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    Post Libro: LA FANDONIA EVOLUZIONISTA di Rutilio Sermonti

    Finalmente disponibile, LA FANDONIA EVOLUZIONISTA, di Rutilio Sermonti
    seconda edizione aggiornata e ampliata, Edizioni Comunitarie, Pagg. 128,
    Euro 8.00



    Edizione stampata sotto l’egida delle
    EDIZIONI COMUNITARIE
    Raido - Roma, Foro 753 - Roma, Fons Perennis - Roma, Lorien - Monza,
    Circolo Castaneda - Milano, Memento Naturae - Roma, Furor - Catanzaro

    Copertina 4riot@libero.it - Impaginazione raido.it
    Finito di Stampare nell’Agosto 2009 - Stampato in proprio


    PREFAZIONE

    "Quando mi capita di sfogliare l'Origine delle specie di Darwin, mi ricordo sempre di un vecchio ritornello per bimbi: con poca spesa nutro mio figlio con il mio latte". Solo i fanciulli si possono soddisfare con la teoria darwiniana. "Se si considerano seriamente le relazioni naturali fra gli esseri viventi l'inconsistenza della teoria darwiniana diventa evidente", così scriveva il padre dell'etologia Jakob Von Uexkküll (L'immortale Spirito della natura, Laterza Bari 1947, pp. 22-3). E continua domandandosi se non sia puerile, di fronte a certi affascinanti fenomeni della natura, "voler ricondurre tutto alla lotta per l'esistenza e alla selezione naturale del più adatto" ( ivi, pp. 23-4). In effetti il darwinismo, e poi il neodarwinismo, costituiscono spiegazioni della natura di tipo riduzionista, legate a quel tipo di pensiero molto grezzo e primitivista basato sulla formula "niente altro che" ritenendo realistico basare tutto il divenire dei viventi sul cieco gioco del "caso" (le mutazioni genetiche) e della necessità (la selezione naturale). Come osserva anche Rutilio Sermonti, in questo denso libro, ricco di spunti di riflessione, il darwinismo si è trasformato nel "mito" evoluzionista. Non si tratta di una semplice teoria scientifica, ma di un dogma "religioso" che impedisce ogni sereno dibattito. E' una religione secolare, in molti casi anche una parodia della religione, basata sulla divinizzazione di entità come il tempo e la selezione, a cui viene attribuita una capacità di tipo creativo che agisce su una materia bruta in balia ad eventi puramente casuali. Il darwinismo è diventato un paradigma onnipervasivo una vera e propria concezione del mondo totalizzante e totalitaria, ma anche intollerante e nemica di quella libertà creativa che dovrebbe contraddistinguere la vera scienza. Nessun progetto, nessun disegno intelligente, nessuna forma o legge regolativa trova posto in questo orizzonte di tipo meccanicista. Suoi corollari sono l'utilitarismo (si dice appunto che la selezione è opportunista), il progressismo nelle sue forme più grossolane, nutrite di un ottimismo spicciolo e ingenuo, il competizionismo sfrenato, l'individualismo. Non a caso si tratta dei principali caratteri che connotano la società moderna: il darwinismo, infatti, è figlio della modernità che, a sua volta, ne costituisce il motore ideologico principale, il più vigoroso e brutale. Ritornando al tempo in cui visse Darwin, ricordiamo che l'accettazione generalizzata e repentina di nuove idee spesso dipende dalla influenza di fattori non-scientifici, di natura sociale, psicologica e filosofica. Così avvenne anche per la diffusione delle idee di Darwin. Tre sono i punti di corrispondenza da evidenziare, come osserva Michael Denton (Evolution: A Theory in Crisis, Adler & Adler, Bethesda 1986, p.70): "Il concetto di gradualismo e di continuità, che permeano il darwinismo, erano in perfetto accordo con la concezione Vittoriana caratterizzata da un moderato conservatorismo sociale, nemico di ogni sconvolgimento e di ogni cambiamento troppo repentino; "La certezza che permea tutto il pensiero di Darwin circa il progresso del mondo vivente, da forme meno perfette verso forme più perfette, ben si accordava con l'ottimismo progressista del XIX secolo;
    "L'importanza attribuita alla selezione era in piena sintonia con la concezione competitiva legata alla religione del "libero mercato" preminente in Inghilterra. Oggi, come effetto del lungo e costante lavoro di intossicazione delle coscienze operato dal darwinismo e poi dal neodarwinismo, perfino l'etica viene considerata da molti come figlia del tempo: non esiste alcun valore eterno, alcun principio atemporale, ma solo una morale "in perenne evoluzione".
    Ecco quindi l'importanza, specie per i giovani, di testi come questo che, con la loro efficace ruvidezza, intendono scuotere le coscienze e ridare il gusto della libertà e della autonomia, al di fuori di schemi obsoleti e mistificanti. Non si tratta di una lotta di poco conto: è in gioco lo stesso concetto di civiltà e il senso da attribuire alla nostra esistenza, che non può essere offuscato da una teoria pseudoscientifica. Infatti, come ha scritto il grande antropologo tedesco Arnold Gehlen, "Il bisogno, avvertito da chi riflette, di interpretare la propria esistenza umana non è un bisogno meramente teorico. Secondo le decisioni implicite in tale interpretazione, si rendono visibili o invece si occultano determinati compiti. Che l'uomo si concepisca come creatura di Dio oppure come scimmia arrivata implica una netta differenza nel suo atteggiamento verso i fatti della realtà: nei due casi si obbedirà a imperativi in sé diversissimi" (Arnod Gehlen, L'Uomo -La sua natura e il suo posto nel mondo, Feltrinelli, Milano 1983, p.35). E a sua volta San Tommaso affermava che «gli errori riguardanti le creature sfociano in false concezioni di Dio» (San Tommaso d'Aquino, Summa contra gentiles, II,3).

