Il Conservatore
Circolo Culturale di Politica OnLine
Chi siamo
Il Conservatore è un circolo culturale virtuale che ha l’intento di promuovere su Internet la conoscenza del pensiero e delle politiche conservatrici. E’ attivo sul sito web Politica OnLine, un portale incentrato sulla discussione politica, aperto a punti di vista molteplici, compresi naturalmente quelli conservatori.L’associazione dispone di uno spazio autonomo all’interno di “Conservatori e Conservatorismo”, di cui è complemento, svolgendo la sua azione principalmente sul piano dell’approfondimento storico-culturale in luogo del tradizionale scambio di opinioni sui temi dell’attualità politica proprio del forum maggiore.A differenza di quest’ultimo, che è collegato ad una lista politica virtuale che partecipa al gioco di Pol, “Camera”, Il Conservatore non è legato ad alcun partito o movimento, reale o virtuale, ma lascia libero chi vuole di aderirvi, ritenendo che tale scelta non incida minimamente sulla natura e le finalità del Circolo Culturale.
Un po’ di storia
Conservatorismo: cos’è?
Alla base del conservatorismo politico non c’è un’opera sistematica, una scuola filosofica o un partito. Questo perché – a differenza delle ideologie di sinistra che su questo fanno riferimento e perciò sono più facilmente riconoscibili e inquadrabili sul piano teorico e storico - essere conservatori ha significato essenzialmente voler rinnovare le leggi eterne, conseguendo politiche volte a differire la decadenza degli organismi sociali, attraverso un lento e progressivo mutamento o talvolta anche a prezzo di radicali trasformazioni. In ragione di ciò il conservatorismo ha finito con l’assumere forme molteplici, complementari e persino contraddittorie, a seconda degli uomini, dei Paesi e delle epoche in cui si è inverato, facendosi sempre vanto di questa unità nella diversità, del suo saper conciliare il particolare con l’universale, le esigenze delle piccole patrie con l’idea di Impero.
Dato per morto, è risorto…
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, in Europa il conservatorismo è divenuto sinonimo di passatismo o di gretta amministrazione dello status quo. Al contrario, negli Stati Uniti, dove le condizioni politiche erano diverse e più congeniali alla destra, si è avuta una rifioritura dei principi conservatori radicati nell’opera di Edmund Burke. Per un conservatore la realtà e la natura rappresentano qualcosa di dato e di normativo che definisce i limiti dell’uomo ed è fonte di verità in un mondo in continua trasformazione; la storia è il deposito immortale di insegnamenti e regole moralmente vincolanti per la vita presente, punto di orientamento costante per l’individuo e per la società; la tradizione è il mezzo con cui proteggere la moralità sociale, opponendo ai ragionamenti astratti le modalità di comportamento ereditate dai nostri antenati; l’ordine è il primo dei bisogni umani, motivo per cui in una società sono necessarie strutture gerarchiche con ruoli e responsabilità differenziati; la libertà sottrae l’autonomia individuale alle continue insidie del potere statale, che non è certo fonte di virtù pubbliche.Questi principi, adattati alla realtà americana, hanno evidenziato le profonde istanze di libertà presenti nella tradizione anglosassone e sono riusciti a far guadagnare al conservatorismo liberale notevoli successi politici.
Controrivoluzionari, liberali e nazionalisti
In Europa un autentico pensiero conservatore si sviluppa in reazione ai moti rivoluzionari dell’Ottantanove, a difesa dell’Ancient Regime contro i furori giacobini. A questa Destra Radicale, cattolica e controrivoluzionaria, si è quindi affiancata e in alcuni casi sovrapposta una Destra liberale che ha combattuto le più audaci riforme democratiche, accompagnando le rivoluzioni nazionali al seguito delle monarchie. In terra inglese il conservatorismo ha trovato un punto d’arrivo nel sogno romantico della democrazia tory, paternalista e imperialista.
