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    Predefinito Alleanza Cattolica per Cota in Piemont

    http://www.alleanzapercota.org/

    Alleanza Cattolica per Cota



    PER LA VITA E PER LA FAMIGLIA,

    ALLEANZA CATTOLICA HA SCELTO COTA



    Alleanza Cattolica, che ha come vocazione propria lo studio e la diffusione della dottrina sociale della Chiesa, interviene di rado su questioni elettorali, situando la sua azione piuttosto sul piano culturale e pre-politico. Vi sono tuttavia situazioni particolari di fronte alle quali è impossibile tacere.

    A proposito dei rapporti fra cattolici e politica il Magistero distingue fra questioni negoziabili, su cui «ci può essere una legittima diversità di opinione anche tra i cattolici», e questioni non negoziabili che riguardano in particolare la vita e la famiglia (1). La posizione della candidata di centro-sinistra alla presidenza della Regione Piemonte professoressa Mercedes Bresso sulle questioni non negoziabili è chiara, e risale alla nascita stessa del suo impegno politico, da «un’antica militanza radicale e dalla collaborazione con Emma Bonino» in nome del «diritto all’aborto»: «con Franca Rame facemmo una dichiarazione di aborto. Fummo incriminate per autocalunnia» (2). Del resto, come la Bonino, la Bresso chiede l’abolizione del Concordato con la Chiesa Cattolica: «I Patti Lateranensi?... Sì, sarebbe il momento di abolirli» (3).

    Sulla vita, dichiara che «alimentazione e idratazione sono trattamenti medici», che possono essere sospesi in casi di «vita artificiale» come sarebbe stata quella di Eluana Englaro, per porre fine alla quale ha a suo tempo offerto le strutture pubbliche della Regione Piemonte (4). È stata e si dichiara in prima linea nella promozione della pillola abortiva RU486 (5). Sulla famiglia, in tema di unioni omosessuali afferma: «Per il momento credo si debba introdurre un provvedimento simile al PACS che garantisca diritti veri. In prospettiva (…) credo che si debba pensare ad un riconoscimento vero e proprio come il matrimonio» (6).

    Le scelte in materia di aborto e di fine vita in concreto coinvolgono gli ospedali, su cui la Regione ha un’ampia competenza, così come la politica regionale incide ampiamente sulla famiglia. Le posizioni di chi guida una Regione su questi temi sono dunque determinanti.

    Il candidato di centro-destra on.le Roberto Cota ha testimoniato in Parlamento – dal caso Eluana alle controversie sulle unioni omosessuali – una posizione su vita, famiglia e libertà di educazione chiara e coerente, espressa nel “Patto per la vita e per la famiglia” sottoscritto a Torino il 24 febbraio 2010.

    Anche il piano immigrati della Bresso (7) esalta un multiculturalismo che mette tutte le culture sullo stesso piano e in nome dei diritti delle minoranze misconosce i diritti della maggioranza. Inoltre non contrasta efficacemente l’immigrazione clandestina oltre a proporre, in tempi di crisi economica, lo stanziamento di ben quattro milioni di euro per sostenere iniziative multiculturaliste e nuovi ambigui carrozzoni regionali. Le proposte di Roberto Cota, che non sono xenofobe o razziste ma al contrario moderate e realistiche, garantiscono il contrasto all’immigrazione clandestina e si fondano sulla tesi ragionevole secondo cui il Piemonte non può ricevere un numero illimitato d’immigrati. Questa tesi trova sostegno anche nel Catechismo della Chiesa Cattolica, il quale afferma al n. 2241 che le regioni più ricche sono tenute ad accogliere gli immigrati «nella misura del possibile» e che «le autorità politiche, in vista del bene comune, di cui sono responsabili, possono subordinare l'esercizio del diritto di immigrazione a diverse condizioni giuridiche».