    Giovanni Monastra

    INDICE

    Prefazione di Giovanni Monastra
    Introduzione
    1 - Nascita dell’evoluzionismo
    2 - Secolo XIX: evviva l’evoluzione
    3 - Secolo XX: salvate l’evoluzione
    4 - Teoria “sintetica” dell’evoluzione
    5 - Pitecantropi e gesuiti
    6 - Ancora sull’uomo-scimmia
    7 - Qualche altro esempio
    8 - Evoluzionismo: quale?
    9 - Di nuovo a corto di meccanismo
    10 - Al punto di partenza
    Qualche conclusione
    Bibliografia
    Glossario
    Bibliografia Rutilio Sermonti

    la tua copia su Raido - Home - 0686217334
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  2. #2
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    Predefinito Rif: Libro: LA FANDONIA EVOLUZIONISTA di Rutilio Sermonti

    DARWIN Ø
    Tradizione creazionista contro sovversione evoluzionista


    Una associazione culturale della mia città (Bari) ha organizzato un incontro-dibattito sulla storia del darwinismo e dell'evoluzionismo. Relatore il mio caro amico Vito Plantamura (che di mestiere fa l'avvocato penalista, dunque non un esperto del tema, almeno dal punto di vista strettamente scientifico), che ha scelto per la serata il titolo "TRADIZIONE CREAZIONISTA CONTRO SOVVERSIONE EVOLUZIONISTA".
    Le righe che seguono sono il racconto, più che della serata, del mio stato d'animo di spettatore interessato e di come esso abbia attraversato varie fasi giungendo ad una bellissima certezza. Infatti, pur essendo un convinto creazionista, devo ammettere che tale convinzione mi proveniva più che altro da un desiderio della mia volontà di adeguare il mio modo di pensare alla mia Fede (cosa in sé tutt'altro che negativa). Rimanevano, purtroppo, nel profondo della mia razionalità le fandonie darwiniste apprese a scuola e dalle quali non riuscivo a disfarmi. La conclusione della serata, che vado a descrivere, mi ha dato modo di poter affermare con gioia, con certezza, razionalmente, e senza necessità dell'ausilio della Fede (senza la quale, c'è da dirlo, non sarei mai giunto sulla retta via), che la teoria dell'evoluzionismo di Darwin è una grande e colossale mistificazione. Un bell'esempio, sperimentato in prima persona, di come la ragione, se rettamente sottomessa alla Fede, possa giungere alla Verità.
    Veniamo all'incontro: l'avvocato Plantamura ha innanzitutto illustrato i motivi filosofici alla base della nascita del darwinismo. Tale teoria ha avuto successo e si è affermata nel 1800 solamente per motivi politico-ideologici.
    Faceva comodo, infatti, in quell'epoca in cui le rivoluzioni illuministe lottavano contro Dio (più che contro i Sovrani), mettere in dubbio ed infine recisamente negare il ruolo dell'Onnipotente nella Creazione.
    Questo non poteva essere fatto in base a dogmi religiosi (poiché l'Illuminismo era nemico della Religione) ma poté essere fatto con i dogmi della pseudo-religione del secolo: la Scienza.
    Vieppiù le teorie politiche che pretendevano la sovranità provenire dal basso, piuttosto che dall'Alto, trovarono "simpatica" ed "analogica" questa teoria che vedeva l'uomo provenire dalla scimmia, piuttosto che da Dio.
    Come i Re dovevano cessare di essere tali per diritto divino e piegarsi a divenire monarchi per volontà della nazione, così l'uomo non doveva essere più tale per il fiat onnipotente di Dio, ma per una semplice, meccanica e scientifica evoluzione dalla scimmia.
    Nell'ottocento, il principio sovvertitore che vede ciò che sta in alto (il Sovrano, l'uomo, Dio) procedere da ciò che sta in basso (la volontà popolare, la scimmia, i bisogni umani) era ormai sancito, e sancito da quella nuova autorità dogmatica che doveva prendere il posto della Religione (con i suoi pseudo-sacerdoti ed i suoi pseudo-riti) divenendone la scimmia satanica: la Scienza, che smetteva di essere dono di Dio agli uomini e diveniva strumento di irreligione e di empietà. "Gli uomini di questo secolo, secondo la mirabile espressione di san Luigi IX morente, HANNO GUERREGGIATO CONTRO DIO CON I SUOI DONI !"
    La serata procedeva bene, gli spettatori erano molto interessati e Plantamura continuava con la sua solita verve.
    Il darwinismo trova eco in altre teorie ottocentesche. Ad esempio, nella teoria economica liberale di Adam Smith, che vede la "mano invisibile del mercato" come regolatrice e risolutrice di tutti i problemi che possono nascere sul libero mercato.
    La triste condizione del mondo moderno, egemonizzato dal turbo-capitalismo, ci fa comprendere quanto infelice sia stata la profezia di Smith. Ma ci fa riflettere anche su un altro punto: il libero mercato ha portato e porterà alla creazione di pochi grandi colossi multinazionali che hanno "vinto" la battaglia del libero mercato (selezione naturale).
