secondo voi?
secondo voi?
Il centro da sempre ha per me rappresentato due cose. La prima un'area politica fatta di persone che non si caratterizzano per l'ideologia sostenuta,ma per una metodologia.Sì, i centristi si differenziano dai sinistri e dai destri, perchè loro hanno un metodo, una forma mentis per affrontare le questioni.E questo metodo consiste in una grande capacità di analisi degli interessi in campo e una buona capacità di sintessi al fine di ridurre al minimo gli attriti e le contrapposizioni. Il secondo aspetto che discende dal primo è che il centrista mira al raggiungimento di un equilibrio e a una stabilità.La realtà sociale è il risultato dell'applicazione di forze di eterogenee che tengono alla supremazia.E' essenziale per il buon centrista il controbilanciamento di queste forze,volta per volta a seconda delle situazioni.Ecco perchè tal volta vengo definito discordante nelle mie scelte politiche ad iniziare dai miei nick.
Perchè non faccio altro che individuare le forze disgreganti l'unità della comunità politica nazionale o di Pir e cerco di controbilanciarle.
"REPUBLICAN IN NAME ONLY"
Permettete se da conservatore dico la mia in questa discussione molto interessante. A mio avviso il centro, la destra e la sinistra sono semplici "luoghi" della politica e non vanno confusi con le ideologie (liberalismo, socialismo, conservatorismo, comunismo, fascismo, etc.). Può capitare, ed è capitato spesso, che lo stesso partito si sia collocato al centro, a destra o persino a sinistra a seconda dei vari paesi.
Ad esempio, il liberalismo occupa il centrodestra in Italia e Germania, e il centrosinistra in America. Il conservatorismo è "di destra" in Occidente, ma in Inghilterra ha rappresentato a volte la "Middle Way" (la via di mezzo, tra liberali e laburisti), mentre in Russia si trova più a sinistra scalzato dai nazionalisti. Stessa cosa avviene in quei paesi mediorientali dove vigono formazioni teocratiche ed ultrareligiose. Solo la destra radicale e la sinistra radicale rimangono ovunque fisse nel loro luogo d'origine.
Concordo con Jeffy (ex Teddy, dico bene? ) sul concetto che il centrista sul piano attitudinale sia nella stragrande maggioranza dei casi un "moderato" (questo non accade certo in Russia, dove al centro stanno i comunisti). Generalmente l'urgenza di un "centro" politico si manifesta proprio in quei paesi in cui la forza delle estreme è tale da rendere necessaria una posizione intermediatrice. E' stato questo, per molti anni, il caso dell'Italia, scossa dal neofascismo e insieme dal comunismo.
Tuttavia, visto che il discorso ricade immancabilmente sull'Italia di oggi, è lecito chiedersi se ci sia ancora bisogno di un "centro" e di quale specie. Personalmente io credo che l'Italia odierna abbia un grande bisogno di politica, di riforme e anche di partiti. Sono 15 anni che viviamo in un perenne scontro tra berluscones e dipietristi e tra opposti gruppi imprenditoriali. Per criticare questa situazione non è necessario essere di centro, e forse nemmeno stare al centro. Bisognerebbe semplicemente anteporre le questioni generali a quelle di tipo personalistico. Ma si dovrebbe anche evitare di fare ammucchiate indecenti sul piano ideologico e funzionali al solo scopo di conquistare nuovi spazi politici.
Ad esempio, per venire nel concreto, può bastare un certo antiberlusconismo DC per avvicinare un teocon come Buttiglione a un teodem come Rutelli o, peggio ancora, a un liberal come Fini? E perchè molti laici, tipo La Malfa, continuano a sognare un "centro laico" quando poi le loro ricette economiche sono molto più a destra di tanti cattolici e conservatori?
Insomma, siamo - a mio avviso - in piena bagarre. C'è grande confusione sotto il sole anche perchè la politica contemporanea, rifiutando le ideologie, si è legata unicamente al leaderismo, che ha contagiato ormai tutte le forze in campo, divenute liste personali dei vari Berlusconi, Di Pietro, Casini, etc. Solo l'ex PCI oggi PD rimane un partito di vecchio stampo, ma forse unicamente perchè non ha mai trovato un segretario capace di reggere lo scontro con Berlusconi.