In risposta alla Rivoluzione d’Ottobre i conservatori europei si sono divisi in merito al sorgente nazionalismo e laddove hanno finito con l’appoggiare i movimenti fascisti sono stati travolti con essi dagli esiti della guerra. Questo è il motivo per cui, dalla ricostruzione ad oggi, in alcune nazioni europee il conservatorismo non è più riuscito a risorgere in forma partitica, accontentandosi di emergere di tanto in tanto all’interno di raggruppamenti ad esso estranei quando non addirittura ostili (vedi i cristiano-democratici, i liberali oppure i nazionalisti).Attualmente i conservatori europei si battono per la difesa della morale cristiana, per una politica continentale non centralistica ma rispettosa delle autorità nazionali, guardano con apprensione all’espandersi dell’Islamismo e cercano di regolamentare le ondate immigratorie. Posizioni, queste ultime, che fino a ieri erano proprie soltanto della la destra xenofoba, ma che gli effetti disgregatori ed antitradizionali della globalizzazione hanno inserito nelle agende dei partiti moderati. Questi, nelle ultime campagne elettorali, accanto ai tradizionali appelli alla libertà e al merito, hanno riportato d’attualità termini caduti in disuso quali Valori, protezione sociale, preferenza nazionale. Che sia questo il viatico in Europa, di un prossimo fusionismo conservatore?
Le nostre finalità
Uniti nella diversità
Il Circolo Culturale Il Conservatore è volto allo studio e alla diffusione del conservatorismo nell’accezione più ampia del termine. Verranno considerati conservatori personalità e movimenti che si sono definiti esplicitamente tali e altri che, pur avendo utilizzato per la loro politica una terminologia diversa, hanno svolto egualmente la funzione di freno alle ideologie rivoluzionarie.Come nella realtà, anche su Pol la molteplicità è il tratto peculiare del conservatorismo, presente in gruppi e personalità di diversa formazione culturale, accomunate dall’avversione ai programmi della sinistra, ma talvolta agli antipodi riguardo le considerazioni sull’eredità storica e le politiche correnti.
Il Conservatore ha l’obiettivo di riunire tutti i conservatori che partecipano alla vita forumistica del portale al fine di accrescerne il tasso culturale, affinché possano difendere meglio e con maggiore consapevolezza le proprie ragioni da quelle delle forze politiche avversarie.Dinanzi alla varietà della domanda - monarchici e reazionari, tradizionalisti cattolici e pagani, conservatori classici e liberali, paleoconservatori e paleolibertari, democratici e autoritari, neopopulisti e anarco-capitalisti - si cercherà necessariamente la strada del confronto piuttosto che quella della condivisione, della coesione invece che della fusione, lasciando alla politica vera, e non a quella virtuale, l’arduo compito di trovare sintesi possibili e percorsi comuni per i nostri conservatori.
Un approccio storico e non ideologico
In conseguenza di ciò Il Conservatore privilegerà l’approccio storico rispetto a quello ideologico, preoccupandosi di valutare persone e opere non in base ad astratti principi – alla maniera di un razionalista di sinistra -, ma collocandoli nella loro dimensione storica, politica, culturale e religiosa. Ciò permetterà di superare le divisioni imposte dall’attualità politica, la cui prospettiva è spesso ingannevole, e di comprendere la lezione del passato, slegandolo dalle categorie dogmatiche e restrittive del pensiero liberal-progressista contemporaneo. Il circolo opererà contemporaneamente sul piano dell’informazione corrente e su quello della formazione culturale. Nello specifico, verranno presentate opere di largo respiro, divulgati articoli e saggi brevi, segnalati libri e riviste, promossi dibattiti e sondaggi, allo scopo di riflettere insieme sulla storia e gli sviluppi contemporanei del conservatorismo. Evitando le polemiche e le contrapposizioni tra le diverse aree culturali si consentirà a tutti di guardare alla politica conservatrice da prospettive diverse e talvolta contraddittorie. Con la speranza che questo impegno possa servire ad alimentare la conoscenza e la curiosità intellettuale in merito al conservatorismo di ieri, di oggi e di domani.
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