    Lo stesso principio non ha affatto portato alle stesse conseguenze nella natura: non ci sono poche grandi ed importanti specie di animali che meglio delle altre si sono adattate all'ambiente etc. La Natura ci mostra piuttosto una grandiosa varietà di centinaia di migliaia di specie diverse, incompatibili con il principio della selezione naturale.
    Altra teoria ottocentesca affine a quella di Darwin è il marxismo, che fa della sua fede nel "progresso" il suo fondamento. (E possiamo constatare quanti di noi, condividendo questa stessa fede, non sono altro che "marxisti inconsapevoli").
    Ebbene, come secondo Marx "la giustizia è progressiva", come gli illuministi sperano "nelle magnifiche sorti e progressive", analogamente a questi falsi profeti che vedono nel futuro la luce del progresso e nel passato l'oscurità dell'ignoranza e della barbarie, allo stesso modo, dicevo, Darwin vede l'uomo discendere dalla scimmia.
    Ed ecco Plantamura attaccare con la Sacra Bibbia: Dio creò Adamo immortale, poi Adamo peccò e visse 930 anni. Il figlio di Adamo, Set, visse 912 anni, suo figlio Enos 905 anni, e così via. Sem, figlio di Noè visse 600 anni, suo nipote Selach 460, Terach, padre di Abramo, 205, lo stesso Abramo visse 175 anni, e Giuseppe, l'ultimo dei patriarchi, "solo" 110 anni. Nelle Sacre Scritture è dunque presente un chiaro significato: la vita degli uomini tende ad accorciarsi sempre più, dunque lo scorrere del tempo non implica alcun "progresso" ma piuttosto un "regresso", una "decadenza", un allontanarsi dall'origine divina. Questa stessa idea è comune anche a tutte le altre religioni precristiane, dall'estremo oriente all'estremo occidente, è solo la follia progressista moderna può arrivare a proporci la tesi contraria.
    Infine Plantamura, sulla base della lettura del bellissimo libro di Maurizio Blondet "L'uccellosauro ed altri animali: la catastrofe del darwinismo" (EFFEDIEFFE.com Giornale Online | Direttore Maurizio Blondet - Home - € 10,00), ha illustrato alcuni esempi strettamente scientifici che rendono impossibile il darwinismo.
    Lo stesso Darwin, infatti, nel suo principale libro "L'evoluzione della specie" ebbe a dichiarare che la sua teoria poteva essere smentita trovando almeno un animale che non si possa essere evoluto gradualmente.
    Ebbene i moderni scienziati americani hanno trovato non uno, ma numerosissimi casi di "complessità irriducibile", cioè di forme di vita che non possono assolutamente aver avuto fasi di sviluppo inferiore alla attuale.
    Plantamura ha portato tre esempi tratti dal libro del Blondet: il picchio, il batterio ciliatum ed il bruco che si trasforma in farfalla. Per spiegare questi casi c'è una sola possibilità: intelligent design, progettazione intelligente.
    Io, seduto al mio posto, seguivo con interesse, ma ho cominciato a pensare che forse sarebbe stato meglio omettere quest'ultima parte più strettamente scientifica. Molto interessante, in verità, ed anche bene esposta, ma, pensavo, un qualsiasi biologo avrebbe potuto facilmente metterci in difficoltà. Per fortuna non ce ne sono, pensavo. Ma ecco che, finito l'intervento (applauditissimo) di Plantamura, inizia il dibattito con domande da parte del pubblico. E la prima domanda è di una signora che si dichiara subito "docente universitaria di antropologia" ed "evoluzionista". Accidenti, penso, siamo belli e fritti! Di certo un'esperta del tema, cattedratica universitaria e dichiaratamente evoluzionista ci farà fare una magra figura. Ed invece, dopo circa un quarto d'ora di discussione, la voce della professoressa era rotta dal pianto. Non aveva saputo argomentare in nessun modo le obiezioni tratte dal libro del Blondet, e ripeteva istericamente che "il darwinismo non si può confrontare col creazionismo".
    Il fatto che un avvocato trentenne, avendo letto il pomeriggio stesso un libro divulgativo sulle nuove scoperte della scienza americana, sia riuscito a ridurre in lacrime una matura professoressa universitaria, dichiaratamente evoluzionista, che ha trascorso anni ed anni su queste materie, è stato per me la prova lampante che la teoria evoluzionista non si regge in piedi.
    Questi signori hanno fatto della loro teoria scientifica una sorta di religione intoccabile, della quale si discute solo all'interno della "casta sacerdotale", e non sono in grado di rispondere alla minima obiezione che si possa rivolgere loro dall'esterno.
    Davvero una bella serata! Risultato: Plantamura e Blondet 100 - Darwin Ø.

