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Risultati da 1 a 9 di 9
  1. #1
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    Predefinito UCRONIA: BREVE “STORIA” DELL'UNIONE EUROPEA

    (Nessun sondaggio. Solo una versione alternativa del nostro passato. E del nostro presente)

    Lasciate perdere i libri di storia. Non è andata come scritto lì. Questo è quanto è realmente accaduto...:


    1954: Il Parlamento francese boccia il trattato istituente la Comunità Europea di Difesa (CED). Sconforto tra gli europeisti.Abbandono del progetto di istituire la Comunità Politica Europea (CPE)

    1955: Inizio del riarmo tedesco e fondazione della Bundeswehr. Ingresso della Germania nella NATO.

    1956: L'invasione sovietica delll'Ungheria provoca molta preoccupazione in Europa. SI diffonde un senso di insicurezza, che porta a cercare nuovamente un modo per istituire una difesa comune europea, dopo il fallimento della CED.

    1957: Firma del Trattato di Liegi, tra gli stati in precedenza firmatari della CED, istituente l'Alleanza Militare Europea (AME): i paesi membri forniscono i contingenti di volta in volta necessari alla politica di difesa comune. Viene concordato che un'aggressione militare ad un paese membro (esclusi i territori coloniali) debba essere considerata come un'aggressione a tutti gli altri membri. Le decisioni sull'impiego delle forze armate dell'Alleanza, per compiti non strettamente difensivi del territorio degli stati membri, vengono prese all'unanimità dai capi di governo dei paese membri e devono poi essere autorizzate dall'Assemblea, in rappresentanza dei parlamenti nazionali. Previste uniformi ed insegne comuni, e standardizzazione dell'equipaggiamento. Gli stati dell'Alleanza vengono rappresentati da quest'ultima, in ambito NATO.
    Nello stesso anno, col Trattato di Roma, si istituisce la Comunità Economica Europea.

    1958: Si susseguono vari appelli, da parte di personalità europee, ad andare oltre l'alleanza militare ed economica, verso forme di unità politica, di tipo federale. La Francia, però, temendo di vedersi declassata da potenza coloniale a semplice membro di una federazione, oppone un netto rifiuto.

    1963: A seguito della traumatica perdita delle colonie, la Francia, ormai decaduta dal ruolo di grande potenza, diventa maggiormente disponibile alle sollecitazioni per una svolta politica dell'integrazione europea.

    1966: Dopo anni di estenuanti trattative, viene firmato a Parigi il Trattato Costituente dell'Unione Europea. Prevista un'Assemblea i cui membri sono eletti, ogni cinque anni, dai parlamenti nazionali ed un Consiglio dell'Unione, in rappresentanza dei governi dei paesi membri. Le decisioni del Consiglio sono prese a maggioranza degli stati, che rappresentino la maggioranza dei cittadini. Insieme, i due organi assolvono alla funzione legislativa.
    Su richiesta della Germania, è previsto che, in caso di operazioni militari non rivolte alla diretta difesa si un paese membro, solo gli stati che si siano espressi a favore in Consiglio siano obbligati a partecipare con contingetni militari. Gli altri possono limitarsi al semplice supporto logistico.
    Per le modifiche al Trattato Costitutivo, più comunemente detto Costitizione, occorre la maggioranza dei 2/3 dell'Assemblea (e due votazioni, a distanza di almeno sei mesi l'una dall'altra), e l'unanimità del Consiglio.
    Il Consiglio nomina inoltre il Primo Ministro. Il Presidente dell'Unione, su proposta del Primo Ministro, nomina e revoca i ministri. La compagine governativa deve poi godere della fiducia (semplice) dell'Assemblea.
    Il Presidente dell'Unione è eletto dall'Assemblea, integrata da dieci delegati per ogni stato dell'unione. Cinque nel caso del Lussemburgo.
    Prevista una Corte di Giustizia Europea, composta da 12 membri, due per ogni stato dell'Unione.
    Le monete nazionali verranno sotituite da una moneta comune: l'Euro.
    E' previsto il diritto di secessione, tramite una complessa procedura, che necessita di alcuni anni.
    Il seggio permanente francese nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU passa all'Unione Europea.
    Gli stati membri si impegnano a modificare le costituzioni nazionali, ove necessario, per renderle compatibili con Trattato Costituente.

    1969: Dopo la ratifica in tutti e sei i paesi firmatari, nasce l'Unione Europea.

