con coraggio
e decisione un pericolo simile a quello islamico:
il nazismo.
Pochi sanno che quando la Germania, nel 1940,
iniziò l'attacco alla Francia, violò ripetutamente
i cieli elvetici. La Svizzera, al contrario di come
si sarebbero probabilmente comportati altri Paesi
anche più grandi e più forti di lei, non tollerò
la minima violazione del proprio spazio aereo,
a costo di provocare la rabbiosa reazione
del potentissimo e pericolosissimo vicino.
La vicenda, ricordata nel libro di Werner
Rings "La Svizzera in guerra", presenta
degli aspetti incredibili e quasi "tolkieniani",
come nell'episodio della "torre infernale".
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La Germania era intenzionata ad invadere
la Svizzera, per impadronirsi delle sue
risorse agricole e industriali, e per potere
oltrepassare più facilmente le Alpi attraverso
i suoi passi e le sue gallerie, e a tal fine aveva
già predisposto dei piani di invasione.
Gli svizzeri allora adottarono la tattica
dell'istrice: lasciare donne, vecchi
e bambini nella zona dell'altopiano,
distruggere le colture agricole e gli impianti
industriali, e asserragliare l'esercito a presidio
dei passaggi alpini centrali, dove la macchina
bellica nazista non poteva funzionare a pieno regime.
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Per dimostrare che sarebbero stati disposti
a compiere questi enormi sacrifici, predisposero
una riunione pubblica dello Stato Maggiore
e degli ufficiali dell'Esercito presso il prato
del Rutli, in riva al Lago dei 4 cantoni,
dove nel 1291 fu stipulato il patto
di alleanza eterna
che costituisce l'atto di nascita della Confederazione
Elvetica, nella quale venne ribadita la volontà di resistere
a qualunque costo a qualunque invasione.
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La decisione mostrata dagli Svizzeri riuscì
a dissuadere i nazisti dall'invadere la Confederazione
Elvetica...
San Nicola di Flue, lo straordinario patrono della Svizzera
Con la spada in una mano e il rosario nell'altra - era: Re: Giudizio particolare e giudizio finale - it.cultura.cattolica | Google Gruppi
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Il Salmo Svizzero è l'inno nazionale della Svizzera.
La sua storia risale al 1841, quando l'inno fu composto
dal monaco cistercense dell'abbazia di Wettingen
Alberik Zwyssig (1808-1854).
Salmo Svizzero
Testo di Camillo Valsangiacomo (1898-1978)
Quando bionda aurora il mattin c'indora
l'alma mia t'adora Re del ciel!
Quando l'alpe già rosseggia
a pregare allor t'atteggia;
in favor del patrio suol,
in favor del patrio suol,
cittadino, Dio lo vuol,
cittadino, Dio, sì Dio lo vuol!
Se di stelle è un giubilo la celeste sfera
Te ritrovo a sera, o Signor!
Nella notte silenziosa
l'alma mia in Te riposa:
libertà, concordia, amor,
libertà, concordia, amor,
all'Elvezia serba ognor.
all'Elvezia serba ognor.
Se di nubi un velo m'asconde il tuo cielo
pel tuo raggio anelo, Dio d'amor!
Fuga o sole quei vapori
e mi rendi i tuoi favori.
di mia patria deh! Pietà
di mia patria deh! Pietà
brilla, Sol di verità,
brilla, solo Sol di verità!
Quando rugge e strepita impetuoso il nembo
m’è ostel tuo grembo, o Signor!
In te fido Onnipossente
deh, proteggi nostra gente;
Libertà, concordia, amor,
Libertà, concordia, amor,
all'Elvezia serba ognor.
all'Elvezia serba ognor.