    Darwin: 0!

  3. #3
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    Predefinito Rif: Libro: LA FANDONIA EVOLUZIONISTA di Rutilio Sermonti

    Citazione Originariamente Scritto da codino Visualizza Messaggio
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    Infine Plantamura, sulla base della lettura del bellissimo libro di Maurizio Blondet "L'uccellosauro ed altri animali: la catastrofe del darwinismo" (EFFEDIEFFE.com Giornale Online | Direttore Maurizio Blondet - Home - € 10,00), ha illustrato alcuni esempi strettamente scientifici che rendono impossibile il darwinismo.
    Lo stesso Darwin, infatti, nel suo principale libro "L'evoluzione della specie" ebbe a dichiarare che la sua teoria poteva essere smentita trovando almeno un animale che non si possa essere evoluto gradualmente.
    Ebbene i moderni scienziati americani hanno trovato non uno, ma numerosissimi casi di "complessità irriducibile", cioè di forme di vita che non possono assolutamente aver avuto fasi di sviluppo inferiore alla attuale.
    Plantamura ha portato tre esempi tratti dal libro del Blondet: il picchio, il batterio ciliatum ed il bruco che si trasforma in farfalla. Per spiegare questi casi c'è una sola possibilità: intelligent design, progettazione intelligente.
    Io, seduto al mio posto, seguivo con interesse, ma ho cominciato a pensare che forse sarebbe stato meglio omettere quest'ultima parte più strettamente scientifica. Molto interessante, in verità, ed anche bene esposta, ma, pensavo, un qualsiasi biologo avrebbe potuto facilmente metterci in difficoltà. Per fortuna non ce ne sono, pensavo. Ma ecco che, finito l'intervento (applauditissimo) di Plantamura, inizia il dibattito con domande da parte del pubblico. E la prima domanda è di una signora che si dichiara subito "docente universitaria di antropologia" ed "evoluzionista". Accidenti, penso, siamo belli e fritti! Di certo un'esperta del tema, cattedratica universitaria e dichiaratamente evoluzionista ci farà fare una magra figura. Ed invece, dopo circa un quarto d'ora di discussione, la voce della professoressa era rotta dal pianto. Non aveva saputo argomentare in nessun modo le obiezioni tratte dal libro del Blondet, e ripeteva istericamente che "il darwinismo non si può confrontare col creazionismo".
    Il fatto che un avvocato trentenne, avendo letto il pomeriggio stesso un libro divulgativo sulle nuove scoperte della scienza americana, sia riuscito a ridurre in lacrime una matura professoressa universitaria, dichiaratamente evoluzionista, che ha trascorso anni ed anni su queste materie, è stato per me la prova lampante che la teoria evoluzionista non si regge in piedi.
    Questi signori hanno fatto della loro teoria scientifica una sorta di religione intoccabile, della quale si discute solo all'interno della "casta sacerdotale", e non sono in grado di rispondere alla minima obiezione che si possa rivolgere loro dall'esterno.
    Davvero una bella serata! Risultato: Plantamura e Blondet 100 - Darwin Ø.

