On. Deputato Presidente e On. colleghi!
Nell'annunciare in veste di capogruppo di Progetto Liberale - lista liberale liberista e libertaria il nostro voto contrario alla fiducia al governo Gualerz intendo fornire le ragioni precise e soprattutto sincere di questa scelta. Siamo stati contattati -sia pure fra vergognosi veti tra cui quello di rifiutarsi di dialogare direttamente o di indicare nostri ministri- per sostenere questo governo e abbiamo risposto di no perchè le nostre richieste non sono state accolte.
Non sono passati molti mesi da quando un Senatore di posizioni catto-fasciste ed ex presidente del partito fascista virtuale di PIR ha presentato -fra gli applausi della sinistra socialcomunista e giustizialista e dei radicali- una proposta di legge per impedire ai dirigenti dei partiti medio-piccoli e piccoli di svolgere il loro lavoro e per costringere questi movimenti a giocare di rimessa e ad alterare per imposizione della legge la loro linea politica in senso più malleabile.
Quella che non esitiamo a definire "legge costituzionale vergogna" ha l'obbiettivo di vietare al sottoscritto, all'On. Massimo Piacere, al Sen. Richard Gecko, il diritto di candidarsi assieme alla Camera e al Senato alle prossime elezioni. Tramite il pretesto della "trasparenza" (e lo specioso argomento che candidandosi in due rami del parlamento allo stesso tempo si sarebbero "ingannati gli elettori") un blocco di potere che vede come ostacoli i piccoli partiti vuole impedire ai loro dirigenti con consenso di trainare le loro liste per "neutralizzarle".
Come molti onorevoli colleghi sapranno è semplicemente fuori dalla realtà pensare che in un gioco con molti meno partecipanti che su pol.net e con partiti molto frammentati sia semplice trovare dei candidati. I partiti grandi -essendo appunto "grandi"- sono in questo molto più avvantaggiati dei piccoli, i quali alle ultime elezioni -a differenza dei "grandi" ma non di alcuni di essi come il PCF- hanno dovuto supplire a questo problema candidando sia alla Camera sia al Senato i loro dirigenti di bandiera.
Gli elettori non sono stati affatto ingannati da questo, nè avrebbero potuto esserlo, perchè le liste con questi nomi sono state pubblicate un mese prima del voto e quelli che le hanno votate hanno scelto di farlo assolutamente consci che i candidati erano doppi e dunque ognuno di loro se eletto in due rami si sarebbe dimesso nell'altra camera facendo scattare il primo dei non eletti. Hanno semplicemente votato e stabilito che -almeno per Progetto Liberale- questa prassi andava bene, tanto che ci hanno premiato con il record storico dei nostri voti (11.5%) in sei anni che esistiamo.
Noi -partito storico ma medio-piccolo- non abbiamo (con meno di venti iscritti e un bacino elettorale ristretto) dirigenti a sufficienza per poter fare una lista che prenda gli stessi voti di una con me e richard gecko candidati, perchè assommiamo su di noi il consenso personale di 5 anni di gioco in cui ci siamo candidati spessissimo e abbiamo sempre convinto a votare "solo noi" le persone. Questi voti spesso sono "non trasferibili" e dunque se ci fosse vietato di candidarci il nostro partito li perderebbe. Nel nostro caso -ancora peggio- sono messi i piccolissimi partiti come PDUM e BNP, più vicini di noi allo sbarramento elettorale.
In proposito dello sbarramento, poi, ulteriore attacco ai piccoli partiti sta venendo condotto proprio con la proposta di Codino di fissare al quoziente naturale uno sbarramento legale. In questo modo il BNP e il PDUM -se tale norma fosse stata in vigore all'epoca- già non avrebbero eletto parlamentari, figuriamoci poi vietando ai loro dirigenti di candidarsi in ambo le camere quanti voti ancora avrebbero perso e quanti perderanno alle prossime.
La manovra è dunque chiara: uccidere la democrazia per quanto riguarda tutti gli elettori che non vogliono risolversi a votare uno dei grandi blocchi come i socialcomunisti giustizialisti del PDS-PDV, i radicalsocialisti del LILLA, i catto-fascisti del PCF. Il pretesto con cui dicono di non voler eliminare il centrodestra è poi quello che PL e PDL dovrebbero unirsi, ben sapendo che invece noi vogliamo stare risolutamente divisi per problemi oggettivi di compatibilità politica fra idee spesso diverse.