    1971: In vista del possibile primo allargamento, a Regno Unito e Danimarca, si prevede che per accedere uno stato candidato debba sottoporre l'adesione ai propri cittadini, mediante referendum. E' richiesta la maggioranza a favore del 65%, che aumenta di un punto percentuale per ogni punto percentuale di affluenza sotto il 60%. I referendum si tengono nell'autunno del '72. In nessuno dei due paesi candidati si raggiungono le condizioni previste per l'adesione. L'Europa rimane a sei.
    (Nota: l'Irlanda non fa domanda, non intendendo far parte dell'alleanza militare)

    1975: La richiesta di maggiore democrazia porta ad una revisione dell'assetto istituzionale. L'assemblea viene sostituita da un parlamento eletto direttamente dagli europei, la Camera dei Popoli. Le prime elezioni sono previste per il 1979.
    Cambia la modalità di elezione del Presidente dell'Unione, ora eletto da un'Assemblea Federale composta dai membri della Camera dei Popoli e da un corrispondente ugual numero di delegati dei parlamenti nazionali, con proporzionalità degressiva rispetto alle popolazioni degli stati membri.

    1979: Il primo parlamento elettivo, propone di affrontare il problema lunguistico europeo. Sono già previste quattro lingue ufficiali, ed è prevedibile che presto, con l'ingresso di nuovi membri, il numero aumenterà. Ne serve una comune a tutti, da affiancare a quelle nazionali. Si propone di prendere in considerazione le lingue artificiali. La proposta, inaspettatamente, incontra un certo favore (dopo la difesa comune, la moneta comune, ed un parlamento comune, una lingua comune sembra sensata). Viene nominato un comitato di linguisti, per esaminare le varie possibilità.

    1980: Dopo un anno di lavoro, la commissione di linguisti si esprime per una delle lingue artificiali, con alcune modifiche. Questa viene quindi adottata come lingua ufficiale, da affiancare alle altre, al fine di costituire un ponte tra i popoli dell'Unione. Si prevede un programma di diffusione per cui dopo vent'anni, nel 2000, circa metà dei cittadini europei sarà in grado di usarla a livello paragonabile alla lingua madre, e che questa percentuale supererà il 90% nel 2025, al termine del processo di transizione.

    1981: La Grecia entra nell'Unione Europea.

    1986: Portogallo e Spagna entrano a far parte dell'Unione.

    1989: Cade il Muro di Berlino.

    1991: Tensioni etniche in Jugoslavia. La Slovenia si dichiara indipendente. Pare che la Federazione Jugoslava sia sull'orlo del dissolvimento. L'Europa interviene politicamente, per evitare che la situazione degeneri. Viene organizzata la conferenza di Firenze, dove si discute il futuro dello stato balcanico. Al termine, viene riconosciuta l'indipendenza della Slovenia e quella della Macedonia, riducendo il territorio jugoslavo all'area di lingua serbo-croata, di cui si riesce a preservare l'integrità, con una nuova federazione di Serbia, Croazia, Bosnia-Erzegovina e Montenegro, che si impegna ad approvare riforme in senso democratico. Al Cossovo viene concessa ampia autonomia, all'interno della Serbia. I tre nuovi stati, Slovenia, Macedonia Settentrionale (nome scelto per evitare attritti con la Grecia) e Federazione Jugoslava, cominciano il cammino di avvicinamento all'Unione Europea.

    1994: Con la supervisione dell'Unione Europea, la Repubblica di Moldavia sigla un accordo di riunificazione con la Romania. Alla regione ad est del Dnestr, viene riconosciuta larga autonomia, in cambio della rinuncia ad ogni aspirazione secessionista. E' previsto che i reparti russi presenti in Transnistria vengano ritirati completamente entro dieci.

    1995: La Norvegia vota no nel referendum sull'adesione all'Unione Europea.
    In Finlandia e Svezia nel referendum ha prevalso il “sì”, ma non ha raggiunto la soglia richiesta per l'adesione (L'Austria non si è candidata, per la questione della difesa comune, dentita come incompatibile con la sua neutralità)

    1999: Slovenia, Macedonia e Jugoslavia, entrano nell'Unione.

    2000: Si prevede che da quest'anno la Corte di Giustizia Europea sia composta da un numero di membri pari a quello degli stati dell'Unione.

    2004: Anno del grande allargamento ad est. Vincono i favorevoli all'adesione in tutti e sette i paesi candidati. L'Europa diventa a diciannove.
    Anche Malta si era candidata, ma la vittoria dei “sì” non è stata sufficientemente ampia da garantire l'adesione. La richiesta di adesione da parte di Cipro, sostenuta dalla Grecia, viene rifiutata, con la motivazione che lo stato cipriota non si trova in Europa.

