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1850: viene approvata la Costituzione. Poiché la Prussia reclamava la corona imperiale per uno dei suoi regnanti,e poiché Francesco Giuseppe aveva posto un veto su Federico Guglielmo IV,viene nominato Imperatore il fratello del Re di Prussia, Guglielmo I,che diviene Imperatore di Germania e deve rinunciare al trono prussiano (la carica imperiale è incompatibile con quella di capo di stato di uno stato tedesco). La famiglia Hohenzollern si divide quindi in due tronconi:quello tedesco (gli Hohenzollern-Deutschland) e quello prussiano (Hohenzollern-Preussen),il primo guidato da Guglielmo e dai suoi successori maschi con la corona imperiale ed il secondo guidato da Federico Guglielmo IV .
1851: il nuovo parlamento risulta estremamente polarizzato tra forze cattoliche di destra e sovversione socialista.
I reazionari formano un Governo di coalizione che vede la partecipazione di Conservatori, Nazional-liberali e Zentrum cattolico, che essendo l'ago della bilancia e potenzialmente in grado di dar vita a un governo di sinistra, riesce ad imporre buona parte della sua agenda.
Reichskanzler è Leo von Caprivi, capo dei Reazionari prussiani e pertanto ben accetto sia agli Junker che all'aristocrazia cattolica meridionale. Ministro degli Esteri è Otto von Bismarck, sostenuto dai Conservatori, che si aggiudicano anche la carica di Ministro della Guerra, nella persona di Von Roon. Allo Stato Maggiore viene confermato il Capo del Generalstaß prussiano von Moltke, anche se viene riconosciuta la preminenza dell'anziano maresciallo Radetzky.
Ministro degli Affari Operai, un precursore del moderno Ministro del Lavoro, è padre Georg Ratzinger, bavarese, gradito sia alle alte gerarchie del Clero cattolico sia alle frange più permissive dei Nazional-Liberali, in quota al Zentrum.
Ministri dell'Economia e dei Rapporti Federali sono i nazional-liberali Chlodwig zu Hohenlohe-Schillingsfürst e Cristiano Kraft, grande industriale. Von Bennisgen abbandona la politica attiva.
La politica che viene perseguita dal Governo von Caprivi è di costante tentativo di definire le competenze dell'Impero e quella dei singoli Stati. L'industrializzazione viene guidata dall'alto anche se l'iniziativa economica è mantenuta in parte dai privati.
La Boemia subisce un intenso processo di germanizzazione e vive un costante stato di instabilità politica.
1852: Per tentare di abbattere il minaccioso SPD, che conta quasi tutti i voti operai tranne che nella Baviera e nelle poche regioni industrializzate della Cisleithania-Austria, viene varata un'ambiziosa riforma sociale. Viene inserita la sanità sostenuta dallo Stato e dalle Imprese. Le proteste liberali si accentuano ma il leader dello schieramento in parlamento, il Ministro Kraft, accetta la politica in quanto funzionale al consolidamento e all'espansione della legittimità del neonato Impero anche nelle classi operaie. Padre Georg Ratzinger si dimette dal suo incarico in quanto richiamato a Roma per servire da consigliere al Pontefice. Al suo posto i Reazionari e il Zentrum pretendono compatti l'entrata del Vescovo Sociale, Sua Eminenza Wilhelm Emmanuel von Ketteler.
La Francia di Napoleone III si agita allarmata per il fallimento della sua politica tedesca di divide et impera, iniziata nel 1648 con il trattato di Westfalia. Attualmente la sproporzione militare è a tutto suo vantaggio ma Napoleone III, ancora all'alba del suo governo, preferisce non imicarsi la consistente fazione cattolica conservatrice che vede con estremo sfavore un'eventuale guerra contro una nazione che conta le vaste terre cattoliche della Cisleithania-Austria e della Baviera.
La "triade di ferro" dei Konservativen composta da Bismarck, Roon e Moltke riesce a concludere un trattato quinquiennale di non aggressione, spingendo nel frattempo per il potenziamento dell'esercito imperiale.
1853: La spinta riformista sociale, visti gli esiti quasi nulli sull'SPD delle riforme dell'anno precedente, prosegue con l'introduzione dell'assicurazione sugli infortuni, misura ingoiata a forza dai Nazional-Liberali e che i Reazionari pagano concedendo la totale abolizione delle dogane non solo interne, ma anche con tutta la Scandinavia, concupita per le sue vaste risorse minerarie.
Rivolta di Dortmund: la popolazione operaia del centro industriale della Ruhr insorge sciamando nelle piazze e chiedendo condizioni lavorative migliori. La polizia dello Stato reprime duramente la rivolta, che degenera in una serie di scontri sanguinosi. L'SPD difende gli operai anche contro l'intervento dell'esercito.
In seguito alla crisi di governo derivata, l'esponente Conservatore von Roon deve accettare come Ministro della Marina il Reazionario austriaco Kajetan von Bissingen-Nippenburg al posto di Tirpitz.
