Se hai la necessità di scegliere tra un uomo e un Kobra,
preferisci chi striscia.
E se ti serve un amico, trovati un cane.
1 - Facendo l'ipotesi che sia una guerra "giusta" (ma guarda cosa mi tocca dire oggi...) le dirette conseguenze non dovrebbero interessarci (a meno che non ci si comporti come al solito da italiani). Sulla questione profughi mi sono già espresso nella risposta a Kobra.
2 - qualsiasi azione avessimo intrapreso ci saremmo ritrovati in una situazione insostenibile. Continuare a sostenere un dittatore o violare l'alleanza con lo stesso? Boh.
Hai perfettamente ragione a dire che gli interessi economici sono il motivo prevalente. E questo sarebbe dovuto essere l'unico motivo serio che avrebbe dovuto indurci a restarne fuori.
Inoltre non risulta chiaro quanto segue:
1 - quali sono gli obiettivi? Che si vuole fare?
2 - e, chiarito il punto 1 (ammesso sia chiaro), come?
Spero sia solo ed esclusivamente il forzare la tregua.
Ma temo di no.
Detto ciò quanto è accaduto impone alcune considerazioni.
Intanto c'è da ragionare sul perchè l'iIalia sia stata così supina nel subire il mandato ONU. Perchè non è che siamo i servitori dell'Onu qualsiasi cosa essa comandi, dove, per altro, non contiamo una cippa visto che non siamo nè possiamo essere nel CdS. Che è accaduto? Perchè non abbiamo assumere una posizione neutrale? Come la Germania ad esempio? Bastano davvero le mire conquistatrici di qualche ministro? Perchè come motivo mi pare alquanto riduttivo.
Comunque signori, con molti dubbi, vorrei vedere se è possibile chiarirli perchè nel caso sono disponibilissima a cambiare idea sulle ragioni di questa guerra.
Guarda. Secondo me puoi benissimo tenerti quella tua idea.
Nonostante apparentemente io difenda l'intervento militare, in realtà, non riesco proprio a farmi un'idea precisa in proposito.
E' una di quelle situazioni in cui non esiste una soluzione o una scelta migliore. Se parli di interessi economici in questa guerra, dovremmo anche parlare degli interessi economici che hanno portato a mantenere il dittatore libico al suo posto. E allora dovremmo lasciare che un dittatore che abbiamo sostenuto in ogni modo massacri una parte del suo popolo diventando quindi complici?
La scelta migliore sarebbe dovuta venire molto prima, prima di sdoganare Gheddafi. Ora è tardi.
quella risoluzione non includeva nessuna operazione militare, francia, russia e cina non avrebbero MAI (infatti non ci fu nessuna risoluzione a favore di una guerra in iraq) acconsentito a ciò proprio per gli interessi che avevano in quella zona.
lei non racconta balle, è semplicemente IGNORANTE.
Nemmeno che noi dobbiamo ancora sostenere la tesi dello stato sovrano disegnato col colonialismo senza tener conto della realtà interna di quella regione. Se non lo sa le dico che in più di una occasione il ministro Frattini ha sostenuto la tesi che non bisogna appoggiare la causa di una Libia che si frantuma in più stati perchè evidentemente questo và contro i nostri interessi economici, questo è si voler interferire sulla volontà dei popoli di quella regione.
Ultima modifica di Pao; 21-03-11 alle 10:57
Risoluzione ONU 1441 del 08-11-02
Venerdì 8 novembre 2002, intorno alle 10.00 ora di New York, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all'unanimità la risoluzione 1441 (2002) che impone all'Iraq le nuove condizioni per la ripresa delle ispezioni sui suoi armamenti di distruzione di massa.
Il calendario che si presenta all'Iraq in conseguenza della risoluzione approvata, è adesso il seguente:
- 15 novembre 2002: termine entro il quale l'Iraq deve accettare i termini della risoluzione e comunicare la propria intenzione di adempiere;
- 8 dicembre 2002: termine entro il quale l'Iraq deve presentare agli ispettori e al Consiglio di Sicurezza una dichiarazione completa di tutti gli aspetti dei suoi programmi di armamenti chimici, biologici e nucleari;
- 23 dicembre 2002: termine entro il quale gli ispettori devono riprendere il loro lavoro in Iraq. Il Direttore Esecutivo dell'UNMOVIC - Hans Blix - ha dichiarato che una squadra di ispettori andrà in Iraq in avanscoperta il 18 novembre.