    Infine, la coalizione Bresso – e la vota automaticamente anche chi fa la sua croce solo sull’UDC o sul PD – ha imbarcato la sinistra comunista e la lista radicale Bonino-Pannella, le cui posizioni inconciliabili con la dottrina sociale naturale e cristiana sui principi non negoziabili, e non solo, non hanno bisogno di particolari illustrazioni o commenti.

    Alleanza Cattolica rivolge dunque un appello alle associazioni cattoliche, ai loro dirigenti e ai singoli cattolici piemontesi perché contrastino attivamente la candidatura della professoressa Bresso, scegliendo invece il candidato del centro-destra onorevole Roberto Cota.

    Torino, 25 febbraio 2010

    Per Alleanza Cattolica

    Mauro Ronco, responsabile regionale

    Massimo Introvigne, vice-responsabile nazionale

    1 Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede a vescovi degli Stati Uniti in occasione delle elezioni del 2004.

    2 Intervista a Gay TV, 5.6.2009.

    3 Corriere della Sera, 24.2.2009.

    4 L’Unità, 23.1.2009.

    5 Cfr. dichiarazione del 6.8.2009, sul suo sito Internet.

    6 Gay TV, 5.6.2009.

    7 Disegno di legge regionale n. 627.

    Alleanza Cattolica per Cota


    carlomartello

  2. #2
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    Predefinito Alleanza Cattolica per Cota in Piemont

    Un'intervista di Emanuele Pozzolo a Massimo Introvigne

    "La Padania", 25.2.2010


    C’è fermento nel mondo cattolico piemontese sulle prossime elezioni regionali; dopo il tradimento dell’UDC verso i valori cristiani la galassia cattolica volge il suo sguardo altrove, verso candidati più credibili e verso credenti più onesti. Dopo la firma del “Patto per la vita”, si annuncia una nuova grande novità: Alleanza Cattolica renderà noto oggi ufficialmente il suo appoggio politico a Roberto Cota. È la logica evoluzione dell’alleanza organica che sta prendendo forma tra il candidato leghista e il mondo cattolico.

    Il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, la “voce del Magistero del Papa” sui giornali e alla radio Marco Invernizzi, il sociologo delle religioni torinese Massimo Introvigne, l’ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura Mauro Ronco: che cosa hanno in comune? Sono tutti soci di Alleanza Cattolica, un’associazione che quest’anno celebra i suoi cinquant’anni di attività e che ama definirsi non movimento ma agenzia, impegnata nella diffusione del Magistero pontificio e di una cultura che nasce dai principi insegnati da quel Magistero. In tanti anni di attività, Alleanza Cattolica si è spesso occupata di elezioni richiamando i “principi non negoziabili” in tema di vita, famiglia e libertà di educazione. Ma non ha mai esplicitamente sostenuto né un partito né un candidato, neppure quando chi si presentava alle elezioni era un suo socio. Ora, in Piemonte, la svolta. L’associazione fondata nel 1960 dal piacentino Giovanni Cantoni per la prima volta nella sua storia esce allo scoperto con un manifesto dal titolo “Per la vita e la famiglia, Alleanza Cattolica ha scelto Cota” e con il lancio del sito Internet www.alleanzapercota.org.

    Perché questa svolta? Lo chiediamo a Massimo Introvigne, che di Alleanza Cattolica è vice-responsabile nazionale e che firma a nome di Alleanza Cattolica il manifesto per Cota insieme a Mauro Ronco, responsabile regionale in Piemonte che tra l’altro ha appena concluso il suo mandato come presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torino.

    “Tutto parte, come sempre per noi, dal Magistero della Chiesa che invita a far prevalere nelle scelte politiche i principi non negoziabili in materia di vita e famiglia. Ci sono candidati in queste elezioni regionali che per la loro biografia sono l’incarnazione stessa dell’avversione a questi principi, come Emma Bonino o appunto Mercedes Bresso in Piemonte. Beninteso, spetta ai laici trarre le conseguenze pratiche e politiche dei principi e nessuno pensa di tirare per la giacchetta l’autorità ecclesiastica. Ma che si tratti di aborto, RU486, caso Eluana Englaro, matrimoni gay la Bresso è tecnicamente intollerabile”.

