Ultima modifica di Fenris; 23-09-10 alle 01:14
Riaffiorano i ricordi degli anni di passione
ritorna il vecchio sogno per la rivoluzione.
Racconti senza fine di gente che ha pagato
non puoi mollare adesso la lotta a questo stato.
La rivoluzione è come il vento, la rivoluzione è come il vento.
C'è da dire però che il Movimento Sociale Italiano al Nord non ha mai preso molti voti.
A Milano il risultato più alto che si ricordi è quello del '72, quando il MSI-DN sfondò cavalcando la duplice onda della "maggioranza silenziosa" e del 'fenomeno sanbabilino' a livello giovanile, arrivando ad oltre il 10% (risultato che riuscì ad eguagliare con difficoltà solo Alleanza Nazionale dopo il '94).
Tra l'altro, non pochi elettori missini dell'epoca erano anche immigrati meridionali venuti a lavorare nelle grandi città del Nord.
Da quello che ho letto o che mi hanno raccontato, chi all'epoca al Nord votava MSI era perchè aveva una forte motivazione ideale. Ecco perchè mi lasciava un po' perplesso il tuo discorso.
Che molti ex missini poi votino Lega Nord è vero, ma c'è anche da dire che forse la diaspora viene più da AN che dal vecchio MSI.
Mi rendo conto di quello che dici e concordo ma il fatto è che i problemi che ho elencato sono concentrati principalmente al Nord: il sud non ha realmente un problema immigratorio ed è abituato da sempre a disoccupazione e assistenzialismo.
La Lega è di fatto il partito nazionalista del Nord ma con il comportamento pagliaccesco e allo stesso tempo ambinguo e compromissorio che la contraddistingue, rischia di rimanere bloccata a percentuali non molto superiori a quelle attuali mentre un partito più serio, nominalmente nazionalista italiano ma in realtà centrato su tematiche che interessano soprattutto la popolazione del Nord, potrebbe scalzare l'inconcludente e folcloristica Lega, portandole via una gran parte dell'elettorato (potrebbe anche promuovere il federalismo facendo concorrenza diretta ai leghisti anche su questo tema).
Bisogna adattarsi al presente, anche se ci pare meglio il passato.
Sì, sono questi:
Quelli che sono entrati in parlamento sono la versione scema della lega (e ce ne vuole), il guaio sono i media che li etichettano in questo modo per fare notizia ed allarmare con la marcia su Stoccolma e voi ci andate dietro...
STOCCOLMA - Il simbolo è una margherita blu e gialla (i colori nazionali di Svezia) piegata leggermente dal vento. Si chiamano Sverigedemokraterna o più semplicemente Sd. Sono i "democratici svedesi", ma con la famiglia dei partiti europei di centrosinistra non hanno niente a che fare. Il leader ha la faccia da bravo ragazzo e gli occhiali da nerd. Jimmie Akesson, 31 anni, è lo spauracchio delle elezioni politiche di domani. Anche la super tollerante Svezia potrebbe avere per la prima volta un partito nazionalista, populista e anti immigrazione al Riksdag, il parlamento del regno di Carlo XVI Gustavo.
Lo spot televisivo dei democratici svedesi è da manuale di comunicazione politica. Una vecchietta si avvicina lentamente allo sportello per ritirare la pensione. Alle spalle arriva un gruppo di vocianti donne in burqa. La pensionata svedese è spaventata, prova ad accelerare, appoggiandosi al suo girello. Le musulmane, con le carrozzine piene di neonati, la superano, la travolgono, approfittano dello straordinario welfare state svedese. Il messaggio è chiaro: la pensione prima o poi non ci sarà più. I democratici sognano la fine del progetto multiculturale svedese e immaginano un paese culturalmente più omogeneo. Meno Ibrahimovic, più Johansson.