Ma è nei confronti dei più piccoli che il disegno emerge chiaro: vogliono prendersi i loro voti impedendo che il voto degli elettori esprima deputati e costringendo i resti dei quozienti derivanti da quel voto a spalmare i deputati che avrebbero preso loro sui partiti che sono oltre una certa soglia. Questo scenario orribile è perfettamente confermato dalle dichiarazioni di due attori importanti di esso:
Il Senatore F@scista spiega la legge democratica che PDS e LILLA vorrebbero votare:
Originariamente Scritto da
C@scista
Guarda basta la semplice applicazione della nuova legge sul divieto delle doppie candidature alla Camera e al Senato che avrà di fatto un effetto antiframmentazione a destra al centro e a sinistra sul quadro politico polliano.
Il vero sbaglio dell'assemblea costituente semmai è stato quello di non avere il coraggio di varare questa legge fin da allora (e le mancanze di coraggio prima o poi si pagano)
Originariamente Scritto da
C@scista
L'ex candidato premier e attuale portavoce di LILLA Benjamin_Linus spiega la legge liberale che il suo partito sostiene:
Originariamente Scritto da
benjamin_linus
Alcune valide persone inserite in un progetto eversivo finalizzato a danneggiare i piccoli partiti.
Questa è la loro idea di democrazia.
Noi siamo un partito liberale e abbiamo sempre pensato che la libertà sia il diritto di sbagliare da soli. Riteniamo allucinante e antiliberale che si voglia impedire a quegli elettori a cui le doppie candidature stanno bene e che non le considerano un inganno di scegliere liberamente se premiare o punire i partiti che le usano. Troviamo vergognoso che si voglia fare una legge costituzionale restrittiva di un diritto di candidatura.
Qui viene in gioco il governo Gualerz: noi abbiamo posto come condizione -in questo sostenuti anche dal PDL e dal BNP ovverosia da un terzo della Camera- che i partiti del governo o anche solo almeno uno di essi dichiarassero di venirci incontro e di non voler fare la legge vergogna a colpi di maggioranza ma di trovare una mediazione per permettere le doppie candidature ai partiti medio-piccoli. Questo non è accaduto. Nè il PDS nè LILLA nè il PCF hanno accettato di mettere da parte CON UN COMUNICATO PUBBLICO le armi scorrette e assistere così all'ingresso di PL in un Governo tecnico, nonostante per questo noi non avessimo neppure chiesto incarichi.
Dobbiamo dunque constatare oggi che questo esecutivo Gualerz non è un governo tecnico ma un governo politico finalizzato alla spartizione di incarichi di una maggioranza costituzionale di 10 deputati (esattamente i 2/3 che occorrono) che vuole imporre apertamente ad un terzo del gioco una restrizione dei suoi diritti politici riformando la legge elettorale.
Noi dichiariamo a gran voce che non riteniamo C@scista e Gualerz -che hanno fatto dell'odio per il sottoscritto la cifra della loro azione politica di una vita- persone "di garanzia" e che in questo esecutivo non vediamo "tecnici" ma politici consumati alcuni migliori altri peggiori che però condividono uno stesso programma: un programma di aggressione dei piccoli partiti e spartizione dei loro voti fra i partiti maggiori.
Da partito ideologico, identitario e mordace proviamo schifo di fronte alla sospensione dell'odio (e dell'antipatia e divergenza (che dovrebbe naturalmente scorrere fra radicali, comunisti e cattofascisti a causa delle loro posizioni ideologiche) che consegue alla tregua tra cosche finalizzata allo sterminio organizzato dei piccoli partiti.
Alzeremo le barricate contro questo governo che vuol fare a pezzi li diritti garantiti dalla Costituzione, prepareremo qualsiasi trappola potremo e faremo uso dei ricorsi in sede giurisdizionale così come delle dichiarazioni e di ogni altra occasione per impedire ai responsabili di questa vergogna di riuscire a perpetrarla.
On. Ronnie
Capogruppo di PL