- 21 febbraio 2003: termine entro il quale gli ispettori devono riferire sul loro lavoro al Consiglio di Sicurezza, nel caso in cui le ispezioni riprendano il 23 dicembre 2002.
Ornella Sangiovanni
Il Consiglio di Sicurezza,
Ricordando tutte le sue precedenti risoluzioni pertinenti, in particolare le sue risoluzioni 661(1990) del 6 agosto 1990, 678 (1990) del 29 novembre 1990, 686 (1991) del 2 marzo 1991, 687 (1991) del 3 aprile 1991, 688 (1991) del 5 aprile 1991, 707 (1991) del 15 agosto 1991, 715 (1991) dell’11 ottobre 1991, 986 (1995) del 14 aprile 1995, e 1284 (1999) del 17 dicembre 1999, e tutte le dichiarazioni pertinenti del suo Presidente,
Ricordando inoltre la sua risoluzione 1382 (2001) del 29 novembre 2001 e la sua intenzione di dare a essa piena attuazione,
Riconoscendo la minaccia che l’inadempienza dell’Iraq verso le risoluzioni del Consiglio e la sua proliferazione di armi di distruzione di massa e di missili a lunga gittata pongono per la pace e la sicurezza internazionale,
Ricordando che la sua risoluzione 678 (1990) autorizzava gli Stati membri a fare uso di tutti i mezzi necessari per sostenere e attuare la sua risoluzione 660 (1990) del 2 agosto 1990 e tutte le risoluzioni pertinenti ad essa successive e per ripristinare la pace e la sicurezza internazionale nell’area,
Ricordando inoltre che la sua risoluzione 687 (1991) ha imposto degli obblighi all’Iraq come passo necessario per il raggiungimento del suo obiettivo dichiarato di ripristinare la pace e la sicurezza internazionale nell’area,
Deplorando il fatto che l’Iraq non ha fornito una dichiarazione accurata, piena, definitiva e completa, come richiesto dalla risoluzione 687 (1991), di tutti gli aspetti dei suoi programmi per lo sviluppo di armi di distruzione di massa e missili balistici con gittata superiore ai 150 km, e di tutti i possessi di tali armi, dei loro componenti e impianti di produzione e ubicazioni, come pure di tutti gli altri programmi nucleari, compresi quelli che esso sostiene essere a scopi non collegati a materiale impiegabile per armi nucleari,
Deplorando inoltre che l’Iraq abbia ripetutamente ostacolato l’accesso immediato, senza condizioni, e senza restrizioni ai siti designati dalla Commissione Speciale delle Nazioni Unite (UNSCOM) e dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), non abbia cooperato pienamente e senza condizioni con gli ispettori dell’UNSCOM e dell’IAEA, come richiesto dalla risoluzione 687 (1991), e alla fine abbia cessato ogni cooperazione con l’UNSCOM e l’IAEA nel 1998,
Deplorando l’assenza, dal dicembre 1998, in Iraq di monitoraggio, verifica e ispezione internazionale, come richiesto dalle risoluzioni pertinenti, delle armi di distruzione di massa e dei missili balistici, nonostante le ripetute richieste da parte del Consiglio perché l’Iraq fornisca accesso immediato, senza condizioni e senza restrizioni alla Commissione di Monitoraggio, Verifica e Ispezione delle Nazioni Unite (UNMOVIC), creata nella risoluzione 1284 (1999) come organizzazione che succede all’UNSCOM, e all’IAEA, e rammaricandosi per il conseguente prolungarsi della crisi nella regione e per la sofferenza del popolo iracheno,
Deplorando anche che il Governo dell’Iraq non abbia adempiuto ai suoi impegni ai sensi della risoluzione 687 (1991) rispetto al terrorismo, ai sensi della risoluzione 688 (1991) di porre fine alla repressione della sua popolazione civile e di fornire accesso da parte delle organizzazioni umanitarie internazionali a tutti coloro che necessitano di assistenza in Iraq, e ai sensi delle risoluzioni 686 (1991), 687 (1991), e 1284 (1999) di restituire o cooperare nel dar conto dei cittadini del Kuwait e di paesi terzi detenuti illegalmente in Iraq, o di restituire i beni del Kuwait illegalmente confiscati dall’Iraq,