L'allarme è più sui giornali stranieri che nelle preoccupazioni degli svedesi. Siamo comunque in Svezia, un paese civile, ordinato, organizzato. I nazionalisti non urlano, non sbraitano, non sembrano teppisti. In piazza Sergel, nel pieno centro di Stoccolma, stanno fianco a fianco ai comunisti ortodossi, accanto ai verdi, di fronte ai partiti di governo, ai socialdemocratici, agli ex comunisti. Tutti insieme nella stessa piazza a distribuire volantini, a fare comizi, a convincere gli indecisi che a due giorni dal voto sono ancora un milione e mezzo (in un paese di 9 milioni di abitanti). Nessuno screzio, niente facce tese, zero urla. Un paio di poliziotti fanno stancamente il giro di ricognizione della piazza. Davanti ai gazebo di legno, uno per partito, si formano capannelli di persone. Immigrati turchi e di origine africana si fermano a discutere con politici e militanti. Molti ragazzi. I bambini chiedono le caramelle sponsorizzate. Le telecamere e i giornalisti si posizionano soprattutto davanti alla casupola dei nazionalisti, anche perché sono stati esclusi dal dibattito finale trasmesso ieri sera dalla televisione. Il leader Akesson ha organizzato un comizio volante davanti la sede della tv di stato per seguire, rispondere e commentare dal vivo il dibattito che ha seguito su uno schermo gigante.
Akesson ha ripulito il partito dalle scorie neonaziste di un tempo. Non c'è più la fiamma nel simbolo, tra gli slogan si sente meno il «manteniamo la Svezia svedese» dei tempi più bui. A scorrere le liste dei candidati c'è però ancora qualche nome dal passato imbarazzante, notano gli svedesi che conoscono la storia politica del paese. «L'accusa di razzismo non sta in piedi - dice al Sole 24 Ore Eric Almqvist, 28 anni, candidato al parlamento e portavoce del partito - nessuna delle nostre proposte è razzista. Vogliamo una società più omogenea dal punto di vista culturale, linguistico e dei valori, non ci interessa il colore della pelle».
Camicia bianca, giacca, jeans e cintura Gucci bicolore, Almqvist mostra l'ultimo sondaggio, 7,5% per cento, ben al di sopra dello sbarramento al 4 che finora li ha tenuti fuori dai giochi. I punti del programma sono tre: «Meno immigrazione, maggiore sicurezza, più soldi ai pensionati».
Il punto più controverso è quello dell'immigrazione. Il 18% della popolazione svedese è di origini straniere, ma il dato si dimezza se non si considerano gli stranieri di origine scandinava. A Stoccolma ci sono interi quartieri per immigrati. Lo stato investe in scuole e università per favorire l'integrazione. Il portavoce dei democratici svedesi spiega che il problema non sono gli immigrati europei o del sudest asiatico, ma quelli mediorientali e africani: «Con loro c'è uno scontro culturale, non si vogliono integrare».
Le posizioni della destra nazionalista svedese sono simili a quelle di altri movimenti populisti e vagamente xenofobi in giro per l'Europa. Il modello è il Partito del popolo danese di Pia Kjærsgaard, ma anche il Partito indipendentista britannico. «Abbiamo avuto qualche incontro con Alleanza nazionale e con la Lega nord - dice il portavoce dei democratici svedesi - ma niente di più, anche perché loro sono molto più radicali di noi». Lo conferma Elias Ericson, militante ventenne del partito: «Siamo pronti ad accogliere chi scappa dai propri paesi perché in pericolo, come gli iraniani e gli iracheni. Non possiamo permetterci quelli che non vogliono diventare parte della nostra società. Costano troppo, creano segregazione, aumentano la disoccupazione».
I partiti politici di destra e di sinistra evitano di affrontare il problema, nel timore di essere accusati di razzismo in un paese super tollerante che giudica con sospetto chiunque ponga la questione. Il governo però agisce, quando serve. Qualche mese fa, ha espulso 50 cittadini europei di etnia rom, senza il fracasso provocato in questi giorni dagli annunci roboanti di Nicolas Sarkozy.
Svezia, la destra estremista avanza con i fiori in pugno - Il Sole 24 ORE
Per questa gente, AN e la lega sono più estremisti di loro e radicali, figuriamoci...