Trattato di Francoforte: von Bismarck, in seguito ad una conferenza nella capitale tedesca, sigla con il Primo Ministro britannico George Gordon il Trattato AngloGermanico d'Intesa, dove si regolano secondarie questioni coloniali.
1854: Nel corso del 1854 l'intesa (e la sopportazione reciproca) tra i Nazional-Liberali di Kraft e il Zentrum di von Ketteler si incrina gravemente e il Zentrum rimane nell'area di governo solo perché impressionato e intimorito dall'ascesa dei Radicali, che raddoppiano alle elezioni locali la loro forza, soprattutto nel NordOvest al confine con i Paesi Bassi e il Belgio. L'SPD si rafforza non solo nella Ruhr ma anche in Boemia e nella Polonia tedesca, dove intercetta parte del voto nazionalista polacco.
I Republikaner invece rimangono isolati a causa della concorrenza dei Radicali e dei Democratici.
Al contrario, la frangia più duramente anti-imperiale dei Reazionari viene progressivamente isolata, inducendola a rivolgersi alla rappresentanza delle aristocrazie non-tedesche.
Il grosso dei Reazionari si allea più solidamente con il corpo principale dei Konservativen, provocando a sua volta l'uscita della corrente più moderata di questi ultimi nella direzione del Zentrum e, in misura minoritaria, dei Nazional-Liberali.
Forti della leggera iniezione di aristocratici ex-Konservativen i parlamentari del Zentrum rinnovano le loro pressioni per l'adozione di una politica sociale. Viene così varata, dopo asprissime tensioni, una forma embrionale di sistema pensionistico di invalidità, limitato a poche categorie professionali.
Von Roon abbandona il Ministero della Guerra, rimpiazzato dal Generale ex-Austriaco Franz von Schlick, ben visto sia dai Reazionari, che lo contano nelle loro file, sia dagli Junker, che stimano chiunque consideri i liberali dei pericolosi sovversivi e sappia comandare un'armata. L'esercito imperiale lo considera un leader capace e perfino von Moltke è entusiasta della scelta.
Le forze armate, ridenominate Reichswehrmacht, subiscono un processo di intenso potenziamento. In particolare, la Marina di Tirpitz mette in opera una gigantesca fase di espansione, tale da allarmare il Regno Unito e da rassicurare la Francia, che nel dicembre di quell'anno sigla prima a Strasburgo e poi a Stoccarda un trattato di contro-assicurazione nei confronti di Russia e Regno Unito.
1855: All'inizio dell'anno viene fondato l'unico partito conservatore di massa oltre al Conservative Party britannico: il Partito della Grande Germania (Groß-Deutschland Partei). Spiccatamente nazionalista e federalista, freddo verso l'ulteriore centralizzazione e marcatamente autoritario, è guidato da Leonard von Caprivi, Cancelliere in carica, e da Johann-Franz von Feinst, stretto collaboratore di Bismarck e suo successore nella guida parlamentare ex-Conservatrice. Le sue basi di voto, in seguito all'allargamento del suffragio federale all'unversalità maschile con più di 25 anni, sono nel ceto contadino, nella borghesia burocratica, nelle Forze Armate e nell'aristocrazia fondiaria.
Le correnti reazionarie più rigidamente anti-Imperiali formano la Bund der Völker (Lega dei Popoli), un'associazione localista e ultra-autonomista, con pochi elementi protestanti e limitata all'aristocrazia.
Il Zentrum si trasforma nel Deutsch Volkspartei (Partito Popolare Tedesco), mantenendo l'impostazione conservatrice e sociale: le sue roccaforti sono la Baviera e la Cisleithania-Austria contadine e cattoliche. Il leader è il Vescovo von Ketteler.
I Democratici, i Radicali e i Repubblicani si uniscono per formare il Partito Democratico Tedesco (Deutsch Demokratische Partei), un partito che fa a contr'altare ai Nazional-Liberali, rappresentando l'allora embrionale liberalismo di sinistra.
Alcune frange dei Radicali si uniscono all'SPD, in fase di radicamento e di consolidamento nell'industria tedesca in espansione.
Viene portata a termine l'introduzione della pensione di invalidità e la ristrutturazione dell'esercito, che si presenta come uno dei più agguerriti in Europa. La Germania guarda con dichiarata bramosia ad Ovest, all'Aslazia e alla Lorena (per ora), ai Paesi Bassi e alla parte fiamminga del Belgio.
Vengono indette dall'Imperatore Guglielmo I le nuove elezioni.
Richiamo la
STRUTTURA DELL’IMPERO
L’Impero di Germania (Kaiserreich Deutschland), questo il nome ufficiale, è, per costituzione, una monarchia federale e costituzionale. I vari stati tedeschi continuano ad esistere all’interno della struttura federale, ma allo stato centrale spetta il controllo della politica estera,di quella militare,di quella economica e di molte altre (una via di mezzo fra federalismo e semi-federalismo,insomma). All’Imperatore spetta il potere esecutivo, che egli esegue per mezzo del Governo federale,guidato da un Cancelliere del Reich (Reichskanzler), col tempo sempre più dipendente dal Parlamento che non dall’Imperatore.
