Altro su Gobineau...
http://www.stormfront.org/forum/show...14#post7177314
Vi faccio presente che Gobineau era molto ammirato dal poeta e scrittore ligure Giovanni Boine (1887-1917) e dal giornalista sportivo lombardo Gianni Brera (1919-1992) , per citare due importanti personaggi della cultura italiana del ‘900…
Quando si dice che "il razzismo é ignoranza" , sic!!
Brera nei suoi articoli sportivi citava spesso le teorie razziali applicandole pure allo sport , con il suo tipico esilarante stile , ed esaltava i Longobardi ed i popoli germanici scesi in Italia nel Medioevo!
Boine poi voleva tradurre in italiano la prima parte dell’Essai e cercava un editore che gliela pubblicasse…
Leggere qui :
Carteggio vol. II, Giovanni Boine - Emilio Cecchi (1911-1917)
Anche qui dove fa un interessante accostamento fra Gobineau e Nietzsche (in comune infatti avevano un notevole elitarismo ed antiegualitarismo) :
Giovanni Boine - Amici del «Rinnovamento» (1905-1917), vol. III
Di Boine io ho a casa una raccolta di poesie e vari saggi , comprata anni fa ed infatti anche là si cita Gobineau come un autore importante per la sua formazione...
Inoltre ancora nel carteggio Boine-Cecchi , il primo in una lettera al suo corrispondente ed amico scrive (il 9 agosto 1914) :
“Ti consiglio di leggere Gobineau , L’Essai sur l’inégalité des races , per il quale io ho una incancellabile venerazione. (…) Facciamo la riverenza quando si parla di Aryas! Sono la semenza di Dio sopra questo letamaio della terra!”
Oltre a ciò , ecco una interessante lettera al "Corriere della Sera" di 4 anni fa ; la lessi già all'epoca e conservo ancora l'originale ; qui vi riporto il link ma vi aggiungo anche l'intervento del lettore che ormai non c'è più sul sito.
Pare che tale GIANNI CAROLI , l'autore della lettera , sia un Docente universitario di Letterature comparate. Eccola qui comunque , con la seguente risposta di Sergio Romano che é sostanzialmente esatta nel riferire in breve il pensiero di Gobineau.
In realtà , però , anche lo stesso Tocqueville era razzista e per saperlo basta aver letto quanto scriveva ad es. sulle colonie francesi in Africa e su come metteva in evidenza il fatto che in Nord America le tribù 'pellerossa' più avanzate e civili fossero quelle composte da persone di razza prevalentemente mista che avevano probabilmente una cospicua eredità bianca (in una nota dell' "Essai" lo cita anche lo stesso Gobineau)...
Da avere questo carteggio (io ce l'ho in due diverse versioni , questa indicata ed una precedente di vari decenni fa , ormai introvabile) perché mette a confronto le posizioni fra i due autori :
Alexis de Tocqueville, Arthur de Gobineau, Del razzismo. Carteggio, 1843-1859, a cura di Luigi Michelini Tocci, prefazione di Marco Diani, Donzelli, Roma, 1995.
Come del resto , spiega il politologo comunista Losurdo :
http://www.filosofia.it/pagine/pdf/2...iberalismo.pdf
"Tocqueville parla tranquillamente di «democrazia in America», nonostante che il paese da lui visitato abbia come presidente Andrew Jackson, proprietario di schiavi e protagonista della deportazione sistematica dei Cherokees (un quarto muore già nel corso del viaggio di trasferimento). (...) Ecco perché nel mio libro ho preferito far leva sulla categoria di
Herrenvolk democracy, di «democrazia per il popolo dei signori», suggerita da alcuni eminenti studiosi statunitensi: la limitazione del potere nell’ambito della comunità dei liberi va di pari passo con l’imposizione di un potere assoluto a danno degli esclusi; il governo della legge nell’ambito del popolo dei signori va di pari passo con la schiavizzazione dei neri e l’annientamento dei pellerossa. Conviene comunque tener ferma una distinzione. Nel formulare il suo giudizio sugli USA, Tocqueville fa astrazione dalla sorte riservata ai pellerossa e ai neri, si concentra solo sulla comunità dei liberi, è un liberale."
http://files.splinder.com/4eca4d776d...0c935ccef5.pdf
"(...) secondo Losurdo nella liberale Inghilterra, come negli Usa, ci troviamo davanti a delle «caste», che accanto ai liberi (i signori), e agli schiavi, vedono appunto i poveri. Negli Stati Uniti, quando i non abbienti hanno «l'aggravante» di un colore della pelle diverso dal bianco, insomma gli ex schiavi, saranno sempre oggetto di discriminazioni perdurate fino a pochi anni or sono, e i cui strascichi sono tuttora
ben presenti nella società nordamericana. Quella società di cui il francese Tocqueville fu il primo vero studioso, oltre che un franco ammiratore. Ma anche il nobile Tocqueville non aveva niente da ridire sulla schiavitù, come più in generale sulla pesantissima condizione di ingiustizia in cui vivevano i popoli coloniali e le classi indigenti, a cui tutt'al più era concessa una sorta di «cittadinanza passiva». Altro che quella «uguaglianza delle condizioni» teorizzata dall'autore della Democrazia in America!"