Ricordando che nella sua risoluzione 687 (1991) il Consiglio ha dichiarato che un cessate il fuoco sarebbe stato basato sull'accettazione da parte dell'Iraq delle disposizioni di quella risoluzione, compresi gli obblighi per l’Iraq in essa contenuti,
Deciso a garantire una piena e immediata adempienza da parte dell’Iraq verso i suoi obblighi in base alla risoluzione 687 (1991) e altre risoluzioni pertinenti senza condizioni o restrizioni, e ricordando che le risoluzioni del Consiglio costituiscono il parametro fondamentale dell’adempienza dell’ Iraq,
Ricordando che il funzionamento efficace dell’UNMOVIC, come organizzazione che succede alla Commissione Speciale, e dell’IAEA è essenziale per l’ attuazione della risoluzione 687 (1991) e di altre risoluzioni pertinenti,
Facendo rilevare che la lettera datata 16 settembre 2002 del Ministro degli Esteri iracheno indirizzata al Segretario Generale è un primo passo necessario verso la rettifica del fatto che l’Iraq continua a essere inadempiente nei confronti delle pertinenti risoluzioni del Consiglio,
Facendo rilevare inoltre la lettera datata 8 ottobre 2002 del Direttore Esecutivo dell’UNMOVIC e del Direttore Generale dell’IAEA al Generale al-Saadi del Governo dell’Iraq che espone gli accordi pratici, come seguito al loro incontro di Vienna, i quali sono requisiti preliminari per la ripresa delle ispezioni in Iraq da parte dell’UNMOVIC e dell’IAEA, ed esprimendo la più grave preoccupazione per il fatto che il Governo dell’Iraq continua a non fornire conferma degli accordi come esposti in quella lettera.
Riaffermando l’impegno di tutti gli Stati membri nei confronti della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Iraq, del Kuwait, e degli stati vicini,
Elogiando il Segretario Generale e i membri della Lega degli Stati Arabi e il suo Segretario Generale per i loro sforzi a questo proposito,
Deciso a garantire piena adempienza alle sue decisioni,
Agendo in base al Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite,
1. Decide che l’Iraq è stato e rimane in violazione sostanziale dei suoi obblighi in base alle risoluzioni pertinenti, compresa la risoluzione 687 (1991), in particolare attraverso la sua non cooperazione con gli ispettori delle Nazioni Unite e l’IAEA, e il non completamento delle azioni richieste in base ai paragrafi da 8 a 13 della risoluzione 687 (1991);
2. Decide, riconoscendo il paragrafo 1 di cui sopra, di offrire all’Iraq, mediante questa risoluzione, una ultima opportunità di adempiere ai suoi obblighi sul disarmo sulla base delle risoluzioni pertinenti del Consiglio; e di conseguenza decide di istituire un regime potenziato di ispezioni allo scopo di portare a compimento completo e verificato il processo di disarmo istituito dalla risoluzione 687 (1991) e dalle successive risoluzioni del Consiglio;
3. Decide che, per iniziare ad adempiere ai suoi obblighi sul disarmo, oltre a presentare le dichiarazioni semestrali richieste, il Governo dell’Iraq deve fornire all’UNMOVIC, all’IAEA, e al Consiglio, non più tardi di 30 giorni dalla data di questa risoluzione, una dichiarazione accurata, piena e completa a oggi di tutti gli aspetti dei suoi programmi di sviluppo di armi chimiche, biologiche e nucleari, missili balistici, e altri sistemi di lancio come veicoli aerei senza pilota e sistemi di dispersione ideati per l ’utilizzo su aerei, compreso qualunque possesso e l’ubicazione esatta di tali armi, componenti, sub-componenti, stock di agenti, e materiali e attrezzature relative, l’ubicazione e l’opera dei suoi impianti per la ricerca, lo sviluppo e la produzione, come pure di tutti gli altri programmi chimici, biologici e nucleari, compreso qualunque esso sostenga essere a scopi non connessi a materiali o produzione per armamenti;