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★★★★★★
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Gli umori corrodono il marmo
Allora discutiamo seriamente, non esistono le due Italie, l'Italia è una e indivisibile, e sappiamo tutti quali sono i commentucci cha si fanno nelle sezioni della lega, poi dopo le ultime figuracce (Sindaci negri ed esponenti sanzionati per essersi lamentati per le case ai rom) Parlare di lega è come parlare di Fini-nstein e accoliti ovvero aria fritta!
STOP
ALLA TIRANNIA DEI TECNOCRATI
Sconfitto il centrosinistra, che puntava su una donna, la socialdemocratica Mona Sahlin
Ma per forza...con quel nome
Ultima modifica di globulonero; 23-09-10 alle 09:08
Non ti curar di lor, ma passa e sputa
No questo non è assolutamente vero: i problemi dell'immigrazione ci sono anche al Sud eccome (vi ricordate di quello che è successo poco tempo fa a Rosarno?) solo che lì spesso l'immigrazione clandestina è gestita (nel senso che il lavoro in nero sottocosto viene assegnato ai clandestini) o dalla mafia o dalla camorra o dalla Ndrangheta per cui lì combattere l'immigrazione clandestina spesso significa scontrarsi con le mafie
Ultima modifica di C@scista; 23-09-10 alle 11:49
Sarà così per te, ma non per i milioni di votanti della Lega. Che non esistano le due italie vorrei poterlo dire con convinzione. Io non sono un secessionista, minimamente, ma è necessario prendere atto di una realtà di fatto, ed eventualmente lavorare per modificarla e migliorarla. Ma per farlo, è necessario vederla e prenderne atto.
Riaffiorano i ricordi degli anni di passione
ritorna il vecchio sogno per la rivoluzione.
Racconti senza fine di gente che ha pagato
non puoi mollare adesso la lotta a questo stato.
La rivoluzione è come il vento, la rivoluzione è come il vento.
Buon risultato per la Svezia, dire “ottimo” sarebbe esagerato, anche perchè la definizione di “estrema destra” pure in tal caso è impropria ed ambigua (di solito è un’etichetta dei mass-media per “criminalizzare” i vari “dissidenti”) per definire “Sverigedemokraterna”…:giagia:
Se dicono di essere “più moderati” di Alleanza Nazionale (come è possibile?!?! Magari si confondono con la vecchia “National Alliance” di William Pierce ) e della Lega Nord e magari lo sono davvero non è proprio incoraggiante…
In ogni caso, c’è già chi ha iniziato a protestare, oltre alla solita feccia mescolazionista autoctona e agli allogeni di razza varia (e non offendete le zecche e le altre simpatiche bestie con oltraggiosi paragoni, per favore!! Altrimenti vi denuncio perchè sono un animalista convinto!!)…
La viscida comunità ebraica incistita pure in Svezia ha infatti già iniziato ad attaccare il movimento “Sverigedemokraterna”, sostenendo che i suoi membri fingerebbero di essere “moderati” e solo anti-islamici per ottenere più voti mentre invece sarebbero “neonazisti in camicia bruna” o comunque “razzisti” ed “antisemiti” (sempre a detta degli “eletti”, e speriamo che abbiano ragione questa volta!):
'It won't be long before Sweden Democrats show true anti-Semitic nature'
'It won't be long before Sweden Democrats show true anti-Semitic nature' - Stormfront
'It won't be long before Sweden Democrats show true anti-Semitic nature' - Haaretz Daily Newspaper | Israel News
'It won't be long before Sweden Democrats show true anti-Semitic nature' - Haaretz Daily Newspaper | Israel News
Discussione su “Sverigedemokraterna”anche su Stormfront Italia:
19-9 ELEZIONI SVEZIA: Estrema Destra in Parlamento?
19-9 ELEZIONI SVEZIA: Estrema Destra in Parlamento? - Stormfront
14 Words! – Holuxar
Ultima modifica di Holuxar; 23-09-10 alle 20:04
ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
«Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»
SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!