Il libro é questo - che , malgrado sia scritto da un dichiarato marxista allo scopo di criminalizzare il liberalismo , consiglio di leggere perché é interessante per capire che il razzismo era considerato normalissimo anche da molti liberali europei e nord-americani del '700 , '800 e '900 (infatti vi faccio notare che il liberalismo non nasce per nulla come astratto universalismo applicabile ad ogni popolo e razza , come vorrebbe la stessa vulgata di molta destra radicale , ma come frutto della cultura identitaria europea e nordamericana! Il liberalismo é genuinamente europeo proprio perché si oppone al dispotismo asiatico e alla troppa ingerenza dello stato accentratore , come quello del tardo ancient regime e del giacobinismo , che massificano e fagocitano la personalità. Il liberalismo é anzi la più genuina espressione dell'amore ariano per la libertà! Lo stesso Gobineau esaltava l'ordinamento proto-liberale degli ariani primitivi!) - :
Domenico Losurdo , Controstoria del liberalismo , Laterza , Roma-Bari 2005
Ma ecco ora la lettera al "Corriere della Sera" di Caroli :
Gobineau, l' amico «razzista» di Tocqueville
"Gobineau, l’amico «razzista» di Tocqueville
È giusto ricordare Tocqueville nel bicentenario della nascita, ma se ne parla da sempre. Bisognerebbe allora ricordare il suo segretario al ministero degli Esteri, quel Joseph Arthur conte di Gobineau il cui «Saggio sulla disuguaglianza» rimane tuttora incunabolo di ogni disquisizione sul declino dell'Occidente, una ineguagliata, acutissima, analisi antropologica sulla «natura delle nazioni» e dei rispettivi popoli.
Gianni Caroli , gio.caroli@tiscali.it
Caro Caroli, nel panorama della cultura francese Tocqueville e Gobineau formano una strana coppia. Hanno alcuni caratteri comuni. Appartenevano alla piccola nobiltà della Francia settentrionale e a quella parte della società francese che era stata vittima della rivoluzione e ne conservava un triste ricordo. Quando si conobbero, prima del 1848, il più giovane, Gobineau, era soltanto un intellettuale alle prime armi, incerto sulla sua vocazione e ansioso di trovare un posto nel firmamento letterario di Parigi. Tocqueville, già noto per il viaggio in America e per una brillante carriera politica, ne riconobbe il talento e lo volle accanto a sé al ministero degli Esteri. Ma l’amico più anziano attraversò la diplomazia francese come una cometa (fu ministro degli Esteri per pochi mesi nel 1849 durante la presidenza di Luigi Napoleone), mentre Gobineau passò buona parte della sua vita all’estero e rappresentò il suo Paese in Svizzera, Germania, Persia, Grecia, Brasile, Svezia. Rimasero in contatto, si scambiarono per qualche anno una fitta corrispondenza ed ebbero, nonostante la qualità di tutti i loro scritti, il comune destino di passare alla storia per un solo libro: «La democrazia in America», nel caso di Tocqueville, e il «Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane» nel caso di Gobineau. Con una importante differenza. Mentre «La democrazia in America» è ormai un testo sacro della cultura democratica, il «Saggio sulla disuguaglianza » (pubblicato qualche anno fa da Rizzoli) continua a sprigionare odore di zolfo ed è considerato un testo malefico, fornitore di cattive idee a tutti i maggiori ideologi delle razze superiori da Nietzsche a Wagner, da Houston Stewart Chamberlain, genero del compositore tedesco, ad Alfred Rosenberg autore di libri razzisti all’epoca del Terzo Reich. In realtà Gobineau fu soprattutto un grande letterato, animato da una struggente, pessimistica e reazionaria nostalgia per una mitica età dell’oro. Nel corso dei suoi viaggi si era proposto uno scopo ambizioso. Voleva spiegare perché gli Stati e le nazioni sorgono, si affermano, si espandono, raggiungono il vertice della loro potenza e si avviano, prima o dopo, sulla strada del loro progressivo declino. Non credeva che le ragioni della decadenza fossero il lusso e la corruzione. La vera ragione, secondo Gobineau, era la progressiva degenerazione dei popoli. Un popolo è «degenerato», a suo giudizio quando nelle sue vene non scorre più lo stesso sangue, quando il «suo valore è stato modificato da successivi connubi ». Nacquero da questa riflessione la teoria delle tre razze (bianca, gialla, nera) e la convinzione che i bianchi, membri di una razza superiore, fossero stati gradualmente contaminati e guastati dai popoli che essi avevano conquistato. A questa cancellazione dei caratteri originali si sarebbero sottratti, secondo Gobineau, soltanto alcuni individui, solitari campioni di una età perduta. In una delle sue ultime opere letterarie, «Le Pleiadi», descrisse l’incontro, in una locanda del Lago Maggiore, di tre giovani (un tedesco, un francese e un inglese) che scoprono, parlandosi, di essere «fratelli» e di appartenere a una razza superiore. Li unisce, insieme alla coscienza della loro superiorità, il disprezzo per le masse che hanno assaltato la Bastiglia, indossato il berretto frigio, decapitato il re e usurpato il suo trono. Se i tre amici del Lago Maggiore si fossero imbattuti in Hitler, Bormann, Himmler, Göbbels, Göring e Eichmann li avrebbero guardati dall’alto in basso come esponenti di una razza inferiore. E se Gobineau avesse previsto l’uso che i razzisti avrebbero fatto della sua opere, ne sarebbe stato aristocraticamente indignato."