Il Parlamento è diviso fra la Dieta dell’Impero (Reichstag) e fra Consiglio federale (Bundestrat),il primo eletto a suffragio pressoché universale (vota chiunque abbia 25 anni se sa leggere e scrivere,30 se analfabeta),il secondo nominato dai governi dei vari stati tedeschi in proporzione alla grandezza ed alla popolazione per ogni stato. I vari stati possono legiferare purchè le loro leggi non vadano in contraddizione con le leggi imperiali. La valuta è il marco del Reich (Reichsmark),la bandiera è ovviamente il tricolore nero-rosso-giallo,mentre l’inno è il Canto dei Tedeschi (Das Lied der Deutschen,ossia il Deutschland, Deuschtland uber alles). Le forze armate vengono unificate e seguono l’esempio prussiano. La capitale, per evitare attriti fra Berlino e Vienna, è Francoforte.
ELEZIONI E PARTITI
Votano tutti i cittadini maschi che abbiano prestato servizio militare (5 anni) con almeno 25 anni di età.
Si presentano i seguenti gruppi:
-Bund der Völker - Lega dei Popoli. Eredi della frangia intransigente dei Reazionari, sono arruolati fra l’alta nobiltà anti-imperiale di tutte le etnie. I maligni osservano che sono il partito più imperiale di tutti, anche se manca loro un'autentica base di massa (se non si considerano i servi e gli affittuari degli aderenti ). Propongono una ulteriore concessione di poteri ai vari stati a danno dell’Impero tedesco.
In politica estera sono estremamente vicini alla Russia zarista e se proprio devono accettare l'Impero, non sono contrari all'annessione del Benelux.
In grande maggioranza cattolici, sono legati al Trono e all’Altare.
Sono guidati da Karl von Blömfontein.
- Groß-Deutschland Partei - Partito della Grande Germania. Rappresenta la fusione tra i corpi principali di Reazionari e Conservatori, marcatamente militarista e nazionalista, anche se in ottica federale. Guidati da von Caprivi, Cancelliere uscente, e da Johann-Franz von Feinst, viceministro agli Esteri ed erede designato di von Bismarck, sono in tutto e per tutto la componente non-anticattolica della reazione. Forti nel voto contadino soprattutto prussiano e nel voto militare, burocratico e fondiario, propongono un capitalismo di Stato. Diffidano molto di ogni movimento liberale e hanno esternato più volte la loro riluttanza a un nuovo esecutivo assieme ai Nazional-Liberali.
In politica estera sono molto sensibili al pangermanesimo, in politica estera guardano più al Regno Unito che all'Impero Russo, senza tuttavia trascurare il vasto vicino orientale.
- Nationalliberale Partei - Nazional-liberali: guidati da Cristiano Kraft, sono l’ala destra del liberalismo tedesco. Quasi tutti borghesi, hanno una distribuzione geografica abbastanza omogenea,ma sono più forti nella parte nord-occidentale tedesca. Liberali e liberisti, come è ovvio aspettarsi. Favorevoli ad un accordo colla Francia per ottenere l’Alsazia, hanno una “passione” segreta anche per la Svizzera tedesca, dove favoriscono i movimenti filo-tedeschi. Contano molto nella alta borghesia imprenditoriali e fra gli industriali. Equamente divisi fra cattolici e luterani (ma con una leggera prevalenza dei primi), sono quindi la Destra moderata. Sono molto riluttanti a una nuova esperienza di governo col centro cattolico.
- Deutsch Volkspartei - Partito Popolare Tedesco: è l'erede diretto del Zentrum, con l'iniezione di piccoli gruppi ex-Conservatori. Fortissimo in Austria e Baviera e guidato dall'Arcivescovo di Monaco von Ketteler, è appoggiato da contadini e operai. Si fa portavoce di una “visione sociale” del cattolicesimo. In politica estera è freddo verso l'ostilità contro nazioni cattoliche.
- Deutsche Demokratische Partei - Partito Democratico Tedesco: Partito liberal-democratico, portavoce delle istanze liberal-sociali. Ne fanno parte i membri della borghesia centrista laica. Tendenzialmente centrista, tende a sinistra. E’ dunque un partito della Sinistra, non per forza moderata. Ha assorbito Republikaner e Radikalen, adottandone tutte le istanze e posizioni, in ispecie se contraddittorie, sia per consolidare la democrazia sia per attirare più consensi possibili. Vuole risolutamente la guerra alla Francia,vuole che la Svizzera tedesca entri a far parte dell’Impero,vuole un Impero coloniale.
- Sozialdemokratische Partei Deutschlands - Partito Socialdemocratico di Germania: Il partito Socialdemocratico Tedesco nasce nel 1855 dalla precedente rete di strutture di vario genere. Il loro programma il Manifesto del Partito Comunista, e paiono dei socialisti rivoluzionari più che socialdemocratici moderni.
Insomma, la vecchia SPD bismarckiana con 20 anni di anticipo.