    Contro la Bresso, dunque, ma non – o almeno non ancora – contro la Bonino con un’iniziativa parallela della stessa ampiezza. Perché?
    “Credo che nessuno abbia dubbi – precisa Introvigne – sulla nostra totale e assoluta opposizione alla Bonino. Ma ilcaso del Piemonte ci chiama più direttamente in causa perché ci sono cattolici molto noti, nell’UDC ma anche nel PD, che si schierano con la Bresso, inducendoci a non tacere. Inoltre la nostra non è solo una scelta ‘contro’ la Bresso ma ‘per’ Cota, che conoscevamo già per le posizioni espresse in Parlamento sul caso Eluana e sul riconoscimento delle unioni omosessuali. La sottoscrizione il 24 febbraio a Torino del ‘Patto per la vita e per la famiglia’ da parte di Cota è un fatto storico e senza precedenti a questi livelli in Italia, sia perché gli impegni sono precisi, dettagliati e tecnici, sia perché non si tratta di una semplice dichiarazione di buona volontà ma di un patto bilaterale sottoscritto con quattro garanti, uno dei quali sono io, che vigileranno – e lo faremo davvero – sugli impegni assunti”.

    Introvigne, ma non temete che qualcuno vi rimproveri per avere sostenuto un candidato della Lega Nord? Dopo tutto il Carroccio si dice non sia in sintonia con la Chiesa sul tema dell’immigrazione…
    “Non privilegiamo nessun partito ma collaboriamo con anni e con profitto con esponenti della Lega come Massimo Polledri. Qui, però, c’è un duplice inganno. Si imbrogliano i cattolici quando si dice loro che tutte le questioni sono sullo stesso piano: l’aborto, l’eutanasia, la gestione del problema dei clandestini, e magari la TAV o il nucleare. Sono tutte questioni serie ma il Papa invita a dare priorità assoluta a vita e famiglia. E su vita e famiglia fra Cota e Bresso non c’è neppure partita. Secondo imbroglio: si presenta il programma di Cota sull’immigrazione come contrario alla dottrina sociale della Chiesa. È tutto il contrario: è la Bresso che nel suo Piano Immigrazione esalta quell’‘eclettismo culturale’ per cui tutte le culture sono uguali che Benedetto XVI condanna nell’enciclica “Caritas in veritate”. Né chiudere gli occhi di fronte ai clandestini è conforme alla dottrina sociale della Chiesa, che nel “Catechismo” al contrario ammette limitazioni all’immigrazione in nome del bene comune. Non bisogna confondere l’opinione del tal prete o del tal monsignore con i documenti ufficiali della Chiesa. Bisogna dirlo con chiarezza, uscendo da complessi d’inferiorità: anche sull’immigrazione il programma di Cota è più ragionevole del Piano Bresso”.

    Un messaggio finale?
    “Se sarà confermato, dice Introvigne, che nel listino della Bresso ci sarà il comunista Vincenzo Chieppa si aprirà una vera e propria questione morale. La morale non è solo personale, è anche sociale. Chieppa sarà personalmente onestissimo, ma eleggere qualcuno che ha applaudito la sentenza contro il crocefisso, ha invitato a boicottare i prodotti israeliani, inneggia regolarmente a Fidel Castro e collabora a siti Internet che proclamano come i sovietici abbiano fatto bene nel 1968 a stritolare la Primavera di Praga sotto i carri armati pone una questione morale non meno seria di altre. Quello degli accordi ‘tecnici’, che non esistono nella legge elettorale del Piemonte, è solo un altro imbroglio. L’accordo o c’è o non c’è. E chi fa la croce sulla Bresso, o anche solo sull’UDC, a meno che votando UDC non faccia la croce anche su Cota, vota automaticamente il listino ed elegge dunque Chieppa”.