4. Decide che dichiarazioni false o omissioni nelle dichiarazioni presentate dall’Iraq ai sensi di questa risoluzione e l’inadempienza nei suoi confronti in qualunque momento da parte dell’Iraq nonché la sua non piena cooperazione nella sua attuazione costituiscono una ulteriore violazione sostanziale degli obblighi e saranno riferite al Consiglio per una valutazione conformemente ai paragrafi 11 e o 12 di cui sotto;
5. Decide che l’Iraq fornirà all’UNMOVIC e all’IAEA accesso immediato, senza ostacoli, senza condizioni e senza restrizioni a qualunque e a tutte le aree, comprese quelle sotterranee, impianti, edifici, attrezzature, documenti e mezzi di trasporto che essi desiderino ispezionare, come pure accesso senza ostacoli, senza restrizioni e privato a tutti i funzionari e altre persone che l’UNMOVIC o l’IAEA desiderino intervistare nella maniera o nella sede scelta dall’UNMOVIC o dall’IAEA conformemente a qualunque aspetto dei loro mandati; decide inoltre che l’UNMOVIC e l’IAEA possono a loro discrezione condurre interviste dentro o fuori l’Iraq, possono facilitare il viaggio degli intervistati e di loro familiari fuori dall’Iraq, e che, a sola discrezione dell’UNMOVIC e dell’IAEA, tali interviste possono svolgersi senza la presenza di osservatori del governo iracheno; e incarica l’UNMOVIC e chiede all’IAEA di riprendere le ispezioni non più tardi di 45 giorni dall ’adozione di questa risoluzione e ad aggiornare il Consiglio 60 giorni dopo;
6. Approva la lettera dell’8 ottobre 2002 del Direttore Esecutivo dell’ UNMOVIC e del Direttore Generale dell’IAEA al Generale al-Saadi del Governo dell’Iraq qui allegata, e decide che i contenuti di questa lettera devono essere vincolanti per l’Iraq;
7. Decide inoltre che, in considerazione della prolungata interruzione della presenza dell’UNMOVIC e dell’IAEA da parte dell’Iraq, e affinché esse portino a termine i compiti esposti in questa risoluzione e in tutte le precedenti risoluzioni pertinenti, e nonostante intese precedenti, il Consiglio con la presente stabilisce le seguenti autorizzazioni rivedute o supplementari, che saranno vincolanti per l’Iraq, per facilitare il loro lavoro in Iraq:
-- L’UNMOVIC e l’IAEA determineranno la composizione delle loro squadre di ispettori e garantiranno che queste squadre siano composte dagli esperti più qualificati e competenti disponibili;
-- Tutto il personale dell’UNMOVIC e dell’IAEA godrà dei privilegi e delle immunità corrispondenti a quelle degli esperti in missione, previste nella Convenzione sui privilegi e le immunità delle Nazioni Unite e nell’Accordo sui privilegi e le immunità dell’IAEA;
-- L’UNMOVIC e l’IAEA avranno diritti di ingresso senza restrizioni dentro e fuori l’Iraq, il diritto di muoversi liberamente, senza restrizioni e immediatamente verso e dai siti oggetto di ispezioni, e il diritto di ispezionare qualsiasi sito ed edificio, compreso l’accesso immediato, senza ostacoli, senza condizioni e senza restrizioni ai siti presidenziali pari a quello a tutti gli altri siti, nonostante le disposizioni della risoluzione 1154 (1998);
-- L’UNMOVIC e l’IAEA avranno il diritto di ricevere dall’Iraq i nominativi di tutto il personale attualmente e precedentemente collegato ai programmi chimici, biologici, nucleari e balistici dell’Iraq e agli impianti per la ricerca, sviluppo e produzione collegati;
-- La sicurezza delle strutture dell’ UNMOVIC e dell’IAEA sarà garantita da un numero sufficiente di guardie delle Nazioni Unite;
-- L’UNMOVIC e l’IAEA avranno il diritto di dichiarare, allo scopo di “congelare” un sito da ispezionare, zone di esclusione, comprese le aree circostanti e i corridoi di transito, nelle quali l’Iraq sospenderà i movimenti aerei e terrestri in modo che niente venga modificato all’interno o portato fuori da un sito in corso di ispezione;