    2007: Anche Bulgaria e Romania aderiscono all'Unione Europea, che ora ha 21 stati.

    2011: Purtroppo gran parte di questa storia è solo frutto della mia immaginazione...

    Saluti.

    Midìl




    Appendice 1: Schema delle istituzioni europee, come delineate dal Trattato Costituente e sue successive modifiche:





    Appendice 2: Gradi militari uniformati, utilizzati dalle forze armate federate dell'Unione Europea:

    - Versione "normale" (con nomi anche nella "lingua europea")



    - Versioni da campo, "mimetiche":



    (Alcuni degli elementi di grafica sono stati derivati da oggetti presenti su Wikicommons, tra quelli classificati come liberamente utilizzabili)


    Nota: Chiedo scusa per il titolo in maiuscolo. Ho fatto un copia e incolla, e mi sono dimenticato di ridurre i caratteri...
    Ultima modifica di Midìl; 28-01-11 alle 09:59

  2. #2
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    Predefinito Rif: UCRONIA: BREVE “STORIA” DELL'UNIONE EUROPEA

    fantastico, magari fosse finita così

  3. #3
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    Predefinito Rif: UCRONIA: BREVE “STORIA” DELL'UNIONE EUROPEA

    Senza la neolingua orwelliana sembrerebbe anche accettabile. Chiaramente solo in una vera ucronia in cui i governi degli stati europei sono per davvero indipendenti e possono prendere delle decisioni. Interessante che non si parli minimamente di una BCE, devo supporre che dal 1966 gli euri piovano dal cielo.

    Politico e militare sono sovrastrutture dell'economia, se non si sa come viene emessa la moneta europea non si può nemmeno valutare il grado di libertà delle popolazioni e quindi non si può giudicare la validità del resto.
    Ultima modifica di Perseo; 28-01-11 alle 13:59

  4. #4
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    Predefinito Rif: UCRONIA: BREVE “STORIA” DELL'UNIONE EUROPEA

    Citazione Originariamente Scritto da Manfr Visualizza Messaggio
    fantastico, magari fosse finita così
    Già. Speriamo almeno, comuqnue, di non ritrovarci tra una trentina d'anni, a commentare su un forum un'ucronia simile, con il rimpianto, nuovamente, che non si sia avverata. Ma il rischio c'è...

    Saluti.

    Midìl

  5. #5
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    Predefinito Rif: UCRONIA: BREVE “STORIA” DELL'UNIONE EUROPEA

    Citazione Originariamente Scritto da Perseo Visualizza Messaggio
    Senza la neolingua orwelliana sembrerebbe anche accettabile. Chiaramente solo in una vera ucronia in cui i governi degli stati europei sono per davvero indipendenti e possono prendere delle decisioni. Interessante che non si parli minimamente di una BCE, devo supporre che dal 1966 gli euri piovano dal cielo.

    Politico e militare sono sovrastrutture dell'economia, se non si sa come viene emessa la moneta europea non si può nemmeno valutare il grado di libertà delle popolazioni e quindi non si può giudicare la validità del resto.
    Essendo l'euro (con la BCE) una realtà, ho trattato la questione solo in modo marginale, come per tutta la parte economica (di cui peraltro non sono un gran esperto). Mi sono più focalizzato sui vuoti del processo di integrazione.
    D'altronde, i miei interessi principali, come europeista, sono rivolti a confini europei ed allargamenti, politica estera e di difesa comune, assetto istituzionale, e politica linguistica. E sono le questioni che ho trattato principalmente, cercando di ipotizzare compromessi accettabili (a mio parere) dalla maggioranza dei cittadini europei (questa ucronia è un po' "subliminale", avendo lo scopo, anche, di mostrare una possibile, e realistica, Europa di domani (E' un po' un concentrato di mie idee per il futuro, presentato in forma "storica")).
    Comunque, riguardo alla BCE, la sua esistenza ed il suo operato sono vincolati alle norme contenute nei trattati. Secondo me, quindi, non ha tanto senso prendersela con la BCE, se non piace come agisce. Se non si è soddisfatti, bisogna rivolgersi a chi la BCE l'ha progettata. Cioè gli stati membri dell'Unione. Nello scenario alternativo che ho descritto, le due camere dell'Unione potrebbero modificare il funzionamente della Banca Centrale, "semplicemente" modificando la Costituzione europa. Il potere finale spetta quindi agli organismi rappresentativi (direttamente o indirettamente) dei cittadini.
    Infine, sulla questione linguistica, a mio parere sbagli enormemente a definire la lingua "europea" di cui ho parlato come qualcosa di orwelliano. Non c'entra proprio nulla. Infatti, la Neolingua, aveva lo scopo di modificare il modo di pensare dei personaggi del racconto di Orwell. Ma questo non è lo scopo delle lingue artificali ausiliarie. Ci sono alcune lingue artificiali che hanno questo fine (o qualcosa di analogo), ideate per esperimenti di carattere linguistico o logico, ma non è di questa categoria, assai particolare, che sto parlando. Peraltro, faccio riferimento ad una lingua comune, e non unica. Due sloveni, tra loro, continueranno a parlare sloveno (non c'è motivo di fare altrimenti). Ma un greco ed un estone, per comuicare, qualche tipo di lingua dovranno pure utilizzarlo. E allora, si tratta di decidere quale. Nello scenario da me proposto, ho supposto venisse adottata la soluzione a mio parere più razionale: minimizzazione dello sforzo di apprendimento, unita ad un'elevata neutralità culturale. Altri preferiscono l'inglese.