    ***


    carlomartello
    Ultima modifica di carlomartello; 27-02-10 alle 14:18

  3. #3
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    Predefinito Rif: Alleanza Cattolica per Cota in Piemont

    Piemonte: Cota sottoscrive un "Patto per la vita e per la famiglia"

    Massimo Introvigne è lieto di presentare questo documento, che ha un valore che va molto al di là del Piemonte. È la prima volta che chi si candida a governatore di una Regione italiana sottoscrive impegni così precisi e dettagliati in materia di principi non negoziabili e lo fa non con una dichiarazione di buona volontà ma con un patto bilaterale controfirmato da quattro garanti, che a loro volta s'impegnano a vigilare sul rispetto degli impegni assunti

    Patto per la vita e per la famiglia

    Testo del patto sottoscritto da Roberto Cota, candidato alla presidenza della Regione Piemonte, il 24 febbraio 2010 a Torino, con quattro garanti – Massimo Introvigne (vice-responsabile nazionale di Alleanza Cattolica), Marisa Orecchia (presidente di Federvita Piemonte), Mauro Ronco (docente di diritto penale, già componente del CSM) e Maria Paola Tripoli (fondatrice del Servizio Emergenza Anziani) – i quali daranno vita a un tavolo di lavoro sulle politiche della nuova amministrazione regionale in tema di vita e famiglia

    Esprimo apprezzamento per il comunicato pubblicato da Federvita Piemonte, che riunisce settanta Movimenti per la Vita e Centri di Aiuto alla Vita, in occasione delle elezioni regionali e ho preso atto di appelli sugli stessi temi provenienti dal Forum delle Associazioni Familiari, da Due Minuti per la Vita e da altri.

    Con tutti sottoscrivo un patto per la vita e per la famiglia: non generico – perché è facile parlare di vita e di famiglia come concetti astratti, senza precisare in concreto che si tratta della vita dal concepimento alla morte naturale e della famiglia monogamica ed eterosessuale, fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna – ma specifico e articolato in impegni precisi.

    1. Considerando che un aborto non è mai una vittoria per nessuno ma è sempre una sconfitta, m’impegno per quanto riguarda le competenze regionali di applicazione della legge 194 a proporre e sostenere percorsi di aiuto concreto e fattivo alle donne che, anziché banalizzare l’aborto come soluzione, cerchino sempre possibili alternative, aprendo le istituzioni regionali anche alla collaborazione con il volontariato pro-vita. In applicazione della stessa legge, se in Piemonte dovrà essere somministrata la pillola RU486, questo potrà avvenire solo con un protocollo che preveda il ricovero della donna dalla somministrazione della pillola fino al completamento del percorso abortivo, escludendo ogni ipotesi di aborto fai da te a casa propria.

    2. La vita è veramente e pienamente vita fino alla morte naturale, come ho cercato di testimoniare con il mio impegno in Parlamento in occasione della tragica vicenda di Eluana Englaro e nella discussione di progetti di legge sul fine vita. Per essere ancora più chiaro, il modello virtuoso per me è quello umile, silenzioso ed eroico del quotidiano impegno delle Suore Misericordine che hanno assistito Eluana per farla vivere, non quello di chi – per citare il documento di Federvita – “ha offerto un ospedale piemontese per farla morire”. Respingendo nel modo più deciso ogni ipotesi di eutanasia, la Regione da me guidata sarà vicina con un sostegno non solo teorico alle famiglie di malati nella condizione oggi chiamata stato vegetativo persistente, e sosterrà per quanto di sua competenza le cure palliative.