In conclusione, penso inoltre che in Italia esistano troppe "finte" forze di centro che impediscono paradossalmente ad un "vero" centro di emergere. A conti fatti, oggi il vero centrista potrebbe essere considerato Fini, che pure si autoidentifica "di destra". Fini unisce la moderazione dei toni ad una visione politica leggermente di destra sui temi economici e leggermente di sinistra su quelli etico-sociali. Cosa che non si può dire, ad esempio, di un Casini - centrista "doc" - nettamente spostato a destra su quest'ultimo versante.
In America il termine "moderate" identifica molti elettori indipendenti o iscritti ad ambedue i maggiori partiti che votano via via i candidati meno caratterizzati ideologicamente. Chiamati a vario titolo RINOs o DINOs sono semplicemente "moderati".
Ultima modifica di Florian; 21-12-09 alle 13:44
SADNESS IS REBELLION
Non concordo, analisi troppo semplicistica.
I Liberali D.O.C. in Senato e alla Camera saranno si è no un paio di dozzine e sono sparpagliati in modo trasversale, anche se i principali esponenti ( Martino e Della Vedova ) al momento militano dentro il PDL.. e a dire il vero con non poche difficoltà..
http://forum.politicainrete.net/libe...nanziaria.html
Martino: Pdl somiglia a fascismo, no a liberalismo|Libertiamo.it
In Italia, il Partito Liberale Democratico ( FDP ) invece non ha un corrispettivo e risulterebbe difficile posizionarlo con precisione assoluta in Parlamento... in quanto sulle politiche economiche è liberista.. mentre sui diritti civili è appunto liberalista.. come dovrebbe essere ogni partito che seriamente si autodefinisce LIBERALE.
Molto probabilmente in Italia un partito come il FDP si posizionerebbe al centro, diversificandosi dal socialismo/conservatore/Libertario del PDL e dal nulla più assoluto che al momento occupa il csx.
Il FDP in Italia rappresentarebbe il partito del merito e della meritocrazia, della lotta alla spesa pubblica e allo statalismo, il partito della separazione perfetta dei poteri legislativo-amministrativo-giudiziario, il partito delle privatizzazioni, del libero mercato, e dello stato minimo e antitetico.
Insomma il partito che in Italia ( purtroppo ) non c'è.
Ultima modifica di Supermario; 21-12-09 alle 21:03
"I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri."
Guarda che il FDP in Germania è considerato più a destra del CDU. Non si autodefinisce "di destra" perchè lì, come in molte parti d'Europa la destra è ancora associata al fascismo, ma non c'è alcun dubbio che Westerwelle sia più "reaganiano" di Angela Merkel.
La realtà è che oggi destra, centro e sinistra sono categorie assai labili che dicono veramente molto poco. Come ho detto, oggi per me il centrista doc è un moderato, nè troppo liberale (in senso economico) nè troppo liberal (sui diritti civili), come il nostro Fini.
Ultima modifica di Florian; 21-12-09 alle 21:16
SADNESS IS REBELLION
Ultima modifica di Supermario; 21-12-09 alle 21:27
"I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri."
Intanto ti ringrazio per l'intervento,ti considero tra i forumisti più illuminanti e quindi mi ha fatto piacere la tua visita. Concordo con te che oggi il centrista per antonomasia sia Gianfranco Fini.Ho gradito anche la tua citazione dei Rinos e dei Dinos, mi ritrovo molto in quella definizione.Ed in ultimo concordo sul tuo invito ad uscire dai personalismi per tornare a confrontarsi sulle questioni entrando nel merito. Forse l'unica cosa che ci distingue in questa analisi è che io sento la necessità di un'aggregazione partitica di centro autonoma dalla destra e della sinistra, se non altro per un problema di egenomia interna agli schieramenti. I centristi di destra e di sinistra, stentano a trovare spazi politici all'interno di PDL e PD,forse perchè purtroppo di fronte ad un elettorato qualunquista e superficiale , il moderatismo non paga elettoralmente, oppure perchè come dicevi tu, non arruolabili nelle lotte intestine tra gruppi economici nazionali.
"REPUBLICAN IN NAME ONLY"