-- L’UNMOVIC e l’IAEA avranno l’utilizzo e l’atterraggio libero e senza restrizioni di velivoli fissi e a rotazione, compresi veicoli da ricognizione con e senza pilota;
-- L’UNMOVIC e l’IAEA avranno il diritto, a loro sola discrezione, in modo verificabile di rimuovere, distruggere, o rendere innocue tutte le armi. i subsistemi, i componenti, i documenti, i materiali e altri articoli relativi proibiti, e il diritto di sequestrare o chiudere qualunque impianto o attrezzatura per la loro produzione; e
-- L’UNMOVIC e l’IAEA avranno il diritto di importare e utilizzare liberamente attrezzature o materiali per ispezioni e di confiscare ed esportare qualsiasi attrezzatura, materiale o documento preso durante le ispezioni, senza perquisizioni del personale dell’UNMOVIC o dell’IAEA o del bagaglio ufficiale o personale;
8. Decide inoltre che l’Iraq non deve commettere o minacciare atti ostili diretti contro qualunque rappresentante o personale delle Nazioni Unite o dell’IAEA o di qualunque Stato membro che agisca per sostenere qualunque risoluzione del Consiglio;
9. Chiede al Segretario Generale di notificare immediatamente all’Iraq questa risoluzione, che è vincolante per l’Iraq; esige che l’Iraq confermi entro 7 giorni da questa notifica la sua intenzione di adempiere pienamente a questa risoluzione; ed esige ulteriormente che l’Iraq cooperi immediatamente, senza condizioni, e attivamente con l’UNMOVIC e l’IAEA;
10. Chiede a tutti gli Stati membri di dare pieno sostegno all’UNMOVIC e all ’IAEA nell’adempimento dei loro mandati, anche fornendo informazioni relative a programmi proibiti o ad altri aspetti dei loro mandati; compreso sui tentativi iracheni a partire dal 1998 di procurarsi articoli proibiti, e segnalando siti da ispezionare, persone da intervistare, le condizioni di tali interviste, e dati da raccogliere, i cui risultati saranno riferiti al Consiglio dall’UNMOVIC e dall’IAEA;
11. Dà istruzioni al Direttore Esecutivo dell’UNMOVIC e al Direttore Generale del’IAEA di riferire immediatamente al Consiglio qualunque interferenza da parte dell’Iraq con le attività di ispezione, come pure qualunque inadempienza da parte dell’Iraq verso i suoi obblighi sul disarmo, compresi i suoi obblighi riguardo alle ispezioni in base a questa risoluzione;
12. Decide di riunirsi immediatamente al ricevimento di un rapporto in conformità con i paragrafi 4 o 11 di cui sopra, al fine di prendere in considerazione la situazione e la necessità di una piena adempienza verso tutte le risoluzioni pertinenti del Consiglio al fine di garantire la pace e la sicurezza internazionale;
13. Ricorda, in questo contesto, che il Consiglio ha avvertito ripetutamente l’Iraq che esso affronterà gravi conseguenze per effetto delle sue continue violazioni dei suoi obblighi;
14. Decide di rimanere investito della questione.
Siccome questa "storiella" è probabilmente più vecchia dei Suoi anni ed è già stata oggetto di ampie discussioni in passato, Le sottopongo per Sua conoscenza il Link della risoluzioni integrale 1441 con particolare riferimento al primo paragrafo e all'art. 13 di tale risoluzione.
Ricordando tutte le sue precedenti risoluzioni pertinenti, in particolare le sue risoluzioni 661(1990) del 6 agosto 1990, 678 (1990) del 29 novembre 1990, 686 (1991) del 2 marzo 1991, 687 (1991) del 3 aprile 1991, 688 (1991) del 5 aprile 1991, 707 (1991) del 15 agosto 1991, 715 (1991) dell'11 ottobre 1991, 986 (1995) del 14 aprile 1995, e 1284 (1999) del 17 dicembre 1999, e tutte le dichiarazioni pertinenti del suo Presidente,
13. Ricorda, in questo contesto, che il Consiglio ha avvertito ripetutamente l'Iraq che esso affronterà gravi conseguenze per effetto delle sue continue violazioni dei suoi obblighi;
Se hai la necessità di scegliere tra un uomo e un Kobra,
preferisci chi striscia.