    3. Rifiuto con chiarezza ogni ipotesi di omologazione della famiglia fondata sul matrimonio, a norma dell’art.29 della Costituzione, a ogni altra forma di convivenza anche omosessuale. Sono contrario a cerimonie, registri e altre iniziative che introducano surrettiziamente un’equiparazione tra unioni omosessuali e matrimonio monogamico ed eterosessuale.

    4. M’impegno a una politica regionale a favore della famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna, che riconosco come cellula fondamentale della società, attraverso il sostegno alle giovani coppie che intendono contrarre matrimonio e una politica dei servizi che tenga conto del carico familiare e del numero dei figli.

    5. Consapevole in particolare del ruolo unico svolto in Piemonte in oltre trecento anni di attività dalla scuola cattolica, che ha reso alla nostra regione servizi inestimabili, praticherò una politica che renda effettiva la libertà di educazione mediante erogazione di bonus o rimborsi che consentano alle famiglie la scelta della scuola libera, la quale andrà sostenuta anche quanto all’accoglienza di portatori di handicap e di figli di immigrati cui proporre percorsi autentici d’integrazione, prendendo in esame anche una politica di detrazioni fiscali nel quadro del federalismo fiscale.

    6. La politica a favore della vita e della famiglia andrà a beneficio anche delle famiglie e in particolare delle donne e delle bambine immigrate. Prenderò misure regionali, e sosterrò quelle del governo nazionale, che vigilino contro gli abusi sulle donne e sui minori, non tollerino le mutilazioni genitali femminili, l’avviamento alla mendicità e alla prostituzione da parte di organizzazioni malavitose, la poligamia e i matrimoni forzati, e prevengano l’imposizione del burqa e di altre forme di velo integrale a donne e ragazze che non desiderano portarlo. Di concerto con il governo nazionale, farò il possibile per convincere anche chi insegue l’utopia di una società aperta all’immigrazione senza regole e senza limiti che si tutela davvero la vita e la famiglia degli immigrati onesti, venuti da noi per lavorare, e si pratica la virtù cristiana dell’accoglienza, solo tenendo conto che il numero d’immigrati che il Piemonte può accogliere non è infinito, e che le regole e la lotta contro l’immigrazione clandestina vanno a vantaggio anche degli immigrati regolari, oltre che della sicurezza di tutti.

    Torino, 24 febbraio 2010

    Roberto Cota
    Massimo Introvigne
    Marisa Orecchia
    Mauro Ronco
    Maria Paola Tripoli

    Alleanza Cattolica | Facebook


    carlomartello

  4. #4
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    Predefinito Rif: Alleanza Cattolica per Cota in Piemont

    se mettono in pratica cio' che predicano, diventeranno talmente prolifici da avere la maggioranza assoluta entro poche generazioni.

  5. #5
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    Predefinito Rif: Alleanza Cattolica per Cota in Piemont

    --QUALCHE GIORNO FA AVREI SCRITTO: La Lega vincerà sicuramente perchè ciò che pensano gli elettori delle province ,fatta eccezione per quella di Torino orami rossa per tradizione, non se ne vede traccia sui giornali che fanno opinione pubblica in Piemonte(La Stampa).
    Nel cuneese,soprattutto,si ha una percezione dei fatti politici,che diverge da quella che s'irradia da Torino.
    Ma detto questo,dopo i fatti incresciosi di questi giorni ,in ordine al respingimento delle liste del PDL per motivi formali,non sono sicuro che gli elettori non vorranno punire il loro partito per non essere stato capace di seguire"la pratica" con l'attenzione che era necessaria.
    Perchè si dovrebbe votare una forza politica che vuole governare quando si dimostra incapace di portare la documentazione occorrente in tribunale?
    Ultima modifica di joseph; 04-03-10 alle 18:15

  6. #6
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    Predefinito Rif: Alleanza Cattolica per Cota in Piemont