Sempre dal "Corriere della Sera" un altro articolo di diversi anni fa a proposito della pubblicazione del "Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane " di Gobineau da parte della "Rizzoli" (contiene un po' di sciocchezze , soprattutto alla fine dove fa la moralina egualitaria ribadendo secondo la nota vulgata ideologica spacciata per scienza che "le razze non esistono" , comunque lo riporto) :
GOBINEAU L' inganno del colore
"FALSI PROFETI Torna nei Classici Rizzoli lo scandaloso saggio dello studioso francese al quale si ispirarono razzisti e antisemiti"
A prescindere dal pur grande Gobineau (che in effetti é inevitabilmente sorpassato per certi versi visto che scriveva 1 secolo e mezzo fa , d'altronde era più un letterato ed un etnologo per diletto che altro. Anche se resta assolutamente valida , al di là di certi eccessi deterministici e tenendo conto delle linee generali , la sua concezione razziale della storia!
Al di là dei particolari , essa di fatto é impossibile da smentire perché é conforme alla realtà storica e le scoperte archeologiche e le ricerche genetiche successive incluse quelle di pochi anni fa hanno confermato il ruolo civilizzatore della razza bianca praticamente in tutto il mondo , come Gobineau aveva intuito! Si pensi ai Tocari ariani in Cina ed altri nell'estremo oriente , all'uomo di Kennewick e ai popoli bianchi trovati nell'America precolombiana là presenti già diversi millenni fa , ecc.
Leggersi i 3d che poi indico sugli Indoeuropei...)...
Sulla questione razziale , tutte le risposte storiche e scientifiche sull'argomento che cercate le trovate QUI :
I "vantaggi" del meticciato
I "vantaggi" del meticciato - Stormfront
Razza, evoluzione e comportamento
Razza, evoluzione e comportamento - Stormfront
Negri meno intelligenti dei bianchi
Negri meno intelligenti dei bianchi - Stormfront
IQ and the Wealth of Nations
IQ and the Wealth of Nations - Stormfront
Tutto quello che c'e' da dire su Rushton
Tutto quello che c'e' da dire su Rushton - Stormfront
Manifesto degli Scienziati italiani contro il razzismo
Manifesto degli Scienziati italiani contro il razzismo - Page 2 - Stormfront
Sugli Indoeuropei leggere ME qui su Stormfront Italia con tutta la relativa documentazione storico-antropologica (magari salvate la pagina e quando avete voglia e tempo poi leggete con calma) che spiega l'ampia diffusione degli antichi ariani e dei bianchi in generale in tutta l'Eurasia e nel mondo :
Indoeuropei Indoeuropei - Page 2 - Stormfront
La Razza Ariana
La Razza Ariana - Page 8 - Stormfront
Libri essenziali da leggere sul tema della storia razziale , certamente assai più precisi di quelli di Gobineau perché scritti ben più recentemente ma che confermano le sue intuizioni , eccoli :
Hans F. K. Günther , Tipologia razziale dell'Europa, Ghenos, Ferrara 2003
A.Romualdi , Gli indoeuropei. Origini e migrazioni, Edizioni di Ar, Padova 1978.
J.Haudry , Gli indoeuropei, trad. di F. Sandrelli, Edizioni di Ar, Padova 2000 (Paris 1981).
Mio 3d sui libri fondamentali :
Libri essenziali per una sana educazione razziale - Giovani.it - Forum
Libri essenziali per una sana educazione razziale - Giovani.it - Forum
Saluti gobineauiani.
14 Words! - Holuxar