E se ti serve un amico, trovati un cane.
Il motivo principale per cui sta partecipando anche l'Italia all'azione militare è che anche lei vuole assicurarsi una fetta della torta (principalmente petrolio e ricostruzione).
Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
Che cos'è il Socialismo
senta, non voglio essere polemico. tra "gravi conseguenze (quindi risoluzioni successive)" e "utilizzare tutti i mezzi necessari per proteggere i civili ed imporre un cessate il fuoco" c'è un abisso.
lei continua ad essere IGNORANTE consapevolmente, quindi in malafede.
studi, studi e torni che la interrogo.La ripresa delle ispezioni e il braccio di ferro all'ONU
Dopo alcune settimane di negoziati in seno al Consiglio gli USA ottennero l'approvazione unanime della risoluzione 1441[28] (8 novembre 2002), che offriva all'Iraq un'"ultima possibilità di adempiere ai propri obblighi in materia di disarmo" e minacciava "serie conseguenze" in caso contrario, fissando una serie di scadenze entro le quali il disarmo sarebbe dovuto procedere.
L'Iraq accettò la risoluzione, permettendo il ritorno degli ispettori e concedendo loro prerogative (come l'accesso illimitato ai "siti presidenziali") che aveva sempre negato. I capi degli ispettori, Hans Blix e Muḥammad al-Barādeʿī, presentarono diversi rapporti. Nel primo di questi (30 gennaio 2003) Blix sostenne che l'Iraq non aveva del tutto accettato i propri obblighi, pur non ponendo ostacoli diretti alle ispezioni; al-Barādeʿī (capo della AIEA e incaricato della distruzione del programma nucleare) sostenne che molto probabilmente l'Iraq non aveva un programma atomico degno di nota. Entrambi chiesero più tempo prima di dare un giudizio definitivo.
Il 5 febbraio il segretario di stato USA Colin Powell cercò di convincere il Consiglio ad autorizzare l'uso della forza poiché, a suo dire, l'Iraq aveva ancora una volta dimostrato di non rispettare le risoluzioni ONU. Nel suo discorso egli espose le "prove" dell'esistenza di WMD irachene. La sua tesi fu accolta freddamente e i suoi argomenti furono considerati molto deboli.[29]
I successivi rapporti di Blix e al-Barādeʿī (14 febbraio e 7 marzo) furono più favorevoli all'Iraq, poiché parlavano di progressi, anche se diversi problemi restavano irrisolti, soprattutto nel campo delle armi chimiche: secondo Blix, sarebbero stati necessari parecchi mesi di ispezioni per venirne a capo.
Questi rapporti, uniti all'annuncio francese di un probabile veto, furono deleteri per i tentativi anglo-americani di ottenere un'ulteriore risoluzione che autorizzasse esplicitamente l'invasione. Nonostante forti pressioni statunitensi[30] solo 4 dei 15 Stati presenti nel Consiglio (USA, Regno Unito, Spagna e Bulgaria) erano intenzionati ad approvare la risoluzione (Francia, Germania, Cina, Pakistan e Siria sembravano contrari, mentre Messico, Cile, Camerun, Angola, Guinea e Russia avevano posizioni più sfumate). La nuova risoluzione non fu quindi sottoposta al voto e Bush dichiarò che la diplomazia aveva fallito.
Dopo la caduta di Ṣaddām, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha unanimemente riconosciuto USA e Regno Unito quali potenze occupanti ed invitato i propri membri a contribuire alla stabilizzazione della situazione irachena e a favorire l'autogoverno iracheno (risoluzione 1483[31] del 22 maggio 2003). Successivamente diverse risoluzioni (tutte approvate senza voti contrari) hanno riconosciuto il nuovo governo iracheno.
Ultima modifica di Ted; 21-03-11 alle 11:08