    Sempre meritorie le iniziative di Alleanza Cattolica.
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  7. #7
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    Predefinito Rif: Alleanza Cattolica per Cota in Piemont

    ennesimo duro colpo agli itagliani
    "Cecchi ...Paone ha dichiarato che ci sono due gay in squadra. Prandelli mi ha detto che mi facevate questa domanda. Se ci sono dei froci i problemi sono loro, io spero non ce ne siano".
    Antonio Cassano 99

  8. #8
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    Predefinito Rif: Alleanza Cattolica per Cota in Piemont

    Lega Santa e diavolo Mercedes

    Lega Santa e diavolo Mercedes - [ Il Foglio.it › La giornata ]

    © 2009 - FOGLIO QUOTIDIANO

    24 marzo 2010
    Ultima modifica di Bèrghem; 01-04-10 alle 00:14
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  9. #9
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    Predefinito Rif: Alleanza Cattolica per Cota in Piemont

    Ru486: Cota, resti nei magazzini

    Presidente Piemonte, pillola aborto va somministrata in ospedale

    FlashNews : euronews : Le ultime notizie internazionali come video on demand

    (ANSA) – TORINO, 31 MAR – Secondo Roberto Cota, la pillola abortiva va somministrata in ospedale e le confezioni arrivate in Piemonte possono restare nei magazzini. Il neopresidente del Piemonte non ha nascosto di pensarla in modo "completamente diverso" dall’ex presidente Mercedes Bresso. ‘Sono per la difesa della vita – ha detto Cota – e penso che la pillola abortiva debba essere somministrata quanto meno in regime di ricovero’. ‘E’ il primo esempio di parola non mantenuta’, replica il ginecologo Silvio Viale.
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  10. #10
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    Predefinito Rif: Alleanza Cattolica per Cota in Piemont




    Introvigne: “In Piemonte un nuovo Family Day, decisivo il crollo UDC”

    Alleanza Cattolica per Cota

    (AGI-Piemonte) – Torino, 30 mar. - “Siamo orgogliosi di avere scelto Roberto Cota ed edificati dalla sua testimonianza per la vita e per la famiglia, di cui non ha mai smesso di parlare in tutta la campagna”. Lo ha detto il sociologo torinese Massimo Introvigne, vice-responsabile nazionale di Alleanza Cattolica, che si è schierata a fianco di Cota con una vasta campagna di incontri, E-mail, presenze su Facebook, sito Internet dedicato (alleanzapercota.org) e mass mailing. “Ringraziamo le migliaia di piemontesi che hanno espresso il loro sostegno alla campagna ‘Alleanza Cattolica ha scelto Cota’ – ha proseguito Introvigne –, che consideriamo un successo storico. In Piemonte la vita e la famiglia sono diventate centrali nel dibattito elettorale. E il risultato, sommato al miracolo del Lazio, è stato un nuovo Family Day, che ha avuto e avrà conseguenze permanenti. L’UDC – la cui pessima prestazione nel Lazio è certo dovuta anche allo sconcerto dei cattolici per l’alleanza piemontese con la Bresso – in Piemonte è stata costretta a inseguirci sul nostro terreno, fino a lettere last minute ai parroci, venute dopo le nostre. Ma tra l’originale e l’imitazione i cattolici hanno scelto l’originale, e il crollo è evidente: in un anno, dalle europee, se teniamo conto che stavolta con l’UDC c’era l’API di Rutelli che vale almeno un punto, ha perso metà dei suoi elettori”. “La campagna, per Alleanza Cattolica, non è certo finita: anzi, per noi la politica comincia sempre il giorno dopo le elezioni. Andremo avanti con le conferenze, i corsi, i seminari in tutta la regione per consolidare un risultato entusiasmante”. Ai cattolici pro-Bresso, che “sono entrati nella Settimana Santa senza nemmeno riscuotere i trenta denari”, Introvigne lancia un appello alla resipiscenza: “Nell’UDC ci sono bravissime persone, seguano i loro elettori e tornino al fianco di chi difende davvero la vita e la famiglia”.
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

 

 
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