    Saluti.

    Midìl
    Ultima modifica di Midìl; 28-01-11 alle 17:39

  6. #6
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    Predefinito Rif: UCRONIA: BREVE “STORIA” DELL'UNIONE EUROPEA

    Citazione Originariamente Scritto da Perseo Visualizza Messaggio
    Senza la neolingua orwelliana sembrerebbe anche accettabile. Chiaramente solo in una vera ucronia in cui i governi degli stati europei sono per davvero indipendenti e possono prendere delle decisioni. Interessante che non si parli minimamente di una BCE, devo supporre che dal 1966 gli euri piovano dal cielo.

    Politico e militare sono sovrastrutture dell'economia, se non si sa come viene emessa la moneta europea non si può nemmeno valutare il grado di libertà delle popolazioni e quindi non si può giudicare la validità del resto.
    In effetti quella della neolingua è la questione più problematica: una lingua veicola una cultura di cui è riflesso e sintesi; una costruita artificialmente non diventa mai viva, resta solo una costruzione fredda ed incapace di evolvere. Non credo che avrebbe potuto diffondersi così agevolmente in breve tempo, anche con il supporto dei governi e delle strutture di Pubblica Istruzione.
    Il resto sembra interesante, anche se troppo ottimista rispetto alla realtà degli stati europei come li conosciamo.
    .
    L'ultimo uomo ad essere entrato in Parlamento con intenzioni oneste.

    Non basta negare le idee degli altri per avere il diritto di dire "Io ho un'idea". (G. Guareschi)

  7. #7
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    Predefinito Rif: UCRONIA: BREVE “STORIA” DELL'UNIONE EUROPEA

    Citazione Originariamente Scritto da Guy Fawkes Visualizza Messaggio
    In effetti quella della neolingua è la questione più problematica: una lingua veicola una cultura di cui è riflesso e sintesi; una costruita artificialmente non diventa mai viva, resta solo una costruzione fredda ed incapace di evolvere. Non credo che avrebbe potuto diffondersi così agevolmente in breve tempo, anche con il supporto dei governi e delle strutture di Pubblica Istruzione.
    Sottovaluti la facilità di apprendimento di alcune lingue artificiali. Ad esempio, considerando l'Esperanto, la più famosa, anche se non la mia favorita, ho letto di un esperimento, in Germania, dove degli studenti francesi hanno impiegato, a parità di livello raggiunto, 2000 ore per imparare il tedesco, 1500 per l'inglese, 1000 per l'italiano (più facile, essendo una lingua simile al francese), e 150 per apprendere l'Esperanto (qui). Sul perché alcune lingue artificiali siano così semplici, ci sarebbe da scrivere a lungo, ma non credo sia il caso. Prova comunque a pensare, ad esempio, ad un italiano, "ripulito" da ogni irregolarità, privo di artificiosi generi per gli oggetti inanimati, da imparare a memoria (non si capisce perché una sedia debba essere femminile e il tavolo maschile), con una sola coniugazione, dove i verbi non mutano in base alla persona, che è invece indicata dal soggetto sempre obbligatorio (io mangia, tu mangia, noi mangia, io mangiai, tu mangiai, noi mangiai: si capisce benissimo lo stesso, senza perdere la minima informazione (in inglese: I eat, you eat, we eat)). Immagina poi un uso regolare ed espanso dei suffissi, così che, ad esempio, come da guidare si ricava guidatore, da fotografare si ricaverebbe fotografatore (e non più fotografo). Immagina quanto sarebbe più semplice da imparare un "italiano" così... E senza perdere la minima capacità espressiva. In sintesi, è in questo modo che si sono costruite molte lingue ausiliarie.
    Il resto sembra interesante, anche se troppo ottimista rispetto alla realtà degli stati europei come li conosciamo.
    In realtà, negli anni '50, per un soffio, non siamo andati anche oltre.
    Se i francesi avessero approvato la Comunità Europea di Difesa (bocciata per 319 voti contro 264 dal parlamento transalpino (qui)), sarebbe nata una difesa comune europea notevolmente avanzata. Ed una volta messo insieme una specie di "esercito europeo", il passo verso la comunità politica era quasi "scontato", tanto che già era stata preparata una prima bozza della Comunità Politica Europea (qui), di cui riporto qualche articolo significativo:

    Articolo 1:

    E' istitutita, col presente trattato, una Comunità europea di tipo sovranazionale.
    [...]. Essa è indissolubile

    Articolo 11:

    Il Parlamento è composto da due camere [...]
    La prima camera, la Camera dei Popoli, è formata dai deputati rappresentanti i popoli uniti nella Comunità.
    La seconda camera, il Senato, è formata dai senatori rappresentanti i popoli di ciascuno Stato.

    Articolo 27:

    Il Consiglio esecutivo assicura il governo della Comunità. [...]

    Articolo 28:

    Il Senato elegge il presidente del Congilio esecutivo europeo [...]
    Il presidente nomina gli altri membri del Conisglio esecutivo europeo.
    [...]

    Articolo 31:

    [Il Consiglio esecutivo] si presenta senza indugio di fronte alla Camera dei popoli e davanti al Senato al fine di ottenere la loro fiducia.
    [...]



    Purtroppo, il Parlamento francese ha fermato tutto questo, votando no alla CED, il 30 agosto 1954.
    Peccato...

    Saluti.

    Midìl
    Ultima modifica di Midìl; 29-01-11 alle 11:30

  8. #8
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    Predefinito Rif: UCRONIA: BREVE “STORIA” DELL'UNIONE EUROPEA

    Appunto la lingua artificiale viene imparata più rapidamente perchè è semplificata, offre meno modulazione nel definire la realtà, disabitua al pensiero speculativo pur rimanendo efficiente nelle questioni tecniche legate al lavoro. Cioè le caratteristiche della neo-lingua descritta da Orwell, tra l'altro pienamente riscontrabili nell'Esperanto. Ho persino il dubbio che fosse proprio quello il modello che Orwell prese nello spiegare le caratteristiche della sua neolingua.

    Chi è abituato alle pappine difficilmente digerirà cibi più complessi. Chi è abituato alla semplicità della lingua artificiale difficilmente farà lo sforzo di utilizzare tutti gli strumenti che la sua lingua naturale gli metterebbe a disposizione.
    Basta vedere come alla diffusione dell'inglese corrisponda una progressiva perdita del modo congiuntivo nell'italiano e più in generale una difficoltà sempre più marcata nell'usare i tempi dei verbi in maniera corretta. Tanto che persino negli articoli dei giornali o nel linguaggio dei giornalisti televisivi vengono considerati normali degli errori di grammatica da scuola elementare.

  9. #9
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    Predefinito Rif: UCRONIA: BREVE “STORIA” DELL'UNIONE EUROPEA

    Citazione Originariamente Scritto da Perseo Visualizza Messaggio
    Appunto la lingua artificiale viene imparata più rapidamente perchè è semplificata, offre meno modulazione nel definire la realtà, disabitua al pensiero speculativo pur rimanendo efficiente nelle questioni tecniche legate al lavoro. Cioè le caratteristiche della neo-lingua descritta da Orwell, tra l'altro pienamente riscontrabili nell'Esperanto. Ho persino il dubbio che fosse proprio quello il modello che Orwell prese nello spiegare le caratteristiche della sua neolingua.
    Chi è abituato alle pappine difficilmente digerirà cibi più complessi. Chi è abituato alla semplicità della lingua artificiale difficilmente farà lo sforzo di utilizzare tutti gli strumenti che la sua lingua naturale gli metterebbe a disposizione.
    Basta vedere come alla diffusione dell'inglese corrisponda una progressiva perdita del modo congiuntivo nell'italiano e più in generale una difficoltà sempre più marcata nell'usare i tempi dei verbi in maniera corretta. Tanto che persino negli articoli dei giornali o nel linguaggio dei giornalisti televisivi vengono considerati normali degli errori di grammatica da scuola elementare.
    Un esempio di quanto sia "limitata" la lingua artificiale che suggerisco come lingua europea:

    La iraco destruktas la quieteso di la vivo e la saneso dil korpo, konfuzigas l'intelekto e blindigas la kordio. (Diderot)
    (L'ira distrugge la tranquillità della vita e la salute del corpo, confonde l'intelletto e rende cieco il cuore)

    Ta qua dominacas sua iraco, dominacas ya sua maxim feroca enemiko. (Confucio)
    (Colui che domina la propria ira, domina il suo più feroce nemico)

    Relate la oldeso, la dramato esas ne la fakto ke ni esas olda, ma la fakto ke ni esis yuna. (Oscar Wilde)
    (Circa la vecchiaia, il dramma non è il fatto che siamo vecchi, ma il fatto che fummo giovani)

    Milito esas masakro inter personi qui nule interkonocas, por profito di personi qui certe interkonocas, ma nule intermasakras. (Paul Valéry)
    (La guerra è un massacro tra persone che non si conoscono, per il profitto di persone che certamente si conoscono, ma non si massacrano a vicenda)

    Nia maxim granda richeso konsistas en posedar suficante forta kurajo por nule ambiciar la richeso. (Goethe)
    (La nostra più grande riccheza consiste nel possedere un coraggio sufficientemente forte per non ambire alla ricchezza)

    Ultre docar, docez dubitar sempre pri omna to quon tu docabas. (José Ortega y Gasset)
    (Oltre a insegnare, insegna a dubitare sempre di tutto ciò che hai insegnato)


    (Le citazioni sono tratte da qui: http://kanaria1973.ido.li/idolibrerio/citaji.pdf )

    Non sto quindi parlando di lingue che permettano solo di esprimere concetti di uso quotidiano, ma di lingue complete. Come mi pare questi piccoli esempi dimostrino. Probabilmente, se non ti avessi detto che si trattava di una lingua artificiale, non lo avresti pensato, leggendola.

    Ma si può dare un'occhiata anche al sistema verbale, che pare adeguato (sono passati vari anni, da quando ho letto la grammatica, ma più o meno dovrebbe essere giusto):

    "Scrivo" => "Me skribas"
    "Scrissi" => "Me skribis"
    "Scriverò" => "Me skribos"
    "Scriverei"=> "Me skribus"
    "Stavo per scrivere" => "Me esis skribonta"
    "Ebbi scritto"=> "Me esis skribinta" o "Me skribabis"
    "Stavo scrivendo"=> "Me esis skribanta"
    "Starò per scrivere" => "Me esos skribonta"
    "Avrò scritto" => "Me esos skribinta" o "Me skribabos"
    "Starò scrivendo" => "Me esos skribanta"
    "Sto per scrivere" => "Me esas skribonta"
    "Ho scritto" => "Me esas skribinta"
    "Avrei scritto" => "Me esus skribinta" o "Me skribabus"
    "Starei scrivendo" => "Me esus skribanta"
    "Starei per scrivere" => "Me esus skribonta"

    Inoltre penso che, ad esempio, "me esabus skribonta" sia traducibile con "sarei stato sul punto di scrivere".

    (Non ci vuole molto a notare che "as" indica il presente, "is" il passato, "os" il futuro e "us" il condizionale". Ovviamente esiste anche l'imperativo, "ez")

    Comunque, in Europa, qualche lingua per comunicare dobbiamo pure usarla. L'ipotesi che ognuno di noi capica una ventina di altre lingue, mi sembra poco realistica. E allora, che lingua utilizziamo? Qualcuno dice l'inglese, altri una lingua artificiale (ovviamente, di elevata qualità). Io, personalmente, preferirei la seconda (al limite con l'inglese come seconda lingua "ufficiale", destinata, a mio parere, ad un ruolo secondario, quasi di lingua straniera privilegiata).

    Saluti.

    Midìl
    Ultima modifica di Midìl; 29-01-11 alle 17:51

 

 

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  3. RINASCITA : Breve storia dell’Msi:
    Di VECCHIO nel forum Destra Radicale
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  4. Breve storia dell’Msi:
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