    Darwin: 0!
    Certi cumuli di buffonate mi lasciano esterrefatto. Non è che il tuo amico avvocato ha pure tenuto una lezione sul virus HIV, ha vinto un paio di gran premi di F1 mentre voi facevate una pausa, ed ha anche trovato il modo di viaggiare a velocità superiori a quella della luce, già che c'era? :sofico:

  4. #4
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    Predefinito Rif: Libro: LA FANDONIA EVOLUZIONISTA di Rutilio Sermonti

    Citazione Originariamente Scritto da Azel Visualizza Messaggio
    Certi cumuli di buffonate mi lasciano esterrefatto. Non è che il tuo amico avvocato ha pure tenuto una lezione sul virus HIV, ha vinto un paio di gran premi di F1 mentre voi facevate una pausa, ed ha anche trovato il modo di viaggiare a velocità superiori a quella della luce, già che c'era? :sofico:
    beh, se tu riesci ad usare un computer, tutto è possibile...

  5. #5
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    Predefinito Rif: Libro: LA FANDONIA EVOLUZIONISTA di Rutilio Sermonti

    Il signor(???) Rutilio Sermonti ha tutte le conoscenze necessarie per parlare di evoluzionismo come si può dedurre dalla sua biografia.

    http://italy.indymedia.org/news/2006/02/994120.php

    Se devi parlare di antidarwinismo almeno parla di Giuseppe Sermonti che qualche conoscenza di biologia ce l'ha , ferma ai primi anni '70 ma l'ha.

  6. #6
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    Predefinito Rif: Libro: LA FANDONIA EVOLUZIONISTA di Rutilio Sermonti

    Sono fratelli , adesso capisco molte cose di Giuseppe , tutto quadra.

  7. #7
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    Predefinito Rif: Libro: LA FANDONIA EVOLUZIONISTA di Rutilio Sermonti

    Citazione Originariamente Scritto da claddav Visualizza Messaggio
    Sono fratelli , adesso capisco molte cose di Giuseppe , tutto quadra.
    Approposito, ho guardato il tuo link sul picchio. Parla della lingua, ma non dei traumi cranici.

  8. #8
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    Predefinito Rif: Libro: LA FANDONIA EVOLUZIONISTA di Rutilio Sermonti

    Citazione Originariamente Scritto da claddav Visualizza Messaggio
    Il signor(???) Rutilio Sermonti ha tutte le conoscenze necessarie per parlare di evoluzionismo come si può dedurre dalla sua biografia.

    RUTILIO SERMONTI: chi era costui?! : Italy imc

    Se devi parlare di antidarwinismo almeno parla di Giuseppe Sermonti che qualche conoscenza di biologia ce l'ha , ferma ai primi anni '70 ma l'ha.
    ho il blocco antipornografia su quel sito...
    che dicono?

  9. #9
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    Predefinito Rif: Libro: LA FANDONIA EVOLUZIONISTA di Rutilio Sermonti

    Per chi lo volesse vedere all'opera (il Giuseppe non il Rutilio) può vedere questo video in cui si confronta su Darwin con Biondi e Cattaneo direttore delle Scienze .

  10. #10
    Conservare, non ricreare
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    Predefinito Rif: Libro: LA FANDONIA EVOLUZIONISTA di Rutilio Sermonti

    Io non capisco come voi evoluzionisti pensiate di discedere dai vermi... Bah.

 

 
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